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24/10/08

Da Londra a Parigi

Dopo la settimana londinese ora mi sono trovato per tre giorni a Parigi.

Anche qui una marea di proposte fra fiere, mostre, eventi vari e le normali programmazioni delle gallerie. Per cui inizio al mattino presto con un breve salto al Louvre per la stupenda mostra sul Mantegna, fantastica!

Torno quindi al contemporaneo andando al Fiac, allestimento molto ben curato e selezione di opere alta e più caratterizzata rispetto a Londra, meno effetto mercato. Il pubblico anche più tranquillo. La divisione fra Cour Carrée du Louvre e Le Grand Palais non è proprio comoda. Alla sera un attimo di riposo alla bella mostra sul futurismo che è nato a Parigi (sti francesi!).

Il giorno dopo un salto al vicino Espace Pierre Cardin per ShowOff una allegra rassegna con interessantissime proposte, spazi più addossati ma ben curati. Poi la bella mostra “La consistance du visible” alla Fondation d’entreprise Ricard con una serie di opere molto concettuali. Un attimo dedicato allo shopping alla Galeries Lafayette e intanto sbircio la 4 edizione di Antidote alquanto semplice ma divertente, in particolare le opere di .

Più caotico ho trovato Slick 08 nel grandioso spazio per l’arte 104 e tutte le forme creative che ha aperto da poco nel 20 arrondissement parigino, luogo fantastico, un poco scomodo però!

Che dire, sempre troppe cose in cui non è facile immergersi e poter vedere, si osserva ma poi come poter fare ad approfondire, percepire meglio le singole opere?


Via e ora ultimo giro a Torino con la prossima settimana e c’è anche la Triennale!

18/10/08

Giornate londinesi

Il fine settimana londinese si è svolto con una intensa serie di eventi puntellati dalla serie d’incontri organizzati alla Serpentine Gallery, il progetto da Hans Ulrich Obrist Manifesto Marathon è stato molto ricco di emozioni e attimi da ricordare, fra gli artisti proposti : Vivienne Westwood Pier Vittorio Aureli Hilary Koob-Sassen Ingo Niermann and Zak Kyes Elaine Sturtevant Rasheed Araeen Peter Cook Raqs media collective Gilbert & George Ben Vautier Jonas Mekas Jean-Jacques Lebel Tom McCarthy Mark Wallinger Yoko Ono Barbara Steveni Ekaterina Degot Richard Wentworth Nathaniel Mellors Lee Scrivner Agne's Varda Andrea Branzi Henry Flynt Marina Abramović .

Durante la rassegna mi sono concesso alcune pause andando alla Saatchi che ha aperto in una stupenda location vicino a Slona Square con una serie di installazioni e grandi lavori di artisti cinesi, che però mi paiono molto belli esteticamente ma poi mi lasciano alquanto freddino. Un’altra pausa alla V&A con due mostre di memorabilia sugli anni ’50, una più storica sulla guerra fredda e una più romantica sulle The Supremers.

Serata ancora ricca di stimoli alla Tate Modern con l’installazioni di Cildo Meireles, che mi sono parse più interessanti del grande ma troppo infantile lavoro di Dominique Gonzales Foerster. Mentre molto ben articolata è la mostra dedicata alla serie Sengram di Rotcho.

In questi ultimi giorni ho visto anche alcune gallerie private, fra le proposte più belle quella di Rafael Lozano Hemmer da Haunch of Venison che nei tre piani dello spazio propone i suoi lavori interattivi. Contemporaneamente Sprovieri Progetti espone un interessante lavoro di Matheus Rocha Pitta sulla terra.


Lo Zoo Art Fair, dietro alla Royal Academy, in spazi un poco sovraffollati propone molte varietà, fra cui emergono il lavoro/ricerca di Alessandro Ceresoli da Francesca Minini e lo stand Formcontent curato da Francesco Pedraglio, Caterina Riva e Pieternel Vermoortel con la particolare proposta di diverse performance.

11/10/08

Carlo Carrà a Palazzo Salmatoris

Lo storico palazzo cheraschese dopo aver ospitato mostre su Picasso, De Chirico, Felice Casorati e tanti altri importanti artisti, quest’anno ci presenta una selezioni di opere, più di settanta provenienti da diverse collezioni private di importanti musei, di questo artista italiano del secolo scorso. La mostra è raccolta sotto il titolo di “La natura come sogno”, e durerà fino al 14 Dicembre. Il titolo scelto deriva da una frase dell’artista stesso, secondo cui ci sono due modi di dipingere un paesaggio: uno è dipingere un motivo naturale e l’altro, più difficile, è trasformare il paesaggio in “un poema pieno di spazio e di sogno”. La mostra ripercorre la ricerca di Carrà come interprete della natura, prima di tutto del paesaggio, ma anche della figura e della natura morta.

