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28/02/23

Fra un mese miart...

 

Fra poco più di un mese, il prossimo 14 aprile 2023, torna miart, la nota fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea che porterà a Milano 169 gallerie provenienti da 27 Paesi, con la direzione di Nicola Ricciardi .

Quest'anno è stata intitolata "Crescendo" per sottolineare lo sviluppo riscontrato nel corso dei due precedenti anni e il desiderio di proseguire verso una traiettoria ascensionale oltre il 2023.

Diamo un'occhiata all'elenco delle gallerie che vi parteciperanno, dal respiro internazionale:  1 Mira Madrid (Madrid), ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi, Milano), C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Corvi-Mora (Londra), Crèvecœur (Parigi), Dvir Gallery (Tel Aviv, Bruxelles, Parigi), Ehrhardt Flòrez (Madrid), Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi), KLEMM'S (Berlino), Kendal Koppe (Glasgow), Andrew Kreps Gallery (New York), Galerie Lelong & Co. (Parigi, New York), Madragoa (Lisbona), Mai 36 Galerie (Zurigo), Meyer Riegger (Berlino, Karlsruhe, Basilea), Nino Mier Gallery (Los Angeles, Bruxelles, New York, Marfa), MISAKO&ROSEN (Tokyo), Perrotin (Parigi, New York, Hong Kong, Seoul, Tokyo, Shangai, Dubai), Michel Rein (Parigi, Bruxelles), Repetto Gallery (Londra, Lugano), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma), Chris Sharp Gallery (Los Angeles), Esther Schipper (Berlino, Parigi, Seoul), Eduard Simoens Gallery (Knokke), Gian Enzo Sperone (Sent), Galerie Gregor Staiger (Zurigo, Milano), Tim Van LaereGallery (Anversa), Galerie Hubert Winter (Vienna), Galerie Fons Welters (Amsterdam), Galerie Jocelyn Wolff (Romainville).

Prossimamente nuovi dettagli. 
 

27/02/23

Platea | Palazzo Galeano a Lodi

 
Rä di Martino, “Play” 2022, stativi e luci led, pellicole frost, gelatine colorate.

Platea | Palazzo Galeano, l’associazione culturale nata nel 2020 a Lodi dall’iniziativa di un gruppo di amici appassionati di arte e architettura, con l’obiettivo di sostenere l’arte emergente e la produzione sul territorio, presenta la programmazione culturale per il 2023.

 Dopo Marcello Maloberti (2021) e Luca Trevisani (2022), l’artista leader della terza edizione del palinsesto espositivo dedicato agli artisti emergenti è Rä di Martino che inaugurerà la nuova stagione con il progetto espositivo “Play”, visibile da venerdì 10 marzo a mercoledì 10 maggio 2023.

Con il supporto dei giovani curatori Benedetta Monti (Forlì, 1994) e Niccolò Giacomazzi (Firenze, 1995), Rä di Martino ha selezionato quattro artisti under 35: Valerio D’Angelo (Roma, 1993), Martina Cioffi (Como, 1991), Camilla Gurgone (Lucca, 1997) e Vittorio Zeppillo (San Severino nelle Marche, 1998) che, dopo di lei, saranno protagonisti di altrettante esposizioni personali.

 Il format ideato da Platea si basa infatti sul principio del dialogo: tra l’artista leader e i suoi “allievi” con cui lavora a stretto contatto nell’elaborazione e sviluppo dei loro progetti espositivi; tra gli artisti, i curatori e il board di Platea con cui viene condivisa e discussa ogni singola fase del progetto; tra gli artisti e i curatori che, a ogni esposizione, si concretizza in pubblicazioni dedicate, pubblicate come poster disponibili gratuitamente per il pubblico.

Nel solco di questa riflessione sul binomio arte/natura è stata disegnata la programmazione 2023, con nuove prospettive e ambiti di pensiero che reinterpreteranno lo spazio offerto da Platea, puntando sull’eterogeneità dei mezzi espressivi.

Valerio D’Angelo predilige elementi installativi che utilizzano l’illuminotecnica ed elementi scultorei che partono da ready made e si trasformano.

Martina Cioffi utilizza elementi scultorei ripetitivi per costruire strutture ossee ed esoscheletri ceramici di grande potenza.

Camilla Gurgone esprimendosi con l’installazione e la performance si interroga sul contenuto posticcio e artefatto delle relazioni.

Vittorio Zeppillo si esprime principalmente con la pittura ma fa parte del collettivo Hardchitepture con cui realizza performance e ùinstallazioni ambientali.

 «Per noi di Platea, e per “noi” intendiamo tutto il pubblico che Platea convoca – prosegue Carlo Orsini - questo percorso si sta sempre meglio delineando come crescita: dall’incidente di sguardo che era il nostro obbiettivo iniziale, siamo arrivati a una complessa tessitura di relazioni che si formano all’interno della “platea” ad ogni inaugurazione, ad ogni incontro. La città ha risposto al nostro appello: la costruzione di una comunità al cospetto dell’arte contemporanea era uno degli obbiettivi ambiziosi che ci eravamo posti e, ad ogni incontro, si va materializzando. Guardando il nostro progetto possiamo affermare che, dando visibilità a differenti esperienze estetiche che testano i limiti di capacità di posizionamento etico dello spettatore nel suo rapporto con l’ambiente che lo circonda, cerchiamo di esprimere la possibilità dell’arte di catalizzare una riflessione morale sul destino della collettività. Un esercizio per affinare il nostro pensiero su come l’arte possa tendere a “dire la verità” (parresia). “L’affinità della parresia con la cura di sé […] viene considerata come una techne di guida spirituale per l’educazione dell’anima” (M. Foucault - Discorso e verità pag. 199)»



Programmazione 

10 marzo – 10 maggio 2023 | “Play”, Rä di Martino

In collaborazione con Galleria Valentina Bonomo, Roma

 L’opera "Play" è composta da stativi, luci colorate e pellicole, materiali solitamente utilizzati per creare la luce nei set cinematografici o fotografici, per illuminare il viso di un attore e creare l’atmosfera di una storia che si sta raccontando. In questa installazione il racconto non c’è, ma rimangono gli strumenti che creano la luce che, così decontestualizzati, assumono un valore nuovo in rapporto allo spazio di Platea e divengono l’opera stessa.

 Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha poi vissuto a New York, dal 2005 al 2010; vive e lavora ora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern a Londra, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, GAM e Fondazione Sandretto Rebaudengo a Torino, MACRO e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca e PAC a Milano. Ha partecipato a festival del cinema internazionali quali Festival del film Locarno, VIPER Basel, Transmediale Berlino, Kasseler Dokfest, Torino Film Festival, e al Festival del Cinema di Venezia vincendo nel 2014 il Premio SIAE, il premio Gillo Pontecorvo e una menzione speciale ai Nastri d’Argento con il film The Show MAS Go On (2014). Il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Nel 2018/2019 sviluppa il progetto AFTERALL, con il sostegno del premio del Mibac - Italian Council presentato al Mattatoio - Palaexpo di Roma (2019) e nel 2020 al Kunstmuseum St. Gallen (2020); Nel 2019 produce un nuovo video “L’eccezione” commissionato e dal Museo Novecento di Firenze, che vince la prima edizione del premio Lio Capital (Milano, 2020). Nel 2021 sviluppa il documentario per ARTE’ “Il giardino che non c’è” sul libro di Bassani “Il giardino dei Finzi Contini” e il documentario sperimentale sul Teatro di Pontedera “Fuori dai teatri”. Durante l’estate 2022 inaugura una mostra personale al Forte Belvedere di Firenze e una personale dedicata all’archivio di Carmelo Bene (Museo Castromediano di Lecce e Torre Matta, Otranto).

 

GIUGNO – NOVEMBRE 2022 | PALINSESTO EMERGENTI

Artisti selezionati da Rä di Martino

Mostre a cura di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi

 Il format del palinsesto emergenti si fonda sulla presenza sottesa di un dialogo virtuoso tra i giovani artisti invitati, coordinati da una curatrice coetanea, e un artista di chiara fama ed esperienza con una spiccata propensione alla trasmissione del proprio sapere, riconosciuto dal gruppo come maestro.

 Valerio D'Angelo (Roma, 1993), è un artista con base a Roma. Formatosi nel campo del restauro, specializzandosi nelle tecniche decorative barocche quali la doratura e la laccatura, presso la bottega Nazzareno Fontana Restauri a Roma. Oggi nella pratica queste stesse conoscenze sono acquisite, stravolte e rivoluzionate in un lavoro che pone sempre in comunicazione l’antico con il contemporaneo, confondendo il tempo e la tecnica esecutiva, plasmati e capovolti nelle necessità di un’espressione contemporanea e moderna. La sua pratica artistica si esplica principalmente attraverso la scultura e l'installazione, tramite la sperimentazione materica. L'artista si concentra in particolar modo sulla dimensione del tempo, la relazione tra antico e contemporaneo e sulle reciproche stratificazioni, evidenti negli oggetti, nei paesaggi, nei luoghi e nell'immaginario collettivo. Tra le ultime mostre: Awaiting Mirabilia, a cura di Benedetta Monti, Spazio Y, Roma (2022); Lo sguardo oltre, a cura di Sonia Andresano, Promosso dalla Fondazione SmArt, Roma (2022); Il tempo scortese, Vacunalia, a cura di Niccolò Giacomazzi e Benedetta Monti, Vacone, RI, (2022); Premio Fregellae, A cura di Ilaria Monti, Ceprano, (2022); Ladispolaneamente, Archeologia del futuro, Ladispoli, (2022).

 Martina Cioffi (Como,1991) si forma presso l’accademia di Belle Arti di Brera a Milano. L’installazione e la scultura sono i suoi mezzi di espressione prediletti: pur avendo sempre spaziato con le materie più svariate, dal 2020, si è concentrata nell’utilizzo prevalente della ceramica, creando con essa installazioni site-specific. È tra i finalisti del premio E.ART.H (2023) e tra i selezionati per il premio San fedele (2023). Tra le ultime collettive espone nel 2022, a Casa Testori come special guest all’interno della mostra il gioco dell’arte a cura di Alessandro Frangi, Vacunalia - il tempo scortese a cura di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi, partecipa al progetto Cortili Creativi a San Siro curato da Casa Testori per cui crea un’istallazione site-specific per il bunker di via Preneste a Milano e alla collettiva Wish you were here curata da Alberto Ceresoli presso gli inconsueti spazi della casa del commiato bergamasca. Scuola campana e scuola lombarda a cura di Ivan D’Alberto presso Yag, Pescara nel 2021 e a Mariano Comense (CO) nella mostra Gallery sweet gallery outdoor IV edizione a cura di Elena Isella, Young artist in the hotel, a cura di Ivan D’Alberto, sull’Isola di San Servolo a Venezia nel 2019.

