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30/04/15

Prossimamente Fondazione Prada



In attesa dell'apertura dei nuovi spazi della Fondazione Prada sono stati presentati due interessanti progetti documentativi sulla realizzazione del progetto, si tratta di Fragments e Spriti.
FRAGMENTS è un progetto fotografico a cura di Delfino Sisto Legnani, sviluppato con Marco Cappelletti, Giulio Ghirardi, Leo Iannelli, Germana Lavagna e Andrea Serafini, in collaborazione con la Fondazione Prada e OMA.
I collage, che accostano liberamente gli scatti dei sei giovani fotografi, sono dei rilievi per immagini – realizzati da gennaio a maggio 2015 – che esplorano il complesso architettonico progettato da Rem Koolhaas e destinato a ospitare la nuova sede della Fondazione. Ogni collage è composto da frammenti visivi che non vogliono offrire un’immagine unica e definita, ma testimoniare la complessità del progetto architettonico sviluppato su contrasti, innesti e opposizioni.


SPIRITI è un progetto artistico di Ila Bêka e Louise Lemoine, commissionato dalla Fondazione Prada. Sintetizza l’ultimo mese dei lavori di costruzione in 15 frammenti video che raccontano la trasformazione di un’ex distilleria degli anni dieci del Novecento nella nuova sede della Fondazione a Milano. Dal caos e dalla polvere del cantiere, questi 15 film colgono quelle atmosfere intangibili – come le sostanze volatili che evaporano durante l’invecchiamento del liquore – e fissano nel tempo la condizione transitoria degli spazi, destinata a dissolversi con l’avanzamento dei lavori.

29/04/15

Ramin Haerizadeh / Rokni Haerizadeh / Hesam Rahmanian Slice A Slanted Arc Into Dry Paper Sky


Progetto osmotico in questi giorni alla Kunsthalle di Zurigo, con l'intervento di Ramin Haerizadeh / Rokni Haerizadeh / Hesam Rahmanian.


 „Hmm, recht exzentrisch!” geht es einem durch den Kopf sobald man in Dubai in der Al Barsha Street das Haus der drei iranischen Künstler Ramin Haerizadeh (*1975), Rokni Haerizadeh (*1978) und Hesam Rahmanian (*1980) betritt. Und in der Tat ist die mit allen möglichen Dingen vollgehängte Villa der Künstler mehr als nur ein ausser-gewöhnliches Wohnhaus. 


So fungiert sie auch als Bühne, Filmset und Kinosaal, ist Atelier und Wunderkammer, Versuchsgelände oder Kloster in einem, ein Reich für Forschung und Vergnügen. Und natürlich hinterlässt dieses Haus tiefe Spuren in der Kunst, die hier entsteht – und jetzt ist die Hälfte der Villa in der Kunsthalle Zürich. 

28/04/15

Giallo sull'Iseo - Christo torna con un suo grande intervento in Italia



Christo e Germano Celant hanno annunciato nei giorni scorsi a Roma nell’Auditorium Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo il nuovo progetto di Christo in Italia: The Floating Piers.

Per 16 giorni, nel giugno del 2016, il Lago d'Iseo sarà reinterpretato. 70.000 metri quadri di tessuto giallo cangiante, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità, comporranno The Floating Piers, una installazione che si svilupperà a pelo d'acqua seguendo il movimento delle onde.

I visitatori potranno fruire del lavoro percorrendo la sua intera lunghezza che si sviluppa in circolo da Sulzano a Monte Isola e poi fino all'isola di San Paolo. Dalle montagne che circondano il lago si potrà avere uno sguardo “a volo d'uccello” su The Floating Piers osservandone angoli nascosti e prospettive inaspettate.


The Floating Piers creerà sulle acque del Lago di Iseo un percorso pedonale di 3 kilometri composto da pontili larghi 16 metri e alti 50 centimetri dai bordi degradanti. Il tessuto si svilupperà per altri 1.5 kilometri lungo una strada pedonale tra Sulzano e Peschiera Maraglio.

Tra la primavera e l'estate del 2014 Christo, insieme a Vladimir Yavachev - operations manager, Wolfgang Volz - project manager, e Josy Kraft – registrar e curatore, hanno esplorato diversi laghi del nord Italia e, insieme al Project Director Germano Celant, hanno ritenuto che il Lago d'Iseo fosse il luogo più adatto e di grande ispirazione.

Il bacino lacustre si trova a 100 km ad est di Milano e 200km ad ovest di Venezia.

The Floating Piers sarà il primo progetto su larga scala dai tempi di The Gates, realizzato da Christo e Jeanne-Claude nel 2005. Come tutti i loro lavori, i fondi per la realizzazione di questa opera provengono interamente dalla vendita delle opere di Christo.


Dopo i 16 giorni tutti i componenti dell'opera verranno rimossi e dismessi attraverso un processo industriale di riciclaggio.