Il nucleo principale è costituito dalla produzione “post–Metafisica”; realizzata dopo la prima guerra mondiale, quando Carrà si stacca definitivamente dalle esperienze di gruppo per iniziare una ricerca autonoma e solitaria. Si dedica soprattutto al paesaggio con una intensa poetico capace di restituire il profondo senso lirico di uno dei più intensi periodi storici della storia italiana del novecento.

Fra le opere della rassegna cheraschese spiccano tra l’altro il particolarissimo Autunno (Ritratto di Emilio Colombo, 1909), il suggestivo Ricordi d’infanzia (1916, capolavoro del Primitivismo degli Anni Dieci, già segnato da una atmosfera metafisica); il commosso Paesaggio lombardo (1921), l’inedita Chiesa Romanica (1927), appartenuto lungamente all’artista stesso e presentato in questa mostra per la prima volta; l’intenso e sofferto Alba tragica del 1940. Una sezione di Palazzo Salmatoris è poi dedicata alla grafica, con tutte le principali acqueforti dell’artista realizzate negli Anni Venti.


Orario di visita dal Mercoledi' al Sabato dalle ore 09.30 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 18.00, biglietto 6 euro, vi sarà la possibilità di visita con guida (inclusa nel biglietto). 

27/09/08

FRAC a Boves

Sabato 27 Settembre presso i rinnovati spazi del Centro Culturale Cittadella a Boves (ex Filanda Favole), è stata inaugurata con una folta affluenza di pubblico la presentazione della collezione FRAC (Fondo Regionale Arte Contemporanea). Nell’antico laboratorio dei bozzoli di seta in fase di ristrutturazione per diventare un moderno centro polifunzionale, ospiterà anche la nuova biblioteca civica, accoglie fino all’8 Dicembre una selezione di opere di giovani artisti italiani e stranieri. 

Questa iniziativa è un progetto di didattica, con un’attenzione particolare al pubblico più giovanile, per diffondere la cultura dell’arte contemporanea e stimolare il territorio creativo. Le opere esposte provengono da una serie di acquisiti all’interno dell’ultima edizione della fiera d’arte contemporanea Artissima che si svolge ogni anno a Torino. 

Un comitato di curatori internazionali ha selezionato facendole poi acquistare, con uno stanziamento di 150.000 euro, opere di giovani emergenti. Fra le tante le opere esposte colpiscono il video concettuale di Rosa Barba giocato fra i suoi e i testi, la riflessione storica di Sam Durant sulla leggenda dei Padri Pellegrini americani, la delicata scultura new age di Vidya Gastaldon e il gioco instabile del dado di Evariste Richer. L’ingresso è gratuito, apertura il Sabato dalle 15 alle 18 e la Domenica dalle 10 alle 18.


25/09/08

Ouverture

E’ ripreso, con l’inaugurazione collettiva del 25 Settembre, la stagione delle gallerie torinesi, che hanno coordinato una piacevole serata di eventi artistici.

Ho iniziato dalla collettiva “(No) vacancy” curata da Luca Lo Pinto, con un originale allestimento casalingo proposto da Maze. L’idea acchiappa per questo essere così piacevolmente domestico e per la generale qualità dei lavori scelti, molto interessante un lavoro di Emilio Prini e un’opera multi materico di Luigi Ontani.

Da Alberto Peola viene proposto un articolato progetto di Sophy Rickett che elegantemente ci accompagna nelle suggestioni nascoste di un teatro d’opera, il Teatro dell'Opera di Glyndebourne, peccato che nella sua complessità si perda un poco il legame fra tutti i pezzi esposti.

Molto emozionante il lavoro di Gianluca e Massimiliano De Serio proposti da Guido Costa Projects. Si tratta della seconda parte di “Love - trilogia dell'amore” Una variegata riflessione sui modi e i tempi dell’affetto amoroso, reale ed immaginario. I video proposti, due episodi disposti su 4 schermi, messi in dialogo da una ripresa vicina e parziale, tentano la condivisione di un sentire intimo (ma comune) del bisogno di amore (sia fisico che mentale).

Da Marena Rooms Gallery il colore denso e le pennellate impazienti di Paolo Maggis per una serie di quadri legati dal tema della restrizione e della repressione nella storia degli esseri umani mentre da Photo & Co sono presentati dei lavori di Maurizio Vetrugno con una serie di rielaborazioni di celebri foto di moda in filo, che ricreano brillanti riflessi di questo mondo dell’immagine.


03/09/08

Bizzarria dell’arte

In questi ultimi anni le opere artistiche, di collezioni private o gallerie, sono parcheggiate nei musei di arte contemporanea (già l’idea stessa che il presente possa essere già museificato dovrebbe far sorgere qualche sospetto) più superficiali e modaioli in attesa che venga il momento più adatto per essere poi buttate nel dispendioso gioco del mercato dell’arte contemporaneo.