 Camilla Gurgone (Lucca, 1997) vive e lavora tra Milano e Roma. Laureata in scultura alla Rufa-Rome University of Fine Arts (Roma), attualmente frequenta il Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA - Nuova Accademia Di Belle Arti (Milano). Dal 2022 si occupa della gestione/manutenzione di spazioSERRA (Milano) e fa parte del collettivo/project space Omuamua (Milano). Indagando il rapporto diretto tra artista, opera e spettatore, si occupa principalmente di installazioni relazionali, site specific e delle nuove tecnologie per l’interazione artistica sui social media. Tra le mostre collettive e personali in Italia e all’ estero: Villa Verlicchi, Ravenna (2022); Orto Botanico di Roma (2022); SpazioSERRA, Milano (2022); Kunstschau, Lecce (2022) Monitor Gallery, Roma (2021); Antiguo Matadero, Saragozza (2020); GAM Galleria d’arte moderna, Torino (2020); Spazio KHLAB, Roma (2020); Palazzo Ridola, Matera (2019); Castello di Rivara, Torino (2019); ZAWP, Blibao (2019).

 Vittorio Zeppillo, (San Severino nelle Marche, 1998), vive a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2019, con Andrea Luzi e Lorenzo Conforti, fonda il collettivo Hardchitepture. Nel 2022 consegue il diploma di Laurea triennale all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Tra le ultime esperienze espositive si citano: Saloon Palermo, esposizione collettiva a cura di Antonio Grulli e Francesco De Grandi, Rizzuto Gallery, Palermo, (2022); Picnic sul ciglio della strada, mostra collettiva a cura di EXIT, Adiacenze, Bologna, (2022); “SSSST…”, festival di workshop e pratiche performative, a cura di EXIT, prati di caprara, Bologna, (2022); When Urban Attitude Become Form, mostra collettiva a cura di Cesare Biasini Selvaggi, 21 gallery, Treviso (2021); Curatela offresi, a cura di Arianna Desideri, Spazio In Situ, Roma, (2021).

 

I curatori

 Benedetta Monti (Forlì, 1994) è curatrice indipendente. Attualmente è contributor della rivista Segno. Tra le ultime esperienze curatoriali: Nobody’s Home, Andrea Festa Fine Art, Roma (2022); Aqueous humor, Ottica Spiezia, Roma, (2022); Be water, Studio flli.M, Roma (2022); Awaiting Mirabilia, Spazio Y, Roma (2022); The appearance formula, Andrea Festa Fine Art, Roma (2022); Il tempo scortese, Vacunalia Festival, Vacone, RI (2022); Adstrato, Spazio Y, Roma (2022), Happy Undergrowth, Andrea Fesa Fine Art, Roma (2022); Il giardino libernautico, Fondazione Baruchello, Roma (2022); Untitled, (Embryo): Bea Bonafini, OFF1C1NA, GAM Galleria d’Arte Moderna, Roma (2022); Ora et ozia, Vacunalia Festival, Vacone, RI (2021).

 Niccolò Giacomazzi (Firenze, 1995) è un curatore indipendente. Laureato in Studi storico-artistici presso l’Università La Sapienza di Roma e è specializzato con un Master in Art Management alla Luiss Business School. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le ultime mostre curate si segnalano: Qualche cosa è ritrovata, N0 Project Room, Roma (2023); Ricchiamo, Spazio Y, Roma (2022); Il tempo scortese, Vacunalia Festival, Vacone, RI (2022); Il giardino libernautico, Fondazione Baruchello, Roma (2022); Nulla si può fermare, Fair Legals, Roma (2022); Small Things Matter, Fondamenta Gallery, Roma (2021); Ora et ozia - Vacunalia Festival, Vacone (RI) (2021).


 Il primo biennio di attività ha visto avvicendarsi 12 esposizioni personali, tutte costituite da progetti inediti e site-specific che, in maniera diversa, hanno nutrito una riflessione più ampia sull’agire umano nei confronti dell’ambiente naturale e su questa tematica che proseguirà lungo tutto quest’anno. Ogni mostra è stata l’occasione per coinvolgere il pubblico in discussioni aperte davanti alla piazza di Platea, che hanno portato a Lodi diverse personalità del mondo della cultura come Andrea Staid, Piergiorgio Caserini e Riccardo Venturi e che proseguiranno per tutto il 2023 con nuovi ospiti e interessanti punti di osservazione.

 Spiega Carlo Orsini, direttore artistico di Platea: «in questi due anni, insieme ai nostri artisti siamo passati attraverso la riproduzione dello studio come “ambiente” (Vittoria Viale), la costruzione di uno spazio con materiali edili e feticci di libri (Giulio Locatelli), la ricostruzione video installativa della scena di un crimine (Silvia Berry), la riproduzione fotografica estetizzante di residui naturali e resti industriali (Vittoria Mazzonis di Pralafera), la costrizione artificiale di una pianura nebbiosa lisergica (Alberonero), la pietrificazione con una stampa decorativa di una enorme foglia di palma (Luca Trevisani), l’accesso a dimensioni parallele di corpi celesti mianiaturizzati (Deborah Martino), una espressione ambientale che ha utilizzato l’infrasottile retrostante la pelle della città (Alessandro Manfrin), l’accesso tramite un portale a un mondo onirico (Maria Vittoria Cavazzana), la rappresentazione di una società mononucleare, ibrida ed effimera (Marco Sgarbossa) fino ad arrivare alla monumentalità istantanea della forza del fiume Adda in una espressione scultorea (Fabio Roncato).»

