Translate

29/03/12

Leonardo da Vinci al Louvre, eccolo finalmente di un'azzurro splendente...


 E' stato finalmente esposto il capolavoro di Leonardo da Vinci uscito dai laboratori di restaurato del Centro per la Ricerca e Restauro dei Musei di Francia, si tratta della celebra opera "La Vergine con il Bambino e Sant'Anna" che è stata al centro di una straordinaria polemica e che ora è in mostra, con, per la prima volta, tutti documenti storici e tecnici relativi a questo pannello. 

Materiale che inizia dal 1501, quando fu citata per la prima volta in una corrispondenza di Isabella d'Este e Leonardo da Vinci. 
 
Ci sono anche schizzi compositivi, disegni preparatori, studi di paesaggio e il cartone della National Gallery di Londra. 

A corredo sono proposti alcuni lavori che sono stati influenzati da quest'opera; quadri di Delacroix, Degas e Max Ernst. 
 
Sponsor unico dell'evento che durerà fino al al 25 Giugno è Salvatore Ferragamo.

Costa d’arte azzurra

L’aria fresca scorre leggera fra le quiete onde del mare e le colline alle spalle della città. Le variopinte bordure dei fiori rallegrano la frizzante atmosfera nizzarda e gli spazi espositivi propongono opere allegre e intriganti. Nizza è perfetta per un fine settimana fra le diverse esposizioni d’arte e rilassante e assolata passeggiata. 

Ma vediamo meglio nel dettaglio le diverse proposte. 

Al Museo di Arte Moderna e Contemporanea è in corso una mostra dal titolo “Robinson, ou la force des choses” con tre artisti che hanno lavorato a Nizza, ben allestita, con dei pezzi interessanti e con un buon supporto didattico. Al piano terrà è in corso la presentazione di un’opera di Bozica Matasic Dea, artista visivo nato a Zagabria nel 1970, che occupano la galleria contemporanea del museo con l’opera Panacea, un'installazione di sculture mobili interattive che possono agire con il pubblico come le vecchie bambole "Roly-Poly". 

Nell’entroterra Villa Arson si erge suggestiva sulla città e propone una mostra fra lo storico e il documentativo. Sotto il titolo l’Institut des archives sauvages, sono raccolte quasi trenta opere contemporanee legate dal comune tema dell’archiviazione. I lavori presentati in un assembramento non sempre omogeneo offre diverse opere che creano un fumoso celebrale percorso, forse una scelta meno archivistica e più artistica poteva produrre una mostra più valida. 

Il Théâtre de la Photographie et de l'Image presenta nei suoi stupendi spazi le fotografie di Brassai, un lasciato al Museo Matisse di Nizza, con cui la mostra è organizzata. Fra immagini più o meno note si rivive la magica atmosfera cultura del secolo scorso. 

Nei due spazi sul lungo mare alla Galerie des Ponchettes una bella ed elegante mostra di Henri Olivier che propone un gruppo di opere legate al tema dell’ombra. Ben composta e con pezzi coerenti mentre alla Galerie de la Marini ci sono in mostra i vincitori del Premio 2010 della Fondazione Bernar Venet, gli artisti Lee Eun Yeoung e Jean-Baptiste Engler, presentano un’istallazione molto giovanile e un gruppo di opere in vetro più rigorose. 

Il centro di cultura architettonica posto nell’allegro mercato di Corso Saleya presenta un interessante concorso francese sulla recente architettura molto ben allestito. 



27/03/12

chi è oggi un’artista?



1 Il mercato delle gallerie/fiera che in un produzione industriale e massificata immette nella filiera del consumo finti oggetti con una giusta dose di pubblicità per creare un’allure di valore “artistico”? 2 L’artista che ancora oggi lavora solitario esprimendo le sue emozioni nella trasformazione di un manufatto fisico con una sua valenza rappresentativa? 3 La mare di “giovani artisti” che intruppati in “fazioni/collettive/gruppi” estetiche/culturali producono opere secondo compitini scolatici per i vari eventi tra cui laboratori/seminari/incontri/workshop?  Se poi si pensa che la maggior parte di chi fa arte oggi non ha mai avuto un’educazione artistica ci si chiede se forse non è venuto l’ora di smettere di continuare a parlare di Arti Visive e pensare a una nuova parola che slegata da questa “storia” ne inventi una nuova per tutto questa produzione di “cose creative …” che nulla hanno a che fare con l’opera d’Arte …

24/03/12

I musei più visitati al mondo...