Dimenticato il noioso ed impegnativo mondo della Cultura, molta dell’arte contemporanea ha scoperto il divertente giro del Monopoli dell’Arte, seguendo il classico percorso di caselle: artista giullare, opera shock, white cube, museo contemporaneo, fiera, asta giungendo all’agognato traguardo dei milioni di euro.

Così molti curatori e critici s’ingegnano nel gestire l’arte come gadget d’arredo e status sociale. Forse per cioè che si vedono “opere d’arte contemporanea” più nelle diverse riviste patinate di moda, alla pari dei vestiti (forse non sarà un caso che molte case del vestire pronto-moda/industrializzato relazionano o appartengono agli stessi gestori dell’arte), che nelle pubblicazioni d’arte.

Per cui oggi possiamo tranquillamente affermare che molta arte non è morta ma è diventata inutile. Essendo sempre più uno spettacolo e sempre meno un fatto culturale, essa ha perso il ruolo storico conformandosi alle tante occasioni di svago sociale. Ma già da diversi anni la “cultura” è scomparsa dalle pagine dei giornali per ricomparire fra i tanti articoli della pagina degli spettacoli. Una risata di seppellirà?


28/07/08

Tracce d'acqua in valle Stura

Sulla statale per Demonte superato l'abitato di Moila l'associazione Auriate ha realizzato, in collaborazione con il Marcovaldo, il progetto Tracce d'acqua. 

Iniziativa sperimentale che propone un nuovo modo di creare e fruire le opere d'arte contemporanea. Una serie di lavori artistici sono stati realizzati sulle rive e nel fiume Stura in zona Pianetto. Il primo intervento s'incontra in un' antica chiesetta, un progetto introduttivo alla rassegna degli artisti torinesi Botto&Bruna, un critico lavoro video sul dialogo fra l'uomo e il fiume. 

Proseguendo ,verso la vallata, sulla statale un chilometro dopo si trova a sinistra una via sterrata che, ci porta alle altre opere realizzate appositamente per questo turbolento fiume. I diversi artisti coinvolti, hanno realizzato diversi sopraluoghi per realizzare una serie di opere che, dopo la recente alluvione, hanno dovuto riconsiderare e adattare al cambiamento avvenuto. 

Particolarmente evocativo il lavoro di Nils Udo, che ha preso forma finale in due dinamiche foto, mentre di carattere più storico quello di Marco Porta legato alla presenza abitativa. 

Lascia un dolce sensazione di attesa l'opera scultorea di Per Barclay, mentre Reto Emch, e Silvio Wolf intervengono sulle energie e forme del flusso d'acqua. 

Le opere sono visibili tutta la settimana fino al 19 Ottobre, ma alla Domenica nel pomeriggio c'è la possibilità di essere piacevolmente accompagnati a conoscere queste belle opere creative.

03/07/08

Londra





Se Parigi pare più rilassata e allegra, Londra è sempre più dinamica e confusa. Un continuo accadere di cose, a volte parallele ma distanti.

Nel campo dell’arte ci sono decine di canali, luoghi, avvenimenti, che poterci stare dietro è un’impresa titanica. In tutto questo bailamme di cose, trovare quelle più interessanti e significative non è facile. In questa settimana, poche le mostre veramente interessanti, passando in rassegna i calibri più grossi possiamo dire che sicuramente la White Cube è brava nel saper presentare gli artisti in modo fresco e dinamico, con istallazioni museali e complete. Le due mostre, una coi fratelli Chapman e l’altra con Matthew Ritchie erano perfette ed interessanti. Colpivano oltre alle opere, la mare di gente che frequenta gli spazi, un continuo flusso di persone. Da Gagosian siamo più annoiati, ambiente più vuoto e le opere di Tom Friedman, interessanti ma un poco scontate. Da Lisson una mostra gradevole con le opere leggere di Spencer Finch e Shirazeh Houshiary. Da Haunch of Venison una collettiva sul South Africa, discreta, si conferma sicuramente alto W. Kentridge, peccato che lo stesso lavoro video era già da Lia Rumma, alcuni mesi fa.

E poi ci sono tutte le altre gallerie, con decine di proposte, da ricordare sicuramente la mostra di Massimo Bartolini, soprattutto per il dinamismo con cui ha presentato i video (che in se non mi dicevano molto), da Frith Street Gallery. Poi la mostra di Steve Mc Queen al Barbican, Stefan Bruggeman al Bloomberg Space. Interessante il rapporto fra arte e architettura proposto dalla Hayward Gallery. Da ricordare anche la mostra retrospettiva su Mona Hatoum alla Parasol Unit. La Tate continua ad essere uno stupendo spazio con tante brutte opere, e con mostre (in questo periodo) alquanto noiose cosa si può dire di Cy Twombly, forse meglio quello sulla Street & Studio, di carattere storico. Mi piacerebbe capire se facendo pagare un biglietto ci andrebbe ancora così tanta gente?

