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31/03/13

Dormire una notte al Museo




Vuoi dormire nel Museo di Storia Naturali col dinosauro come nel film “una notte al Museo”?

Beh ora si può, il prezzo non è proprio abbordabile,175 sterline, ma il Museo di Storia Naturale di Londra organizza alcune notti al museo durante l’anno, la prossima sarà il 29 Giugno, se ti interessa leggiti qui le istruzioni e prenota e buon "riposo"


30/03/13

Jean-Michel Basquiat, tracce d'artista


Alexis Adler è stata una delle ultime compagne di Jean-Michel Basquiat, con cui visse in un appartamento nell'Est Village di New York, passata la relazione, passati gli anni, ha potuto comprare quell'appartamento, che ora si rivela una miniera d'oro. Infatti tutto lo spazio è stato usato dall'artista stesso come luogo di ricerca, così muri, porte, mobili vari sono diventate piccole parti artistiche. Ora tutto sarà smontato e rivenduto. 


Danno alla Statua di Pio Fedi nella Loggia dei Lanzi



Giovedì sera, intorno alle 23.20, una turista di lingua inglese ha danneggiato, staccandolo di netto, il dito indice della mano sinistra della scultura di Pio Fedi raffigurante Il ratto di Polissena. Tutte le dita di quella mano sono prodotto di integrazioni, rese necessarie da ripetute asportazioni e atti vandalici (l'ultimo nell’ottobre del 2012, proprio allo stesso dito indice). 

Appena accaduto l’episodio, una vigilante della Sipro in servizio prsso la Loggia, ha avvertito una pattuglia dei Vigili Urbani, dando precise indicazioni relative al responsabile del gesto. 

Intervenuti immediatamente, i Vigili hanno fermato e identificato l’autrice dell’atto vandalico che si stava allontanando dalla Loggia. 

La direzione degli Uffizi, da cui dipende la Loggia dei Lanzi, ha disposto che il frammento venisse reintegrato da Alberto Casciani, il restauratore già intervenuto cinque mesi fa sullo stesso elemento lapideo. 

Questi si è subito reso disponibile e, già nella tarda mattina, ha riattaccato il dito asportato. L’operazione si è svolta in tempi rapidi anche perché, in previsione di una nuova eventualità del genere, lo scorso ottobre era stato inserito un piccolo perno ligneo tra il dito e la mano, un accorgimento che si è rivelato utile per evitare danni ulteriori al marmo.

Paesaggi ottocenteschi - Antonio Fontanesi ritorna in via Po a Torino



Cicli e ricicli della vita, proprio nella stupenda Fondazione Accorsi-Ometto di Torino, è in corso una pregiata mostra su Antonio Fontanesi. In questo edificio, infatti, l'artista trascorse gli ultimi anni della sua vita. 

Un omaggio a un grande pittore dell’Ottocento che è proposto con una variegata sezione di opere, in qualità e tecnica. Sulle morbide pareti dello spazio temporaneo, sono presentate una trentina di opere, selezionate con cura, che ci trasmettono una parte del suo variegato percorso artistico. 

Declinate nelle diverse tecniche dall’oli agli acquerelli, dai disegni alle litografie e acqueforti; viene rappresentata la sua forte abilità di creare delle immagini naturali, capaci di fermare lo stupore della natura in un ricercato gioco fra luce-spazio-atmosfera. 

Fra i pezzi più interessanti il grande disegno ginevrino del 1851, l’unico che si conosca di quelli da cui il pittore trasse poi una serie di litografie per l’album di vedute ginevrine del 1854-55, e i quattro famosi «ovali» commissionati all’autore nel 1867 da Cristiano Banti; prestati dal FAI, dove bene si manifestano le fascinazioni da Turner, Bonington e Constable, maturate durante il soggiorno a Londra dell’artista. 

Una mostra che propone uno dei vertici paesaggistici dell’ottocento italiano, che sempre più viene riscoperto e apprezzato da un vasto pubblico. 

Museo Accorsi – Ometto, Torino fino al 16 Giugno 2013.

Robert Capa



Continuano presso Palazzo Reale le mostre del gruppo Magnum e dopo le belle suggestioni di Henri Cartier-Bresson è la volta delle intense immagini di Robert Capa. 

Del grande fotografo ungherese è proposto, in piccoli gruppi tematici, tutto il suo percorso di fotoreporter, dagli albori fino alle sue ultime immagini realizzate prima di morire in Vietnam su una mina anti-uomo il 25 Maggio del 1954. 

Sia nei suoi scatti più noti, come quello della “Morte di un miliziano lealista” eseguito sul fronte di Cordova, in Spagna nel 1936, che nelle tante immagini più quotidiane si rimane attratti da quella capacità di intensa emotività che ci giunge dalle sue fotografie. Un grande equilibrio fra l’attimo fuggente e la quotidianità di tutti noi, dove la sua grande capacità di mimesi risulta piena e immediata. 

Un percorso di novantasette immagini che toccano alcuni degli attimi più noti della storia del primo novecento, che ci viene trasmessa in modo sincero e pulito, senza elaborazioni, ma nella cruda e misteriosa realtà che la vita presenta a tutti noi. 