I musei sono sempre più un luogo di attrazione, eccovi la top ten dei più visitati al mondo stilata dal giornale inglese The Art Newspaper. 

Al primo posto resta saldo il Louvre di Parigi che si conferma come il luogo più amato con oltre 8,9 milioni di visitatori paganti. A Parigi mantiene anche una buona posizione il Centre Pompidou con 3,6 milioni di visitatori. 

Segue il Metropolitan di New York con circa sei milioni mentre scende un poco il Moma che passa da 3,1 a 2,8,forse a seguito di una serie di eventi non molto significativi. 

Si giunge poi a Londra, che in questi ultimi anni ha lavorato tantissimo sulla riorganizzazione e trasformazione di un'immagine turistico culturale e ora raccogli i frutti, che piazza ben tre musei (ma attenzione qui non si paga il biglietto d'ingresso) che sono il British Museum, con 5,8 milioni, la National Gallery con ben 5,3 milioni e la Tate Modern con 4,8 milioni di utenti entranti. 


La classifica prosegue poi con un lungo elenco che vede purtroppo i nostri musei un pochino distanziati. 

23/03/12

Louis Vuitton- Prossimamente museo





Per ora si può vedere solo nel video di presentazione che il sitohttp://www.fondationlouisvuitton.fr ha caricato da poco. 

Si tratta del futuro museo della Louis Vuitton progettato da Frank Gehry. 
Il nuovo museo si presenta come una nave tra gli alberi, aperto alla natura, allo spazio circostante. Così esprime lo spirito del Louis Vuitton Foundation for Creation che vuole essere una iniziativa in continua evoluzione e dischiusa alla società. Questo grande luogo di cultura è stato progettato per reinventarsi continuamente, al fine di adattarsi alle future mostre e grandi manifestazioni che l'animeranno. 

La creazione è stata ideata in armonia con l’ambiente, tra spazi interni ed esterni. Questo edificio, come una suggestiva barca con le vele di vetro soffiato, è una grande idea architettonica. La progettazione ha elaborato combinazione di vetrate curve resistenti e trasparenti, questa "è la dichiarazione di intenti artistici che la Louis Vuitton Foundation vuole sostenere e rappresentare", riassume Bernard Arnault, presidente di LVMH. 

La Louis Vuitton Foundation for Creation crerà, con il sostegno della Città di Parigi, un polo artistico, sensibile e visibile, aperta al mondo, aggiungendo a Parigi un importante gesto architettonico. 

Situato sul bordo del Nord del Bois de Boulogne, l'edificio di Frank Gehry si erge come per magia, dall'ambiente naturale e urbano, giocando con le sue strutture, in armonia naturale grazie all’uso di materiali come il legno, la creazione di giardino, in dialogo fra il fiume, il cielo e la città. L'architetto si è ispirato allo spirito dei giardini botanici della fine del XIX secolo, offrendo un eccezionale gioco di spazi, che creano nel suo percorrerlo nuove scoperte di luoghi. 

Non ci resta che aspettare il compimento dei lavori previsto per il 2013.

22/03/12

FAI Da vent'anni, ogni volta un'Italia mai vista!



Son già passati vent'anni, dal 1993 al 2012, che il Fai Fondo Ambiente Italiano apre i suoi gioielli al pubblico per condividere la gioia della bellezza e meraviglia nel nostro paese. 

Così Sabato 24 e Domenica 25 Marzo 2012 avrà luogo la ventesima edizione della Giornata FAI di Primavera, una grande festa popolare che dalla sua prima edizione a oggi ha coinvolto oltre 6.500.000 di italiani. 

Un grande spettacolo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio artistico e naturalistico italiano. Ambientato in centinaia di siti particolari, spesso inaccessibili ed eccezionalmente a disposizione del pubblico, per festeggiare il ventennale della Giornata FAI. 

Per questo grande evento verranno aperti 670 beni in tutte le Regioni italiane e tra questi alcuni dei luoghi più visitati e apprezzati dagli italiani nelle precedenti edizioni. 

In occasione di questo anniversario sarà possibile sostenere la Fondazione inviando un SMS al numero 45504 dal 12 al 25 marzo 2012. 

