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29/06/11

Serpentine Pavilion - Peter Zumthor




L’estate è arrivata e puntuale per gli eventi esterni la Serpentine presente dal 1 Luglio il suo nuovo Padiglione, quest’anno ideato da Peter Zumthor, raffinato e attento progettista Svizzero, che per la prima volta realizza un’opera in Gran Bretagna.

E’ l’undicesiva edizione di questa interessante iniziativa che vede anche, oltre all’attività architettonica, un intervento dell’influente designer di giardini l’olandese Piet Oudolf.

Il progetto di Zumthor è stato strutturato come un hortus conclusus, uno spazio contemplativo, un luogo per riposare, un giardino all'interno di un giardino.

Si entra nel palazzo dal prato e comincia la transizione verso il giardino centrale, un luogo astratto dal mondo del rumore, del traffico e degli odori di Londra - uno spazio interno nel quale sedersi, passeggiare, osservare i fiori.

Con questo padiglione, come con le strutture precedenti, come la famose terme a Vals, in Svizzera o la Cappella Bruder Klaus a Mechernich, in Germania, Zumthor ha sottolineato gli aspetti sensoriali e spirituali dell'esperienza architettonica, dalla composizione precisa e semplice, all'uso dei materiali, all'effetto della luce.

Al centro della pratica Peter Zumthor è una raffinata selezione di materiali utilizzati per creare spazi contemplativi che evocano la dimensione spirituale del nostro fisico/ambiente. Come sempre, l'obiettivo estetico Zumthor è quello di personalizzare l'edificio proprio per il suo scopo, come un corpo fisico e un oggetto di esperienza emotiva.

Lo spazio sarà fruibile fino al 16 Ottobre 2001

Quando l'arte prende il sole sulla Costa Azzurra




Un fermento storico sta muovendo tutti i centri culturali ed artistici della Costa Azzurra.

Si festeggiano i 50 anni di arte contemporanea presenti sul territorio fra il confine italiano e la Camargue.

Tutti gli spazi artistici, musei, centri culturali, gallerie private e associazioni di territorio hanno costituito un bel progetto comune di promozione e lettura storica di questi anni ricchi d’arte.

Sono passato a Nizza la settimana scorsa, ho così visitato alcuni di questi progetti.

Il primo è stato al Théâtre de la Photographie et de l’Image Charles Nègre, che in comune con il Musée de la Photographie André Villers a Mougins, ha inaugurata un bella mostra che attraverso un centinaio di opere sul tema “Percorso fotografico” presenta undici autori, noti ed emergenti, che dimostrano la ricchezza e la diversità della creazione fotografica contemporanea nella regione costiera.

Sono presenti opere di Gabriele Basilico, che nel 1994 col suo obiettivo ha guardato l'architettura della città di Nizza, si prosegue con i lavori di Bernard Plossu, l'ambiente urbano di Galith Sultan, Olivier Monge e Lionel Bouffier, la costa di Jean-Pierre Fernandez Therese e Laurent, i grandi spazi aperti al Eric Mercantour Bourret o luoghi minimi di Michel e Frédéric Nakache Graniou. Nicolas Frémiot, si è concentrato su Mougins.

Queste immagini hanno l’intento di evidenziare le specificità della regione che è sempre stata fonte di ispirazione per gli artisti.

Tutti i fotografi hanno in comune la passione per le passeggiate. Instancabili, ostinati, vagano per la città, vagano per il paesaggio, spinti da un'ossessione per andare sempre avanti, qualunque cosa accada, e osservare, vedere, per poi scattare e condividere.

Dopo questa bella visita sono andato al Centre National d’Art Contemporain de la Villa Arson che condensa una serie di progetti articolati in quattro spazi espositivi diversi che raccolgono oltre 50 anni di pratiche artistiche.

Iniziamo da Villa Arson in cui è presentato il progetto “Le Temps de l’Action” che indaga il linguaggio della performance. Nella grande sala una tenda occupa il centro di regia che agisce su quattro grandi pannelli su cui sono proiettati tutti i progetti artistici realizzati in questi anni, mentre sulle pareti della sala sono scritti in ordine cronologico tutte le date e i principali eventi artistici accaduti.