 L’attività di Platea non si limita alla produzione di momenti espositivi, ma si sviluppa anche nella costruzione di progetti speciali in sinergia con diverse realtà del territorio. Torna ad esempio il concorso “Buon compleanno Platea!” che premia l’opera di uno studente delle scuole secondarie del lodigiano, con la realizzazione di una campagna di affissioni per le strade di Lodi, in ricordo della performance con cui Marcello Maloberti ha dato inizio all’attività di Platea.

 Con il proseguo di questa avventura, Platea | Palazzo Galeano si propone di dare impulso a un nuovo ecosistema relazionale in città, basato sulla condivisione di valori culturali ed estetici, invitando il pubblico e la cittadinanza alla partecipazione attraverso formule diverse di mecenatismo, al fine di rafforzare il senso di comunità e responsabilità civile.

 Le mostre del palinsesto emergenti sono realizzate grazie al sostegno della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi Onlus e grazie alla generosità dei donatori che ne hanno condiviso attività e obiettivi.

Il progetto Platea | Palazzo Galeano è realizzato anche grazie al supporto dei main partner Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa e Consorzio Tutela Grana Padano e ai partner tecnici Solux Led Lighting Technology e Verspieren Broker di Assicurazione.

26/02/23

Roberto Cuoghi da Hauser & Wirth a New York

 

Roberto Cuoghi  opera ora con la galleria Hauser & Wirth, come suo primo intervento, nei meravigliosi spazi di New York, propone una personale a New York City con un corpo di lavoro completamente nuovo. Guoghi è uno degli artisti più celebrati, ma enigmatici, della sua generazione, noto per una pratica esigente, quasi ossessiva, guidata dalla ricerca e dal processo che abbraccia l'intero spettro di stili e generi.

Mescolando volutamente generi, stili e soggetti artistici, 'Pepsis' è il tentativo di Cuoghi di liberarsi dai propri presupposti ed esperienze stilistiche e artistiche, dalla propria impronta culturale. In questo senso, è il passo successivo per l'artista nel suo continuo sforzo di sfidare la propria pratica. Tesi che è diventata un metodo di lavoro, 'Pepsis' è l'applicazione di un'idea inquietante che ha sempre accompagnato l'opera mutevole di Cuoghi, culminando qui in una presentazione molto varia ed emotiva di diverse serie e corpi di lavoro. Cuoghi ha volutamente scelto di pensare la sua opera come un esercizio di stilizzazione, riproducendo il 'già visto' secondo canoni rassicuranti che sembrano ammonirci di un futuro livellato e levigato.


*Pepsis è una parola greca legata al concetto di digestione. È anche il nome scientifico di una vespa parassitoide che utilizza un altro insetto come fonte di nutrimento per i suoi piccoli, manipolandone il comportamento fino alla morte dell'ospite, che nel frattempo è stato divorato dall'interno dalla larva di Pepsis. Osservando questo fenomeno, Charles Darwin scrisse di non avere più fede nel Dio benefico e onnipotente in cui era stato educato a credere.

Cuoghi usa il termine 'stilizzazione' per incarnare l'antica forza primordiale dell'imparare per imitazione, permettendo di trasmettere conoscenze e abilità, evitando il fallimento. È meglio rifare piuttosto che creare qualcosa che potrebbe non avere successo. Stilizzare significa semplificare e alleggerire, che a sua volta significa impoverire per conservare e comunicare qualcosa che diventi modello di riferimento. La nuova, illimitata disponibilità di modelli per guidare le nostre aspirazioni orienta la nostra crescita, sviluppo e socializzazione. Cuoghi ritiene che questo alla fine ci condanni a digerire e ripetere formule non autentiche. Nessuno è esente da questo numero sempre crescente di riferimenti che offuscano la nostra immaginazione, non solo a livello estetico, ma ostacolano anche l'idea stessa di innovazione alla sua origine. In 'Pepsis,

'Dipingo contro le mie intenzioni. Cioè, se appare qualcosa di mio, ci vado sopra. Il mio modo di dipingere si può definire solo attraverso la forma che assume di volta in volta. Sono un pittore senza una mentalità.'




25/02/23

Cerith Wyn Evans alla Marian Goodman gallery

 


Nei due spazi di Parigi e New York la Marian Goodman ospita una serie di nuovi lavori di Cerith Wyn Evans sul tema della visibilità, di ciò che si percepisce nell'ambiente.



24/02/23

La contemporanea raccolta della Fondazione CRT cresce

 Cooking sections_Salmon A Red Herring

Anche quest'anno la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT prosegue nella sua attività di crescita della sua raccolta di opere d'arte. In questi giorni sono state confermate bel quindici nuove acquisizioni di opere di nove artisti contemporanei: Jacopo Benassi, Merlin James, Atelier dell’Errore, Chiara Camoni, Alessandra Spranzi, Bill Lynch, Giuseppe Gabellone, Cooking Sections e Richard Bell.

Le nuove acquisizioni, così come l’intera collezione della Fondazione, sono concesse in comodato gratuito al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e rese disponibili per la pubblica fruizione.

“Con la Fondazione per l’Arte CRT contribuiamo da oltre 20 anni a rafforzare il sistema della creatività contemporanea, a valorizzare i talenti e ad arricchire il patrimonio culturale a beneficio di cittadini e turisti”, afferma Giovanni Quaglia, Presidente della Fondazione CRT.