Tra le aperture di questa ventesima Giornata FAI segnaliamo: 

- a Roma l’apertura del Complesso Borromiano dell’Oratorio dei Filippini, il grande complesso costruito nel Seicento su progetto di Francesco Borromini, dove si potranno visitare anche spazi mai aperti al pubblico e un tratto degli Acquedotti Claudio e Felice dove si incrociano lungo via Tuscolana; 

- a Milano si potrà ammirare il monumentale Palazzo della Banca d’Italia, aperto al pubblico per la prima volta nella sua storia, nel quale sono presenti opere d’arte di proprietà della Banca: oltre agli arredi originali d’epoca, si potranno infatti contemplare i dioscuri di Giò Pomodoro e alcuni capolavori di Balla, Guttuso e Hayez. E ancora gli straordinari Laboratori Ansaldo, l’imponente struttura dove nascono gli spettacoli che andranno in scena sul palco del Teatro alla Scala (costumi, scenografie…) già aperti con grandissimo successo in Giornata FAI del 2006; 

- a Napoli si potrà visitare la Pontificia Reale Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, che si trova all’interno di Palazzo S. Giacomo, sede del Municipio, che conserva il sepolcro di Don Pedro di Toledo, vicerè spagnolo a cui si deve la costruzione della Chiesa nel 1504 e a Venezia la Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti che conserva opere di Veronese e Tintoretto 

- i mosaici della Villa Romana del Naniglio, Gioiosa Jonica, (RC), bene aperto con grande successo nel 2007 e che quest’anno presenterà nuovi mosaici rinvenuti durante gli ultimi scavi archeologici 

Iscriversi al FAI è un gesto civile e al tempo stesso un “merito”: gli iscritti e chi si iscriverà durante la Giornata FAI di Primavera godranno infatti di visite e corsie esclusive. 

Inoltre, visto il successo delle visite guidate per cittadini stranieri sperimentate dal 2008 quest’anno il progetto “Arte. Un ponte tra culture” coinvolgerà 30 città, diversificando le lingue utilizzate nella guida in base alle diverse cittadinanze di stranieri presenti. 

Anche quest’anno il FAI propone in tutta Italia curiosità e itinerari culturali: aree archeologiche, percorsi naturalistici, borghi, giardini, chiese, musei, che per due giorni saranno a disposizione di tutti i cittadini che desiderino visitarli, oltre a escursioni e biciclettate. Circa il 40% dei beni aperti sono fruibili da persone con disabilità fisica. 

I visitatori infine potranno avvalersi anche quest’anno di guide d’eccezione: saranno, infatti, oltre 15.000 gli Apprendisti Ciceroni®, giovani studenti che illustreranno aspetti storico-artistici dei monumenti. 


Qui l'elenco dei luoghi visitabili 
http://www.giornatafai.it/Elenco-luoghi-aperti-2012.htm

21/03/12

Alighiero Boetti alla Tate - Vate malgrado sé



Un buon successo di pubblico e generali consensi di critica sta ottenendo la mostra retrospettiva su Alighiero Boetti alla Tate Modern di Londra, che durerà fino al 27 Maggio. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Museo Reina Sofía di Madrid da dove la mostra proviene e col MoMa di New York dove proseguirà dopo la tappa londinese. 

Le opere presentano un percorso con un’attenzione alle idee che lentamente tende a staticizzarsi in certe forme di ricerche periodiche. Avviato su strade sperimentali, ben espresse dalle prime due sale cronologiche, forse quelle anche più varie e interessanti. La mostra prosegue poi presentando per area tematica il suo operato così si percepisce che lentamente il suo lavoro si concentra sulla catalogazione e sulla ricerca di un ordine. Focalizzandosi sulla metodologie processuale a scapito della realizzazione che diventa quasi un’azione relazionale. 

La mostra conferma una certa tenuta dell’artista che assunto in questi ultimi tempi a ruolo di nume, che forse non ha mai avuto, mantiene in alcune opere interessanti pregi che nell'esposizione possono sorgere, percorrendo e confrontando le sue opere in modo didattico. 

Se nelle prime sale la varietà delle opere affascina e incuriosisce lentamente il succedersi delle opere proposte nelle sale tematiche rende il tutto più industrializzato e un poco annoiato, forse anche perché le varie sale presentano opere oramai note, esposte in molteplici eventi che le rendono un poco già viste. Ma è pur sempre piacevole scoprire un percorso così ricco di stimoli e anticipatore di alcuni trend che si stavano formando. Fra le sale più interessanti sicuramente quella delle mappe, dove è divertente vedere nel passare degli anni il cambiare delle bandiere e il variare delle proporzioni. 