Che siano gli scatti su Trotsky o dei rifugiati italiani, affascina l’eleganza dell’inquadratura e la sincerità dell’immagine che ci restituisce il momento nella sua pienezza e autenticità, immediata e senza filtri. 

Conclude la rassegna un piccolo angolo dedicato alle sue amicizie più note, scatti che rivelano un’attenzione alla normalità di personaggi spesso unici. 

A Palazzo Reale di Torino fino al 14 Luglio.

Rigore sabaudo dal cuore meraviglioso


Con una facciata nobile e severa ma da un caldo cuore interiore, appare così il Palazzo Chiablese, collegato al più noto Palazzo Reale di Torino. 


Si tratta come sempre di una delle tante meravigliose sorprese che il nostro paese ha e che grazie al prezioso lavoro dei Volontari del Touring Club Italia, è attualmente fruibile in alcune suoi spazi, essendo la sede della Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Piemonte. 

In questo elegante edificio vi soggiornarono molti reali e personaggi famosi come Paolina Borghese. 

Attualmente sono visitabili il salone degli svizzeri, la camera delle guardie del corpo, la camera de' valets à pieds, camera di parata, sala da pranzo, la stupenda sala degli arazzi, dove sono presenti dei meravigliosi pezzi di fattura francese con tema la storia di Artemisia, le galleria del Cignaroli. Nelle diverse stanze sono proposte opere di Crivelli, Cignaroli, Beaumont, Marghinotti, Tallone. 

Oltre alla magnificenza degli arredi storici si può godere, fino al 10 Maggio, di una piccola mostra di opere di arte contemporanea. Sono esposti i lavori degli artisti Delvoye, Melotti e Paolini provenienti dal Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e i dipinti facenti parte delle collezioni di Palazzo Reale di Torino, restaurati grazie al contributo dell'Associazione degli Amici di Palazzo Reale. L'esposizione è stata resa possibile grazie al sostegno della "Società Reale Mutua di Assicurazioni". 

Il palazzo è aperto, grazie all’iniziativa Aperti per Voi dei volontari del Touring Club Italiano, al pubblico da mercoledì a venerdì dalle ore 14,00 alle ore 18,00. Ingresso libero. Le visite sono sospese nel mese di agosto.

Amore e Psiche - La favola dell'Anima



Spesso le nostre sensazioni ci lasciano sgomenti, non riusciamo a capirle, ma vibrano dentro di noi con impulsi che vorremmo rendere visibili. 

Forse solo gli artisti sono riusciti a trasformare queste emozioni e renderle fisiche, una prova si può avere nell’antico Palazzo Barolo, nel cuore della Torino più nobile, dove è in corso, fino al 16 Giugno, la mostra “Amore e Psiche, la favola dell’anima”. 

In un dedalo di stanze sotterrane ci si immerge in antiche opere miscelate a recenti ricerche artistiche, accompagnati da brevi testi e passionali musiche. Un ambiente che ci avvolge proponendoci simbolici e archetipici della favola di Amore e Psiche, uno dei miti più celebrati, che pone un dialogo fra il sentire il capire. 

Antichi reperti archeologici del IV e V secolo a.C., rare pinaches provenienti dagli scavi del Tempio di Locri e mai esposte finora, note iconografie in marmi di età ellenista e romana, arte romana, marmi di età ellenistica e imperiale, dai dipinti rinascimentali ai gessi del Canova, da Tiepolo a Tintoretto all’arte povera di Mauri, Gilardi e Kounellis per finire con un’inedita installazione di Fabrizio Plessi. Sono un universo di opere che ci affascinano e che pongono in chiave percettiva il nostro riflettere. Ci si lasci così cullare da questo percorso emozionale, lasciando riposare l’anima godendo della bellezza incontrata. 


Amore e Psiche - La favola dell'Anima 
Torino - Palazzo Barolo - Via delle Orfane 7 
Orari: Da Martedì a Domenica 9.30 - 19.30 
Giorno di chiusura: Lunedì 
Dal 27 marzo 2013 al 16 giugno 2013

29/03/13

Un Picasso per 155.000.000 $


L'arte è un grande mistero e non si può sempre capire come si possa staccare un assegno di 155 milioni di dollari per un quadro che forse non li vale poi così tanto, anche se si tratta di un Picasso, ma quant'è successo pochi giorni fà, fra Steven Cohen e Steve Wynn per il quadro "le reve" un'opera che l'artista spagnole fece nel 1932.

La foto è quella del quadro quando già due anni fà, tra i due finanzieri ci furono delle trattative, ma a causa di una gomitata di Steve Wynn il quadro fu danneggiato, e non si fece nulla, ora è stato riparato.


Stazioni d'arte




Grazie alla collaborazione fra otto gallerie londinesi e Crossrail, saranno proposte otto importanti installazioni artistiche nelle stazioni di Londra, la prima sarà quella di Spencer Finch, sponsor la Lisson Gallery, che sarà posta presso la stazione di Paddington.