La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ente “art oriented” della Fondazione CRT, mette in campo azioni e progetti per lo sviluppo, il rafforzamento e la promozione del sistema della contemporary art. In particolare, attraverso le acquisizioni, la Fondazione alimenta un’estesa collezione di opere d’arte contemporanea, diventata nel tempo tra le più prestigiose a livello nazionale e internazionale: oltre 900 opere realizzate da circa 300 artisti, per un investimento complessivo di oltre 40 milioni di euro.

“Le acquisizioni sono parte fondamentale dell’attività della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che oggi vanta una collezione di eccellenza riconosciuta a livello internazionale e messa a disposizione dell’intera collettività come bene comune”, dichiara Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT.

Le opere acquisite vengono scelte dai direttori dei musei a cui sono destinate, secondo criteri di coerenza con le proprie raccolte e condivisi con il Comitato Scientifico della Fondazione, composto da Rudi Fuchs, in qualità di Presidente onorario, Sir Nicholas Serota, Presidente Arts Council England, Manuel Borja-Villel, già Direttore Museo Reina Sofía di Madrid, Francesco Manacorda, Curatore indipendente a Londra, e Beatrix Ruf, Direttore Hartwig Art Foundation di Amsterdam. La collezione consente alle due istituzioni museali d’eccellenza un continuo aggiornamento delle proprie esposizioni, rese veramente contemporanee dal costante dialogo con il panorama artistico attuale e i suoi artisti.

“Con le recenti acquisizioni la Fondazione consolida la collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, arricchendone le raccolte permanenti di opere significative e alimentandone l’importante programma di esposizioni temporanee e scambi internazionali. Le proposte curatoriali, avvalorate dalla autorevolezza del comitato scientifico della Fondazione, hanno stimolato l’acquisto di opere capaci di implementare le collezioni già esposte, ma anche di aprirle a tematiche nuove, quale quella ambientale, sostenendo l’impegno dei musei nell’essere sempre specchio di contemporaneità”, commenta Luisa Papotti, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.  

23/02/23

La montagna fra visioni antiche e moderne

 


Due approcci molto diversi per tempi storici e visioni ci parlano del percepire lo spazio naturale come quello dell'arco alpino. 

Lo storico Museo Nazionale della Montagna, posto sul panoramica Monte dei Cappuccini a Torino, offre un particolare dialogo fra la mostra di opere contemporanee "Mountain Touch"  e "Paesaggi di Carta " una retrospettiva dedicato all'operato di Adolf Kunst.



E' molto interessante vedere come il tempo sia cambiato e come la visione e percezione del paesaggio naturale sia sempre più articolata e variegata. 

Si parte dalla mostra su Kunst in cui lo sguardo e la sua rappresentazione era fortemente codificata dalla tradizione storica per giungere alle interessantissime ricerche dei giovani artisti, selezionati dal curatore Andrea Lerda, per un progetto che giunge nel suo sviluppo alla terza tappa, rinnovandosi per riflessioni e proposte su questo tema che spesso guarda in modo più ampio all'ambiente e al rapporto, spesso complesso, che l'uomo ha con esso. 



Se l'occhio di Adolf Kunst era legato ad una trascrizione estetica più tradizionale e classica del sul vivere gli spazi naturali, le opere della mostra contemporanea ci immergono in preziose riflessioni e percezioni del mondo naturale, articolate da ricerche scientifiche e da sensazioni emotive, che stimolano tanti pensieri ed emozioni, ampliando così il nostro modo di percepire gli spazi naturali. 










22/02/23

ARCOmadrid

 

Dopo Los Angeles oggi è la volta di Madrid con la sua storica fiera ARCOmadrid da sempre considerata una delle principali piattaforme del mercato dell'arte contemporanea spagnola ma non solo, sin dalla sua fondazione. Quest'anno infatti festeggia la sua 42esima edizione con al centro il tema dell'arte nel mediterraneo. Centrale sarà il programma, 'The Mediterranean: A Roun Sea', curato da Marina Fokidis. Molto interesse susciterà poi la mostra ‘Never the Same. Arte latinoamericana' e curiosità e innovazione la sezione ‘Opening by Allianz’ curata da Julia Morandeira e Yina Jiménez, con le gallerie più giovani.








20/02/23

ArtParis 25 anni!



ArtParis compie 25 anni di attività con un'edizione che riunirà circa 134 gallerie da 25 diversi paesi al Grand Palais Éphémère dal 30 marzo al 2 aprile 2023 .

Art Paris - che è stata fondata nel 1999 - è organizzata da France Conventions, un'azienda francese a conduzione familiare Attività commerciale. Grazie agli sforzi dei suoi proprietari, Julien e Valentine Lecêtre, insieme al direttore della fiera Guillaume Piens, nell'arco di 25 anni, Art Paris è diventato uno dei principali eventi artistici primaverili, an fiera d'arte innovativa che favorisce la scoperta, partendo per esplorare in profondità il mondo del moderno e arte contemporanea.

Un regionale, nazionale e cosmopolita fiera, Art Paris ha acceso i riflettori molti paesi o la scena artistica del continente: Russia (2013), Cina (2014), Singapore eSud-est asiatico (2015), Corea (2016), Africa (2017), Svizzera (2018), America Latina (2019) e la penisola iberica (2020). Parallelamente, Art Paris si impegna a sostenere la scena francese. Dal 2018, ha chiesto a un curatore della mostra per trasformare un soggettivo, storico e critico occhio a una selezione di progetti specifici di Artisti francesi tra i partecipanti gallerie. Viene scelto un tema specifico e il focus è accompagnato da un testo di presentazione il loro lavoro. Nel 2018, François Piron ha considerato quegli artisti la cui storia era passata. Questo è stato seguito nel 2019 da A Gaze at Women Artists in France a cura di Camille Morineau e la sua associazione AWARE, Storie comuni e non comuni di Gaël Charbau (2020), Ritrattistica e figurazione di Hervé Mikaeloff (2021) e Natural Racconti di Alfred Pacquement nel 2022. Il tema di quest'anno è Arte & Impegno con la mostra indipendente del curatore Marc Donnadieu.