Interessante notare alcune coincidenze con la mostra su Kusama che si svolge sempre alla Tate in questo periodo. Due mostre molto diverse per percezione e idee ma che hanno alcuni punti in comune, le analogie cromatiche molto pop e l’interesse per la molteplicità, che inizia a prendere piede fra gli artisti di quel periodo, il formarsi di opere brand che diventano “marchio” di un artista e la sua massificazione.

15/03/12

Leonardo a Firenze - macchia o capolavoro?



In questi giorni sembra che la memoria giochi brutti scherzi. 

Da quando le recenti ricerche hanno rilevato a Firenze nel Salone dei Cinquecento la presenza di pigmenti simili a quelli usati da Leonardo si vuol distruggere o forse spostare un'opera, quella di Giorgio Vasari, pensando che sotto ce ne sia un'altra più bella. Ma si dimentica che quella di Leonardo è stata coperta perché distrutta o rovinata in modo grave durante la realizzazione. 

Sorge quindi spontanea la domanda alteriamo tutto uno spazio per una mediocre memoria di un'opera o lasciamo tutto bello com'è, voi che ne pensate?





Foto: Copia di Paul Rubens della parte centrale del dipinto 

Il mito Duchamp - arte o fortuna..



Leggendo la biografia di M.Duchamp scritta da Bernard Marcadé uscita per le edizioni Johan & Levi, pare che più che un grande artista sia stato un gran pigro fortunato. 


La quiete era sicuramente una sua caratteristica, che non è stata mai smentita. 


Il destino è l’esser vissuto dalla lontana Parigi dove inizi stentati non gli riconoscevano particolare meriti. 


La sua fortuna è l’esser andato a New York dove il suo fascino di bell’uomo francese oltre ad un positivo riscontro dell’opera “Nudo che scende le scale” lo portare ad incrociare fortunati contatti e costruttive situazioni, realizzate più per la bella frequentazione serale che per eccelsi meriti artistici. 


La sua passione per la linguistica e per giochi di senso innestati sulla pigrizia di “lavorare” hanno fatto il resto e la storia dell’arte è cambiata, forse in meglio (!?). 


Il testo è bello tosto, più di 600 pagine fitte di dettagli e di note, soprattutto sulla vita più che sul senso del suo lavoro. Interessante per come narra degli eventi e del loro accadere, a volte forse un poco troppo dettagliato.

New York Biennale batte Triennale 1/0



Whitney Museum of American Art
La nuova edizione della Biennale del Whitney si presenta senza un reale titolo e con un grande ritorno alla manualità più quotidiana, quasi intimista. La scelta del quarto piano dedicato completamente alle performance conferma un’esigenza di presente e d’immediatezza come le tante opere presenti che paiono tasselli di un segno immediato e atto a formare un diario di emozioni.


In un allestimento molto ampio le opere hanno tutte un giusto equilibrio fra manufatto artigianale e fisicità umana. Un dimensionamento che torna reale, come lo studio/camera da letto traslato nei locali da uno degli artisti.


Molte opere molte esperienze, tanta umanità che si offre allo sguardo e al dialogo, senza però un’imposizione ma come un viaggio in treno quando incontrando qualcuno s’inizia a parlare del tempo e si finisce a raccontarsi del proprio vivere.


Forse tutta la crescente tecnologia elettronica e la pesante crisi economica sta producendo un forte bisogno di normalità e semplicità che gli artisti percepiscono e trasformano in opere più immediate, lasciando le elucubrazioni ad altri tempi.


La protesta avviata da Arts & Labor di Occupy Wall Street nei giorni dell’inaugurazione pareva una coerente azione all’insieme critico dell’evento, che lasciati gli attimi più tradizionali dell’ouverture conferma un disagio alla grande trasformazione del nostro presente.





New Museum
Va sicuramente peggio al New Museum, dove l’evento triennale che è stato ideato sotto il titolo "I Ungovernables", risulta già datato e svilito da una selezione molto rigorosa quanto già vecchia, giacché molti già ben inseriti nel sistema arte.


In un allestimento scolastico dove a ogni opera è seguito un ampio testo di giustificazione, visto l’aleatorio lavoro artistico di costruzione a vantaggio dell’ennesima pistolino socio-cultural-esoterico.


Si conferma così questa sensazione che questo spazio più che innovativo sembra solo un modaiolo luogo promozionale.


Una proposta artistica assolutamente fricchettona, una marea di oggetti già usati e ri-ri-ri-assemblati senza troppa fantasia, le solite pratiche processuali post-concettuali, le abituali provocazioni che giocano all’impegno sociale, la normale noia di un’arte che non vuole farsi guardare e nemmeno tanto capire, tanto poi sarà ripetuta al prossimo evento.