Christo e Jeanne-Claude hanno realizzato in Italia molti progetti nella loro carriera creativa: Wrapped Fountain e Wrapped Medieval Tower a Spoleto, 1968; Wrapped Monuments a Milan, 1970; e The Wall, Wrapped Roman Wall a Rome, 1974.

Dopo oltre 40 anni dall'ultimo progetto, Christo è entusiasta di poter lavorare ancora in Italia.

27/04/15

Museo della Merda

 


Oggi c'è la conferenza stampa di presentazione del Museo della Merda, che si terrà lunedì 27 aprile alle ore 10.30 presso la Sala Biancamano del Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano.

A seguire, visita facoltativa al Museo (in provincia di Piacenza): trasferimento a/r Milano-Piacenza e pranzo in sede a cura dell'organizzazione.

Il Museo della Merda nasce da un'idea di Gianantonio Locatelli, proprietario dell'azienda agricola di Castelbosco: un'azienda che ospita 2500 bovini destinati alla produzione di latte per il Grana Padano. Dalla gestione quotidiana dei capi, della loro produzione e dei loro rifiuti è sorta la necessità di trasformare l'azienda stessa in un progetto ecologico e industriale avveniristico. Dallo sterco viene oggi ricavato metano, concime per i campi, materia grezza per intonaco e mattoni attraverso sistemi di nuova concezione che, oltre a ridurre l'inquinamento atmosferico e la distribuzione di nitrati nel terreno, seguono un principio che ridisegna il ciclo della natura in un circolo virtuoso, restituendo ad agricoltura e allevamento l'importanza di sempre.


Accanto alla sede dell'azienda, all'interno di un castelletto ristrutturato dall'Architetto Luca Cipelletti, trovano spazio reperti, manufatti e opere d'arte di interesse estetico e scientifico: dagli scarabei stercorarii, considerati divini dagli egizi (simbolo del museo), a esempi di utilizzo dello sterco per la costruzione di architetture nelle più lontane culture del pianeta, dalle antiche civiltà italiche all‘Africa, passando per opere storico-letterarie come la Naturalis Historia di Plinio, fino alle ricerche scientifiche più attuali e alla produzione artistica che tocca l'uso e riuso di scarti e di rifiuti. Un gabinetto di curiosità contemporaneo che trova il suo unitario principio guida nella scienza e nell'arte della trasformazione.

Castelbosco è nel suo insieme - azienda e museo - un laboratorio ecologico di anticipazione, una macchina fertilizzante, una centrale energetica e di idee, fortemente attuale alla luce delle tematiche promosse da Expo 2015.



Di seguito il programma dettagliato della giornata:

10.30 Conferenza Stampa - Museo della Scienza e della Tecnologia - via Olona 6bis
12.00 Partenza per Castelbosco in minibus (60 minuti)
13.30 Pranzo di benvenuto
14.30 Visita guidata al Museo della Merda
16.00 Ritorno a Milano in minibus con arrivo in Piazza Castello

Interverranno alla conferenza stampa:

Fiorenzo Galli: direttore del Museo della Scienza e della Tecnologia

e i quattro curatori del Museo della Merda:
Gianantonio Locatelli
Massimo Valsecchi
Luca Cipelletti
Gaspare Luigi Marcone

26/04/15

Ri-classic - Prada oltre il classico




Nuovi spazi per la Fondazione Prada, con una grande mostra dedicata alla cultura classica.
Eccoci a pochi giorni dal grande evento della Fondazione Prada che inaugurerà i nuovi spazi di Isarco con la mostra di  Salvatore Settis,  in collaborazione con Anna Anguissola e Davide Gasparotto  dedicata all’arte classica dal titolo “Serial Classic”, parallelamente alla sede veneziana di Ca’ Corner della Regina, dove si svolgerà la mostra “Portable Classic”.


Finalmente dopo anni di lavoro si sono conclusi i lavori di questa grande iniziativa che vede quasi 20.000 metri quadrati di spazi dedicati alla cultura e all’arte. Un’importante progetto che la Fondazione Prada realizza nella sua città.
Il complesso è strutturato in diverse zone, dagli spazi per mostre temporanee alle aree per le opere della collezione permanente della Fondazione. Un bel bar ideato da Wes Anderson in puro stile milanese, un moderno spazio conferenze, un’area didattica organizzata con l’Ecole Nationale d’Architecture di Versailles, il tutto progettato sotto la direzione dello studio OMA coordinato da Rem Koolhaas.

A corredo delle strutture ci saranno anche interventi di molti artisti di fama internazionale che già hanno cooperato con la fondazione, quali Thomas Demand e Roman Polanski.
Sarà sicuramente un’importante polo multifunzionale che serviva ad una complessa città come Milano.
Nello specifico la mostra “Serial Classic”, aperta dal 9 maggio al 24 agosto a Milano, e` dedicata alla scultura classica, un’esplorazione sul rapporto fra originale e imitazione fra l’arte greca e quella romana.
Mentre a Venezia la mostra “Portable Classic”, dal 9 maggio al 13 settembre 2015, guarda alla funzioni decorativa delle sculture nell’architettura.