La pandemia di Covid-19 ha segnato una svolta nella storia della fiera. Art Paris è stata la prima al mondo fiera d'arte “fisica” post-lockdown nel settembre 2020 e, nel 2021, è diventata il primo evento  per inaugurare il Temporary Grand Palais sul Champ-de-Mars. Sei mesi dopo, nell'aprile 2022, è stata anche la prima fiera ad adottare un approccio sostenibile basato sull'analisi del ciclo di vita per la propria organizzazione.

I suoi temi recenti sono totalmente in sintonia con quelli che sono onnipresenti sia nella società che nel contemporaneo creazione: arte e ambiente nel 2022 e impegno ed esilio nel 2023. Queste forti convinzioni e gli impegni contribuiscono all'originalità di questo importante evento artistico primaverile e lo contraddistinguono il calendario delle fiere d'arte.

La selezione 2023: un nutrito e rinnovato elenco di espositori

Forte del successo delle precedenti edizioni, la selezione 2023 prosegue lo sviluppo della fiera con un elenco espositori rinnovato al 33% (ovvero 44 nuove gallerie rispetto al 2022) e il proseguimento presenza di alcuni pesi massimi internazionali: Almine Rech, Continua, Lelong & Co., Mennour, Perrotin, Templon e Nathalie Obadia.

Il 60% degli espositori sono gallerie nazionali e il 40% internazionali. Questa scelta deliberata
consente alla fiera di mostrare la ricchezza dell'ecosistema della galleria francese che include i leader gallerie e gallerie d'arte moderna e contemporanea con sede nelle città di tutta la Francia, fornendo al contempo sostegno alle strutture emergenti con “Promesse”, il settore per le giovani gallerie.




Arte & Impegno

Il curatore della mostra indipendente Marc Donnadieu condivide la sua prospettiva sulla scena francese con una selezione di 20 artisti di diverse generazioni esposti da questa edizione gallerie. Questo focus esplora l'approccio di questi artisti al concetto di impegno, se un impegno per l'arte e opere d'arte, o al mondo, alla sua storia e a ciò che sta accadendo oggi.

Secondo Marc Donnadieu: “Se l'arte non cambia il mondo, alcune opere d'arte resistono e, a modo loro, contrastare gli attacchi a cui il mondo è sottoposto. Come le opere ci rendono più chiaroveggenti; favoriscono l'empatia e emancipazione, obbligandoci ad aprire gli occhi all'arte e mondo, alla loro storia e all'attualità. È questo impegno preso dagli artisti e dalla loro arte che voglio mettere sotto i riflettori e contrastare con l'oscurità che è oscurando le prospettive di oggi”.



19/02/23

Black Art alla Pace di New York

 


La galleria Pace di New York propone fino al 25 Febbraiio il progetto  [action=query]: Black Arts and Black Aesthetics , una mostra organizzata da Kristen Owens, Wikimedia Fellow .

Presentata nella biblioteca al primo piano della galleria, questo evento è il culmine della ricerca autoguidata di Owens sugli artisti neri americani e della diaspora nera che sono stati rappresentati o esposti con Pace durante i suoi 60 anni di storia. In occasione del Black History Month, [action=query]: Black Arts and Black Aesthetics si svolgerà dall'1 al 25 febbraio.



La Wikimedia Fellowship della durata di sei mesi, iniziata nel settembre 2022, è stata istituita come parte di una partnership in corso tra Pace e Black Lunch Table, un'organizzazione senza scopo di lucro che lavora per costruire un archivio digitale completo e solido delle storie degli artisti neri. Nel 2021, Pace ha collaborato con Black Lunch Table per presentare un evento fotografico Juneteenth presso il suo fiore all'occhiello a New York. Fondato nel 2005 dagli artisti Heather Hart e jina valentine, Black Lunch Table è dedicato all'archiviazione e alla condivisione del lavoro, delle voci e delle esperienze degli artisti neri nel corso della storia. Attraverso tavole rotonde, edit-a-thon di Wikimedia e altri programmi, l'organizzazione facilita iniziative collettive e collaborative al servizio di questa missione.

18/02/23

Arturo Martini al Museo Bailo di Treviso

 

Mancano poche settimane all’avvio, al nuovo Museo Bailo di Treviso, di quello che si presenta come uno dei più rilevanti eventi espositivi della stagione: la grande mostra su Arturo Martini promossa dal Comune di Treviso con i Musei Civici, con la curatela del loro direttore Fabrizio Malachin e di Nico Stringa.

“Arturo Martini. I Capolavori” sarà infatti la più ampia, completa e ricca esposizione che mai stata dedicata allo scultore trevigiano: solo quella curata da Giuseppe Mazzotti nel lontano 1967 fu, quanto a numeri, così ampia.

Ad essere proposte al pubblico saranno ben 280 opere dello scultore: 150 sono patrimonio del Bailo, che resteranno allestite al primo piano nella sezione permanente, alle quali si aggiungono i 130 capolavori che arriveranno a Treviso proprio grazie alla mostra. Questi ultimi saranno allestiti in tutti gli spazi al piano terra del Bailo. A concederli sono collezioni pubbliche e private, da Piemonte alla Liguria, da Roma a Lugano. Tra esse i più importanti Musei di arte moderna, per citarne alcuni Ca' Pesaro, Galleria Nazionale di Roma e di Bologna, Galleria del Novecento di Firenze, fino al Museo Martini di Vado Ligure e Savona. Accanto a numerose collezioni private che hanno concesso alla mostra trevigiana opere di assoluto valore e, in alcuni casi mai prima esposte. 