Due occasioni di presentare arte che sempre di più approfondisce la dicotomia fra un universo impermeabile al mondo esterno autoreferenziale e vacuo e una realtà che prende una sua strada sperimentando percorsi sempre più difficili ma forse possibili.

13/03/12

Dire, fare lavorare - La cultura esiste ancora?

Phofdo - photographic project 

In questi ultimi tempi la crisi ha portato strani risvegli assopiti da un periodo di vasto consumo di quello che una volta si conosceva come “cultura”. 

La cultura era il simbolo di una nazione, quello che faceva supporre che chi viveva in quel contesto fosse legato da questi “aspetti” comuni che andavano dalla lingua alle espressioni visive, passando per la musica, la letteratura, il teatro etc. 

Ora che il mondo in questi ultimi decenni si è globalizzato, tutti sono sempre più simili, che siano nati a Cuneo o a Zapala. Pare strano pensare che anche la cultura non si sia trasformata e che il senso stesso di identità sia ancora quello di una volta. 

Ancora più strano notare che proprio chi ha sempre operato in questo sistema non abbia avvertito i grandi cambiamenti sia tecnologici sia sociali, che giustamente hanno trasformato l’idea di cultura e ciò che una volta pareva indiscutibile oggi sempre più diventa marginale. 

Tradizioni, usanze, idee, linguaggi, forme estetiche sono cambiate in modo rapido e si sono diffuse attraverso meccanismi “capitalistici” che una volta erano impensabili e che hanno raggiunto una vasta parte della popolazione, ampliando e diffondendo questa conoscenza. 

Ma dalla piazza si è passato al supermercato dalle chiacchiere col vicino ci si è spostati su un social forum elettronico. 

In questo cambiamento tutta la classe culturale, che per decenni ha vissuto quieta alla luce di uno stato che li ha lasciato operare dov’erano? 
Come mai solo oggi che gli stipendi vanno in crisi si sollevano a protestare? 
Che cosa hanno prodotto? 
Che apporto hanno dato allo comunità sociale che li ha mantenuti? 
Può ancora oggi un paese, con i grandi cambiamenti economici in corso, continuare a supportare le innumerevoli strutture sparse per il vasto territorio ? 

Se ovviamente il nostro vasto patrimonio sia fisico sia intellettuale è in crisi, sono tante le responsabilità, sicuramente sono importanti e utili i vari appelli ma forse bisognerebbe cambiare sia modi che forme e tutti dovrebbero attivarsi e responsabilizzarsi. 

Se ci sono sicuramente tanti motivi di orgoglio ci sono stati anche tanti decenni di sperpero e di irresponsabilità. Ri-criminarlo non serve al presente ma si spera che per il futuro ci sia un reale cambiamento e una reale volontà di crescita.

Indagine Premio Terna - Che relazione c'è fra il web e gli artisti?





Il Premio Terna ogni anno in occasione del suo concorso produce, sfruttando questa positiva opportunità di contatti con un vasto pubblico, interessanti raccolte di dati. Forte di quasi duemila partecipanti da cui riceve innumerevoli feedback alle sue interessanti indagini. 

Nell’ultima edizione le domande erano rivolte all’uso dei nuovi media, al loro ruolo e all’eventuale positivi riscontri. Per capire se questi nuovi mezzi influenzano la formazione dell’artista, il suo esercizio e per ultimo le correlazioni fra gli artisti stessi. 

Si è così evinto che vince sicuramente l’autopromozione, che risulta il metodo più diretto fra l’artista e il pubblico, condizione anche funzionale per la maggioranza che svolge comunque un’altra attività per sostentarsi. 

Designando un nuovo modo di fare l’artista, in cui tutto oramai è mischiato e tutto può succedere. Senza dover più giustificare un’opera con un inutile farraginoso supporto linguistico ma pur liberi di pensare alla metafisica o alle tradizioni culturali più disparate. Non esistono più linee guida da seguire o stilemi da ripetere, il gusto si è differenziato e parcellizzato in tanti gruppi d’interesse. Si creano opere che sempre più possono confondersi col quotidiano reale e diventare esse stesse normale apparto descrittivo del mondo. 

