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28/02/22

La Fata Morgana del Jeu de Paume di Parigi

 


Il Jeu de Paume di Parigi propone al vasto pubblico, dal 22 Marzo fino al  22 Giugno, l'opportunità di scoprire le molteplici dimensioni dell'immagine nella diversità delle sue forme. Combinando una serie di mostre, proiezioni, spettacoli e concerti e presentando un gran numero di nuove produzioni, questo evento mira a dare piena visibilità agli artisti raramente presentati in Francia.

La domanda "Cosa sta vedendo?" è al centro di questo primo festival Jeu de Paume, un evento dedicato all'arte contemporanea che diventerà un appuntamento fisso del programma della galleria. Questo potrebbe sembrare ovvio per un luogo votato al concetto fecondo ma inafferrabile di "immagine", eppure sono state la curatrice Béatrice Gross e la sua consulente artistica, Katinka Bock, a suggerire per prime questa strada di esplorazione, che hanno seguito con immaginazione e sottigliezza , evitando un approccio illustrativo o eccessivamente didattico, lasciando invece che le opere le guidino e le seducano. La mostra non ha pretese di esaustività, ma cerca piuttosto di suggerire un itinerario, un'esperienza che è insieme mostra ed evento.

Titolo della rassegna "Fata Morgana" ispirato alla forma più complessa dello straordinario fenomeno ottico, chiamato appunto fata morgana, è una combinazione di miraggi che si verificano sulla superficie di un corpo di acqua, il più delle volte il mare o l'oceano. Dalla rifrazione della luce attraverso strati d'aria con diverse temperature, i riflessi deformi delle barche, case, intere città o coste appaiono in sospensione sopra l'orizzonte linea. Fin dal sedicesimo o diciassettesimo secolo, si dice, questo fenomeno è stato conosciuto, in molti paesi europei. Secondo il mito di origine celtica, portato in Sicilia dai Normanni nell'XI secolo, questa maga ebbe il potere di comandare i venti e far fluttuare nell'aria il suo castello.

27/02/22

Prossimamente weekend d'arte a Berlino


  Ripartono anche le giornate d'arte a Berlino con una grande edizione della Weekend art, che si svolgerà dal 29 Aprile al 1 Maggio 2022.

Il progetto è particolarmente vasto e con una grande cooperazione fra spazi, gallerie e istituzioni cittadine. 

Fra gli sponsor i gruppi BMW e Audemars Piguet


26/02/22

Si apre una sala studio con la ripartenza della Fondazione Prada a Milano

Veduta della sala studio e dell’installazione permanente di Andreas Slominski
“Die Geburt des Buches aus dem Geiste der Natur”, 2015
Fondazione Prada, Milano Courtesy Fondazione Prada - foto 
Ugo Dalla Porta

 Dal prossimo 2 marzo 2022 la sede di Milano della Fondazione Prada riapre i suoi spazi con i progetti in corso: “Processo grottesco” di Thomas Demand, l’intervento di Robert Gober, in dialogo con i lavori di Louise Bourgeois, e “Le Studio d’Orphée”, l’atelier di Jean-Luc Godard. 

Inoltre sarà inaugurata una sala studio al primo piano dell’edificio Biblioteca, uno spazio multifunzionale pensato per giovani e studenti e accessibile liberamente a tutti i visitatori.

 
In questo ambiente l’artista Andreas Slominski (Germania, 1959) ha realizzato l’intervento site-specific Die Geburt des Buches aus dem Geiste der Natur (La nascita del libro dallo spirito della natura). L’installazione si ispira alla storia architettonica e culturale del luogo e allude all’opera del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche Die Geburt der Trag die aus dem Geiste der Musik (La nascita della tragedia dallo spirito della musica), pubblicato nel 1872. Le sculture Himmel (Cielo) ed Erde (Terra) si riferiscono alla fase di restauro e costruzione degli spazi della Fondazione ultimati tra il 2015 e il 2018.

 Dodici quadri che danno il titolo all’intera installazione costituiscono, invece, un percorso simbolico lungo le pareti della sala. Realizzati in styrodur, questi lavori rappresentano foglie d’alberi e pagine di libri, ricordando il processo con cui il materiale organico si trasforma in carta e la nuova identità dello spazio riservato alla lettura e allo studio. 

L’edificio Biblioteca include anche il Bar Luce, ideato dal regista Wes Anderson, il bookshop e l’Accademia dei bambini attiva ogni sabato e domenica.
 
Nei weekend il Cinema presenta una programmazione costituita da due sezioni: “Origine”, film del passato e restauri e “Indagine”, prime visioni e opere sperimentali. “Atlas”, una selezione di opere di artisti contemporanei rilevanti per la storia della Fondazione, rimane visibile nei sei piani espositivi della Torre, dove si trova anche un ristorante che offre una vista inaspettata sulla città di Milano.

25/02/22

Autoritratto fra Lucio Fontana e Carla Lonzi alla Fondazione Magnani-Rocca

 
Concetto spaziale, New York 10, 1962,  lacerazioni e graffiti su rame, 234 x 94 cm (ogni pannello) Milano, Fondazione Lucio Fontana. 
© Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022


La Fondazione Magnani-Rocca organizza a Mamiano di Traversetolo, Parma, la mostra "Autoritratto" con opere di Lucio Fontana. L'evento è curato da Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone e Stefano Roffi e si svolgerà dal 12 Marzo al  3 luglio 2022

 
CS

"La scoperta del cosmo è una dimensione nuova, è l’infinito, allora buco questa tela, che era alla base di tutte le arti e ho creato una dimensione infinita, un’x che, per me, è la base di tutta l’arte contemporanea. Sennò continua a dire che l’è un büs, e ciao. " dall’intervista a Lucio Fontana di Carla Lonzi in Autoritratto, 1969.
 
La mostra Lucio Fontana. Autoritratto si origina dal rapporto tra l’artista, maestro assoluto dello Spazialismo e dell’arte del XX secolo, e la storica dell’arte Carla Lonzi, allieva del grande Roberto Longhi, che ha rivoluzionato l’idea della critica militante con il suo volume di interviste Autoritratto. Accardi Alviani Castellani Consagra Fabro Fontana Kounellis Nigro Paolini Pascali Rotella Scarpitta Turcato Twombly edito da De Donato, Bari, nel 1969.