Alla Serpentine si intravedeva già la struttura Pavillion di Frank Gehry mentre stava allestendo un grande evento con Richard Prince sponsor vari, sarà una casualità che nella seconda sede di Londra da Gagosian c’erano le sue opere in vendita?

All’Ica ho visto una serie di film noiosetti mentre discreta quella di Munaez, al Iniva, anche in questo caso peccato che l’avevo già visto alla Biennale, e qui il solito dilemma, ma con tutti gli artisti che ci sono perché si vedono sempre gli stessi, con le stesse opere? 

16/06/08

Parigi

Eccomi di ritorno da Parigi, città sempre dinamica e piena di fermenti. Ho visto alcune mostre interessanti, da segnalare sicuramente quella sul Sacro al Centre Pompidou e quella sulle forme espressive dell'oceano pacifico al Musée Jacquemart-André, come pure quella al Museo della Fotografie con Georges Rousse. Sul fronte contemporaneo fase povera di stimoli Jen Fabre al Louvre come Sophie Calle alla Biblioteca Nazionale mi piacciono, ma mi ricorda troppo le mostre viste alla Biennale dell'anno scorso a Venezia. 

Richard Serra al Gran Palais, non mi piace molto, trovo che le sue opere siano più interessanti negli spazi aperti come nel caso della scultura posta alle Tuilleris. Le gallerie private offrono artisti poco stimolanti o alquanto superficiali, tante forme estetiche che si bruciano al primo sguardo, trovo che manchi profondità, riflessioni, stimoli, percorsi, forse idee. Si salva solo la galleria Karsten Greve con la mostra EchO, con opere di Bright Ugochukwu, Claire Morgan, Roberto de Villacis & United Aliens Artists e altri ancora, in rue de Debelleyme. Da segnalare la mostra al Centro Culturale Svizzero di John Armleder  e la discreta ma anche qui troppo spettacolare mostra Superdome al Palais de Tokyo. Molto gradevole e di buona qualità la proposta di una serie di negozi di lusso nel quartiere di S.G.de Prè di ospitare al loro interno opere di diversi artisti contemporanei.


Alla fine sono rimasto più piacevolmente interessato dallo storico museo Cluny o dai romantici interni di Casa Comondo e dal piccolo ma affascinante museo Cernuschi dedicato alle arti orientali. Rientrando sono passato per Basile, come sempre stordente per la quantità e qualità delle proposte, peccato che tutto si bruci in un attimo e poi rimangono pochi ricordi. Ora mi rilasso qualche giorno qui a Cuneo e poi faccio un salto a Londra.

02/06/08

Festival di Arte Contemporanea di Faenza


 E’ stato molto ricco di propositi il 1 Festival di Arte Contemporanea di Faenza, che si è realizzato dal 22 al 25 Maggio di quest’anno. Prevalentemente svoltosi con incontri e conferenze, a volte forse con troppi relatori per incontro, ma che ha saputo dare stimoli e riflessioni a questo particolare momento di attenzione alle arti visive contemporanee.
I curatori della rassegna Carlos Basualdo, Pier Luigi Sacco e Angela Vettese, mi pare di aver capito, hanno scelto una linea di analisi delle strutture su cui il mondo dell’arte opera, lasciando volutamente i due punti estremi di questo processo: gli artisti e i collezionisti/pubblico, al di fuori, forse tema per prossimi incontri.
La rassegna ha avuto una folta partecipazione di un giovanile pubblico, soprattutto dallo Iuav di Venezia e dall’Accademia di Milano, che hanno attentamente seguito i diversi e molteplici appuntamenti, ponendo interessanti osservazioni e domande.
Iniziata con lo storico Dan Graham, quasi come esempio e punto di cambiamento di un modo di fare/agire nell’arte, si è proceduto seguendo i diversi elementi della "struttura arte contemporanea", discutendoli dal punto di vista di chi organizza, seleziona e propone questi eventi.
Molto alterni, per intensità e tematiche, i diversi appuntamenti nelle varie sezioni (fra le più interessanti sicuramente quella per i curatori e quelle sulle realtà dei "musei contemporanei" con le loro funzioni e responsabilità). Parecchio belli alcuni confronti ed esperienze anche se alcune volte il numero elevato di relatori non permetteva un approfondimento. Particolarmente interessanti ho trovato gli incontri al Museo Zauli, ricco di proposte e dinamicità, e il simpatico spazio Do, fresco e sereno nel suo proporsi. Fra i momenti che ho colto più intensi l’intervista ad Antoni Muntadas, per i difficili temi toccati da chi realizza l’opera d’arte da tutti gli altri poi gestita e utilizzata.
Questa prima rassegna è stata sicuramente un importante occasione ricca di stimoli e approfondimenti, che spero siano di start per il miglioramento del sistema culturale artistico/organizzativo italiano, soprattutto nella sua qualità e autenticità.