Artisti che viaggiano nei più affascinanti lidi ma vivono benissimo nella quiete periferica del proprio borgo senza sentirsi sviliti o provinciali. Persone che usano la rete internet per promuoversi e per documentarsi, per creare nuovi contatti e dare avvio e spazio alla propria spendibilità sul mercato. Cercando di mescolare la propria creatività produttiva con il proprio lavoro da cui trarre il sostegno per coltivare una grande passione. Aperti alle interferenze del mercato e alle richieste dei collezionisti. 

Rimane forte il ruolo delle gallerie, ma lentamente si sta trasformando in una nuova tipologia di promozione e produzione. Determinante rimane il ruolo dei collezionisti, sia di lungo corso sia figure più sporadiche sia si appassionano a una tipologia espressiva. Assenti assoluti le istituzioni pubbliche. 

Ma fra quelli che tentano la via più professionale il mezzo di promozione passa sempre più attraverso figure intermedia quali il critico, il curatore o i galleristi. 

La passione per l’arte quindi continua a crescere e a diffondersi sempre più verso un vasto pubblico che trasforma l’arte stessa in nuove forme slegandosi da una tradizione che trova in questi cambiamenti nuove capacità di incidere nella vita sociale.

Prada Real Fantasies Primavera/Estate 2012 - la pubblicità l'anima dell'arte...





Questo progetto, sul confine fra evento promozionale e lavoro artistico, è al secondo anno. Si tratta di una pubblicazione cartacea ed un video, curati da AMO / OMA il think tank dell’architetto Rem Koolhaas, che riassume in un unico oggetto le collezioni Prada Uomo e Donna di una stagione specifica. 

L' AMO/OMA esplora la nostalgia delle hot rod, del golf, dei picnic, della corsa allo spazio e di altri sani passatempi. Creando un racconto composto da una sequenza di collage fatti a mano al 100% – che riprende la nuova tradizione di artigianalità inaugurata nella scorsa stagione – è un palinsesto di fotografia, grafica e testo che trascina l’utente in un regno iper-reale. 

Credits: 
PRODUCTION / ART DIRECTION: AMO / Ippolito Pestellini Laparelli, Fausto Fantinuoli 
ARTWORK: Jeroen Koolhaas, Lok Jansen 
PHOTOGRAPHY: Phil Meech 
VIDEO DIRECTION: James Lima 
MUSIC: Frédéric Sanchez 
EXECUTIVE PRODUCER: Max Brun – Hi ! Production 
EDITING:Brian Vincent Durkin 

11/03/12

Biennale di Berlino - Uno spazio per tutti gli artisti del mondo



Nel novembre 2010 il curatore Artur Zmijewski della prossima Biennale di Berlino ha annunciato un invito aperto agli artisti provenienti da tutto il mondo, chiedendo a loro di inviare materiale artistico come parte della ricerca di Berlino settima Biennale d'Arte Contemporanea. 

In seguito per raggiungere l'obiettivo di includere tutte le oltre 5.000 partecipazioni in una raccolta si è avviata con Pit Schultz, attivista per i mezzi di comunicazione aperti, la piattaforma aperta: ArtWiki. 

In questo modo tutti i partecipanti sono stati inclusi al vasto invito. Il sito in tal modo diventa il luogo digitale della Biennale di Berlino 7. 

ArtWiki è una biblioteca d'arte digitale basato sul modello di Wikipedia, un progetto sostenibile che continuerà nel futuro per sostenere un'alternativa al market-oriented dell' arte digitale. Esso mira a presentare artisti come entità politiche e sociali, per gettare forme aperte alle risorse artistiche della nostra società e ad abbandonare l'atteggiamento tipico curatoriale di una politica di selezione ed esclusività. 

ArtWiki diventerà pubblico il 26 aprile 2012 - il giorno di apertura della settima Biennale di Berlino - con i profili di tutti coloro che hanno accettato di farne parte. 


Proprio su questo tema si svolgerà il prossimo 13 Marzo una conferenza sul tema "APERTO TUTTO - CONTENUTO DA ART A CURA DI INTERNET - Quali opportunità il "via Wiki" può dare gli artisti e al mercato dell'arte? Può la storia dell'arte contemporanea collettivamente riscriversi in real-time? Quali rischi sono contenuti nella tecnologia? Perché gli artisti visivi utilizzare le reti sociali meno rispetto ad altri produttori culturali, ad esempio, la scena musicale? 

Vi partecipaeranno: 
Burak Arikan (artista del bando aperto, autore dell'artista-cloud-map) 
Marek Claassen (regista, Artfacts.net) 
Thorsten Goldberg (PublicArtWiki.org) 
Dani Jakob (artista del bando Open) 
Pit Schultz (attivista per i media) 
Moderato da Ela Kagel (curatore freelance e membro della Public Art Lab)

Dopo il Guggenhiem si torna agli affari di famiglia



Dopo il grande successo della mostra al Guggenhiem di New York, Maurizio Cattelan pare ritornare alle vecchie abitudini di cooperazione con i suoi cari amici. 

Smentendo così le ovvie voci di cessazione di una carriera, giustamente fatte scorrere per dare l’ennesima dimostrazione che oramai contano più le mediatiche azioni stile grande fratello che la realtà creativa di un artista. 

Ammetto che un poco mi dispiacerebbe, in fondo è l’unico italiano che ha avuto successo in questi ultimi decenni, se si ritira lui di cosa si può scrivere qui in Italia. 

Proprio nella dinamica New York il nostro eroe ha aperto con Massimiliano Gioni una piccola galleria dal simpatico nome di Family Business, sulla 21st Street, via oramai anche il nostro grande artista italiano rielabora se stesso, vi ricordate la Wrong Gallery … 

La prima mostra porta il titolo di “The Virgin Show” ideata dalla curatrice Marilyn Minter, che ha mixato artisti vergini, cioè non ancora affermati, con quelli già sverginati dal successo, sarà preveggente?

10/03/12

Un dondolo nel cuore di Londra




‘Powerless Structures Fig. 101’ questo il suggestivo nome della nuova scultura che dal 23 Febbraio svetta sul 4 plinto a Trafalgar Square nel centro di Londra. 

Da diversi anni questo spazio rimasto vuoto rispetto agli altri tre, che ospitano monumentali sculture leonine, ospita una scultura di noti artisti contemporanea.

Questa volta è il duo Elmgreen & Dragset che hanno proposto una scultura di un ragazzo in sella al suo cavallo a dondolo. Il bambino è stato elevato al rango di eroe storico, anche se non vi è ancora una storia da ricordare ma solo un futuro da sperare. 

L'opera è fatta in bronzo, giocando così con i monumenti tradizionali, tipici delle pubbliche piazza ma con una particolare lucentezza dorata, che vuole celebra le generazioni a venire. 

Gli artisti hanno detto che "Abbiamo voluto creare una scultura pubblica che, piuttosto che celebrare vittorie o sconfitte, onori le battaglie quotidiane di crescita." 

La scultura è 4.11 metri di altezza e 4.32 metri di lunghezza e pesa 3.1 tonnellate.

Moebius - Posando una pietra a Venezia



 E' morto oggi uno dei più fantasiosi disegnatori di fantascienza, Moebius. Il suo vero nome era Jean Giraud, era nato a Nogent sur Marne vicino a Parigi nel 1938.


Fra i suoi personaggi più noti il tenente Blueberry e una varietà di universi fantascientifici stupendi. 


La sua attività andava anche oltre la dimensione delle tavole illustrate per cooperare, invitato dai più importanti registi, a film come Tron, Aline e il Quinto elemento. 

Recentemente la Fondazione Cartier di Parigi gli avevi dedicato una mostra che raccoglieva il suo incredibile universo di disegni. 












Sparse per il mondo tracce di Documenta



In un percorso di avvicinamento al 9 Giugno 2012 la curatrice di Documenta, Carolyn Christov-Bakargiev, ha avviato una serie di iniziative sparse per il mondo. 

In attesa, nei mesi precedenti, in giro per il mondo, si sono svolte conferenze, incontri, dibattiti, eventi artistici. Lentamente questi costituiscono un percorso di avvicinamento all’evento senza però volerne dare un chiaro indirizzo ma più un’ampia occasione di stimoli al tempo che anticipa un altro attimo del vivere creativo. Vengono così a succedersi situazioni come l’intervento dell’artista Horst Hoheisel in memoria di una fontana a Kassel o seminari come il prossimo che si svolgerà Konshalla Stoccolma in Svezia, tenuto dalla curatrice Sofía Hernández Chong Cuy a cui seguirà una pubblica lettura sulla finanza a Kassel. 

Così in un susseguirsi di stimolanti temi su cui la curatrice sta elaborando riflessioni e progetti che prenderanno corpo da Giugno nel più importante evento artistico del mondo. 

Parte di questo grande rinnovamento è anche il sito che ha subito un globale aggiornamento in una duplice veste, una funzionale all’evento e una più ampia e libera in forma di diario in cui vengono continuamente messe suggestioni, ispirazioni, testi, immagini raccolte nel tempo e nello spazio, creando in tal modo una paratesto che fluttua liberamente nella speculazione del fare e del percepire. Si possono così seguire alcuni video di conferenze, leggere testi, conoscere interessanti informazioni. 