Composta di circa cinquanta opere, la mostra si tiene alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma, dal 12 marzo al 3 luglio 2022, ed è curata da Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi.
 
Carla Lonzi (Firenze 1931 – Milano 1982) inizia il proprio percorso collaborando con celebri gallerie e periodici, presentando poi il lavoro di Carla Accardi alla Biennale di Venezia del 1964. Nello stesso periodo, inizia a raccogliere interviste ad artisti con l’ausilio di un registratore (strumento innovativo per la critica d’arte dell’epoca) poi trascritte e riassemblate per essere edite appunto nel volume Autoritratto del 1969. Ogni artista parla in prima persona - vi sono discorsi colloquiali senza filtri e quasi senza vincoli – esponendo articolate riflessioni sulle proprie ricerche, sul sistema dell’arte nonché sulla propria vita privata. Emerge l’idea di partecipazione e di complicità tra il critico e l’artista, che scardina la visione della critica ufficiale del tempo, con giudizi molto schietti da parte di Fontana su grandi artisti come Jackson Pollock e Robert Rauschenberg. Autoritratto è anche una soglia che segna l’uscita di Carla Lonzi dal sistema dell’arte per fondare, l’anno seguente, il gruppo Rivolta Femminile.
                             
L’esposizione dunque segue, narrativamente, la conversazione tra Fontana e Lonzi, permettendo la realizzazione di un percorso antologico, ma non dogmatico, con lavori che toccano i momenti salienti e peculiari della ricerca fontaniana, un itinerario nel pensiero e nella pratica di un artista che riteneva che l’arte dovesse essere vissuta attraverso una nuova dimensione, all’interno della quale entravano anche nuove tecnologie e materiali. Vengono esposte opere di vari periodi, dalle sculture degli anni Trenta ai “Concetti spaziali” (“Buchi” e “Tagli”) dagli anni Quaranta ai Sessanta, oltre ai “Teatrini” e alle “Nature” bronzee; spettacolari sono l’enorme New York 10 del 1962, pannelli di rame con lacerazioni e graffiti, in dialogo con la luce a evocare la sfavillante modernità della metropoli, e la potentissima La fine di Dio, 1963, grande opera realizzata a olio, squarci, buchi, graffiti e lustrini su tela, emblematica della concezione spazialista e insieme religiosa dell’artista. Il percorso si chiude con opere di Enrico Baj, Alberto Burri, Enrico Castellani, Luciano Fabro, Piero Manzoni, Giulio Paolini, Paolo Scheggi, provenienti dalla collezione personale di Fontana, artisti più giovani da lui seguiti e promossi. Particolarmente suggestive le serie fotografiche scattate da Ugo Mulas a Fontana, del quale sono esposte anche due opere appartenute al grande fotografo; di una di esse è esposta la documentazione fotografica dell’intera genesi, dal primo “buco” all’opera compiuta, un unicum sia nella storia del fotografo sia in quella dell’artista.

Una peculiarità del progetto è l’aver recuperato il file audio della conversazione originale e integrale, dove si può ascoltare la diretta voce di Fontana che parla del suo lavoro, della sua vita d’artista, della sua attività di collezionista ma anche di esperienze e avventure quotidiane (Lonzi pubblicherà nel volume del 1969 solo una parte della lunga intervista). Le parole di Fontana vengono utilizzate sia come installazione sonora sia come filo narrativo lungo tutto il percorso della mostra Autoritratto.
 
Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè 1899 – Comabbio 1968) è tra i pionieri e maestri indiscussi dell’arte del XX secolo, figura carismatica radicale e dirompente, costante punto di riferimento per gli artisti delle generazioni successive. Promotore di numerosi manifesti del Movimento Spazialista, a cominciare dal Manifiesto Blanco del 1946 - dove si afferma che “la materia, il colore e il suono in movimento sono i fenomeni, lo sviluppo simultaneo dei quali sostanzia la nuova arte” - avvia un processo che lo porterà all’idea di introdurre una nuova, inedita dimensione nelle sue opere. Egli è uno sperimentatore totale; dopo i lavori in marmo, gesso e ceramica del primo periodo e la costante attività di dialogo con prestigiosi architetti, nel 1949 inizia i suoi rivoluzionari lavori con i “Buchi” che perforano la tela; nel 1951 realizza la celebre Struttura al neon per la IX Triennale di Milano, passando, pionieristicamente, dai lavori concepiti appositamente per trasmissioni televisive sperimentali (1952) e approdando ai celeberrimi “Tagli” nel 1958. Nel suo complesso e proficuo percorso ha esposto nelle più autorevoli sedi museali e istituzionali internazionali, partecipando a numerose edizioni della Biennale di Venezia e di Documenta di Kassel.
 
La mostra si fregia del supporto e del prestito di un importante nucleo di opere della Fondazione Lucio Fontana di Milano. Altre opere di grande rilievo vengono prestate dal Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, dal Museo Novecento di Firenze, dallo CSAC, Università di Parma, dalla Collezione Intesa Sanpaolo, dal Patrimonio Artistico del Gruppo Unipol, dalla Collezione Barilla di Arte Moderna, dall’Archivio Ugo Mulas, dalla Biblioteca Fondazione Cariparma, Donazione Corrado Mingardi e da altri prestigiosi Archivi e collezioni private.
                                                                                                           
Il catalogo (Silvana Editoriale) è curato, come la mostra, da Walter Guadagnini (già curatore di due prestigiose mostre presso la Villa dei Capolavori), Gaspare Luigi Marcone (storico e curatore di numerosi progetti sugli artisti italiani del XX secolo), Stefano Roffi (direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca). Oltre a quelli dei curatori, contiene contributi di Paolo Campiglio, Mauro Carrera, Lara Conte, Maria Villa, con la riproduzione di tutte le opere esposte.
 
 
Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi, saggi in catalogo di Paolo Campiglio, Mauro Carrera, Lara Conte, Walter Guadagnini, Gaspare Luigi Marcone, Stefano Roffi, Maria Villa.