#fondazioneprada

25/04/15

Forma Meravigli


Apre nel cuore di Milano, nell’anno dedicato ad Expo, un nuovo spazio polivalente dedicato alla fotografia e ai nuovi media. Voluto da Fondazione Forma per la Fotografia, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e la casa editrice Contrasto, Forma Meravigli intende diventare un luogo di creazione, di incontro e di proposta.
Il viaggio di Fondazione Forma parte 10 anni fa, nel 2005. Il suo percorso l’ha portata a diventare promotrice e sostenitrice della fotografia in Italia e all’estero, grazie all’organizzazione di mostre e convegni e a una attività didattica mirata all’avvicinamento del pubblico alla conoscenza e al perfezionamento della tecnica fotografica. Nell’ultimo anno, grazie al fondamentale contributo di Open Care e dei Frigoriferi Milanesi, ha potuto sviluppare la sua attività di ricerca e valorizzazione degli archivi fotografici dei grandi maestri, partendo da quelli di Gianni Berengo Gardin e Piergiorgio Branzi.

Nel novembre del 2014, grazie ad un bando pubblico indetto dalla Camera di Commercio di Milano, Fondazione Forma si aggiudica la gestione di uno spazio espositivo situato all’interno della storica Galleria Meravigli.

La centralità della fotografia, contaminata con altri linguaggi, è il filo conduttore del programma di attività di Forma Meravigli costellato da una serie di attività espositive, didattiche e di incontro, in una dimensione di progettualità continua e di dialogo.

Le sale di Forma Meravigli sono il luogo in cui nasceranno i progetti e le visioni del presente.

Si inaugura, con la mostra “Il racconto onesto”.

Letteratura e fotografia si interrogano da sempre intorno al ”da dove veniamo" per capire "chi siamo”, attraverso vicende in cui pubblico e privato si intersecano in modi diversi, a seconda delle scelte di ciascun autore ma pur sempre su eventi, soggetti e contraddizioni che fanno parte del nostro orizzonte quotidiano.
Nati da un’idea e da un quesito di Goffredo Fofi, la mostra intreccia le testimonianze di scrittori e il lavoro di fotografi italiani impegnati, appunto, a raccontare in modo onesto, vero e nuovo, il nostro presente.
I contributi degli scrittori, chiamati a spiegare come si possa oggi vivere e interpretare il nostro tempo, si alternano alle immagini dei fotografi, ugualmente impegnati a raccontare il nostro paese, in un rimando di voci, visioni e argomenti che compone un insieme vario e incredibilmente vero dell’Italia.
Una straordinaria collezione di contributi, testuali e visivi. Ma anche per Forma Meravigli, una dichiarazione d’intenti sul valore, la centralità della testimonianza, fotografica e non. E, insieme, sull’importanza di dare spazio e respiro a nuovi racconti e nuove visioni.
Una serie di incontri con gli autori in mostra accompagnerà tutto il periodo di esposizione. Si comincia il 7 maggio con Goffredo Fofi in dialogo con Walter Siti e Antonio Scurati. Il 21 maggio l’incontro è con Helena Janeck, Igiaba Scego e Silvia Ballestra, in compagnia di Alessandra Mauro. Il 28 maggio l’appuntamento è con la proiezione del documentario Il diario di Felix di Emiliano Mancuso. Il 4 giugno Stefano Valenti, Paolo di Stefano e Angelo Ferracuti conversano con Alessandro Leogrande. Tutti gli incontri sono alle 18.30 nella sala dedicata di Forma Meravigli.
La mostra è accompagnata dal libro omonimo edito per la collana “In parole” di Contrasto.

Forma Meravigli
Mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11.00 – 23.00
Giovedì 12.00 – 23.00
Lunedì, martedì chiuso
Welcome pass valido fino al 6 settembre: 7,00 euro
Via Meravigli 5
20123 Milano
0258118067

24/04/15

Carol Rama a Parigi



Fino al 12 Luglio una stupenda mostra su Carol Rama al Mam di Parigi,

The Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris is presenting France's first retrospective devoted to Italian artist Carol Rama. Long sidelined by art history and the feminist movement, Rama's work ranges through all the avant-garde movements of the 20th century while defying any pigeonholing. The ferocity of an oeuvre oscillating between abstraction and figuration calls on us to take a fresh look at official art currents and established categories.

The Passion according to Carol Rama offers an overview of a multi-faceted body of work, its scenography taking the form of a fragmented 'anatomy' that combines the chronological and the thematic in a thoroughgoing revelation of Rama's obsessive complexity.

This is a hybrid oeuvre in which subject and medium coalesce, from mouth/watercolour to penis-breast/rubber and eye/bricolage. A seeming jumble of themes and materials, Rama's different series in fact come together as a coherent whole, tackling notions like madness, fetishism, ordure, abjectness, pleasure, animality and death.