In generale la percezione globale è sul valore del fare e sul senso che ancora oggi abbia produrre. Proprio in questo giorno sto rileggendo dei testi di Duchamp e mi pare che coincida molto col suo dubbio e critica al gesto creativo e al ruolo dell’artista, soprattutto in una contemporaneità così anomala, che superata la storia nei suoi riti borghesi si sta ritrasformando in un ricco nuovo medioevo di confusione e mistero.

09/03/12

Sarà lì ??? Tracce di colore sotto l'opera di Vasari nella sala dei cinquecento



Nei giorni scorsi sono state trovate delle tracce di colore sotto l'opera di Giorgio Vasari nel punto dove si tramanda la posizione della Battaglia di Anghiari, celebre opera perduta di Leonardo da Vinci ideata a Palazzo Vecchio, con una tecnica innovativa ma delicatissima, che nella sua realizzazione fu distrutta. Sopra, alcuni anni dopo fu fatto un muro a pochi centimetri di distanza dalla parete, così tramandano le voci popolari, e realizzato una grande opera di Giorgio Vasari. 

Ma per aver conferma aspettiamo il prossimo Lunedì alle ore 12.30, nel Salone dei Cinquecento, dove saranno rese ufficiali le ricerche realizzate dall'ingegnere Maurizio Seracini, docente dell'Universita' della California di San Diego. All'evento ci sarà il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il vicepresidente Terry Garcia, del National Geographic Society che ha sponsorizzato l'indagine e su cui sta realizzando un importante documentario.

I grandi misteri dell’Italia - Sono più trasparenti le caste dei politici o quelle degli artisti?


Phofdo - photographic project 

Uno degli aspetti più interessanti del sistema dell’arte italiana contemporanea è l’indifferenza che esiste all’interno della varietà e della pluralità.

Gli artisti si definiscono liberi, aperti ma poi si percepiscono vere e proprie caste chiuse di “artisti eletti” a cui viene dato credito e supporto mentre alla maggioranza del restante universo pare essere precluso ogni attenzione e sostegno. Anzi spesso gli ultimi vengo irrisi e sviliti dai primi, alla faccia dell’impegno e dei valori tanto professati poi in certe opere degli stessi artisti “eletti” ...

 Ma finché sono i privati con i loro soldi (gli stessi che poi certi “eletti” guardano con una certa “diffidenza” essendo ovviamente impegnati in modaioli estremismi di impegno sociale, di comunità, di socialità che fa tanto artista progressita) può essere anche una “libera” selezione ma quando sono le strutture pubbliche (musei, spazi espositivi, luoghi di cultura…) ad agire spesso solo attraverso “strani” canali non accessibili a tutti, o almeno con una selezione chiara, lascia un poco più perplessi.

La stessa perplessità che sorge quando poi si nota che per certe enti privati (leggesi gallerie) gli artisti da loro proposti all’ente pubblico vengono accettati supinamente e spesso presentato come “lume e genio”, anche se poi alla maggioranza del pubblico rimangono ostici.
 Interessante notare che spesso i dirigenti di questi istituti pubblici ovviamente sono nutriti da spirito educativo, libertario e aperto alla società civile … 

07/03/12

Icona pop da 20 milioni di seguaci



La cantante Lady Gaga è passata nel volgere di pochi anni da sconosciuta cantante americana a star internazionale, sia per le sue capacità canore che per aver saputo creare, col supporto di validi collaboratori, un'immagine nuova e suggestiva. 

Nei giorni scorsi è stata la prima persona che ha superato il numero di 20 milioni di "seguaci/follower" sul sito Twitter. Ma i numeri del successo comprendono anche oltre 135 milioni di riproduzioni dei suo brani attraverso lo streaming digitale e altri record su facebook e youtube. 

In ambito artistico ha poi dato avvio a collaborazioni molto importanti e famose come la cena di gala per il 30 anniversario del Moca di Los Angeles con Francesco Vezzoli dove ha suonato su uno stupendo pianoforte ridipinto da Damien Hirst. 

Ma in tante altre occasione il mondo dell'arte è stato da lei usato e ri-interpretato in modo nuovo e dinamico, nel breve volgere di 4 anni, cioè da quando nel 2008 si è presentata in questa nuova immagine con la casa discografica Interscope Records.