 
La mostra è realizzata grazie al contributo di:
FONDAZIONE CARIPARMA, CRÉDIT AGRICOLE ITALIA.
Media partner: Gazzetta di Parma.
Con la collaborazione di: Angeli Cornici, Bstrò, Cavazzoni Associati, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.

24/02/22

Marlene Dumas a Palazzo Grassi

 


Per le grandi mostre monografiche di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, Domenica 27 Marzo aprirà, a Palazzo Grassi, una ampia personale su Marlene Dumas (1953, Cape Town, Sudafrica).

La mostra intitolata “open-end” è curata da Caroline Bourgeois in collaborazione con Marlene
Dumas e presenta oltre 100 opere, tracciando un percorso incentrato sulla sua produzione pittorica, con una selezione di dipinti e disegni che vanno dal 1984 a oggi e opere inedite realizzate negli ultimi anni, provenienti dalla Collezione Pinault, da musei internazionali e collezioni private.

Considerata una delle artiste più influenti nel panorama artistico contemporaneo, Marlene Dumas nasce nel 1953 a Cape Town, Sudafrica dove cresce e studia belle arti durante il brutale regime dell’apartheid. Nel 1976 si trasferisce in Europa per proseguire gli studi e si stabilisce ad Amsterdam, dove ancora oggi vive e lavora. Se nei primi anni della sua carriera è conosciuta per i suoi collage e testi, Dumas oggi lavora principalmente con olio su tela e inchiostro su carta. La maggior parte della sua produzione è costituita da ritratti che rappresentano la sofferenza, l’estasi, la paura, la disperazione, ma che spesso sono anche un commento sull’atto stesso di dipingere.

Un aspetto cruciale del lavoro di Dumas è l’uso delle immagini dalle quali trae ispirazione, provenienti da giornali, riviste, fotogrammi cinematografici o polaroid scattate personalmente. Del suo lavoro dichiara: “Sono un’artista che utilizza immagini di seconda mano ed esperienze di primo ordine”


L’amore e la morte, le questioni di genere e razziali, l’innocenza e la colpa, la violenza e la tenerezza: sono questi alcuni dei temi del suo lavoro, in cui la sfera intima si combina con istanze sociopolitiche, fatti di cronaca o la storia dell’arte. Tutta la sua produzione è basata sulla consapevolezza che il flusso senza fine di immagini da cui siamo investiti quotidianamente interferisca sulla percezione di noi stessi e sulla nostra modalità di leggere il mondo. Per Marlene Dumas dipingere è un atto molto fisico, che ha a che fare con l’erotismo e le sue diverse storie.

Il lavoro di Marlene Dumas si concentra sulla rappresentazione delle figure umane alle prese con i paradossi delle emozioni più intense: “La pittura è la traccia del tocco umano, è la pelle di una superficie. Un dipinto non è una cartolina.”

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo pubblicato in coedizione da Palazzo Grassi - Punta della Dogana in collaborazione con Marsilio Editori, Venezia. 1 Marlene Dumas, Sweet Nothings. Notes and Texts, first edition Galerie Paul Andriesse and De Balie Publishers
Amsterdam, 1998; and second edition (revised and expanded) Koenig Books London, 2014.
2 Ibid.

“Bruce Nauman: Contrapposto Studies” in corso a Punta della Dogana prorogata fino
al 27 novembre 2022 La mostra “Bruce Nauman: Contrapposto Studies” in corso a Punta della Dogana è prorogata fino a domenica 27 novembre 2022.

Aperta nel 2021, anno in cui avrebbe dovuto tenersi la Biennale Arte a Venezia, la mostra non ha potuto godere della fruizione di un pubblico più ampio, in particolare internazionale, a causa delle restrizioni legate alla pandemia e delle conseguenti ripercussioni sulla frequentazione dei musei. La grande monografica inedita dedicata a Bruce Nauman è stata per questo prorogata fino a novembre 2022, così da dare la possibilità al pubblico della Biennale Arte 2022 di scoprirla.

La mostra riunisce una serie di installazioni video recenti dell’artista americano, un insieme di opere molto importanti, alcune delle quali esposte per la prima volta in Europa.
“Bruce Nauman: Contrapposto Studies” è a cura di Carlos Basualdo, The Keith L. and Katherine Sachs Senior Curator of Contemporary Art al Philadelphia Museum of Art, e Caroline Bourgeois, conservatrice presso la Pinault Collection. 

23/02/22

Prossimamente TEFAF New York

TEFAF New York  - Immagine di Mark Niedermann

 
Il TEFAF New York torna in presenza, con ben 91 gallerie di rilievo provenienti da tutto il mondo che presenteranno arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design. TEFAF New York si terrà a Park Avenue Armory dal 6 al 10 maggio 2022, con un’anteprima VIP solo su invito il 5 maggio.
 
“Siamo entusiasti di riaprire le nostre porte di New York, accogliendo i visitatori in un’esperienza artistica profonda e immersiva”, ha dichiarato Charlotte van Leerdam, Managing Director di TEFAF. “Grazie a espositori di altissimo profilo e opere di livello museale, questa edizione della Fiera confermerà l’impegno con cui TEFAF promuove qualità e prestigio senza eguali nel panorama dell’arte”.
 
TEFAF New York tornerà a offrire ad appassionati d’arte, collezionisti, professionisti del design e curatori di musei anche l’opportunità di fruire degli spazi curati all’interno delle sale dell’Armory dedicate alle ricostruzioni storiche, che si aggiungono agli oltre 5000 metri quadrati della Wade Thompson Drill Hall. 
 
Queste le parole di Katy Knox, presidente di Bank of America Private Bank, sponsor principale di TEFAF New York: “Siamo lieti di supportare la comunità newyorchese dell’arte sponsorizzando, a maggio, il ritorno a Park Avenue Armory di TEFAF, uno degli eventi d’arte più importanti del mondo”.
 
La lista degli espositori del 2022 comprende 78 gallerie già presenti nelle edizioni passate, e 13 nuove entrate. Rappresenteranno in totale 14 nazioni, offrendo un collage straordinario della creatività e bellezza del mondo.
 