Le proiezioni sono divise su alcuni filoni principali che possiamo semplificare in:
- 1951-1962: l'emergere di personalità e movimenti fondatori,
- 1963-1972: il Fluxus onda che semina il disordine poetico
- 1973-1990: mente e atteggiamenti alternativi coinvolti,
- 1991-2011: la ridefinizione dei generi e dei codici di prestazioni.

Questa mostra è concepita come la prima tappa di una ricerca condotta dalla Villa Arson nel settembre del 2007 sulla storia della performance in Riviera nel 1951 ad oggi. Questo progetto si concluderà nell'estate del 2012 attraverso la creazione di una banca dati on line più completo possibile sull'argomento e con una seconda mostra di film, fotografie, oggetti e documenti vari.

L'avventura è iniziata nel 1951 e segue tutte le realtà performative che si sono svolte a partire da Yves Klein e Arman ch operavano qui già a metà degli anni 1950, proseguendo con Ben e Total Theatre, Fluxus, George Brecht e Robert Filliou.

Son tantissimi gli artisti che sono stati presenti sulla Costa Azzurra fra i più noti ricordiamo: Eric Andreatta, Marcel Alocco, Anthony Alvarez, Dominique Angel, Dan Azoulay, Eleonore Bak, Marcel Bataillard, Emmanuel Benichou, Daniele Biga, Frederik Brandi, Anna Byskov, Julien Blaine, Jean-Michel Bossini, Caroline Bouissou, Roberto Bozzi, Caty Gilbert, Hervé cortina, Cresp Michel, Michel Crespin, Robin DeCourcy, Niki de Saint Phalle, Erik Dietman, Noel Dolla, Joel Ducorroy, Eric Duyckaerts, Robert Erébo, Kristof Everart, Daniel Farioli, Fred Forest, Yves Fournier, Jean-Baptiste Ganne, Olivier Garcin, Paul -Armand Gette, Doohwa Gianton, Claude Gilli, Jean-Pierre Giovannelli, Gruppo Segno, Band Guignol, la Yoko Gunji, Cai Guo-Qiang, Raymond Hains, Raoul Hébréard, Max Orda, Michel Journiac, Judith Kele, Jean-Noel Laszlo, Pierre Il Pillou, Jean-Jacques Lebel, Virginie Le Touze, Jacques Lizène, George Maciunas, martinel Denis, Jean Mas, Florent Mattei, Paul McCarthy, Médiastok, Bruno Mendonça, METCUC, Roland Miller, Elizabeth Morcellet, Patrick Moya, George Mucciarelli, Frédérique Nalbandian, Orlan, Gina Pane, Pedinielli Gilbert, Philippe Perrin, Rene Pietropaoli, Pierre Pinoncelli, Claude Rosticher, Mimmo Rotella, Ruy Blas, Bambini Vendite, Serge III, Josée Sicard, Sophie Taam, Bernard Tréal, Nicolas Uriburu, Charly Riposo furgone, Bernar Venet, Jean-Luc Verna, Eric Watier, JunkoYamasaki ...

Sul lato opposto nelle diverse salette è presentato l’evento “Le Temps de l’Ecoute” che presenta una rielaborazione delle esperienze sonore e di musica sperimentale dal 1950 ad oggi. Ecco un parziale elenco delle tematiche sonore affrontate: Éléonore Bak, Pascal Broccolichi, Jean Dupuy, Vincent Epplay, Jérôme Joy, Ludovic Lignon, Arnaud Maguet, Isabelle Sordage, Gauthier Tassart, Christian Vialard, mais aussi Jean-Pierre Massiéra, Lars Fredrikson, Yves Klein, Thomas Köner, Robert Malaval, Eléonore Bak, Eliane Radigue, Jean-Jacques Lebel, Sun Ra, Soft Machine et même les Rolling Stones…

In uno spazio a parte è presentato il lavoro di Emmanuel Regent per la sezione “Le Temps du Territoire” che raccoglie in una grande struttura una personale interpretazione dei più noti edifici architettonici presenti sulla Costa Azzurra.