Le altre gallerie che partecipano all’iniziativa sono: Sadie Coles con un intervento alla stazione di Farringdon, Gagosian con un’opera alla  Tottenham Court Road, Victoria Miro che realizzerà un intervento presso la Liverpool Street Station, White Cube per Bond Street, mentre sono ancora in via di definizione i progetti per le stazioni di Whitechapel, Canary Wharf and Custom House.

L'iniziativa prende il nome di The Culture Line. 

Coda d'artista...



Un’elegante festa primaverile è stata organizzata da Fabergè e VistaJet, presso l’aeroporto di Farnborough dove è stato anche presentato un nuovo aereo, il Bombardier Global 6000 su cui l’artista Ian Davenport, che partecipò al premio Turner nel 1991,  ha realizzato un particolare intervento artistico sulla coda dell'aereo. 

Parallel of Life & Art - The Independent Group, 60 anni fa


La storia dell' Independent Group è analizzata in modo variegato nella mostra che l'ICA di Londra ha appena inaugurato ieri, per festeggiare i sessantanni dalla celebre mostra Parallel of Life & Art che si realizzò presso questo istituto culturale inglese. 

In un percorso che mette in risalto il forte valore di rottura con il sistema artistico tradizionale la mostra presente le grandi anticipazioni dei cambiamenti che avvennero negli anni sessanta. 

The Independent Group si erano riuniti, per la sua prima mostra, proprio presso la ICA, nella sua vecchia sede in Dover Street 1952-5. 

Erano un gruppo di amici con diversi percorsi, c'erano degli architetti Alison e Peter Smithson, James Stirling e Colin St John Wilson; degli artisti Magda Cordell, Richard Hamilton, Nigel Henderson, John McHale, Eduardo Paolozzi e William Turnbull; un produttore musicale Frank Cordell e degli scrittori Lawrence Alloway, Reyner Banham e Toni del Renzio. 

Oggi sono celebrati come i cosiddetti Padri del Pop, essendo i primi che hanno lavorato con diversi approcci fra arte, scienza, tecnologia e la cultura popolare. Da film horror alle teorie dell'evoluzione, dall'architettura moderna a Marilyn Monroe, superando i consolidati stili del passato. 

Info http://www.ica.org.uk/

Le voci dell'arte



HIS MASTER’S VOICE è il titolo della mostra in corso al HMVC di Dortmund, un’interessante mostra sulla voce e sulla parola, proposta in uno spettro che ne analizza tutte le declinazioni performative, che cerca di rispondere all’ interrogativo di come ci comportiamo attraverso il linguaggio - e come il linguaggio agisce attraverso noi.

Così gli artisti sono, con 28 opere, come dei ventriloquo, doppiatori, propagandisti o predicatori, esaminano cioè gli atti linguistici sia sul presente sia in ambito storico, con libri, video, performance.

28/03/13

Corrispondenze d'arte



Fino ai primi giorni di Maggio l'Espace Culturel Louis Vuitton di Parigi presenta la mostra “Corrispondenze” un’articolata analisi sui progetti di Mail Art, che in modo aperto e conviviale si sono realizzati fra gli anni 1950, '60 e '70, in un tentativo di corto circuire il mercato dell'arte e di stare lontano dalle istituzioni. Gli artisti creavano queste relazioni per avviare processi di confronto e amicizia, in un sistema di rete comunicativa libera e indipendente. 

La mostra riunisce diversi rami di Mail Art. Dalle prime azioni di artista pionieri quali Ray Johnson, di cui raramente si sono visti i suoi lavori. Questo artista è stato l'inventore della Scuola di Corrispondenza di New York, alla fine degli anni 1950. Egli avviò un progetto di invio di lettere incomplete che spediva agli amici con la richiesta di completarle. 

Ma sono tantissimi i processi creativi che negli anni si sono sviluppati attraverso il sistema postale. Ricordiamo fra i tanti presenti alla mostre quelli di Eleanor Antin, Alighiero Boetti, Jan Dibbets che hanno adottano e sviluppato diversi approccio di arte postale. 

La rassegna analizza anche opere più articolate come i lavori di Vittorio Santoro e Danh Vo. Per l'ccasione sono state commissionate, dall'Espace Louis Vuitton, due nuove opere agli artisti Clarisse Hahn, artista video e Guillaume Leblon, scultore.

Leggere l'anarchia



Prosegue al NASA (New Art Space Amsterdam) l’iniziativa Arte in solidarietà, che indaga sulla storia dell’anarchismo, iniziata nel 2010, e che ora propone il progetto “Leggere l’anarchia, le dichiarazioni” di Nicoline van Harskamp. Che indaga il materiale di Karl Max Kreuger, tutta la sua corrispondenza, fra il 1988 e il 1999, con circa 400 anarchici sparsi in tutto il mondo. L’evento prende forma di letture pubbliche e incontri, oltre all’esposizione di alcuni dei testi più interessanti.