17/05/08

Maggio torinese

Lisa Parola presenta "Superfici sconnesse" a Palazzo Barolo un interessante progetto della Compagnia San Paolo e l’Associazione Il Bandolo. Nei rinnovati spazi di questo nobile palazzo sono stati esposti dei lavori realizzati a seguito di una serie di laboratori d’arte con persone che vivono disagi mentali e giovani artisti. Da questo incontro sono nati interessanti percorsi umani e stimolanti opere artistiche. Si attraversano le diverse stanze dell’antico palazzo, in delicati incontri e dialoghi fra molteplici identità che incrociano i propri percorsi in opere sempre attraenti e aperte. Ricchi stimoli ed emozioni da alcuni lavori e dal corale intento di propositività.

Molto interessante il variegato il panorama delle proposte galleristiche in questi giorni di inizio Maggio. Da Alberto Peola un confronto nella fotografia fra gli eleganti bianchi e neri di Lala Meredith-Vula e i lavori cromatici di Paola De Pietri. La 41artecontemporanea propone la prima personale italiana dell’artista giapponese Hana Usui, che presenta una personale interpretazione della tecnica del monotipo.

Particolarmente interessante la mostra proposta da Marena Rooms Gallery con una selezione di opere di Trevor Gould, che con diverse tecniche rende particolarmente caloroso lo spazio. 

Molto ricca anche la mostra di Maze con una collettiva di giovani alquanto critici sulla contemporaneità oramai disillusa e "consumata". Fra i lavori più interessante le opere di Jamie Shovlin e la lavagna di Martelline Delbecq. Alla Franco Soffiantino una riproposta con Michael Beutler che, alla sua seconda mostra in questi spazi, presenta due installazioni che dialogano fra loro e con lo spazio. Molto ben riuscita quella del piano inferiore che cromaticamente e formalmente emoziona ed incuriosisce.



19/04/08

Fondazione Spinola Banna per l’Arte


Sabato 19 aprile 2008 presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, sostenuta nei suoi progetti dalla Compagnia di San Paolo, è stata inaugurata la mostra delle opere dei giovani artisti che hanno partecipato al workshop tenuto da Jorge Peris durante le prime due settimane di Aprile.

 Jorge Peris, è un artista che da sempre è affascinato e sedotto dallo spazio e dalle sue molteplici dimensioni, sia fisiche che psicologiche. Con i suoi interventi esplora l’ambiente rendendolo quasi simile ad un essere vivente, indagandone le mille possibilità di alterazione e metamorfosi. Il workshop ha operato nella trasformazione di percorsi già conosciuti in una esercitazione di superamento delle proprie sicurezze e nella sperimentazione di nuovi territori tematici ed espressivi. Al workshop hanno preso parte in qualità di studenti otto giovani artisti selezionati da Gail Cochrane, direttrice della Fondazione. La mostra nell’insieme si presenta minimale ma curiosa. 

All’ingesso Clara Luiselli propone un lavoro sonoro con la registrazione di un suo energico tuffo nell’acqua. Legato all’acqua e alla sua relazione con la terra l’intervento di Federico Del Vecchio che ha emozionalmente prelevato e riposiziona una porzione di argilla umida presente in una lago presso la tenuta della Banna. Sulla parete accanto Giulio Frigo pone una proiezione su una utopica fuga che dialoga con lo spettatore che incuriosito diventa schermo e limite all’espansione dell’immagine. Accanto Martino Genchi trapassa le mura fisiche con una appuntito ago, che crea delle comunicazioni fra l’esterno e l’interno del luogo, ma anche una sua inquietante energia. Ancora le mura sono parte dell’intervento di Chiara Lecca che mimetizza nove coltelli nei diversi luoghi, riconsiderando così l’ apparante quiete dello spazio quotidiano in possibili scenari di dolore. Occupa lo spazio centrale l’intervento installativo di Gianandrea Poletta con un assemblaggio fra lenti ottiche catene, immagini e pensieri filosofici creando precari punti di vista, in continua trasformazione. 
Particolare e lieve l’intervento ambientale di Laura Santamaria che trasforma il soffitto in nere nubi mentre Alessandro Sciaraffa, all’opposto, agisce con un gravitazionale lavoro, realizzato con nastri adesivi e colle sul pavimento in cui il gesto di sforzo del movimento crea suggestioni sonore. Da queste, apparenti semplici, opere scaturiscano interessanti e variegati percorsi che ci portano a riflessioni e riconsiderare dei nostri abituali rapporti con gli oggetti e le nostre percezioni, segnali di questo nostro presente sempre più dinamico e in mutazione. La mostra è visitabile nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica fino all’11 Maggio col seguente orario 17-19,30 

14/04/08

Costa azzurra


Giornate solari ma ventose sulla Costa Azzurra, per cui rifugiarsi in uno spazio creativo come le gallerie e i musei è sempre molto piacevole. Inizio la mia passeggiata nella storia della pittura a Cannes con gli allegri quadri di Théo Gerber, proposti a La Malmaison. 