Lista completa degli espositori di TEFAF New York 2022
 
Adrian Sassoon (UK)
Almine Rech (US)
Ana Khouri (US)*
Anthony Meier Fine Arts (US)
Applicat-Prazan (France)
Ariadne (US)
Axel Vervoordt (Belgium)
Beck & Eggeling (Germany)
Ben Brown Fine Arts (UK)
Berggruen Gallery (US)
Bernard Goldberg Fine Arts, LLC (US)
Blum & Poe (US)* 
Cardi (Italy)
Carpenters Workshop Gallery (UK)
Charles Ede (UK)
Dansk Møbelkunst Gallery (Denmark)
David Tunick, Inc. (US)
David Zwirner (US)
Demisch Danant (US)
Di Donna Galleries (US)
Dickinson (UK)
Didier (UK)
Donald Ellis Gallery (US)
Edward Tyler Nahem (US)
Eykyn Maclean (US)
FD Gallery (US)
Fergus McCaffrey (US)
Friedman Benda (US)
Gagosian (US)
Galerie Bernard Dulon (France)
Galerie Chantal Crousel (France)*
Galerie Chenel (France)
Galerie de la Béraudière (Belgium)
Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois (France)
Galerie Gisela Capitain (Germany)
Galerie Gmurzynska (US)
Galerie Karsten Greve AG (Switzerland)
Galerie kreo (France)
Galerie Lefebvre (France)
Galerie Marcelpoil (France)
Galerie Maria Wettergren (France)*
Galerie Max Hetzler (Germany)
Galerie Patrick Seguin (France)*
GALLERIA CONTINUA (Italy)*
Gallery Hyundai (South Korea)*
Gana Art (South Korea)
Gladstone Gallery (US)
Gomide & Co (Brazil)
Hazlitt Holland-Hibbert (UK)
Helly Nahmad Gallery (US)
HEMMERLE (Germany)
Hostler Burrows (US)
Jacksons (Sweden)*
kamel mennour (France)
Kasmin (US)
Laffanour - Galerie Downtown/Paris (France)
Landau Fine Art (Canada)
Lehmann Maupin (US)
Leon Tovar Gallery (US)
Lisson Gallery (UK)
Luhring Augustine (US)
Maggiore G.A.M. (Italy)*
MassimoDeCarlo (Italy)
Mayoral (Spain)
Mazzoleni (UK)
Mignoni (US)*
Mnuchin Gallery (US)
neugerriemschneider (Germany)*
Offer Waterman (UK)
Otto Jakob (Germany)
Perrotin (France)
PETER FREEMAN, INC. (US)
Petzel Gallery (US)
R & Company (US)
Richard Green (UK)
Robilant+Voena (UK)
Sean Kelly (US)
Skarstedt (US) 
Sprovieri (UK)*
Thaddaeus Ropac (UK)
The Mayor Gallery (UK)
Thomas (Germany)
Thomas Gibson Fine Art (UK)
Tina Kim Gallery (US)
Tornabuoni Arte (Italy)
Van de Weghe (US)
Vedovi Gallery (Belgium)
W&K-Wienerroither & Kohlbacher (Austria)
Waddington Custot (UK)
White Cube (UK)
Yares Art (US)*

*Per la prima volta a TEFAF New York
 


 
BANK OF AMERICA
Noi di Bank of America siamo guidati dall’obiettivo comune di aiutare al meglio la vita finanziaria grazie al potere di ogni connessione. Lo facciamo attraverso una crescita responsabile basata su una leadership nell’ambito degli indicatori ESG, che sono parte integrante delle nostre otto linee di business e si riflettono nel nostro aiuto ad alimentare l’economia globale, costruire fiducia e credibilità, essere una società per cui le persone vogliono lavorare, in cui investire, con cui collaborare. Lo dimostrano l’ambiente di lavoro inclusivo e incoraggiante che creiamo per i nostri dipendenti, i prodotti e servizi responsabili che offriamo ai nostri clienti, e il l’aiuto che diamo alle economie di tutto il mondo affinché prosperino. Una parte cruciale di questo lavoro consiste nel formare forti partnership con enti no profit e gruppi di difesa sociale, come ad esempio le organizzazioni che operano per le comunità locali, i consumatori e l’ambiente. Insieme, possiamo unire le nostre reti e competenze per ottenere un impatto ancora più grande.
 
TEFAF
TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.
 
La prossima edizione di TEFAF Maastricht si terrà al MECC di Maastricht dal 25 al 30 giugno 2022, con anteprima solo su invito il 24 giugno e fino alle ore 14 del 25 giugno.
                                                          
TEFAF NEW YORK
TEFAF New York è stata fondata all’inizio del 2016, originariamente sotto forma di due fiere d’arte ospitate ogni anno a Park Avenue Armory: TEFAF New York Fall e TEFAF New York Spring. Oggi, TEFAF New York è un unico evento annuale che unisce arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design, grazie alla partecipazione di circa 90 dei maggiori galleristi di tutto il mondo. Tom Postma Design, noto per il suo lavoro innovativo per i più importanti musei, gallerie e fiere d’arte, ha progettato per la Fiera un design che interagisce con lo straordinario spazio che la ospita, aggiungendo un tocco al tempo stesso leggero e contemporaneo. Gli stand degli espositori si snodano lungo l’iconico edificio dell’Armory, abbracciando la Wade Thompson Drill Hall e raggiungendo le sale al primo e secondo piano dedicate alle ricostruzioni storiche, così da creare una Fiera dall’impatto e spessore senza precedenti per la città di New York.
                                                          
TEFAF MAASTRICHT                                 
TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.

C'era una volta Yves Saint Laurent


Sta suscitando molte perplessità la recente mostra diffusa su Yves Saint Laurent nei più famosi musei parigini. Un doveroso omaggio a un creativo, ma di cui oggi resta solo più un nome,  che viene consumato sempre più per essere null'altro che l'ennesima patacca esibizionistica priva di eleganza e senso. 

Come è cambiato il mondo e che fine ha fatto la bellezza, la ricerca, la fantasia e il buon gusto. Tutto sparito per raggiungere il grande consenso del pubblico e non per creare consenso nel pubblico. 




Il lavoro creativo di YSL è scomparso, ora ci sono tecnici e dati statistici che decidono che cosa è meglio creare e produrre, seguendo una rapida onda che ha reso nullo la differenza per omologarsi al successo commerciale. 