 Molte le opere di grandi dimensioni: bronzi importati come Il Figliol Prodigo, I leoni di Monterosso, il Sonno, il Tobiolo, tra i molti; marmi come quelli del Legionario ferito, Donna che nuota sott'acqua, Torso di lottatore, tra gli altri; gessi come quello della Sposa Felice o il maestoso Sacro Cuore, un’opera colossale (3 metri e mezzo di altezza), mai uscita prima dalla Casa Museo Martini di Vado Ligure; terrecotte come La Veglia, Il Bevitore o la Venere dei porti tra le diverse. Del Bevitore, oltre alla versione seduta, sarà in mostra anche la versione distesa in pietra.


“Entrando al Bailo, il pubblico sarà accolto da un vero colpo di teatro. Nell'androne vedrà i sontuosi Leoni in bronzo e sullo sfondo il Sacro Cuore, quasi a rimarcare la sacralità e la poesia della visita, con i Leoni a citare quelli all'ingresso di una cattedrale medioevale e il Sacro Cuore una “Maestà” nell’abside. E poi radunate assieme per la prima volta tutte le più importanti commissioni di Arturo Ottolenghi, nelle sale laterali, i bronzi del Figliol Prodigo e del Tobiolo e, nel chiostro, l’Adamo ed Eva del nostro Museo. Al noto Tobiolo seduto mentre stringe tra le mani un pesce, sarà affiancato il bozzetto che lo ispirò, opera di Hertha Wedwkind Ottolenghi, e dal più tardo Tobiolo “Giaquinto” che testimonia le nuove ricerche spaziali della seconda metà degli anni ‘30”.

“Ma tutto il percorso di visita sarà ricco di emozioni e di confronti imperdibili: si potrà ammirare il Bevitore disteso accanto alla terracotta del Bevitore in piedi (opere mai accostate prima), La Pisana o Il sonno - due notturni - assieme alla Donna al sole e Donna sulla sabbia – un corpo squartato dalla luce -, il bozzetto del Tito Livio accanto al grande gesso dell’opera.  Il bozzetto della Donna che nuota sott'acqua sarà al centro di una sala immersiva con le immagini   del film che lo ispirò: Ombre bianche (White Shadows in the South Seas), diretto nel 1928 da W. S. Van Dyke. E ancora, una sala ci riporterà alla Personale della Biennale del 1942 con la Donna che nuota sott’acqua, il Ritratto di Carlo Scarpa, il Torso di lottatore, e la Morte di Saffo, che pure Scarpa escluse da quell’allestimento”.

Non solo il Martini monumentale in mostra, ma una panoramica completa sulla sua attività: cheramografie, piccole terracotte, ceramiche, gessi: tutte opere di capitale importanza nel catalogo dell’artista, come il Ciclo di Blevio.

“Un filo rosso   si svilupperà in tutte le sale, una mostra nella mostra, la pittura: oltre 40 dipinti di Martini mai esposti in maniera unitaria prima di oggi”, anticipano i curatori.

La mostra ha la sua naturale prosecuzione al primo piano dove si potrà scoprire il Martini della giovinezza, con focus riservato al suo maestro, Antonio Carlini, e ai suoi amici, e tra loro Gino Rossi e Bepi Fabiano, il cugino Alberto Martini, i contemporanei Selvatico, Springolo, Barbisan, Bottegal, Cancian eccetera.

Una sala sarà riservata anche a Treviso, per ripercorrere la storia della valorizzazione di Martini in città, attraverso le mostre e la musealizzazione delle sue opere. Tra i fulcri di questa sala, le immagini della storica mostra del ’67 curata da Bepi Mazzotti e allestita da Carlo Scarpa.




Una sala video propone gli inediti documentari dell'imperiese Paolo Saglietto: si tratta di filmati del 1962 e del 1968, scoperti in questa occasione negli archivi di Cinecittà, a Roma, e della Cineteca di Bologna. Il secondo dei due filmati venne girato a Treviso e ci mostra le immagini delle vie, delle piazze della città e le testimonianze, riprese all’interno della mostra del ’67, allestita da Carlo Scarpa, di Comisso, Mazzola e del curatore Mazzotti.
 
Una mostra quanto mai ricca di opere, quindi, quella che attende il pubblico al Bailo. Nuova per concezione, coinvolgente per il pubblico.  Una esperienza imperdibile. 

Dal 31 marzo al Museo Luigi Bailo, naturalmente a Treviso

17/02/23

Johannes Vermeer al Rijksmuseum




 E' già praticamente sold-out la mostra su Vermeer che il Rijksmuseum di Amsterdam ha inaugurato da pochi giorni. Per la prima volta ben 28 quadri del celebre artista sono riuniti in una mostra unica. 

Sono presenti opere del calibro del "Geografo" che viene dallo Städel Museum di Francoforte, la raffinata "Ragazza con l’orecchino di perla" dal Mauritshuis o "Donna che scrive una lettera" dalla National Gallery of Ireland e le tre opere della Frick Collection di New York, che ritornano dopo secoli in Olanda. 