Born into a traditional Catholic bourgeois family in Turin in 1918, this self-taught artist has said, 'I've never needed a model for my painting; the sense of sin is my teacher.' Beginning with the early 1930s watercolours that caused censorship clashes, she developed a distinctive visual system at odds with normative, male-dominated modernism. In 1950 her work took an abstract turn, moving towards a personal, organic vision of Concrete Art. Twenty years later she began using strips cut from bicycle tyres as sensual, minimalist 'image material'. In 1980 she reverted to figuration with watercolours painted on architectural illustrations. Her most recent major series, dating from the 2000s, takes its inspiration from mucca pazza (mad cow disease) and consists of provocative rubber compositions that could be termed 'queer Arte Povera'.

In contrast with the artist’s light-filled studio, Rama’s apartment is a dark, skilfully arranged room, home to a plethora of portraits, other works and odds and ends: her raw materials, primitive and religious statuettes and pop items. Chosen with Maria Cristina Mundici (Archivio Carol Rama), a selection of objects sets up a dialogue here with Bepi Ghiotti’s photographs installation of the casa studio. The background soundtrack by Paolo Curtoni is a mix of sounds from the apartment and recordings of the artist’s voice.


Despite a solitary, eccentric existence far removed from movements and the fashionable, Rama has always mixed with artists and intellectuals, among them Carlo Mollino, Edoardo Sanguineti, Lea Vergine, Man Ray, Pasolini and Andy Warhol. She now appears as a figure crucial to any understanding of the representational changes in the art of the 20th century. Winner of the Golden Lion at the Venice Biennale in 2003, she was shown there again in 2013, and her work has become the focus of intense interest on the part of museums, art historians and other artists.

Exhibition concieved by the Museu d’Art Contemporani de Barcelona (MACBA) and the Musée d’Art moderne de la Ville de Paris (MAMVP), organized by the MACBA and coproduced with PARIS MUSÉES / MAMVP, EMMA – Espoo Museum of Modern Art, Irish Museum of Modern Art, Dublin (IMMA) and GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Turin.    
#ExpoCarolRama

23/04/15

Tutttovero



I quattro musei di arte contemporanea dell’area metropolitana torinese – la GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Merz – ospitano TUTTTOVERO la nostra città la nostra arte Torino 2015, una grande mostra curata da Francesco Bonami, in collaborazione con un comitato scientifico formato da Danilo Eccher, Marcella Beccaria, Irene Calderoni e Beatrice Merz.

La mostra – che si terrà alla GAM e al Castello di Rivoli dal 25 aprile all’8 novembre 2015 e alle Fondazioni Sandretto e Merz dal 25 aprile all’11 ottobre 2015 – declina l’interpretazione artistica del concetto di vero, o della realtà, lungo due secoli: dal 1815 al 2015. Per TUTTTOVERO il curatore ha selezionato, dall’immenso e diversificato patrimonio artistico di cui sono ricchi i musei pubblici e privati torinesi, le opere che raccontano come il mondo è mutato, trasformandoci e trasformando il concetto di realtà nella nostra cultura e società.

TUTTTOVERO parte dal 1815, l’anno in cui Napoleone è sconfitto a Waterloo e inizia la storia dell’Europa moderna e contemporanea, e arriva al 2015, anno in cui l’Europa deve affrontare una realtà mondiale in drammatico cambiamento. Bonami sottolinea: “al tempo di Expo 2015, Torino e il Piemonte accettano la sfida di non importare cultura ma di esporre e mettere in mostra ciò che la propria cultura civile, pubblica e privata, ha saputo costruire nel tempo. Se Expo 2015 è dedicata all’alimentazione, Torino e il Piemonte interpretano questo soggetto offrendo il miglior cibo per lo spirito umano, che da milioni di anni si è rivelato indispensabile alla crescita e alla sopravvivenza dell’umanità, l’arte”.


 Ognuna delle quattro sedi espone una selezione di opere che meglio rappresenta la propria identità museale.


La GAM presenta, parallelamente alle collezioni permanenti, l’archeologia moderna e contemporanea del concetto di vero: fotografie storiche, video di artisti. Il percorso riporta il museo alle sue origini utopiche e sperimentali e immerge il pubblico in un’esperienza attiva di riflessione e approfondimento. Come evidenzia il curatore “la GAM diventa il simbolo della dinamicità dove è il pubblico a sperimentare il proprio desiderio di mettersi in relazione con l’arte e la storia”.




Il Castello di Rivoli e i suoi immensi spazi simboleggiano, nella selezione di opere, che la realtà è anche ciò che è capace di rinnovarsi senza cambiare, architetture di grande respiro e sculture di grandi dimensioni esaltano la vocazione alla permanenza: “un museo dove si torna e si ritorna a rivedere capolavori eccezionali che solo lì si possono godere nella loro pienezza e unicità”.

Le due Fondazioni private, Sandretto Re Rebaudengo e Merz, presentano mostre che riflettono le loro specifiche identità, accogliendo anche opere di GAM e Rivoli, per sottolineare la sinergia unica che Torino e il Piemonte hanno sempre voluto fecondare e stimolare, nella convinzione che l’Arte sia patrimonio pubblico, di condivisione sociale e culturale.