27/03/13

Arte e musica, visualizzazioni sonore




Presso il Park Avenue Armory di New York si è avviata un’interessante stagione di eventi artistico musicali. Il primo si conclude oggi è si tratta del concerto “Oktophonie” un brano di Karlheinz Stockhausen interpretato da Kathinka Pasveer, con un messa in ascolto ideata dall’artista Rirkrit Tiravanija

Seguiranno poi Paul McCarthy col progetto WS, a Giugno, Matt Charm con la prima di “La Macchina”, i primi di Settembre mentre alla fine ci saranno i Massive Attack con Punchdrunk, diretto da Felix Barrett, lo stilista Es Devlin e l'arte e il design innovativo dei United Visual Artists.

Il tutto si concluderà, a Dicembre, con un’evento di Marina Abramovic dal suggestivo titolo “la vita e la morte”, con la regia di Robert Wilson e la partecipazione di Willem Defoe, musiche di Antony.

Dettagli al sito http://www.armoryonpark.org

Ma quanto costa il biglietto?



Fai la coda, arrivi alla cassa e vedi che i prezzi variano e che c’è un ingresso a 25 dollari, con vicino la scritta “ prezzo consigliato”, pensi che sia giusto è segui il consiglio.

Ma pare che non sia così, anzi qualcuno si è anche incavolato è ha fatto una class-action.

Pare infatti che il Met godendo di privilegi di defiscalizzazione dovrebbe aprire il museo in modo gratuito più volte in una settimana. Infatti c’è un accordo del 1893 che vincola questa istituzione, che ha potuto edificarsi in quest’area pregiata della città senza pagarne i canoni e di godere di sovvenzioni e fiscalizzazione agevolate, in cambio di una apertura gratuita al pubblico per cinque giorni di cui due anche serali. Ma oggi le cose non stanno proprio anzi, si paga ben salata la visita.

E’ vero che con oltre sei milioni di visitatori il museo svolge una funzione di attrazione turistica e culturale molto importante, ma più che dai biglietti questa mastodontica struttura gode di una forte privilegio di found raising, grazie alla particolare sistema fiscale americano.

La questione è complessa, perché nei decenni si è passati dall’ingresso gratuito a quello ad offerta, giungendo a un prezzo stabilito, sicuramente non molto economico, per cui pare interessante capire se questa trasformazione sia giusta e se questo è un servizio alla collettività o un privilegio per pochi, se così fosse giustamente le condizioni di supporto sociale dovrebbero decadere.

Vedremo che cosa succederà.

1 su 10, tedeschi maschilisticamente artistici …



Molto scalpore ha suscitato un articolo sul settimanale Der Spiegel sul machismo della selezione tedesca alle Biennale di Arti Visive a Venezia. Si è notato che fino ad ora è stata scelta una donna per ogni dieci uomini scelti a rappresentare la Germania alla nota manifestazione artistica.

Foto di un'opera di Isa Genzken, l'ultima donna selezionata, per l'edizione del 2007.

Crisi delle gallerie?



Con quasi il 40 % di sommerso il sistema dell’arte contemporaneo italiano si lamenta di un tassazione opprimente, peccato che poi gli stessi non rendano trasparente i bilanci e la vendita dei propri manufatti. Se tutti pagassero forse tutti pagheremo di meno. 

Provate ad entrare in una gallerie e vedere i prezzi della merce esposta, vi stupirete nel notare che, mentre nei paesi stranieri è una prassi normale trovare un listino prezzi, qui da noi pare quasi una “volgarità”. 

E che dire della lagnata tassazione, dicono che in Italia sia alta, ma facendo un confronto con altri paesi, non mi pare che ci sia un grande divario (IT 20% UK 17,5%; Fr 19,6%; D 19% …). 

Come sempre nel miglior stile italiano ci si lagna delle colpe altrui ma mai delle proprie. 

Come se non bastasse alla crisi, c'è stato un recente blitz della Guardia di Finanza, su un gruppo di gallerie, gesto che ha svelato un’evasione di qualche milione di euro, proprio nei giorni della Fiera di Bologna, e tutti che si son spaventati. 

Fa poi molto strano che un collezionista sia disposto a spendere serenamente svariate centinaia di euro per dubbi manufatti di nessun valore pratico, lagnarsi poi per una tassazione normale, pari a quella del sistema della moda. 

Ancora più strano scoprire che spesso le tante gallerie italiane usano le strutture pubbliche per promuovere i propri artisti senza mai pagare per queste promozioni, visto che le spese ricadono sulla collettività. 

Sono tanti i problemi che il sistema dell’arte italiano non pare capace di affrontare, dal fare sistema all’essere veramente un luogo di cultura e non semplice smerci di dubbi oggetti spacciati come “opere artistiche”. 

Ma come già spesso accennato fino a quando la qualità non sarà al centro del sistema, scalzando le tante amicali relazioni, sarà molto difficile poter proporsi su un mercato mondiale dinamico e affamato di qualità.

Nuovo allestimento alla GAM di Torino



Come oramai da tradizione il prossimo 29 Marzo sarà presentato il nuovo allestimento della collezione della GAM di Torino, che ogni anno muta la selezione in visione della sua vasta raccolta di opere. 