La proposta di Villa Arson si conclude con la mostra degli allievi che quest’anno si diplomano nell’istituto; che è divisa parte nell’edificio stesso e parte presso la Galerie de la Marine, piattaforma voluta dal comune della città per la giovane arte proposta sulla Costa Azzura dal 1978, posta sulla promenade. In questi spazi i futuri artisti hanno liberamente realizzato una serie di progetti, secondo le proprie sensibilità, alcuni dei quali molto interessanti. Gli allievi presentati sono: André Clio, Bodin Anthony, Boyer Alexandrine, Carlier Floriane, Clair Nicolas, Costa Verana, Da Costa Esmeralda, Gerardo Laurie, Gimbert Nicolas, Goupy Anaïs, Guena Clarence, Leclair Maxime, Luquet Frédéric, Martins Maxime, Paloma Estelle, Parrot Adeline, Ptak Justine, Ren Han, Rivalan Caroline, Roubaud Vivien, Santarelli Jennifer, Schiavi Ugo, Spinetta Floriane, Teurlay Thomas, Wang Xuan He, Yim Tsang, Zheng Mengzhi.
Questa iniziativa gode del sostegno della Fondazione Bernar Venet e una giuria presieduta da Xavier Douroux selezionerà due vincitori che presenteranno le loro ricerche nel 2012.

Ho concluso la giornata al Mamac con la stupenda mostra “La Couleur en avant” ricca e variegata di opere e forme.

In un attraversamento storico di grande respiro, tempo e gusto sono proposti oltre 90 opere di 53 artisti. Una fantastica carrellata di lavori artistici che si concentra sull’elemento più visivo e affascinante, il colore, che unisce tutta la storia del fare artistico.

Il progetto è costruito attorno ad artisti di diverse generazioni che nel colore hanno il riferimento della loro scelta estetica.

Diverse linee di pensiero hanno guidato la scelta delle opere: il colore è il primo stato di sensibilità del lavoro, il suo vibrare, la sua emozione, la sua vita. Si può vedere come un elemento di spiritualità.

In diversi gruppi sono presentate opere che affermano ed evidenziano il confronti della forma e della figura dai fautori della modernità (Raoul Dufy, Henri Matisse, Pablo Picasso, Marc Chagall, Fernand Léger, Max Ernst, Nicolas de Stael, Hans Hartung, Alexander Calder ...), che si liberano al rapporto fra bianco e nero (Ellsworth Kelly, Yves Klein, Alberto Burri, Roland Flexner, Bernar Venet, Mimmo Rotella, Gottfried Honegger, Vivien Isnard, Louis Cane denis Castellas, Albert Chubac, Rotraut Klein-Moquay ...), che esplorano gli strumenti del fare pittorico (Niki de Saint Phalle, César, Arman, Martial Raysse, Georges Rousse ...).

Successive generazioni hanno spesso ripetuto ed esteso a queste riflessioni, fornendo soluzioni innovative (Robert Malaval, Patrick Saytour, Claude Viallat, André Valensi, Bernard Pagès, Noel Dolla, Daniel Dezeuze, Max Charvolen, Jean-Charles Blais, Serge III, Robert Filliou, Erik Dietman, Pierre Pinoncelli, Jacqueline Gainon) o usando nuove tecnologie e modi (Adrian Schiess, Pascal Pinaud, Cédric Teisseire, Marc ChevalierEmmanuel Regent Pietruschi Eva, Cynthia Lemesle Roubaud & Jean-Philippe, Arnaud Maguet, Jean-Baptiste Ganne, Ludovic Lignon, Julien Bouillon, Xavier Theunis, Eric Michel ...).

Segnalo anche nella Galleria a latere l’opera numero 200 di Martin Creed, un ambiente stupefacente che trasforma lo spazio architettonico con una moltitudine di palloncini bianchi.
Che viene messo in dialogo con l’opera dell’artista nizzardo Yves Klein quando l’8 aprile 1958 presso la Galerie Iris Clert realizzò "Il Vuoto”.

25/06/11

L'arte delle donne - La collezione privata di Ileana Sonnabend al Peggy Guggenheim di Venezia


L’arte ha sempre trovato nella sensibilità femminile una forte attenzione spesso nascosta da figure maschili molto imponenti e usurpatrici.

In quest’ultimo secolo le cose sono cambiate e le grandi qualità dell’universo femminile possono emergere liberandosi di questi condizionamenti.