A Vallauris presso la Chapelle de la Misericorde ho visto una serie di sculture, alquanto noiose, di Margaret Michel, mentre al museo sulle ceramiche di Picasso è in corso una rassegna video lievemente inquietanti di Alice Anderson, che ha una propaggine al museo Chagall di Nizza. Si tratta di video narrativi discreti ed onirici. 

Sempre a Nizza alla Station entro nelle cavernose opere di Abraham Poincheval e Laurent Tixador. Mentre dalla Galerie-Depardieu trovo i delicati lavori di Ivano Sossella che mi hanno suggerito diverse speculazioni sulle forme del corpo. Rientrando sono passato nel principato di Monaco dove alla Marlborough c’è una collettiva di pittura discreta ma che sa di anni 70 meglio le datate fotografie di Jacques Latigue alla In Camera. Si conclude la passeggiata nel quieto giardino giappone pieno di turisti cinesi.

13/04/08

Primavera torinese




Con la suggestiva esposizione floreale da Ersel Flower Design, i segnali della primavera diventano ancora più evidenti, e con la nuova stagione la Galleria Franco Noero inaugura un nuovo stupendo spazio espositivo in Via Giulia di Barolo angolo Corso Maurizio, nella famosa palazzina dell’Antonelli, nota come la “Fetta di Polenta”. 


Con una mostra di Simon Starling dall’affascinante titolo “Three Birds, Seven Stories, Intermpolations and Bifurcations” questi luoghi sono stati riaperti dopo un accurato recupero. In un intreccio di percorsi che vanno dalla Germania all’India il dinamico artista inglese, presenta eleganti pezzi d’elaborazione di un complesso intreccio di significati e storie. Molto belle le fotografie presentate, in cui i piani d’attenzione al passato sono interpretati in modo classico ma contemporaneo. 

Un pochino più perplesso mi lasciano i tre blocchi di marmo scaturiti da una riflessione sul lavoro che Brancusi aveva fatto per il Maharajah d’Indore, Yeswant Rao Holkar. 



Sempre in via Giulia di Barolo poco più in là lo spazio di Sonia Rosso presenta un gruppo di opere di Christina Mackie col titolo “Steal, in the silence”. Tre lavori e due acquarelli in cui l’attenzione al dettaglio pare l’elemento legante. 

Mi sono piaciute molto le due mensole intitolate “the Dies”, per la loro presenza ricca d’ipotetiche memorie. Altra esperienza di memoria oramai storicizzate con la bella mostra che Palazzo Bricherasio, offre fino a metà Giugno, dedicata al rapporto fra il Canaletto e il Bellotto. 

In un diretto confronto, con un gruppo di selezionati quadri della gran produzione di paesaggi, dei due maestri veneti. Al primo piano è anche in corso una mostra dedicata a Guido Carbone e alla sua galleria. 

Si conclude la gita con la mostra da Catartica di una serie di pannelli tassellati Toshiro Yamaguchi, in cui il gioco cromatico prende il sopravento sulla forma alquanto statica.

27/03/08

Enrico Tealdi a Roma

Il giovane artista cuneese Enrico Tealdi sta attualmente esponendo una sua pregiata selezione di opere alla mostra "Centro/periferia. Nuove creatività", presso la sala espositiva della Federculture, che si sta svolgendo a Roma fino al 30 Aprile. Il noto artista è stato vincitore con la lettone Kaulaca Vineta in una selezione internazionale di artisti realizzata dalla Federculture. 

Si tratta di un’associazione che raggruppa diversi enti pubblici; comuni, regioni ed istituti internazionali, nel promuovere il patrimonio e le attività culturali del Paese, sostenendo le nuove risorse e valorizzandole con i diversi organi culturali. L’artista è stato selezionato da una rosa di 90 candidati provenienti da tutta Europa. Enrico Tealdi da diversi anni sta realizzando, con uno stile molto personale, una serie di fotografie, disegni e testi che sviluppano temi di relazioni nei legami famigliari. 

Mettendo in risalto singole identità con i loro percorsi, reali o di fantasia, recupera e crea delle immagini ricordo che anche se soggettive possono essere patrimonio condiviso da tutti. 

Come indicato dal curatore Claudio Cravero " I temi sviscerati da Enrico Tealdi sottendono spesso quel bisogno di riconciliazione con i legami parentali, quelle stratificazioni ataviche che, con tutte le eredità emotive che le generazioni si tramandano, inevitabilmente ci appartengo e con le quali continuiamo a confrontarci." Per cui ogni gruppo di delicate opere che Enrico Tealdi crea ci immerge in una vita intima e riservata, ricreando segnali di un universo unico ma che può essere condiviso da tutti noi e in cui ognuno può ritrovare elementi comuni di emozioni e sentimenti.