Saranno presenti all'inaugurazione Maurizio Braccialarghe, Presidente Fondazione Torino Musei, e Danilo Eccher, Direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, tema di questa nuovo percorso : "Infinito, Velocità, Natura, Etica" 

Ecco un accenno dei diversi temi con l'autore della selezione delle opere. 

Infinito tema proposto da Federico Vercellone 
“L’infinito si dice in molti modi. È l’immensità degli spazi celesti, è l’infinito della serie numerica, quello dell’amore, e ce ne sono ancora molti altri”. Federico Vercellone affronta così un tema che contempla categorie di indagine quali, tra l’altro, “caos, divenire, illimitato”. L’opera d’arte risponde a questa indagine tra finito e infinito, resa tangibile nell’immaginario romantico da paesaggi che richiamano la categoria del sublime. Altre opere sconfinano nella rarefazione. Il rispecchiamento moltiplica l’immagine, l’astrazione diviene pittura assoluta che tende all’infinito. Una realtà che talvolta si trasforma in sogno. 

Velocità tema proposto da John Elkann 
“Il rapporto tra l’uomo e la velocità è un tema moderno e al contempo assai antico”. In ogni dimensione sociale la velocità gioca un ruolo fondamentale: “condiziona l’agire e il pensare, segue un ritmo così rapido da superare la natura, tendendo all’infinito”. Così John Elkann intende il concetto di velocità che “arriva a far rima con divinità”. L’interpretazione di questo tema si ritrova nella pittura ottocentesca, quella della pennellata veloce e intrigante, o in quella moderna, cromaticamente aggressiva e travolgente; ancora, nel contemporaneo, dove la ripetizione di segni astratti e inafferrabili oppure concreti e materici è rappresentativa dell’espressione di un movimento inarrestabile. 

Natura tema proposto da Luciana Castellina 
Il percorso è dedicato alla ricerca del significato della natura, concetto “sovrabbondante e metafisico: nella natura noi ci siamo dentro, ma non proprio. E da millenni si discute di dove siamo in rapporto a lei.” Quella di Luciana Castellina è un’indagine non solo filosofica e letteraria. E se la natura è un “concetto limite” allora si rendono necessarie visioni ottocentesche in cui la descrizione fa trasparire la fisicità del paesaggio. Questa fisicità diventa materia nell’ultimo naturalismo dell’informale italiano. Altrove la natura diventa “meccanica” o artificiale. 

Etica tema proposto da Massimiliano Fuksas 
Etica ed estetica costituiscono un dualismo indissolubile nella visione di un’architettura in cui coesistono città e abitanti. Uomo e paesaggio. L’uomo nella sua evoluzione si relaziona con l’architettura e cerca risposte etiche atte ad affrontare la realtà circostante. Il suggerimento di Massimiliano Fuksas ritrova nelle opere scelte per questo percorso azioni esemplari in senso etico, dal punto di vista artistico, storico e letterario. Azioni etiche connesse al sociale; azioni pittoriche legate al conflitto tra formale, reale e astrazione. 

Per maggiori informazioni visitate il sito della GAM http://www.gamtorino.it/en/mostra.php?id=378

26/03/13

Tutto fa spettacolo…


  

In questo periodo, in diversi spazi espositivi, una strana ibridazione fra arte e star system. 

Mentre Tilda Swinton si riposa in una teca trasparente al Moma, come già fece alla Serpentine alcun anni fà, il guardaroba di David Bowie è esposto alla Victoria & Albert Museum. Prossimamente poi Annie Lennox sarà il tema di una mostra alla National Portrait Gallery della Scozia.

Via, azioni popolari che richiamano i riflettori creando così un poco di attenzione in una società sempre più inondata dal bisogno di celebrità.

25/03/13

Pritzker 2013 a Toyo Ito



Continua l’attenzione all’estremo oriente del premio Pritzker che quest’anno è stato assegnato a Toyo Ito, si tratta del sesto architetto giapponese a ottenere questo prestigioso riconoscimento e l’ammontare di circa 100 mila sterlinee che viene assegnato.

Gli altri architetti giapponesi furono: Kenzo Tange nel 1987, Fumihiko Maki 1993, Tadao Ando 1995, e il duo Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa nel 2010.

Tutti i dettagli al sito http://www.pritzkerprize.com

Art Paris Art Fair



Art Paris Art Fair, che si inaugura il prossimo 28 Marzo, ha come paese ospite la Russia con la sua articolata produzione artistica proposta sotto le arcate del meraviglioso Grand Palais. Insieme ci sono 144 gallerie internazionali, in un respiro ampio che quest’anno vede un forte incremento di gallerie extra-europee. Altra importante novità la sezione “Promises”, con giovani nuove gallerie che mai hanno partecipato alla fiera. C’è poi la sezione Artcurial Librerie, che tratta il libro artistico nella sue diverse declinazioni. Parallelamente si svolgeranno diversi eventi che rendono particolarmente frizzante la primavera artistica parigina. 