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo espone installazioni di artisti delle più recenti generazioni incentrate sulla narrazione che l’indagine contemporanea suggerisce intorno al concetto di vero e di ricostruzione della realtà.

La Fondazione Merz presenta lavori di Mario e Marisa Merz e riflette sul dialogo artistico della coppia di autori, confrontandone le opere con quelle di artisti che provengono dalle collezioni degli altri tre Musei.

La mostra TUTTTOVERO è realizzata nell’ambito di Contemporary Art Torino Piemonte.

TUTTTOVERO inaugura venerdì 24 aprile alle ore 17,30 in contemporanea nelle quattro sedi museali.

La mostra è promossa da Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei, e con la partecipazione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Compagnia di San Paolo.



25 aprile – 8 novembre 2015

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino



25 aprile – 11 ottobre 2015

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Fondazione Merz



#tutttovero

22/04/15

Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico

Atleta con strigile (Apoxyomenos di Efeso) 1-50 d.C.
bronzo cm 205,4 x 78,7 x 77,5 Vienna, Kunsthistorisches Museum

Dal 14 marzo al 21 giugno 2015 Palazzo Strozzi a Firenze è la prima sede della grande mostra Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico concepita e realizzata in collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington e la Soprintendenza Archeologica della Toscana. Dopo la tappa fiorentina l’esposizione si sposterà al J. Paul Getty Museum di Los Angeles dal 28 luglio al 1° novembre 2015 per poi concludersi alla National Gallery of Art di Washington DC, dal 6 dicembre 2015 al 20 marzo 2016. 

Queste importanti collaborazioni confermano la reputazione di eccellenza a livello internazionale di Palazzo Strozzi. La rassegna vede infatti riuniti, per la prima volta a Firenze, alcuni tra i maggiori capolavori del mondo antico, provenienti dai più importanti musei archeologici italiani e internazionali come il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il Museo Nacional del Prado di Madrid, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Atene, il Museo Archeologico di Herakleion (Creta), il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Museo Archeologico di Salonicco, il Musée du Louvre di Parigi, i Musei Vaticani. 

Atena (Minerva di Arezzo) 300-270 a.C. bronzo, rame
cm 155 x 50 x 50 Firenze, Museo Archeologico Nazionale

Attraverso 50 capolavori in bronzo, Potere e pathos racconta gli straordinari sviluppi artistici dell’età ellenistica (IV-I secolo a.C.), periodo in cui, in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre, si affermarono nuove forme espressive che, insieme a un grande sviluppo delle tecniche, rappresentano la prima forma di globalizzazione di linguaggi artistici del mondo allora conosciuto. In un clima di cosmopolitismo, l’arte si internazionalizzava. Il titolo unisce l’immagine eroica del potere del principe con la capacità che hanno le opere ellenistiche di suscitare, con la loro potenza drammatica, intensa emozione affettiva e commozione estetica. Lo sterminato impero fondato da Alessandro il Macedone, detto Magno per le sue grandiose imprese, si estendeva dalla Grecia e dai confini dell’Etiopia all’Indo e comprendeva la Mesopotamia, la Persia, l’Egitto. La straordinaria produzione artistica, letteraria e filosofica ebbe così un vastissimo bacino di circolazione. Progetto di Alessandro era quello di fondere elementi della cultura greca con quella orientale, ma il mondo greco si era basato essenzialmente sul concetto di polis, la città-stato, mentre – non più rivolta alla città e ai cittadini – l’arte si rivolse alle corti. Scopo degli artisti divenne celebrare il monarca e le sue imprese, attraverso la ricerca del fasto e della grandiosità, cui l’arte greca aveva invece rinunciato. Secondo Plinio il Vecchio il bronzo corinzio era considerato più prezioso dell’argento e di valore quasi paragonabile all’oro. 

Le opere in bronzo sono oggi rarissime e i bronzi antichi in gran parte perduti perché fusi nei secoli al fine di ottenere metallo da utilizzare tra l’altro per monete o armi. Il bronzo appena fuso era tanto fulgido da essere simile all’oro; la colorazione tendente al verde che le opere hanno assunto è differente, ma ugualmente lucente e forse ancor più affascinante. Unica e irripetibile, questa mostra, anche perché offre la possibilità di vedere affiancati l’Apoxyomenos di Vienna in bronzo e la versione in marmo degli Uffizi utilizzata per il suo restauro; i due Apollo-Kouroi, arcaistici conservati al Louvre e a Pompei. Benché spesso confrontate su carta, finora nessuna delle coppie era mai stata esposta fianco a fianco. 