E per il mondo dell'arte non si vedono significative novità anch'essa con i suoi musei sempre più usati come luogo di commercio, per ottimizzare il patrimonio culturale di cui dovrebbero essere custodi e promotori. Così il Centre Pompidou, il Museo d'Arte Moderna, il Museo del Louvre, il Museo d'Orsay, il Museo Nazionale Picasso hanno disposto alcuni manufatti sartoriali vicino alle opere che hanno ispirato il celebre sarto parigino, facendo vedere la differenze fra il creare e il produrre, va beh guardiamo comunque all'evento come a un ricordo dei bei tempi andati ...




22/02/22

La clownerie danese

 
Pinocchio (1940), Tora Schult 2021 © Jean-Baptiste Béranger


Il Regno dei Clown è un progetto che si aprirà il prossimo 22 Marzo al Bicolore, nella The Danish House al 142 dell'Avenue des Champs-Elysées nel cuore di Parigi.

L'evento è ideato dai curatori francesi, Pierre-Alexandre Mateos e Charles Teyssou, che propongono uno sguardo all'attuale generazione di artisti danesi contemporanei.

E' stato scelto il tema sempre presente del clown sia nella sua tradizione ironica che in quella irresistibilmente di mistero e tabù. Drag, troll o Jokerized, oggi presenti nella cultura danese  come realtà burlesche ma anche filosofiche, sono indagati in chiave artistica con tante declinazioni e suggestioni.






CS

Au sein de l’exposition , plusieurs facettes de ce personnage Avec Destruktion of the RSG-6 à Odense (1963), unique exposition organisée par Guy Debor d, l’art devient un théâtre d’opérations où la révolution devient un jeu et vice versa. Assourdie par le retentissementd’une sirène militaire, l’apogée de cette manifestation faisait tirer le spectateur sur des cibles représentant les grands dignitaires de l’ère nucléaire.

Un an après, Jorgen Nash transformera la sculpture de la petite sirène d ’Andersen en héroïne insurrectionnel acéphale. Une décennie plus tard, l’œuvre Three Girls anda Pig (1972) d’Ursula Reuter Christiansen, avec Lene Adler Petersen et Elisabeth Therkildsen, représentent le clown semuant en figure émasculatrice derrière la caméra.


Le clown se grime sous des formes filmiques avec l’ABC cinéma ou sous les traits de femmes vengeresses. Il est noir et grinçant chez Lars Von Trier, il se glisse dans la peau du clown Auguste du royaume du Danemark dans The Kingdom, The Direktor ou The Idiots, il inquiète et embarrasse dans les satires cruelles d’Henrik Plenge Jakobsen ou Jens Haaning et incarne aussi l’effroi chez Ann Lislegaardlorsqu’elle se penche sur l’invention du spiritisme à travers la supercherie des sœurs Fox dans l ’Amérique puritaine de la moitié du XIXè. 

Il s’infiltre dans l’ambiguïté des slogans politiques de Lise Harlev. Enfin, érigé en totem par les situationnistes,(avantgarde à cheval entre Paris et Copenhaguequi fit du jeu sa méthode du détournement son mantra), il est complice du mouvement Cobra quand AsgerJorn mime l’insurrection avec son Institute of Vandalism.

Pour la génération contemporaine, c’est unefigure convoquée en chair et en os .

Le clown devient Arcimboldo de la marge dans les collages végétales anthropomorphes de Rasmus Myrup ; faussement naïf et grimaçant dans les peintures de MagnusAndersen ; narcissique et gonflé à l’héliumchez Esben Weile Kjær ; sexuellement ambigu dans la figure du Pinocchio de Tora Schultz Larsen ; informe et englué dans une tragi-comédie suburbaine dans les vidéos CGI de Line Finderup Jensen ; le pierrot triste du capitalisme de la surveillance dans la simulation de Sidsel Meineche Hansen ; et révèle sa monstruosité au grand jour dans le vestiaire de Sahar Jamili; enfin il devient alternativement l’artiste et le spectateur dans les performances de Christian Fals.


Une longue tradition artistique La tradition s’appuie sur le jeu, le rire, la farce ou le canular pour faire vaciller les ordres, les normes et les figures établies. Par le coup d’éclat médiatique, la provocation dans l’espace public, l’exagération de situations, le clown parvient à faire chanceler le réel.  Au fond, ce dernier est aussi un sage, trop conscient de notre finitude et de notre irréductible impuissance. Face au désarroi terrestre, à l’horizon de la mort et des Champs-Élysées, il nous donne la force d’envisager l’existence sous des auspices plus légers. Kierkegaard prônait aussi cet humour habité par l’idiotie comme vertu salvatrice. Ce rire, cette idiotie est donc conjuratoire face à notre horizon commun, car au royaume des Hommes, nous finissons tous triviaux et nus comme des asticots que l’on soit valet, clown ou roi. Un échange artistique entre le Danemark et la France : partenaires L’exposition qui a reçu le soutien du Bikubenfonden, du Obelske Familiefond, de la Danish Arts Foundation et de Ny Carlsbergfondet est la première d’une série de trois. Elles seront chacune présentées au Bicolore entre 2022 et 2024. Des commissaires français seront amenés à proposer des projets en collaboration avec des artistes danois contemporains. Ces manifestations sont le résultat d’opencall annuel (dont le prochain aura lieu au printemps 2022) et qui seront poursuivis par des visites d’études au Danemark afin de créer rencontres et échanges entre artistes, institutions danoises et commissaires français.

21/02/22

Richard Saltoun apre a Roma con Bertina Lopes

 

Bertina LOPES, Grido grande [Big cry], 1970, olio su tela, 150 x 150 cm.

La galleria Richard Saltoun apre a Roma, in via Margutta, a fine Marzo, responsabile dello spazio saranno Caterina Antonaci e Chiara Marino. 

La prima mostra sarà della pittrice Bertina Lopes, monzambicana, che viveva a Roma. 


CS

Siamo lieti di annunciare l'apertura di un secondo spazio espositivo a Roma l'8 marzo 2022 con una mostra personale di opere della pittrice e attivista italo-mozambicana Bertina LOPES (1924–2012).