21/03/13

XXI Giornate del FAI


Arriva la primavera e le giornate del FAI un'abbinata vincente.

Siamo alla ventunesima giornata del FAI, un'occasione stupenda per conoscere questa importante associazione e visitare uno dei tanti stupendi spazi aperti per l'occasione, quest'anno saranno oltre 700 spazi aperti grazie alla disponibilità dei volontari dell'associazione.

Tenetevi liberi Sabato 23 e Domenica 24, che sicuramente ci saranno proposte uniche da non perdere. 

Eccovi il link con tutti gli appuntamenti :http://www.giornatafai.it/elenco-luoghi-aperti-2013.htm


Il montaggio della Maison Metropole sulla pista del Lingotto



Da oggi fino a Mercoledi 27 Marzo segui in diretta dalle 8 alle 19, il montaggio della Maison Metropole - la casa dell'insegnante costruito a Vantoux nella Mosella, del designer e architetto francese Jean Prouvé sulla pista del Lingotto.

Capolavoro di architettura nomade può essere costruita da 4 persone in 3 giorni consecutivi.

Sulla pista del Lingotto sarà montata per la prima volta la Maison Metropole (8×12 metri), casa in alluminio vincitrice nel 1949 di un concorso del Ministero dell’Istruzione per la costruzione di una scuola rurale con annessa la casa per l’istitutrice. Capolavoro di architettura nomade, ideata sul principio degli edifici a portici brevettati da Prouvé nel 1939, l’Ateliers Jean Prouvé ne realizzò due prototipi, uno per Bouqueval vicino a Parigi e uno per Vantoux nella Mosella, che sarà in mostra a Torino.
La fase del montaggio sarà ripresa live e andrà in streaming qui; verrà inoltre realizzato un video in stop-motion.

Maison Métropole in alluminio, 1949

Vincitore di un concorso del Ministero dell’Istruzione (1949) per l’ideazione di una “scuola rurale producibile in massa, con un’aula e con alloggi per gli insegnanti”, l’Ateliers Jean Prouvé ne costruì due esemplari, a Bouqueval, nei pressi di Parigi e uno a Vantoux, nel dipartimento della Mosella, oggi in mostra alla Pinacoteca Agnelli di Torino.
Come la scuola, gli alloggi seguirono il principio degli edifici a portici brevettato da Prouvé nel 1939 e utilizzato in numerosi progetti postbellici, soprattutto nel settore abitativo. La Maison Métropole (architetto Henri Prouvé) venne messa a punto nel 1948. Adattabile a diversi siti, fu concepita in due dimensioni: 8 x 8 m e 8 x 12 m. La seconda, esposta nel 1950 al Salon des Arts Menagers di Parigi dedicato alla casa, era destinata agli insegnanti. La sua struttura, interamente d’acciaio, comprendeva due ingressi portanti che definivano lo spazio interno pur lasciando totale libertà nella disposizione degli elementi. L’involucro si avvaleva di pannelli di facciata a due lati, con finestre a ghigliottina integrate e persiane a scomparsa in custodie d’alluminio a coste. Vi erano anche un giardino d’inverno a vetri e un tetto con lastre di copertura in alluminio giustapponibili. Al confort degli abitanti veniva prestata particolare attenzione: l’interno era uno spettacolo per gli occhi, soprattutto grazie alla presenza del legno, e il controllo della temperatura andava molto oltre le specifiche standard del tempo.
Nonostante Prouvé all’inizio degli anni cinquanta volesse fortemente occuparsi di edilizia di massa, della Maison Métropole vennero, di fatto, costruiti soltanto quindici esemplari, soprattutto nell’ambito del complesso residenziale “Sans Souci” a Meudon-la-Forêt.


Musei per tutti



Un anno nuovi di musei, quest’anno paiono tanti i motivi di ottimismo per gli appassionati d’ arte, soprattutto classica.

In Francia dopo la recente inaugurazione del Louvre - Lens, lo stupendo edificio ideato dallo studio Sanaa, in attesa della realizzazione del Louvre Abu Dhabi che è slittata per il prossimo 2015, si potrà godere, fra poco, della riapertura del rinnovato Museo Picasso di Parigi, nel cuore del Marais. Mentre nel sud della Francia, in occasione dell’anno della Cultura Europea, a Marsiglia si aprirà il Museo delle Civiltà d'Europa e del Mediterraneo (MuCEM), uno stupendo edificio parte della futura Cité de la Méditerranée, uno spazio di 5.700 m2 che offrirà un luogo di esposizioni eccezionale, un auditorium di 400 posti, una sala riunioni e lavoro, aree per negozi, caffè e ristoranti. L’opera è ideata dall'architetto Rudy Ricciotti. 

In Gran Bretagna, Londra continua la sua fervida attività di cuore dell’arte mondiale con ben due grandi novità. La prima sarà la nuova sezione della Serpentine Gallery con la nuova Serpentine Sackler Gallery progettata da Zaha Hadid, a poca distanza dalla casa madre. La seconda sarà l’ampliamento per la Tate Britan, con il progetto di rinnovamento Millbank Project, mentre si erge sempre di più la nuova sezione della Tate Modern, che dovrebbe però aprirsi nel 2014.