La mostra che la Collezione Peggy Guggenheim dedica a Ileana Schapira - Sonnabend mette in risalto due stupendi mondi femminili, quello di una ricca collezionista con una ricca promotrice. Realtà che si sono incrociati nella comune passione per il cambiamento e l’arte.

Ileana Schapira viene da una ricca famiglia rumena e sviluppa un forte sentimento per l’arte che la porterà ad aprire diverse gallerie, nel suo percorso fra Europa e Stati Uniti. Seguendo un percorso di continuo sviluppo e mutazione del gusto. Anticipando sempre le forme che poi saranno di grande successo come fra gli ultimi casi l’interesse per uno sconosciuto Jeff Koons, ora considerato fra i più importanti artisti del mondo dell’arte contemporanea.

In questa bella mostra sono proposti i pezzi che costituiscono la sua personale collezione di pezzi, tutti di ottima qualità e di ricercato gusto. Gusto che sa essere fuori dagli stereotipi che spesso agli artisti sono chiesti da un collezionismo più superficiale, ma che vagliano le opere per la loro intrinseca qualità espressiva.

Per quest’occasione le opere seguono una particolare attenzione alla realtà italiana nei rimandi delle opere o degli artisti. Sono così proposti interessanti pezzi di Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis e tanti altri.

Ileana Sonnabend infatti strinse un forte legame con l’Italia e in particolare con Venezia, dove per molti anni affittò un appartamento durante il periodo estivo. Frequentò spesso Roma, dal 1960, durante la quale entrò in contatto con la ‘Scuola di Piazza del Popolo’ e con il mercante d’arte Plinio de Martiis, e a Venezia nel 1962, dove diventò amica di artisti, critici e galleristi come Giuseppe Santomaso, Giuseppe Marchiori, Attilio Codognato, Giovanni Camuffo e Carlo Cardazzo, creando una fitta rete di amicizie italiane, tra cui spiccano i nomi di Gian Enzo Sperone, Germano Celant, Achille Bonito Oliva, Giuseppe e Giovanna Panza, e molti altri artisti di cui Ileana avrebbe esposto le opere tra Parigi e New York.

Importante fu il ruolo di Ileana, insieme a Leo Castelli e Alan Solomon, nel portare Robert Rauschenberg alla Biennale di Venezia del 1964, dove l’artista vince il Gran premio della Pittura, evento cruciale nella sua carriera, nella storia della Biennale di Venezia e nell’arte contemporanea europea e americana più in generale.

La mostra presenta oltre 60 opere di più di 50 artisti, selezionati da Antonio Homem, direttore della Sonnabend Gallery, New York, e figlio adottivo della collezionista. Tra i lavori in mostra mi hanno affascinato: una stupenda fotografia di Lawrence Beck, la lineare Persiana di Tano Festa, un gustoso “Vitello Tonnato” di Oldenburg, “Untitled (New York city) ” di Cy Twombly del 1956. Ma sono tantissimi i lavori proposti, tra cui un ritratto di Ileana di Andy Warhol, opere legate all’Italia di Rauschenberg, lavori di artisti italiani come Lucio Fontana, Mimmo Rotella, Schifano e Piero Manzoni, opere di artisti americani ispirate alla cultura italiana (come per esempio Jim Dine, James Rosenquist, John Baldessari), di artisti dell’Arte Povera (Zorio, Anselmo, Calzolari, Jannis Kounnelis, e Merz), di vari fotografi internazionali (tra cui Bernd e Hilla Becher, Candida Höfer, Hiroshi Sugimoto, Max Becher e Andrea Robbins), e molti altri sia italiani (Giulio Paolini, Luigi Ontani) che internazionali (Bruce Nauman, Anselm Kiefer, Philip Haas, Rona Pondick). La mostra va oltre le tematiche strettamente legate alla nostra terra per indagare la diversità, originalità, nonché brillantezza della carriera di Ileana quale promotrice e collezionista di talenti artistici emergenti.

Il catalogo, edito da Guggenheim Publications, include saggi dedicati ad Ileana Sonnabend di Achille Bonito Oliva e Germano Celant, un’intervista ad Antonio Homem, e le schede delle opere di Mario Codognato.