L'avamposto italiano sarà situato nel cuore della città, in Via Margutta, una delle strade romane più note di Roma, situata tra Piazza di Spagna e Piazza del Popolo. Il nuovo spazio fornirà alla Richard Saltoun Gallery una piattaforma europea in aggiunta alla possibilità di ingaggiare ulteriormente con le istituzioni culturali, i collezionisti e il pubblico locali.

Considerata la madre della pittura africana contemporanea, Lopes è riconosciuta globalmente come una delle prime a colmare il divario tra arte africana ed europea. Il suo lavoro è diventato sinonimo di attivismo politico e critica sociale. Obbligata a fuggire dal proprio paese natale, Lopes arrivò a Roma negli anni Sessanta dove trascorse il resto della sua vita. Sebbene non le fu facile ottenere notorietà come artista, Lopes ricoprì un ruolo fondamentale nella capitale, rappresentando il Mozambico in numerosi eventi culturali in tutto il mondo.

In occasione del decimo anniversario della sua morte, la mostra alla Richard Saltoun Gallery rende omaggio ai 70 anni di carriera di Bertina Lopes riunendo una delle più grandi selezioni di suoi dipinti. L'Archivio Bertina Lopes ha svolto un ruolo essenziale nella realizzazione di questa mostra, che inaugura la collaborazione della Richard Saltoun Gallery con il Lopes Estate e la prima rappresentazione commerciale dell’artista.   

20/02/22

El Anatusi alla Efie Gallery di Dubai

Rainbow hues, 2022, Tropical hardwood, 236 x 168 cm, photo credit- Ofoe Amegavie

 La Efie Gallery di Dubai presenterà dall'8 Marzo una selezione di nuove opere di El Anatusi, artista ghanese e uno degli artisti contemporanei più acclamati dell'Africa, noto per i suoi particolari lavori. 

El Anatusi formerà la mostra inaugurale della Galleria Efie, co-fondata dai ghanesi Kobi, Kwame e Valentina Mintah per promuovere artisti africani a metà carriera e affermati, con un concentrarsi sull'arte dell'Africa occidentale. La galleria di 3.000 mq includerà uno spazio espositivo all'aperto, uno studio d'artista per programmi di residenza e una galleria di dischi che esporrà dischi in vinile rari e importanti da tutto il mondo.

La mostra si intitolerà Shard Song, e fa riferimento all'unità fondamentale del lavoro di El Anatsui - il frammento rotto - e presenta un nuovo importante set di sculture in legno inedite prodotte quest'anno insieme a diverse nuove opere di tappi di bottiglia per cui El Anatsui è così famoso, e che mi avevano affascinato tanti anni fa quando per la prima volta le vidi a Venezia a Palazzo Fortuny.

19/02/22

Whitney Biennial 2022

 

Quest'anno sarà un'edizione molto particolare della storica Whitney Biennial che si intitolerà "Quiet as It's Kept" con una selezione di una sessantina di artisti e collettivi. 

L'edizione di quest'anno si svolgerà dal 6  Aprile al 5 Settembre, con la curatela di David Breslin e Adrienne Edwards, che voglio agire con uno spirito che rifletterà sui grandi recenti eventi, quali la pandemia e la giustizia razziale. 




CS
The Whitney Biennial was introduced in 1932 by the Museum’s founder, Gertrude Vanderbilt Whitney. Established to chart developments in art of the United States, it is the longest-running exhibition of its kind. To date, more than 3,600 influential and innovative artists have participated in a Whitney biennial or annual. A constellation of the most relevant art and ideas of our time, our 2022 exhibition will be the Biennial’s eightieth edition.

Whitney Biennial 2022: Quiet as It's Kept is co-organized by David Breslin, DeMartini Family Curator and Director of Curatorial Initiatives, and Adrienne Edwards, Engell Speyer Family Curator and Director of Curatorial Affairs, with Gabriel Almeida Baroja, Curatorial Project Assistant, and Margaret Kross, former Senior Curatorial Assistant.