Altro grande evento in Europa sarà, dopo dieci anni di lavori, la riapertura dello splendido Rijksmuseum ad Amsterdam.

Anche il nostro paese avrà a breve, nei primi giorni della primavera, un nuovo importante museo. Si tratta dell’apertura del Museo della Cultura progettato da David Chipperfield, parte dei tanti progetti di rinnovamento di Milano.

Segnaliamo anche il rinnovamento in corso per il Centro Luigi Pecci di Prato e gli sviluppi degli Uffizi di Firenze che vedranno nuove stupende sale aperte al godimento del crescente pubblico.

Fra tante novità segnaliamo anche i cent’anni del Museo Nazionale delle Belle Arti a l’Havana, per cui dal 21 al 28 Aprile si svolgeranno una serie di manifestazioni per festeggiare l’evento. Il museo ha una collezioni di oltre 45,000 pezzi prevalentemente di pittura coloniale e di opere dell’ultimo secolo. 

Impressionisti secondo Domenico Olivero


1874  - Edouard Manet  "Monet sulla sua barca mentre dipinge"  

Domenico Olivero, artista e critico cuneese, sta tenendo una serie di lezioni sulla storia dell’arte presso il Centro di Aggregazione Giovanile QI di Cuneo dal titolo “I giovedì dell’arte“. Un ciclo di conferenze che percorre, come in una grande carrellata per tappe significative, tutta la storia dell’arte. A marzo questa appassionante cavalcata giunge al termine con una lezione sugli Impressionisti, che hanno segnato l’arte dell’Ottocento e che ancora oggi accolgono il favore del pubblico ben più di tanti altri artisti.

L’occasione è buona per una breve chiacchierata propedeutica all’incontro con Olivero, che si terrà giovedì 21 marzo al QI, in corso Vittorio Emanuele II n. 33 a Cuneo.

Perché gli Impressionisti ci piacciono ancora così tanto?
Gli aspetti son sempre tanti, diciamo che sia il momento storico di fine Ottocento e la scelta cromatica sono molto intense e calde, i soggetti facili da approcciare, anche se spesso hanno rimandi ad altri artisti e valenze simboliche che si son quasi dimenticate.

Le mostre di opere di Impressionisti sono state, specialmente negli ultimi dieci anni, numerosissime: cosa possiamo ancora aspettarci?
Forse mostre più valide, legate ad un approccio storico e culturale, degli approfondimenti. Ad esempio, recentemente son stato a Milano per una piccola mostra su Angiolino D’Andrea a Palazzo Morando, un’esposizione che riqualifica un interessante artista oramai dimenticato.

Cosa si può ancora scoprire sugli Impressionisti e cosa ancora vale la pena di comunicare sulla loro stagione artistica?
Certamente sarebbero necessarie analisi più approfondite su certi aspetti delle scelte artistiche, i legami con le committenze, le fonti d’ispirazione: questi sono solo alcuni dei tanti temi trascurati a favore di situazioni più da “pettegolezzo” sull’arte che di vera e propria “analisi” su di essa.

Facciamo dei nomi di artisti:
- il peggiore: per fortuna è stato dimenticato! Bisogna infatti tenere conto che noi oggi ricordiamo una ventina di artisti parigini, ma all’epoca operavano almeno 2.000 artisti, per cui la scrematura nel gruppo è stata fortissima.
- il più sopravvalutato: questo dipende un poco dalle singole opere e un poco dalle proprie visione, personalmente trovo che Alfred Sisley fosse interessante ma non così importante come ce lo ha consegnato la critica.
- il più sottovalutato: uscendo dalla corrente degli Impressionisti, ma senza distaccarsene molto per periodo e per ispirazione, credo che quelli veramente sottovalutati siano i Macchiaioli, che operarono forse in contesti più autentici ma non ebbero la fortuna “critica” di avere buoni promotori sul mercato americano.
- il migliore: Claude Monet, quello più versatile e sperimentale.

Usiamo invece un approccio per opere: quali sono le cinque pietre miliari dell’Impressionismo, le cinque opere che da sole potrebbero raccontare al meglio il movimento?
Edouard Manet, Colazione sull’erba (1863 ora al Museo d’Orsay di Parigi); Claude Monet con Impression, soleil levant (1873 ora al Museo Marmottan a Parigi); una serie di opere di Berthe Morisot, in quanto presenza femminile; Paul Cezanne con una delle opere dedicate alla montagna di Sainte Victoire, da cui prenderanno ispirazioni alcuni artisti dei primi del Novecento e uno dei ritratti fotografici di Nadar degli anni ’50.

Facendo una proporzione matematica: gli Impressionisti stanno all’Ottocento come chi sta al Novecento?
Restando in ambito pittorico possiamo dire il Cubismo, ma se vogliano andare nel contemporaneo allora il parallelo va fatto con il Concettuale.

Il titolo della tua lezione è “La libertà dell’Impressionismo”. Cosa intendi e cosa sentiremo alla tua lezione?
L’incontro all’interno di queste lezioni sulla storia dell’arte metterà in risalto il cambiamento sia tecnologico sia stilistico della pittura, la ricerca degli artisti di liberarsi dalle costrizioni culturali assodate e il bisogno di narrare della vita comune, della semplicità del quotidiano, forse le cose che poi tutti noi amiamo di questa breve stagione artistica francese.

Hai in previsione altre lezioni?
Giovedì prossimo, il 21 febbraio, si tiene una lezione su rigore del Neoclassicismo e fascino del Romanticismo, la penultima del corso. Con la lezione sugli Impressionisti infatti il corso si conclude, ma visto il buon esito dell’iniziativa mi è stato chiesto di tenere ancora un incontro sul Novecento, che sto valutando di proporre anche se le tante variabili di questo “secolo breve” sono molto impegnative.

Info: giovedì 21 marzo, ore 21. QI Centro di Aggregazione Giovanile, corso Vittorio Emanuele II n. 33.  Tel. 0171.070422 – 342.0219021

Dal blog di Davide Rossi +eventi intervista sull’ultima lezione della Storia dell’Arte

La collezione Ferrero a Cuneo



  
Un’occasione di particolare interesse culturale è data, fino a domenica 14 aprile, dalla mostra omaggio ai coniugi Ferrero, che hanno lasciato in eredità alla Città di Cuneo una serie d’immobili e una cospicua cifra economica. L’evento è stato realizzato al primo piano di Palazzo Samone, nel centro storico di Cuneo, con una selezione della raccolta di arredi dei coniugi Giulio e Vanna Ferrero. Per l’occasione sono state portate in loco alcune suppellettili, pregiati mobili, quadri e stampe, cercando così di ricreare un’interessante esperienza di ambientazione intima per far percepire un pathos abitativo.
Le opere in generale sono di buona fattura e suscitano particolare interesse, soprattutto la parte del mobilio, tra cui emerge un bel pezzo in radica di metà Settecento. La raccolta pittorica riflette un interesse arredativo più che collezionistico: si tratta di pezzi gradevoli ma senza particolare rilievo, scelti per un piacere personale senza continuità o intenti collezionistici. Anche il quadro di maggior valore, un De Chirico degli Anni Cinquanta, è una piacevole opera senza slancio, una discreta natura morta del periodo più quieto dell’artista, quando oramai smesso la ricerca artistica, si riposava in una pittura manieristica.

Si apprezza nel complesso un profilo semplice e sereno, una sensibilità attenta anche alle forze creative del territorio, vedasi la serie di opere dell’artista cuneese Ego Bianchi.

La mostra è stata curata da Antonello Bertone, Enrico Perotto e Giuseppe Formisano che hanno anche realizzato un breve catalogo.

Segnaliamo anche al piano terra una interessante mostra didattica sulla formazione dei continenti.
La collezione Giulio e Vanna Ferrero. Un patrimonio per la città. Esposizione di opere appartenenti alla collezione artistica “Giulio e Vanna Ferrero”; in mostra opere di autori quali Argentero, Bergesio, Bialetti, Bucci, Boetto, Lattes.

Cuneo, Palazzo Samone, via Amedeo Rossi 4. Info: 0171.692358  Orari e biglietti: da sabato 2 marzo a domenica 14 aprile 2013; ven.-dom. ore 16-19, ingresso libero. 

 (osservazioni pubblicate sul blog di Davide Rossi +eventi)

18/03/13

Pif e l'arte contemporanea



Ho visto oggi questo simpatico episodio del "testimone" con Pif (diminutivo di Pierfrancesco Diliberto) su MTV, in modo ironico ma intelligente parla di arte contemporanea fra Londra, Torino e Milano. 

Se vi capita lo trovate qui:

17/03/13

Ai Weiwei e Pablo Neruda.


E' stato inaugurato ieri a Valparaiso un grande dipinto di Ai Weiwei dedicato al premio Nobel Pablo Neruda 

Titolo dell'opera  "A Pablo" ("A Pablo"),  si tratta di un'enorme dipinto di oltre novecento metri quadrati, parte dell'iniziativa "Di Ponti e margini." L'opera riproduce le isole Senkaku, zona di conflitto territoriale fra il Giappone e la Cina, su cui è scritto un verso del poema Cabo de Chile.

16/03/13

Danh Vo al Guggenheim di New York


Con un bel party si è inaugurato ieri, al Guggenheim di New York, la mostra di  Danh Vo (1975, Ba Ria, Vietnam) vincitore del premio biennale Hugo Boss Prize. 

Per l'occasione l'artista presente una sua grande installazione dal titolo  IMUUR 2, che è ispirato dal lavoro dell'artista Wong Martin (1946-1999), un pittore visionario della scena artistica di New York downtown degli anni '80 e '90. Di cui Vo utilizza parte della sua raccolta di oggetti recuperati nella casa di San Francisco per l'opera presentata. 

L'evento durerà fino al 27 Maggio.