Figura maschile  IV-III secolo a.C. bronzo 
cm 152 x 52 x 68 Atene, Eforia delle Antichità Sottomarine

La maggior parte dei bronzi che sono vanto di musei e collezioni private ha provenienza marittima e non terrestre. Importanti tra l’altro i ritrovamenti della Figura virile rinvenuta nel 1992 nel mare presso Brindisi e della Testa di uomo con la kausia, ritrovata nel 1997 nel mar Egeo, al largo dell’isola di Calimno. Il reperimento della testa di Apollo emersa nel mare presso Salerno nel dicembre del 1930, è descritto poeticamente da Ungaretti: «È già quasi notte e in fila tornano al porto i pescatori d’alici. Raccogliendo le reti, una sera a una maglia restò presa […] una testa d’Apollo. Fu allora alzata in palmo d’una mano rugosa e, tornata a dare vita alla luce sanguinando per le vampe del tramonto – al punto del collo dove la recisero – a quel pescatore parve il Battista. L’ho veduta al Museo di Salerno e sarà prassitelica o ellenistica […] ha nel suo sorriso indulgente e fremente, non so quale canto di giovinezza risuscitata!». 

21/04/15

Frieze Writer's Prize




The Frieze Writer's Prize, an annual international award to discover and promote new art critics, is now open for entries. The winner will be commissioned to write a review for frieze and awarded £2,000.

Aspiring art writers are invited to submit one unpublished review of a recent contemporary art exhibition, from anywhere around the world.

Guidelines for Submission
- Entries must be submitted in English and 700 words in length.
- Entrants must be 18 years or over at the time of submission.
- Entrants may have had a maximum of three previously published pieces of writing on art.

The deadline for submissions is 21 July, 2015. We look forward to receiving your entries!

20/04/15

ADRIEN MISSIKA, Siesta Club


Lunedì 4 maggio 2015 alle ore 19.00 QUARTZ STUDIO ha il piacere di presentare la mostra Siesta Club, seconda personale in Italia dell’artista francese Adrien Missika (Parigi, 1981) che per l’occasione, a partire dalla sua recente esperienza a Mexico City, ha concepito un nuovo progetto, il primo di una serie di installazioni simili che successivamente l'artista proporrà anche altrove. Siesta Club lessicalmente è un paradosso. La siesta –  spiega infatti Missika -  è per definizione molto individuale, mentre la parola «club» indica che si sta facendo qualcosa in gruppo/comunità. Siesta Club nelle mie intenzioni prevede la condivisione di un'esperienza solitamente piuttosto individuale a metà tra la veglia ed il sonno, la realtà e la fantasia, l’’ispirazione e la produttività. 

On Monday, May 4, 2015, at 7:00 pm, Quartz Studio is delighted to present the exhibition Siesta Club, the second solo exhibition in Italy of French artist Adrien Missika (Paris, 1981). For this exhibition, he drew on his recent experience in Mexico City to conceive a new project, the first in a series of similar installations that he will later also show elsewhere. Siesta Club is a paradox in terms. Missika explains,The siesta is highly individual by definition, whereas the word "club" suggests something done in a group, as a community. I intend Siesta Club as sharing an experience that is usually quite individual, betwixt waking and sleep, reality and imagination, inspiration and productivity.” 


image credit: Adrien Missika, Siesta Club (Tlatelolco, Mexico DF), 2015
color photograph, courtesy of the artist and Quartz Studio

Body Talk: Feminism, Sexuality and the Body in the Work of Six African Women Artists


Fino al 3 Maggio è in corso una mostra sulla rappresentazione femminile africana del corpo vista da sei donne, al Wiels di Bruxelles. 



Body Talk addresses issues of feminism, sexuality and the body, as they play themselves out in the work of a generation of women artists from Africa active since the late 1990s. 
Bringing together artists from different parts of the continent, this group exhibition strives to define and articulate notions of feminism and sexuality in the work of women artists whose body (their own or that of others) serves as a tool, a representation or a field of investigation. In their work, the body manifests itself, whether sequentially or simultaneously, as a model, support, subject or object. 
The critical resonance of a specifically African – and black – feminism, together with the spread of artistic practices to international networks, have given shape to the development of a black feminist art. Stemming from the continent and the Diaspora, this black feminist art depicts bodies that continue a tradition of activism and freedom of speech, which it expresses with references to historical and political figures, and through the recreation of modern personas, of past and present bodies, all of which the artists appropriate.


Including:

Zoulikha Bouabdellah, Marcia Kure, Miriam Syowia Kyambi, Valérie Oka, Tracey Rose, Billie Zangewa.

Curator: Koyo Kouoh, assisted by Eva Barois De Caevel (RAW Material Company, Dakar)
Coordinating Curator: Caroline Dumalin (WIELS)
In coproduction with RAW Material Company, Dakar, FRAC Lorraine, Metz et Lunds Konsthall, Lund

With the support of Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte and Institut français

19/04/15

The line



Un nuovo progetto di camminata artistica sta prendendo forma nell'area est di Londra, si tratta di The Line, come sempre un grande lavoro di sinergie fra appassionati, collezionisti, artisti e gallerie. 




The Line will be a world-class sculpture walk in London. The route of the walk broadly follows the line of the Meridian, linking two of the iconic sites of East London: Queen Elizabeth Olympic Park and the O2. The project will bring modern and contemporary sculpture to the waterways. The Line is a Community Interest Company, set up by Megan Piper and Clive Dutton.