Lisa Alvarado Born 1982 in San Antonio Lives in Chicago
Harold Ancart Born 1980 in BrusselsLives in New York
Mónica Arreola Born 1976 in Tijuana, MexicoLives in Tijuana, Mexico
Emily Barker Born 1992 in San DiegoLives in Los Angeles
Yto Barrada Born 1971 in ParisLives in Brooklyn, NY, and Tangier, Morocco
Rebecca Belmore Born 1960 in Upsala, CanadaLives in Vancouver, Canada Anishinaabe
Jonathan Berger Born 1980 in New YorkLives in New York and Glover, VT
Nayland Blake Born 1960 in New YorkLives in Brooklyn and Queens, NY
Cassandra PressFounded 2016 by Kandis Williams
Theresa Hak Kyung Cha Born 1951 in Busan, South Korea Died 1982 in New York
Raven Chacon Born 1977 in Fort Defiance, Navajo Nation Lives in Albuquerque, NMDiné
Leidy Churchman Born 1979 in Villanova, PA Lives in New York and West Tremont, ME
Tony Cokes Born 1956 in Richmond, VA Lives in Providence, RI
Jacky Connolly Born 1990 in New York Lives in Brooklyn, NY
Matt Connors Born 1973 in Chicago Lives in New York and Los Angeles
Alex Da Corte Born 1980 in Camden, NJ Lives in Philadelphia
Aria Dean Born 1993 in Los Angeles Lives in New York
Danielle Dean Born 1982 in Huntsville, AL Lives in Los Angeles and San Diego
Jane Dickson Born 1952 in ChicagoLives in New York
Buck Ellison Born 1987 in San Francisco Lives in Los Angeles
Alia Farid Born 1985 in Kuwait CityLives in San Juan, PR, and Kuwait City
Coco Fusco Born 1960 in New York Lives in Brooklyn, NY
Ellen Gallagher Born 1965 in Providence, RI Lives in Rotterdam and Brooklyn, NY
A Gathering of the Tribes /Steve Cannon Founded 1991 Steve Cannon: Born 1935 in New Orleans Died 2019 in New York
Cy Gavin Born 1985 in Pittsburgh Lives in New York State
Adam Gordon Born 1986 in MinneapolisLives in Jersey City, NJ
Renée Green Born 1959 in ClevelandLives in Somerville, MA, and New York
Pao Houa Her Born 1982 in LaosLives in Blaine, MN
EJ Hill Born 1985 in Los Angeles Lives in Los Angeles
Alfredo Jaar Born 1956 in Santiago, Chile Lives in New York
Rindon Johnson Born 1990 in San Francisco Lives in Berlin
Ivy Kwan Arce and Julie Tolentino Ivy Kwan Arce: Born 1965 in Salinas, CA Lives in New York Julie Tolentino: Born 1964 in San Francisco Lives in Joshua Tree, CA
Ralph Lemon  Born 1952 in Cincinnati Lives in Brooklyn, NY
Duane Linklater Born 1976 in Treaty 9 Territory (Northern Ontario, Canada) Lives in North Bay, Canada (Robinson Huron Treaty Territory)Omaskêko Ininiwak
James Little Born 1952 in MemphisLives in New York
Rick Lowe Born 1961 in rural Alabama Lives in Houston
Daniel Joseph Martinez Born 1957 in Los Angeles Lives in Los Angeles and Paris
Dave McKenzie Born 1977 in Kingston, Jamaica Lives in Brooklyn, NY
Rodney McMillian Born 1969 in Columbia, SC Lives in Los Angeles
Na Mira Born 1982 in Lawrence, KS, on Kickapoo, Osage, Kansa, and Sioux lands Lives in Los Angeles on Tongva, Gabrielino, Kizh, and Chumash lands
Alejandro “Luperca” Morales Born 1990 in Ciudad Juárez, Mexico Lives in Monterrey, Mexico
Moved by the Motion Founded 2016 by Wu Tsang and Tosh Basco        
Terence Nance Born 1982 in Dallas Lives in America
Woody De Othello Born 1991 in Miami Lives in Oakland, CA
Adam Pendleton Born 1984 in Richmond, VA Lives in New York
N.H. Pritchard Born 1939 in New York Died 1996 in eastern Pennsylvania 
Lucy RavenBorn 1977 in Tucson, AZ Lives in New York
Charles Ray Born 1953 in Chicago Lives in Los Angeles
Jason Rhoades Born 1965 in Newcastle, CA Died 2006 in Los Angeles
Andrew Roberts Born 1995 in Tijuana, Mexico Lives in Mexico City and Tijuana, Mexico
Guadalupe Rosales Born 1980 in Redwood City, CA Lives in Los Angeles
Veronica Ryan Born 1956 in Plymouth, Montserrat Lives in London and New York
Rose Salane  Born 1992 in New YorkLives in Queens, NY
Michael E. Smith Born 1977 in Detroit Lives in Providence, RI
Sable Elyse Smith  Born 1986 in Los Angeles Lives in New York
Awilda Sterling-Duprey  Born 1947 in San Juan, PR Lives in San Juan, PR
Rayyane Tabet Born 1983 in Beirut Lives in Beirut and San Francisco
Denyse Thomasos Born 1964 in Port of Spain, Trinidad and Tobago Died 2012 in New York
Trinh T. Minh-ha Born in Hanoi, Vietnam, Lives in Berkeley, CA
Wang Shui Born 1986 in USA Lives in New York
Eric Wesley Born 1973 in Los Angeles Lives in Los Angeles
Dyani White Hawk Born 1976 in Madison, WI Lives in Minneapolis
Kandis Williams Born 1985 in Baltimore Lives in Los Angeles and Brooklyn, NY

18/02/22

Guggenheim Bilbao 25 anni d'arte

 


Era il 18 Ottobre del 1997 che a Bilbao si apriva il primo di una lunga serie, di cui molti hanno già chiuso, museo legato al gruppo Guggenheim, e ora si festeggiano i 25 anni  con una serie di grandi eventi, mostre (su Jean Dubuffet e Georges Seurat), spettacoli di luci e suoni. 

Col ritorno alla presenza il noto museo basco darà corso a una serie di eventi che per i prossimi mesi festeggeranno questo primo quarto di vita di un eccezionale progetto architettonico, culturale ma soprattutto turistico. 


17/02/22

Un museo LGBTQ+ a Londra

 


A Londra aprirà il primo museo LGBTQ+ col supporto di Queer Britain in Granary Square a Kings Cross e dell'Art Fund charity.


CS

We are delighted to announce that Queer Britain has secured its first physical home in Granary Square, King's Cross, London, occupying part of a historic building owned by the charity, Art Fund.

Queer Britain moves in from 24 January 2022 and is working to throw open the doors to the public free of charge in the Spring and will announce further plans shortly.

The museum will be fully accessible via lifts and ramps and will always be free to visit but welcomes donations to support its work. When open, it will have four gallery spaces, a gift shop and office facilities, later to be followed by education and workshop spaces.

Joseph Galliano (he/him), director and co-founder, Queer Britain, said, ‘It’s time the UK had an LGBTQ+ museum, for all. And we are delighted to have found our first home in beautiful Granary Square with Art Fund as our first landlord. It’s a prime location, accessible to swathes of the country, and in a part of town with a rich Queer heritage.’

Lisa Power (she/her), Queer Britain trustee, said, ‘I'm really excited that Queer Britain is finally going to have a space to show what we can do and that we're here for all the community, from old lesbian feminist warhorses like me to young queer folk of all genders and ethnicities. Queer Britain aims to tell our many and diverse histories, and now we have a home to do that from.’

Anjum Mouj (she/her), Queer Britain trustee, said, ‘The UK is finally getting the LGBTQ+ museum it deserves, to reflect and celebrate all our exciting and wildly diverse communities, whatever their sexualities, gender identities, backgrounds, ability or heritage. Community lives in unity.”

Jenny Waldman (she/her), director, Art Fund, said, ‘We're delighted to welcome Queer Britain as our new tenants. Their exciting proposal for the first UK museum dedicated to exploring LGBTQ+ histories, people and ideas was warmly supported by our trustees, and we're thrilled that our beautiful building in Granary Square will be home for the first phase of the Queer Britain museum. It promises to be an essential destination.'


16/02/22

Prossimamente fiere ...

 


Ripartono le grandi fiere d'arte, si inizia a Los Angeles con Frieze, che torna in presenza,  seguita dalla 40+1 edizione della spagnola ARCO,sul fronte italiano si aprono a Longarone con Arte in Fiera seguita poi da Trento Art Festival.

Ecco il calendario dei prossimi eventi, più o meno famosi:

17 Feb, 2022 - 20 Feb, 2022 Frieze Los Angeles Los Angeles United States
23 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 ARCO Madrid Madrid Spain
23 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 art MADRID Madrid Spain
23 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 ARTIST 360 Madrid Madrid Spain
24 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 JUSTMAD Madrid Spain
24 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 Urvanity Art Fair Madrid Spain
25 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 BATH Art Fair Bath United Kingdom
25 Feb, 2022 - 27 Feb, 2022 Arte in FIERA Longarone Italy
01 Mar, 2022 - 06 Mar, 2022 NOMAD Circle Sankt Moritz Switzerland
02 Mar, 2022 - 06 Mar, 2022 Trento Art Festival Trento Italy
03 Mar, 2022 - 06 Mar, 2022 Outsider Art Fair New York United States
03 Mar, 2022 - 06 Mar, 2022 Naarden Art Fair Naarden Netherlands
03 Mar, 2022 - 06 Mar, 2022 MAIN ART 2022 Aschaffenburg Germany
04 Mar, 2022 - 06 Mar, 2022 VERNICE Art Fair Forli Italy
10 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 Affordable Art Fair Battersea Battersea United Kingdom
10 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 ANTIKMASSAN Stockholm Sweden
10 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 Art Up! Lille France
11 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 Art Dubai Dubai United Arab Emirates
11 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 art3f Nantes Nantes France
11 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 Penman Antique Fair Petersfield United Kingdom
11 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 Contemporary Art Ruhr – Medienkunstmesse Essen Germany
12 Mar, 2022 - 20 Mar, 2022 Mercanteinfiera Parma Italy
12 Mar, 2022 - 13 Mar, 2022 Brabant Art Fair Nieuwegein Netherlands
17 Mar, 2022 - 20 Mar, 2022 The Other Art Fair London London United Kingdom
17 Mar, 2022 - 20 Mar, 2022 ARTe Contemporary Art Fair Sindelfingen Germany
18 Mar, 2022 - 20 Mar, 2022 ART VIENNA Vienna Austria
23 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 Affordable Art Fair Brussels Brussels Belgium
24 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 art Austria Vienna Austria
24 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 SPARK Art Fair Vienna Austria
24 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 First Art Fair Amsterdam Netherlands
24 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 Affordable Art Fair New York Spring New York United States
25 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 Bergamo Art Fair Bergamo Italy
26 Mar, 2022 - 27 Mar, 2022 Kunstmesse Leipzig Leipzig Germany
31 Mar, 2022 - 03 Apr, 2022 ART RUSSIA Moscow Russia
31 Mar, 2022 - 03 Apr, 2022 Luxembourg Art Fair Luxembourg Luxembourg
01 Apr, 2022 - 03 Apr, 2022 miart Milano Italy
05 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 PAD Paris Paris France
07 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Kunst for Alle Aarhus Denmark
07 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Art Paris Paris France
07 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Roy’s Art Fair London United Kingdom
08 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Art Düsseldorf Düsseldorf Germany
08 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Art Shopping Paris Paris France
09 Apr, 2022 - 18 Apr, 2022 ART&ANTIQUE Salzburg Austria
09 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Art Eindhoven Eindhoven Netherlands
09 Apr, 2022 - 10 Apr, 2022 Pavi Art Milano Italy
13 Apr, 2022 - 18 Apr, 2022 Kunst Rai Amsterdam Amsterdam Netherlands
15 Apr, 2022 - 17 Apr, 2022 Art Shopping La Baule La Baule France
....

Qui trovate l'elenco per tutto l'anno 

15/02/22

Role Play alla Fondazione Prada di Milano

Bogosi Sekhukhuni, Consciousness Engine 2: absentblackfatherbot, 2014. Bogosi bot Avatar still. Courtesy l´artista

 Fra pochi giorni, il prossimo 19 Febbraio, la  Fondazione Prada apre la mostra “Role Play”, curata da Melissa Harris, nell'elegante sede di Osservatorio a Milano. 

Il progetto include una selezione di fotografie, video e performance di 11 artisti internazionali ed esplora i processi di ricerca, proiezione e creazione di possibili identità alternative, in bilico tra sé autentici, idealizzati e universali. Mettendo in discussione le metafore di genere, gli stereotipi, il senso del luogo e le prospettive future, gli artisti di “Role Play” si interrogano sulla nozione di individualità come la conosciamo e come potrebbero essere. Il gioco di ruolo, la creazione di alter ego e la proliferazione di sé sono tra le possibili strategie per comprendere l’essenza di ogni individuo e la sua immagine esterna.

“Role Play” include opere degli artisti Meriem Bennani, Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid and Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, Narcissister, Haruka Sakaguchi & Griselda San Martin, Tomoko Sawada, Bogosi Sekhukhuni e Amalia Ulman in un’installazione luminosa concepita dall’agenzia creativa Random Studio per i due piani espositivi di Osservatorio.

La fotografia, fin dalla sua invenzione, è uno dei linguaggi visivi più adatti per indagare l’altro. Attraverso diversi generi, dal ritratto, all’autoritratto e al reportage, e approcci alternativi, dalla narrazione alla ricerca concettuale, la fotografia è il mezzo ideale per l’autoriflessione, data la sua natura oggettiva e la derivata percezione di autenticità. L’evoluzione della fotografia, la sua trasformazione nei linguaggi filmici, la vasta diffusione di comunità online e piattaforme virtuali, i futuri sviluppi del Metaverso e il conseguente emergere di avatar digitali hanno intensificato l’urgenza di esplorare se stessi e gli altri attraverso il “role-playing”, rafforzando la nostra ossessione per le identità alternative.

“Role Play” darà vita a un proprio “alter ego” negli spazi di Prada Aoyama Tokyo sotto forma di un'altra mostra che includerà opere di Juno Calypso, Beatrice Marchi, Haruka Sakaguchi e Griselda San Martin, Tomoko Sawada e Bogosi Sekhukhuni. Prada presenterà questa secondo progetto espositivo a Tokyo dall'11 marzo al 20 giugno 2022, con il supporto di Fondazione Prada.