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19/04/08

Fondazione Spinola Banna per l’Arte


Sabato 19 aprile 2008 presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, sostenuta nei suoi progetti dalla Compagnia di San Paolo, è stata inaugurata la mostra delle opere dei giovani artisti che hanno partecipato al workshop tenuto da Jorge Peris durante le prime due settimane di Aprile.

 Jorge Peris, è un artista che da sempre è affascinato e sedotto dallo spazio e dalle sue molteplici dimensioni, sia fisiche che psicologiche. Con i suoi interventi esplora l’ambiente rendendolo quasi simile ad un essere vivente, indagandone le mille possibilità di alterazione e metamorfosi. Il workshop ha operato nella trasformazione di percorsi già conosciuti in una esercitazione di superamento delle proprie sicurezze e nella sperimentazione di nuovi territori tematici ed espressivi. Al workshop hanno preso parte in qualità di studenti otto giovani artisti selezionati da Gail Cochrane, direttrice della Fondazione. La mostra nell’insieme si presenta minimale ma curiosa. 

All’ingesso Clara Luiselli propone un lavoro sonoro con la registrazione di un suo energico tuffo nell’acqua. Legato all’acqua e alla sua relazione con la terra l’intervento di Federico Del Vecchio che ha emozionalmente prelevato e riposiziona una porzione di argilla umida presente in una lago presso la tenuta della Banna. Sulla parete accanto Giulio Frigo pone una proiezione su una utopica fuga che dialoga con lo spettatore che incuriosito diventa schermo e limite all’espansione dell’immagine. Accanto Martino Genchi trapassa le mura fisiche con una appuntito ago, che crea delle comunicazioni fra l’esterno e l’interno del luogo, ma anche una sua inquietante energia. Ancora le mura sono parte dell’intervento di Chiara Lecca che mimetizza nove coltelli nei diversi luoghi, riconsiderando così l’ apparante quiete dello spazio quotidiano in possibili scenari di dolore. Occupa lo spazio centrale l’intervento installativo di Gianandrea Poletta con un assemblaggio fra lenti ottiche catene, immagini e pensieri filosofici creando precari punti di vista, in continua trasformazione. 
Particolare e lieve l’intervento ambientale di Laura Santamaria che trasforma il soffitto in nere nubi mentre Alessandro Sciaraffa, all’opposto, agisce con un gravitazionale lavoro, realizzato con nastri adesivi e colle sul pavimento in cui il gesto di sforzo del movimento crea suggestioni sonore. Da queste, apparenti semplici, opere scaturiscano interessanti e variegati percorsi che ci portano a riflessioni e riconsiderare dei nostri abituali rapporti con gli oggetti e le nostre percezioni, segnali di questo nostro presente sempre più dinamico e in mutazione. La mostra è visitabile nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica fino all’11 Maggio col seguente orario 17-19,30 

14/04/08

Costa azzurra


Giornate solari ma ventose sulla Costa Azzurra, per cui rifugiarsi in uno spazio creativo come le gallerie e i musei è sempre molto piacevole. Inizio la mia passeggiata nella storia della pittura a Cannes con gli allegri quadri di Théo Gerber, proposti a La Malmaison. 

A Vallauris presso la Chapelle de la Misericorde ho visto una serie di sculture, alquanto noiose, di Margaret Michel, mentre al museo sulle ceramiche di Picasso è in corso una rassegna video lievemente inquietanti di Alice Anderson, che ha una propaggine al museo Chagall di Nizza. Si tratta di video narrativi discreti ed onirici. 

Sempre a Nizza alla Station entro nelle cavernose opere di Abraham Poincheval e Laurent Tixador. Mentre dalla Galerie-Depardieu trovo i delicati lavori di Ivano Sossella che mi hanno suggerito diverse speculazioni sulle forme del corpo. Rientrando sono passato nel principato di Monaco dove alla Marlborough c’è una collettiva di pittura discreta ma che sa di anni 70 meglio le datate fotografie di Jacques Latigue alla In Camera. Si conclude la passeggiata nel quieto giardino giappone pieno di turisti cinesi.

13/04/08

Primavera torinese




Con la suggestiva esposizione floreale da Ersel Flower Design, i segnali della primavera diventano ancora più evidenti, e con la nuova stagione la Galleria Franco Noero inaugura un nuovo stupendo spazio espositivo in Via Giulia di Barolo angolo Corso Maurizio, nella famosa palazzina dell’Antonelli, nota come la “Fetta di Polenta”. 


Con una mostra di Simon Starling dall’affascinante titolo “Three Birds, Seven Stories, Intermpolations and Bifurcations” questi luoghi sono stati riaperti dopo un accurato recupero. In un intreccio di percorsi che vanno dalla Germania all’India il dinamico artista inglese, presenta eleganti pezzi d’elaborazione di un complesso intreccio di significati e storie. Molto belle le fotografie presentate, in cui i piani d’attenzione al passato sono interpretati in modo classico ma contemporaneo. 

Un pochino più perplesso mi lasciano i tre blocchi di marmo scaturiti da una riflessione sul lavoro che Brancusi aveva fatto per il Maharajah d’Indore, Yeswant Rao Holkar. 



Sempre in via Giulia di Barolo poco più in là lo spazio di Sonia Rosso presenta un gruppo di opere di Christina Mackie col titolo “Steal, in the silence”. Tre lavori e due acquarelli in cui l’attenzione al dettaglio pare l’elemento legante. 

Mi sono piaciute molto le due mensole intitolate “the Dies”, per la loro presenza ricca d’ipotetiche memorie. Altra esperienza di memoria oramai storicizzate con la bella mostra che Palazzo Bricherasio, offre fino a metà Giugno, dedicata al rapporto fra il Canaletto e il Bellotto. 

In un diretto confronto, con un gruppo di selezionati quadri della gran produzione di paesaggi, dei due maestri veneti. Al primo piano è anche in corso una mostra dedicata a Guido Carbone e alla sua galleria. 

Si conclude la gita con la mostra da Catartica di una serie di pannelli tassellati Toshiro Yamaguchi, in cui il gioco cromatico prende il sopravento sulla forma alquanto statica.