In February 2014, The Line launched a hugely ambitious crowdfunding campaign and successfully raised over £140,000 in less than eight weeks. One of the aims of The Line is to present existing work in a new context. Artists, galleries and collections were requested to propose work for consideration by an independent panel. The works that are installed this year will be on loan for two years. The Line will create a permanent outdoor exhibition space with new works introduced every year.
EDUARDO PAOLOZZI - VULCAN
1999 - Bronze - 800 x 300 x 300 cm
Images courtesy of Pangolin London/The artist’s estate

18/04/15

YES YES YES - alternative press






COLLI independent art gallery presenta la mostra YES YES YES alternative press frutto di una lunga ricerca sulla stampa alternativa europea ed americana denominata  Yes Yes Yes alternative press / 66-77 from Provo to Punk.

Dal rapporto tra le primarie pubblicazioni Provo olandesi (primo numero uscito nel '65) ed indirette derivazioni, le uscite inglesi e il vasto fiorente scenario americano, si vuole proporre uno studio più attento di questa vasta eso-editoria sopratutto sul campo della grafica visuale, oltre i contenuti fortemente politicizzati. Il percorso che parte dalle utopie beat-hippie si conclude nell'anno terminale del 1977, l'anno del Punk, l'ultima rivoluzione prima dell'alienazione post-moderna.


Da questa ricerca parte la mostra YES YES YES sulla scena della grafica/stampa contemporanea; infatti a partire dall'esposizione delle riviste “maestre”  sono stati invitati 8 studi/collettivi di artisti/graphic designer ad interpretare questo codice alterno e deviante.
Gli interventi, dedicati e specifici di Dallas, Dexter Sinister, Experimental Jetset, Will Holder, Pauline Kerleroux & Adéla Svobodová,  Prill Vieceli Cremers, Studio Hato, Batia Suter si traducono in art poster e/o printed matter projects prodotti a tiratura limitata con locali artigiani/artefici della stampa d'arte.

La mostra offre quindi due sezioni principali: la prima al piano terra, un display di edizioni specifiche di manifesti/opere tipografiche su carta progettati dagli artisti contemporanei ispirati da questo materiale originale; la seconda, nell'underground della galleria, una selezione cronologica 1966-77 di pubblicazioni, zinesnewspaper, free press controculturali dalla scena europea al vasto paesaggio americano east/west coast. Lo scopo è quello di evidenziare la superficie visuale-tipo-grafica di riviste straordinarie e sottolineare lo scambio tra Europa-America come passaggio centrale per costituire un patrimonio culturale condiviso da trasmettere e storicizzare nella scena dell'editoria contemporanea.
Nel periodo della mostra verrà presentato il corposo catalogo, vera raccolta del lungo percorso di ricerca ed archiviazione, un progetto speciale di una zine “Concrete Provo” progettata ed editata dal collettivo olandese Experimental Jetset  e il sito piattaforma YES YES YES progetto web che sistematizza e rende disponibile e navigabile sia il materiale sorgente e storico che le “opere alternative contemporanee” prodotte per la mostra.
Loop sonoro durante l'opening di Simone Guido Izzi e Stefano Galli.



COLLI independent art gallery, Via di Monserrato 40, Roma

Dallas, Dexter Sinister, Experimental Jetset, Will Holder,
Pauline Kerleroux & Adéla Svobodová, Prill Vieceli Cremers, Studio Hato, Batia Suter
opening: sabato 18 aprile ore 18,30

18 aprile-6 giugno 2015

Catalogo in mostra edito da viaindustriae publishing e A+Mbookstore.

17/04/15

Dormire attentamente


La Fondazione François Pinault ha in corso, nei suoi meravigliosi spazi veneziani, due importanti eventi d’arte coincidenti con la rassegna della Biennale di Venezia.  


Presso la suggestiva struttura della Punta della Dogana la particolare mostra di Danh Vo, in cui agisce sia come artista che come curatore, in collaborazione con Caroline Bourgeois, creando una preziosa sinergia con alcuni enti locali, come la prestigiosa Fondazone Giorgio Cini e le Gallerie dell’Accademia, per un'esposizione trasversale nel tempo e nelle forme espressive.


Nel nobile ed elegante Palazzo Grassi lo spazio è tutto per Martial Raysse, con un’ampia retrospettiva. Si tratta di uno degli artisti francesi più variopinto e allegro degli anni settanta.



Intanto il vicino Teatrino continua intanto la sua ricca proposte di incontro e progetti artistici che stanno riscuotendo una grande consenso di pubblico.