25/03/08

Torino Share

Sabato solare e pieno di euforia nel centro di Torino per la rassegna Torino Share. All’Accademia il fulcro delle iniziative, fra cui una piacevole mostra in cui primeggia la simpatica installazione di Christine Sugrue composta da allegri batteri tecnologici. Più in là al King Kong il preCamp del Aha Activism-Hacking-Artivism a cui partecipano un simpatico gruppo di dinamici creativi sia artisti che tecnologici. 

Legata alla tecnologia anche la mostra di Hans Peter Kuhn con  tre intensi lavori sonori da Blank, in cui la compenetrazione fra materia e suono lascia aperto il dialogo sulla costruzione e distruzione della forma. 

Più classica l’esposizione di Marina Sasso alla Sala Bolaffi con una serie di sculture dal forte impatto formale e cromatico. Sul piano storico invece la prosposta della Carlina con Dadamaino e da Martano una serie di opere di Luigi Veronesi con un forte sapore nostalgico. Si conclude la passeggiata alla Davico dove un meticoloso Marco Martelli propone una serie di suoi recenti lavori pittorici, un poco troppo fotografici.

09/03/08

Torino 9 Marzo 2008


Lenti segnali di primavera stanno comparendo anche per il centro torinese. Le principali gallerie hanno una serie di proposte alquanto variegate ed interessanti. 

Si parte dalla Galleria di Franco Soffiantini che propone alcune alquanto leggere tracce di un’interessante performance, di cui memoria nel video presentato nello spazio interratto, realizzata da Ei Arakawa, Henning Bohl e Nora Shultz, che però come la maggior parte di questi eventi “critici” risultano sempre più vacui e parziali. Su una falsa riga di tematiche cultural-nonsense Rä di Martino da Maze con un filmato noiosissimo ma ben allestito ed una serie di fotografie della tomba di Marilyn Monroe nel Westwood Memorial Park di Los Angeles. 

Completamente su un altro fronte la proposta “glamour” di Costa Project con le foto di Fabio Paleari tratte dal libro I won’t give up delle edizioni Damiani di Bologna, come sempre allestita molto bene e con una selezione abbastanza interessante per i fashion-victim. Più semplice e variegata la collettiva di pittura da Alberto Peola dal titolo Nightmares & Dreamscapes. 

Concludiamo il simpatico giro con Photo & Co. Che presenta una interessante serie di lavori fotografici realizzati negli anni novanta da Luca Campigotto, dedicati alla città del Cairo. Belle foto in bianco e nero sulle suggestioni storiche di questa città dalla millenaria storia.

06/03/08

Milano


 Fredde giornate in cui è bello potersi raccogliere in uno luogo caldo. Quelli per le mostre sono uno dei fattori determinanti per la riuscita di un'evento. In ciò sicuramente una delle strategie vincenti della Fondazione Trussardi che nel suo girovagare per gli spazi milanesi accresce la sua proposta. Nel caso degli artisti Fischli e Weiss, Palazzo Litta pare scelto in modo perfetto ed enfatico al loro lavoro molto contemporaneo. La serie di opere, video ed installazioni si offre in un'ambientazione pratica ed emotiva.

Da Suzy Shammah Walter Niedermayr presenta una serie di lavori dedicati all'architettura in una ricerca estetica/concettuale interessante ma alquanto fredda. La serie di lavori di Ali Kazma proposta da Francesca Minini risulta molto tecnica a scapito di un'attenzione formale e creativa. Stessa sensazione per i lavori video proposti da Lia Rumma, che come sempre non riescono ad appassionarmi, troppo effetto documentario televisivo. Più interessante la proposta della Galleria Nina Lumer con la particolare ricerca di Alexander Ponomarev. Si conclude la gita con la mostra su Balla a Palazzo Reale, una riscoperta di un grande artista spesso visto secondario a Boccioni e Marinetti.


Stesso spirito di riscoperta dovrebbe esserlo per il centro milanese, sempre più trascurato. Strano per una città che dovrebbe essere la capitale mondiale del design e della moda. 

03/03/08

Gita Torinese

Lenti segnali di primavera stanno comparendo anche per il centro torinese. Le principali gallerie hanno una serie di proposte alquanto variegate ed interessanti. 

Si parte dalla Galleria di Franco Soffiantini che propone alcune alquanto leggere tracce di un’interessante performance, di cui memoria nel video presentato nello spazio interratto, realizzata da Ei Arakawa, Henning Bohl e Nora Shultz, che però come la maggior parte di questi eventi “critici” risultano sempre più vacui e parziali. Su una falsa riga di tematiche cultural-impegnate Rä di Martino da Maze con un filmato noiosissimo ma ben allestito ed una serie di fotografie della tomba di Marilyn Monroe nel Westwood Memorial Park di Los Angeles. 

Completamente su un altro fronte la proposta “glamour” di Costa Project con le foto di Fabio Paleari tratte dal libro I won't give up delle edizioni Damiani di Bologna, come sempre allestita molto bene e con una selezione abbastanza interessante per i fashion-victim. 