In foto Vitello Tonnato 1962 Claes Oldenburg

Odilon e Anish - quando il tempo unisce le sensibilità




A Parigi nei giorni scorsi si sono concluse due stupende mostre nel magnifico complesso del Grand Palais, una sul magico Odilon Redon e l’altra sul portentoso Anish Kapoor. Personaggi che hanno dialogato nel loro linguaggio molto parallelo e simbolistico.

Nella grande area coperta, dello stupendo edificio in ferro battuto realizzato nel 1900, l’immensa struttura, dal suggestivo titolo di “Leviathan”, ideata da Anish Kapoor offre avvincenti rimandi all’incantevole mostra su Odilon Redon presente nella galleria accanto, a tanti anni di distanza dalla magnifica mostra monografica del 1956 all'Orangerie.

I due artisti hanno in comune molte sensibilità e fisionomie.

Entrambi amano le forme sferiche, le suggestioni delle curve e della linearità.

I loro lavori sono spesso declinati nella penombra, nella delicatezza delle declinazioni cromatiche che mutano al variare della luce.

I due artisti operano in un proprio linguaggio molto simbolistico e inquietante.

Solamente le dimensioni cambiano per uno minime e dettagliate per l’altro immenso.

L’opera di Kapoor occupa tutta la gran hall dell’edificio, creando nella sua duplice fruizioni, prima si visita la parte interna e poi si viene guidati verso l’esterno, che rivela le suggestioni delle particolari forme precedentemente percepite in modo vago.

L’opera, rispetto a quella non vista a Venezia pochi giorni prima, si presenta imponente ma leggiadra, equilibrio che rimanda alle sue terre cromatiche di tanti anni fa in cui la delicatezza del colore era addensata dalla matericità della forma primaria.

Contrasti che si ripetono nell’opera di Redon che nelle sue elaborazioni, in particolare nelle stampe, di forme naturali rivelano essenze di vita animistica e dolorosa ma che poi nella sua fase finale scopre (forse ri-scopre) un’intensità cromatica pari alle terre sopra citate.

Affascinante notare come nel passare dei decenni tematiche molto simili siano rielaborate dagli artisti, che lontani nel tempo paiono così vicini nell’espressività.

Per chi volesse vedere la mostra di Odilon Redon può recarsi a Montpellier, dove sarà proposta dal 5 Luglio al 16 Ottobre.

20/06/11

The Others




L’autunno è ancora lontano, ma per arrivarci preparati bisogna lavorare già ora. Così sta prendendo forma un nuovo evento a Torino nei giorni di Artissima, si tratta di “The Others” una interessante manifestazione dedicata all'arte contemporanea emergente che avrà luogo a Torino dal 4 al 6 Novembre 2011 nell'affascinante sede de "Le Nuove", il vecchio carcere collocato nel cuore della città.

The Others nasce con l'ambizione di essere una nuova fresca voce per chi crede e investe nella giovane arte contemporanea e che raramente trova spazio nelle fiere più note.

The Others si offre a tutti gli operatori, profit e no-profit, che lavorano continuativamente su programmi dedicati ad artisti emergenti.

Aperta per le gallerie nate dopo il 1 Gennaio 2009 e, indipendentemente dalla data della propria apertura, centri no-profit, associazioni e fondazioni, collettivi di artisti associati, artists run-spaces, progetti editoriali, premi d'arte, residenze per artisti, scuole e accademie d'arte che da ogni parte del mondo si incontrano a The Others per realizzare un focus sulla comunità globale dell'arte emergente.

Un'offerta economica particolarmente accessibile, che ingloba l'ospitalità a Torino nei giorni della manifestazione, è stata studiata con l'obiettivo di agevolare gli espositori di The Others.

L’orario di apertura sarà serali - dalle 18.00 all'1.00. Ci sarà una performing area a disposizione degli espositori di The Others in cui presentare pubblicazioni, performance musicali e teatrali, dj sets, proiezioni video, rendono Le Nuove imprescindibile luogo di incontro e ritrovo di tutti gli art lovers e del pubblico più giovane.


I moduli di iscrizione a The Others 2011 sono scaricabili all'indirizzo
www.theothersfair.com

L’Italia è un paese per giovani?




Fino al 24 Luglio è possibile visitare la bella mostra “Italia Giovane Stato”, presso la Fondazione Peano di Cuneo, che si è inaugurata Sabato 11 Giugno.

Si tratta del primo evento della ricca stagione culturale di questo magnifico spazio culturale cuneese.

L’esposizione in tema con i 150 dell’Unità d’Italia vuole presentare la dinamica realtà artistica piemontese giovanile con i suoi personaggi più noti, che hanno realizzato, in alcuni casi, opere appositamente per questa importante rassegna artistica.

Gli artisti sono stati coinvolti selezionando opere con un duplice sguardo, uno ironico e distaccato, che tratti dei fatti e personaggi della storia degli ultimi centocinquant’anni, e uno più critico, sulle difficoltà sociali e ambientali, di cui tutti siamo testimoni oculari ai nostri giorni.

Fra i pezzi più interessanti la rivisitazione del cubo di Rubik ideata da Franco Ariaudo, opera che mette in discussione la possibilità di ricostruire una nazione così frastagliata e poliedrica.

Parzializzato come il lavoro “Sulle tracce degli italiani” di Paolo Turco, che assembra un’immagine con tanti piccoli “pixel” composti da un lungo lavoro di accumulazione.

In una saletta appartata sono presentati un gruppo di interessanti video realizzati da Simona Rapello, Massimiliano e Gianluca De Serio e Isola & Norzi (Hilario Isola e Matteo Norzi).

Molto particolare il progetto “Materie Prime - Foresta Planiziale - Studio per parquet georeferenziato” del 2006 di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, o la serie di delicati lavori di Enrico Tealdi “Traguardo” del 2010.

Tante altre le opere degli artisti selezionati, che sono, oltre a quelli già citati: Manuele Cerutti, Coniglioviola, Christian Costa, Matteo Eula e Federico Dalmasso, Caterina Giansiracusa Lerda, Alessandro Gioiello, Luca Isola, Laura Pugno, Pierpaolo Rovero, Diego Scroppo, The Bounty KillART (Gualtiero Jacopo Marchioretto, Rocco D’Emilio, Dionigi Biolatti, Marco Orazi), Malgorzata Turzeniecka, Fabio Viale.

Questo evento rientra nel programma delle iniziative culturali per l’anno in corso, incentrate sul tema delle celebrazioni dell’Unità d’Italia. In particolare, in autunno, si terrà la premiazione del XV Concorso Internazione “Scultura da Vivere”, il cui tema è “ItalyaItali”, cioè l’Italia vista dagli artisti italiani e dagli stranieri

L’orario di visita è dal Martedì alla Domenica dalle 16 alle 19, Ingresso gratuito

L'arte di collezionare la storia




Un nuovo grande polo museale nascerà il 19 Giugno a Bordighera nella magnifica Villa Regina Margherita. Si tratta della disponibilità della Collezione Famiglia Terruzzi che rende pubblica parte della sua vasta raccolta di manufatti artistici, oltre 5.000 opere, che la pone fra le più importanti raccolte d'arte antica e moderna d’Europa.

Grazie ad un accordo fra enti pubblici, che rendono fruibile l’edificio storico, e la Fondazione Famiglia Terruzzi prende forma un nuovo centro culturale, composto da una vasta raccolta di opere, centro di restauro, polo d’ incontri e una ricca biblioteca.

In questa stupenda città ligure sulla storica Via Romana prende corpo, dopo due anni di attenti restauri, una magnifica raccolta museale che presenterà più di 1000 pezzi, tra cui oltre 150 dipinti, antichi mobili, porcellane e manufatti di grande pregio storico.

L’edifico costruito per la prima Regina d’Italia, Margherita di Savoia, nel primo decennio del novecento, è stato completamente rinnovato e adattato alle esigenze espositive con le più sofisticate attrezzature e con un approccio innovativo, per rendere pienamente fruibile questa nuova realtà culturale.

Il percorso museale è stato ideato da Michelangelo Lupo, che salvaguardando la bellezza degli spazi storici, ricchi di magnifici stucchi, parquets, vetrate artistiche, ha realizzato un romantico percorso che ci immerge nell’epoca dei primi anni del secolo scorso.

L’esposizione raccoglie opere d’arte dal Tre e Quattrocento fino ai recenti anni della costruzione dell’edificio. Ma ci saranno anche mobili di pregiata fattura francese, arredi piemontesi, storici pezzi della tradizione siciliana, delicate porcellane cinesi, pregiati argenti.

L’evento inaugurale, renderà omaggio alla prima proprietaria, proponendo un’esposizione intitolata “Margherita, Regina d’arte e cultura” organizzata raccogliendo pezzi da importanti collezioni nazionali, festeggiando così anche i 150 anni dell’Unità d’Italia.

www.fondazioneterruzzivillamargherita.it

12/06/11

Villa Arson - estate 2011



Quest’anno Villa Arson a Nizza, per la rassegna che festeggia i 50 anni di Arte Contemporanea sulla Costa Azzurra, inaugura dal 23 Giugno tre interessanti eventi, una mostra di carattere storico sull’arte in Costa Azzurra dal 1951 al nostro presente, negli spazi della Galerie Carrée. Una mostra sull’architettura contemporanea realizzata da Emmanuel Régent sulla Costa Azzurra, nella grande hall, e la mostra dei diplomati della scuola nel 2011, divisa fra i suoi spazi e la Galerie d’essais de l’Ecole e la Galerie de la Marine sul quai des Etats Unis.

Nei giorni di apertura offrirà anche un interessante programma di musica fra gli anni 50 al presente, sotto il programma.


19h (grand amphi) : L'orchestre Inharmonique de Nice (LOIN)
Improvisation
"Depuis longtemps j’avais envie de proposer aux étudiants de la Villa Arson decréer L’Orchestre Inharmonique de Nice. L’organisation de l'exposition Le temps de l'écoute en a été le déclencheur. L’idée, simple, était de créer un groupe sur lemodèle des fanfares et autres orchestres de faculté tout en évitant de les imiter. L’orchestre Inharmonique de Nice est donc un orchestre de musiques improvisées àgéométrie variable. Il se compose de vingt à quarante membres, sachant jouer de la musique ou pas, ayant des instruments ou pas. Des séances d’écoute ont d’abord été organisées. Nous avons écouté des enregistrements tant historiques qu’étranges. Ensuite les membres ont fait quelques séances live afin d’apprendre à jouer ensemble. Le résultat est assez étonnant car il y a autant à écouter qu’à voir."
Gauthier Tassart, artiste et professeur à la Villa Arson.

20h (grand amphi) : PARIS BORDEAUX / Jean Dupuy, Jérôme Joy (2011)
Performance
Entre installation et performance, Paris Bordeaux propose une expérience sonore physique et l'utilisation de l'énergie sonore sous la forme de la diffusion spectaculaire de quelques minutes d'un fragment retrouvé de l'œuvre originelle éponyme de Jean Dupuy (qui consistaiten une installation audio-visuelle réalisée en 1972), cette dernière ayant été détruite accidentellement il y a plusieurs années. À l'époque, cette ligne SNCF était la plus rapide de France reliant les deux villes en 4h16.

20h15 (grand hall) : CONCERT DE CLOUS 1990-2011/ Jean Dupuy, Jérôme Joy (2011)
Performance
Avec la participation de l'Orchestre Inharmonique de Nice (LOIN) rassemblé par Gauthier Tassart, cette performance sonore utilise le principe de l'installation 1990 de Jean Dupuy. Mêlés au public, une cinquantaine de performeurs sont placés sur le grand le hall de la Villa Arson. Chacun tient un gros clou dans sa main et le lâche selon un temporalité orchestrée par Jérôme Joy.

21h (grand hall) : BARON OUFO
Drone Music, avant doom, post voodoo
Membre fondateur du groupe Year of no light, référence en matière d'avant-garde métal, Jérôme Alban a aussi travaillé sur des bandes-son pour des documentaires et a joué dans de nombreuses formations (Le Havre, Donald Washington, Metronome Charisma). Il s’oriente de plus en plus vers des formes musicales évocatrices et introspectives. Le projet BARON OUFO est né de sa rencontre avec la musique électroacoustique d’Eddie Ladoire qui, comme lui, considère le son comme une matière. Ensemble, ils bâtissent des temples soniques où ils invoquent des démons primitifs et où les fantasmes d'une musique faite de transe vaudou rétro futuriste, d'uberdrone total et de doom minimaliste prennent vie. Véritable catalyseur à visions par son pouvoir d'évocation et machine à danser au ralenti par son impact physique,leurs compositions emportent le spectateur pour une expérience d’immersion hallucinée dans une masse sonore rampante, sorte d’architecture mouvante qui s'affirme comme le lieu de tous les rituels. Viens sacrifier ton joli coq avec BARON OUFO !
http://baronoufo.bandcamp.com/

22h (grand hall) : David Fenech & Jac Berrocal
Jazz expérimental
David Fenech est un musicien parisien, guitariste, chanteur, improvisateur. Il a enregistré et joué avec des musiciens aussi divers que Felix Kubin, Jad Fair, Tom Cora, Andrea Parkins, Steve Arguelles, James Plotkin, Gino Robair, Ramona Cordova, ShugoTokumaru, Ghedalia Tazartes, Klimperei, Ergo Phizmiz et de nombreux autres... Récemment, il a sorti l’album Polochon Battle (sur le label inPolysons), travaillé à l’IRCAM, enregistré une pièce de musique concrète à l'INA GRM, composé des musiques pour le théatre et pour lecinéma, construit de petits robots musicaux, enregistré un horspiel pour Radio France... Dernièrement, il a organisé une série d'enregistrements publics avec des invités aussi divers que Rhys Chatham, Bérangère Maximin, Claude Parle, Sébastien Roux, Dominique Grimaud. Il prépare en ce moment son troisième album solo (une longue pièce de 45mn) et un nouvel album devrait également sortir courant 2011 en trio avec Jac Berrocal et Ghédalia Tazartès.
http://davidfenech.fr

Jac Berrocal est un trompettiste, chanteur et performeur incontournable, à la croisée du freejazz, du punk et de la poésie sonore. Son style à fleur de peau, à la fois tendre et violent est inimitable et imprévisible. Il a joué avec des musiciens exceptionnels... la liste est longue. Parmis eux : Pascal Comelade, Jaki Liebezeit (Can), Sunny Murray, Jacques Thollot, JamesChance, Nurse With Wound, Daunik Lazro, Chris Cutler, Yvette Horner, Messagero Killer Boy (le groupe du cinéaste F.J Ossang), Aki Onda, Pierre Bastien, Lol Coxhill, Jeanne Moreau... Récemment, on l’a entendu sur le dernier disque de Christophe (”aimer ce que nous sommes”,avec Isabelle Adjani), sur la bande son du dernier film de F.J Ossang. Il est aussi connu pour le fameux morceau Rock and Roll Station enregistré en compagnie du légendaire Vince Taylor.
http://www.myspace.com/jacquesberrocal

23h (grand hall) : Super Reverb
Rock électro psyché
Un des projets parallèles de Michael Beckett (aka kptmighigan) du mythique groupe synthétique Schneider tm. Ici associé au géant belge Jürgen de Blonde, il développe une musique rock et répétitive, pop et expérimentale, psychédélique et puissante. À l’instar de cette catégorie de boxeurs à la charge pondérale indécise, leur art est lourd-léger.

Minuit (grand hall) : Les Playboys
Garage 60's
Amis depuis plus de 30 ans, ils ont toujours été associés au rock français. On les trouve déjà au milieu des années 1970 comme initiateurs du mouvement Punk en France sous le nom des Dentists, puis en 1979 ils seront à l'origine du "revival Garage 60's ", comme leurs amis Américains des Fleshtones. Désormais immortalisés par le Dictionnaire du Rock qui leur consacre une page, ils sont considérés comme un des meilleurs groupe du genre. Aujourd'hui, leur répertoire qui alterne reprises (du British Beat au Garage américain en passant par le Surf....) et leurs propres compositions en français dans le style Ronnie Bird ou Jacques Dutronc, ils demeurent par dessus tout un groupe de scène très énergique et dont le son reste incroyablement fidèle à celui des années soixante.

INFORMATIONS PRATIQUES
Entrée libre et gratuite
Villa Arson
20 av Stephen Liégeard
06105 Nice Cedex 2
Tam : Arrêt Le Ray / Bus 4 et 7 arrêt Deux avenues / A8 sortie Nice Nord

Cette soirée s'inscrit dans le cadre de la manifestation L'art contemporain et la Côte d'Azur - Un territoire pour l'expérimentation, 1951 - 2011.