16/04/15

SERIE INVERSA / Ambra Pittoni e Paul-Flavien Enriquez-Sarano



english below

 – Giovedì 16 aprile 2015, alle ore 18, al Tram Diogene ricominciano gli incontri di Serie inversa. Dopo Silvia Margaria, ospite nell’appuntamento di dicembre, l’artista invitata a parlare del proprio lavoro sarà Ambra Pittoni (Borgomanero – NO) che, insieme a Paul-Flavien Enriquez-Sarano, ha dato vita nel 2009 al duo di performer Ze Coeupel. Dall’introduzione del loro statement si può da subito intuire un certo approccio al linguaggio performativo, quando scrivono che «un’opera non illustra un mondo, un’opera lo produce »; una dichiarazione che esplicita non solo un utilizzo strumentale del gesto e del movimento ma ne rivendica anche il fine dell’atto performativo. Un uso del corpo che è relazionale e connettivo allo stesso tempo, e permette alle loro opere di emergere «coinvolgendo simultaneamente vari tipi di riflessioni e mezzi artistici; il dialogo costante tra varie discipline e diversi campi di conoscenza ha ormai attuato un completo superamento delle barriere tra generi artistici».

Tra le tante esperienze, hanno presentato il loro lavoro presso Sophiensaele, Werkstatt der Kulturen, la galleria Exile di Berlino, il Lazzaretto di Cagliari, Careof/DOCVA/Viafarini, il Museo del 900 a Milano, il Museo MAGA di Gallarate, l’Art Space Gallery di Parigi, CIAC centro internazionale d’arte contemporanea di Genazzano. Insieme hanno partecipato a residenze artistiche presso la Friche de la Belle de Mai, Theatre des Bernardines di Marsiglia, il centro d’arte contemporanea Ujazdowski Castle di Varsavia e la Fondazione Spinola Banna. Nel 2014 hanno ricevuto una borsa di studio per la residenza presso il centro d’Arte contemporanea Ashkal Alwan di Beirut a cui è susseguita la mostra collettiva “Museum of Immortality”.


Questo talk ridarà il via agli incontri informali di Serie Inversa, programma annuale attraverso il quale Progetto Diogene porta avanti un’iniziativa di scouting del giovane panorama creativo piemontese, con l’intenzione di conoscere quegli artisti che operano o si sono affacciati di recente alla ricerca nel campo delle arti visive e di dargli l’opportunità di entrare in contatto con un pubblico anche al di fuori del loro solito ambiente di lavoro. Questa attività si è sviluppata assumendo i tratti in un percorso di tutoraggio e accompagnamento durante il quale – affiancandosi all’artista e alla sua opera – artisti e pubblico intervengono in modo formativo e critico nella discussione, incidendo su molti degli aspetti che riguardano la sfera della produzione, della formazione teorica e del posizionamento della pratica artistica all’interno della società in questo momento storico. Serie Inversa, come tutte le attività di Progetto Diogene, è realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo e la collaborazione di GTT – Gruppo Torinese Trasporti.




Turin – On Thursday, April 16, 2015, at the Diogene Tram, at 6 p.m., Serie Inversa will resume its meetings where artists are invited to talk about their work. After Silvia Margaria, the guest of the appointment in December, this time the guest artist will be Ambra Pittoni (Borgomanero, Novara) who created the performance duo Ze Coeupel together with Paul-Flavien Enriquez-Sarano in 2009.

A certain approach to performance language can be perceived immediately when they write in the introduction of their statement that, “a work of art does not illustrate a world, a work of art produces one”; this is a statement that explains not only an instrumental use of gesture and movement, but also one that asserts the purpose of the performative act. Theirs is a use of the body which is relational and connective at the same time, and which allows their work to emerge “simultaneously involving various types of reflections and artistic means; the constant dialogue between the various disciplines and different fields of knowledge has now led to a complete overcoming of the barriers between artistic genres.”

Among their many experiences, they have presented their work at Sophiensaele, Werkstatt der Kulturen, Exile Gallery in Berlin, the Lazzaretto Cultural Center in Cagliari, Careof/DOCVA/Viafarini, Museum of the Twentieth Century in Milan, MAGA Museum in Gallarate, Art Space Gallery in Paris, and at CIAC, International Center of Contemporary Art in Genazzano, Italy. Together they have participated in residencies at the Friche de la Belle de Mai, Theatre des Bernardines in Marseilles, the Center of Contemporary Art at Ujazdowski Castle in Warsaw and at the Spinola Banna Foundation, in the province of Turin. In 2014, they received a grant for the artist-in-residence program at the the Center of Contemporary Art Ashkal Alwan in Beirut, after which they participated in the collective exhibition entitled “Museum of Immortality”.
This talk will kick off the informal meetings of Reverse Series, an annual program where the Diogene Project carries out an initiative of scouting the scene in Piedmont of young creativity, with the intention of getting to know those artists who are already working on or have recently undertaken research in the field of visual arts and to give them the opportunity to make contact with an audience outside of their usual working environment. This activity has developed into a sort of process of tutoring and support during which – alongside the artist and his/her work–other artists and audience members get involved in the discussion in a constructive and critical way, thereby having an impact on many of the aspects that relate to the sphere of production, theoretical training, and the positioning of artistic practice in society at this historic moment. As with all the Progetto Diogene activities, Reverse Series has been made possible thanks to the contribution of the Compagnia di San Paolo Bank and the collaboration of GTT–(Turin Transport Group).