Più semplice e variegata la collettiva di pittura da Alberto Peola dal titolo Nightmares & Dreamscapes. Concludiamo il simpatico giro con Photo & Co. Che presenta una interessante serie di lavori fotografici realizzati negli anni novanta da Luca Campigotto, dedicati alla città del Cairo. Belle foto in bianco e nero sulle suggestioni storiche di questa città dalla millenaria storia.

20/02/08

Gita milanese

Fredde giornate in cui è bello potersi raccogliere in uno luogo caldo. Quelli per le mostre sono uno dei fattori determinanti per la riuscita di un’evento. In ciò sicuramente una delle strategie vincenti della Fondazione Trussardi che nel suo girovagare per gli spazi milanesi accresce la sua proposta. Nel caso degli artisti Fischli e Weiss, Palazzo Litta pare scelto in modo perfetto ed enfatico al loro lavoro molto contemporaneo. La serie di opere, video ed installazioni si offre in un’ambientazione pratica ed emotiva.
Da Suzy Shammah Walter Niedermayr presenta una serie di lavori dedicati all’architettura in una ricerca estetica/concettuale interessante ma alquanto fredda. La serie di lavori di Ali Kazma proposta da Francesca Minini risulta molto tecnica a scapito di un’attenzione formale e creativa. Stessa sensazione per i lavori video proposti da Lia Rumma, che come sempre non riescono ad appassionarmi, troppo effetto documentario televisivo. Più interessante la proposta della Galleria Nina Lumer con la particolare ricerca di Alexander Ponomarev. Si conclude la gita con la mostra su Balla a Palazzo Reale, una riscoperta di un grande artista spesso visto secondario a Boccioni e Marinetti.

Stesso spirito di riscoperta dovrebbe esserlo per il centro milanese, sempre più trascurato. Strano per una città che dovrebbe essere la capitale mondiale del design e della moda.

15/02/08

Pittura per tutti i gusti?

Action painting alla Fondazione Beyeler di Basilea, l’eleganza di Sebastiano del Piombo presso Palazzo Venezia a Roma, una grande selezione delle opere di Tiziano all’Accademia e più vicino a noi la mostra “dipingere la vita moderna” al Castello di Rivoli sulla pittura contemporanea, quanti quadri in questo periodo negli spazi espositivi, speriamo che tutti quelli che si vantano di “dipingere” possano esercitare stimoli critici al proprio lavoro.

13/02/08

Settimo Volume di Arte Contemporanea – Francesco Bonami

Se vi capita leggetevi il volume sei della collana arte contemporanea che esce con l’Espresso, questo numero è scritto da Bonami che ci guida nella contemporaneità dell’arte. Testo interessante anche se andando a vedere a pag 158 dove ci sono le referenze dei diritti fotografici, scoprirete che molte opere di cui tratta provengono da enti nei quali lui stesso opera… 
Ma uno così bravo doveva essere così autoreferenziale? 

30/01/08

Primavera a Nizza



I questo periodo la costa Azzura offre una ampia selezione di mostre di arte moderna. Nel rinnovato centro, sulla stupenda piazza Massenà, sul percorso del nuovo tramway è stata installata una serie di sculture di Jaume Plensa, vincitore del concorso per l’allestimento artistico che è anche proposto in una suggestiva mostra nei locali del Museo di arte moderna, con diverse opere. Nello spazio sottostante al museo un piccola ed didattica mostra sull’arte aborigena australiana. 
Nei diversi spazi delle gallerie comunali in centro ci sono una serie di proposte artistiche molto interessanti. Nella Galerie des Pochettes, sulla promenade des Anglais, una bella esposizione, molto ben curata e con una interessante varietà di opere, di Sophie Menuet, si tratta di un vasto progetto intitolato "mise en lis" in cui il corpo e i tessuti elaboravano suggestioni barocche e sensualità oscure. Nella vicina Galerie de la Marine una mostra più minimale e massiccio con le opere di Martin Miguel, un misto di minimalismo e decostruzione. Documentativo invece il lavoro di Anne Karthaus, nella Galerie Reparti, con una carrellata di fotografie raggruppate sotto il titolo "un temps photographiè" . Tanti singoli attimi fermati in una carrellata di immagini sospese fra realtà e sogno. Mentre alla Galerie Jan Renoir c’è un coloratissimo gruppo di opere di Virginie Broquet.
A Villa Arson un gruppo di artiste (Zoe Leonard, Tatiana Trouvé, Claire Fontane e Laurence Denimal) presentano una serie di opere molto articolata ma purtroppo l’allestimento risulta alquanto confuso.  Meglio al Theatre de la Photographie la mostra di fotografie di Charles Négre. Fra le gallerie private segnaliamo la Galerie Sandrine Mons con le foto storiche di Gerard Malanga e Martin Caminiti con particolari manufatti fra l’astrazione e la figurazione alla Galerie Norbert Pastor