Per poter accogliere il grande numero di visitatori il museo ha ampliato gli orari di fruizione e ha realizzato una visita virtuale, Closer to Vermeer , per i tanti che non potranno essere in presenza alla mostra. 

A corredo ci sono decine di eventi diffusi sul territori per riscoprire luoghi e culture dei tempi del celebre artistica.

16/02/23

Frieze Los Angeles

 


Oggi prende avvio Frieze Los Angeles che si sposta di locazione e va all'aeroporto di Santa Monica, così si espande e accoglie più di 120 gallerie, provenienti da 22 paesi in tutto il mondo, inclusi nuovi progetti speciali dedicati all'arte e ristoranti.

 La fiera, durerà fino al 19 febbraio, e si svolgerà in più siti dell'aerodromo ed è ancora una volta progettata dallo studio WHY di Kulapat Yantrasast.

Guidata da Christine Messineo, direttrice delle Americhe di Frieze, Frieze Los Angeles includerà importanti gallerie leader a livello mondiale, insieme ad alcuni degli spazi emergenti più interessanti degli Stati Uniti. La nuova sede della fiera consentirà un'impronta più ampia e una più ampia selezione di gallerie e collaborazioni con organizzazioni no-profit, oltre a una serie di nuove ambiziose attivazioni e pop-up da alcuni dei ristoranti più amati di Los Angeles. Gallerie: dagli spazi emergenti agli specialisti del XX secolo

Insieme alle gallerie che espongono l'arte contemporanea più eccitante del mondo, la fiera presenta espositori con una specializzazione nel 20° secolo, in particolare quelli che mostrano opere di artisti che potrebbero essere stati precedentemente trascurati.

La sezione Focus della fiera, dedicata alle gallerie di età pari o inferiore a 12 anni, sarà curata per il secondo anno da Amanda Hunt, (Walker Art Center, Minneapolis) insieme alla nuova curatrice associata Sonya Tamaddon, e avrà un mandato più ampio, accogliendo partecipanti da in tutti gli Stati Uniti. Esplora le gallerie qui Programmazione

Il programma curato della fiera, Frieze Projects, vedrà nuovi sviluppi che abbracciano lo spazio fisico ampliato e includono collaborazioni con Art Production Fund e Jay Ezra Nayssan, fondatore e direttore di Del Vaz Projects.

La fiera del 2023 vedrà il ritorno del Frieze Impact Award e del Deutsche Bank Frieze Los Angeles Film Award, un programma di sviluppo a sostegno dei cineasti emergenti con sede a Los Angeles. I dettagli completi sulla programmazione saranno annunciati presto. Sala di osservazione del fregio

Le gallerie che partecipano alla fiera beneficeranno anche della portata digitale di Frieze Viewing Room, che aprirà il 9 febbraio, prima della fiera, offrendo un primo sguardo alle gallerie e alla programmazione, e chiuderà il 20 febbraio.

15/02/23

La collezione Gualino alla Galleria Sabauda

 


E' tornata finalmente visibile la stupenda raccolta di opere della nota Collezione Gualino, nel nuovo allestimento posto al secondo piano della Galleria Sabauda, riordino che ha coinvolto anche la sezione di opere del Settecento, nel complesso monumentale dei Musei Reali di Torino. 

L'iniziativa è stata realizzata con il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e il supporto di Gabriella e Giuseppe Ferrero,  col progetto museografico dello Studio Loredana Iacopino Architettura. 



Il percorso, ordinato in sette sale per epoche storiche, è fedele alle scelte e al gusto di Riccardo Gualino, anche in relazione al contesto storico della sua epoca.

La collezione è stata una delle più importanti del secolo scorso e presso la Galleria Sabauda è presente una parte, che guarda soprattutto alla selezione pittorica, con opere di grande pregio come l'affascinante "Venere" di Botticelli, la maestosa "Madonna in trono" di Duccio di Buoninsegna o il bellissimo capolavoro "Venere e Marte" di Paolo Veronese. Sono anche proposti oggetti di pregiata oreficerie antica e raffinati reperti archeologici, come il gruppo scultoreo egizio della IV dinastia e il raro Piatto cartaginese con Nereide del VI secolo d.C., che testimoniano la passione antiquaria di Riccardo Gualino.



Sulle stesso piano è stata poi ri-allestita la sezione di pittura di opere del Settecento, con integrazioni di opere che ampi le sezioni cronologiche e geografiche, mettendo in risalto le diverse tendenze artistiche dalla pittura per il Grand Tour alla pittura di carattere religioso, con importanti opere di Sebastiano Ricci, Gaspar van Wittel o Bernardo Bellotto.







14/02/23

Leandro Erlich a Palazzo Reale di Milano

 

Sarà sicuramente un evento che attrarrà un folto pubblico l'arrivo dei lavori dell'artista Leandro Erlich che da diversi anni porta opere fra l'architettonico e il ludico. 



CS
Dopo i successi espositivi a livello globale, la mostra di Leandro Erlich si svolgerà nella primavera - autunno 2023 nella prestigiosa sede di Palazzo Reale Milano. Le creazioni di Erlich rappresentano una grande novità nel mondo dell’arte e uniscono creatività, visione, emozione e divertimento, elementi che ne determinano il crescente successo internazionale: famosissima la sua opera “Batiment” (il Palazzo), in cui le persone simulano l’arrampicata su un grande edificio, o “Swimming Pool” (la Piscina) in cui le persone hanno la sensazione di muoversi sotto l’acqua, o anche le celebri opere architettoniche sospese nel nulla. 
Promossa da Comune di Milano-Cultura, la mostra è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia.