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30/06/17

Artissima 2017 preview!





Riconosciuta a livello internazionale per la sua attenzione alle pratiche sperimentali e per la capacità di innovarsi ad ogni edizione, nel 2017 la fiera introduce una serie di novità che investono trasversalmente il suo programma e la sua composizione: oltre alla nuova sezione Disegni, ai rinnovati team di curatori e all’innovativa piattaforma digitale annunciati di recente, Artissima si arricchisce infatti di nuove idee e iniziative specifiche: uno speciale progetto espositivo, il “Deposito d’Arte Italiana Presente”, un innovativo palinsesto di talk, una nuova firma al progetto di allestimento del padiglione fieristico a cura dello studio Vudafieri Saverino Partners di Milano.



“Il 2017 – nelle parole di Ilaria Bonacossa – segna i cinquant’anni dall’inaugurazione di iniziative seminali per la genesi dell’Arte Povera. Artissima vuole rintracciare, in alcune delle esperienze più irregolari di quegli anni, le fondamenta che hanno reso Torino la capitale italiana dell’arte contemporanea. Artissima indagherà, attraverso la ricostruzione temporanea di contesti iconici come il Deposito d’Arte Presente (1967–68) o la discoteca Piper (1966–69), le relazioni tra pratiche artistiche, mercato, collezionismo e tempo libero, evocando queste esperienze per la loro visionaria capacità di reinventare i ruoli e di attivare contaminazioni tra diverse discipline."




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Il nuovo progetto espositivo
Curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini, il “Deposito d’Arte Italiana Presente” è il nuovo progetto espositivo e culturale di Artissima dedicato all’arte italiana. Il Deposito ospiterà prestigiosi prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti dalle collezioni private del territorio, insieme ad alcuni lavori delle gallerie presenti in fiera, riconoscendo loro il ruolo di spicco che hanno avuto e hanno nella produzione della storia dell’arte contemporanea nel nostro paese.
Per questo nuovo progetto, Artissima si è ispirata ad una delle esperienze espositive più innovative della Torino degli anni Sessanta, in un momento di grande vitalità artistica: il Deposito d’Arte Presente (1967–68) – “una raccolta estemporanea, non permanente… uno spazio per il presente, per un tipo di arte connessa all’hic et nunc e spogliata di qualsiasi sacralità”.
Con il “Deposito d’Arte Italiana Presente”, Artissima riprende quel format, traslandolo all’oggi e utilizzandolo come cornice concettuale per un progetto che ne assorbe la modalità operativa. Il Deposito non è una mostra, ma uno spazio dinamico di esposizione e di approfondimento dal quale iniziare una narrazione dell’arte italiana degli ultimi 20 anni per fotografarla oggi e capirne gli sviluppi futuri.




Il programma incontri




Per l’edizione 2017, Artissima ripensa il programma di incontri, immaginando un nuovo spazio ispirato al Piper di Torino in cui raccontare l’arte contemporanea, ascoltare, partecipare e lavorare al fianco di artisti e curatori.
Il progetto, a cura di Paola Nicolin, seguirà la metodologia di “theclassroom”, un centro di arte e educazione nato nel 2016 a Milano che invita artisti a svolgere un corso in storia delle arti in un’aula progettata per l’occasione, trasformando lo spazio di apprendimento in un luogo di produzione artistica.
In questa prospettiva, Artissima ospiterà una classe aperta dove un artista invitato, con gli studenti e gli ospiti del programma di conversazioni, costruirà un palinsesto di lezioni, interviste, dialoghi e film screening per tutta la durata della manifestazione.




Artissima Collector’s Talks e Walkie Talkies




Artissima lancerà un nuovo programma di Collectors’ Talks coordinato dalla curatrice internazionale Abaseh Mirvali. Incentrate su come il collezionismo stia trasformando il mondo dell’arte, presenteranno la visione di collezionisti, artisti, critici, galleristi e direttori museali. Queste talk saranno arricchite da un esclusivo programma di visite guidate alla fiera: le Walkie Talkies, una serie di brevi conversazioni tra coppie di curatori e collezionisti internazionali, nate con l’obiettivo di creare un contatto stretto e personale tra i relatori e il pubblico. Queste conversazioni, itineranti, si trasformano in sorprendenti visite guidate alla fiera, permettendo ai relatori di sviluppare percorsi unici e originali attraverso i lavori presentati dalle gallerie.




La piattaforma digitale




La piattaforma digitale di Artissima accompagnerà il pubblico durante tutto l’anno, con momenti di approfondimento e anticipazioni attraverso diversi social media. Come primo step, Artissima ha lanciato #ArtissimaRewind, un programma di appuntamenti virtuali dedicati all’esplorazione della scorsa edizione della fiera: performance, interviste, conversazioni e visite guidate vengono riproposte ogni giovedì sui suoi social network.




Inoltre, il catalogo 2017 da cartaceo diventerà digitale attraverso una piattaforma che consentirà alle gallerie di entrare in contatto con un pubblico più vasto di appassionati.

Vi invitiamo a Torino per un’esperienza indimenticabile!

Artissima
3-5 Novembre 2017
Oval, Torino

Le borse di studio assegnate a Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Rachele Maistrello





Il bando nctm e l’arte: Artists-in-residence, giunto alla nona edizione, è un progetto di supporto all’arte contemporanea, rivolto ad artisti visivi che intendono partecipare a qualificati programmi di residenza fuori dall’Italia.
Oggi per gli artisti lavorare significa far parte di un contesto allargato e muoversi avendo come riferimento un orizzonte internazionale. Mobilità e occasioni di confronto sono requisiti fondamentali per lo sviluppo dell’espressione artistica e per la sua diffusione. Anche per questo è stata concepita la borsa di studio nctm e l’arteArtists-in-residence.
L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto di supporto alla creazione artistica nctm e l’arte, avviato da Nctm Studio Legale nella convinzione che l’arte possa essere un punto di vista privilegiato sulla contemporaneità.
Nato 2011, nctm e l’arte comprende inoltre il sostegno a progetti artistici, la collaborazione con istituzioni culturali italiane di riferimento e la creazione di una collezione.
Il 31 maggio 2017, dopo aver vagliato attentamente le candidature pervenute, il comitato di valutazione, composto dalla responsabile del progetto nctm e l’arte Gabi Scardi, dalla critica d’arte contemporanea Rossella Moratto e dall’artista assegnataria della precedente edizione, Paola Anziché, ha individuato i destinatari delle borse di studio in Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Rachele Maistrello.
La decisione è stata approvata dal Comitato Arte di Nctm Studio Legale.
Il prossimo bando nctm e l’arte: Artists-in-residence sarà comunicato a settembre 2017.
I borsisti della nona edizione di nctm e l’arte: Artists-in-residence sono:
Ludovica Carbotta (Torino, 1982) elabora la relazione tra lo spazio urbano e l’individuo che lo abita in considerazione degli aspetti antropologici e storici del territorio.
Il comitato di valutazione la segnala per la qualità del progetto proposto, che si inserisce nella sua ricerca e nel suo percorso strutturato e coerente, e per il prestigio internazionale dell’istituzione che la accoglie, la Jan Van Eyck Academy di Maastricht.
Ettore Favini (Cremona, 1974) riflette sulla cultura materiale e sulla tradizione artigianale rielaborandole in base a una pratica di matrice concettuale, in molti casi collaborativa.
Il progetto che l’artista intende completare grazie alla residenza presso “Atla(s)now” (Marrakech) è stato presentato con un progetto solido, articolato e chiaramente descritto, ed è coerente e in linea con il suo percorso artistico.
Rachele Maistrello (Vittorio Veneto, 1986) è stata scelta per l’autonomia di visione e per la freschezza d’immaginazione con cui interpreta il contesto quotidiano. Con l’assegnazione della borsa per la residenza presso “I: project space” (Beijing), nctm e l’arte desidera favorire lo sviluppo del suo percorso.

Campo Video



Da alcuni giorni in valle Grana, nel cuneese, è iniziata la rassegna CAMPO VIDEO Arte video un progetto a cura di Manuela Galliano, Andrea Lerda e Marianna Sabena.

L'iniziativa si è avviata il  29 Giugno e durerà fino al 25 agosto 2017 in divese sedi della Valle Grana, nell’ambito di: SconfinaMenti - cinema sotto i cieli della Valle Grana a cura di Contardo Ferrini 

Campo Video è un progetto itinerante di arte video, a cura di Manuela Galliano, Andrea Lerda e Marianna Sabena, proposto nell’ambito della rassegna cinematografica “SconfinaMenti”, organizzata dal Contardo Ferrini di Caraglio e in programma dal 29 giugno al 25 agosto 2017 nei comuni della Valle Grana (Cuneo). 9 video d’artista sono stati selezionati per indagare il tema del paesaggio nelle più ampie declinazioni del termine e mediante diverse chiavi di lettura. 

Gli artisti che prendono parte al progetto sono: Allora & Calzadilla, Alterazioni Video, Marcos Avila Forero, Rossella Biscotti, Pamela Diamante, Bepi Ghiotti, Petra Lindholm, Alessandro Quaranta, Driant Zeneli. Programma inizio proiezione dei video: ore 20.45 Si ringraziano gli artisti, Collezione La Gaia, Busca (Cn) e Dohyang Lee Gallery Media Partner: Platform Green



Prima tappa Valgrana - Santa Maria della Valle con Allora & Calzadilla  e il video "The Great Silence, 2014-16"



"Gli umani usano Arecibo per cercare forme d’intelligenza aliena. Il desiderio di contattarle è tale da averli spinti a creare un orecchio capace di sentire fin nell’universo.
Eppure noi pappagalli siamo qui. Perché agli umani non interessa ascoltare la nostra voce?
Siamo una specie non umana in grado di comunicare con loro. Non è proprio quello che cercano?"


E’ con queste parole che inizia il racconto di Ted Chiang, scritto per “narrare” il video The Great Silence, di Allora & Calzadilla.

I due artisti, di base a Porto Rico, hanno realizzato una versione ad un solo canale della loro famosa video installazione pensata per essere trasmessa su tre canali. Esposto per la prima volta nel 2014 presso il Philadelphia Museum of Art, il video ha come protagonista il radiotelescopio ad apertura singola più grande del mondo, situato ad Esperanza, Porto Rico. Si tratta di un telescopio che trasmette e cattura onde radio da e per gli angoli più remoti dell’universo.

Il sito dell’Osservatorio Arecibo è anche il luogo dove resiste l’ultima popolazione di pappagalli portoricani Amazona vittata, ormai in via di estinzione.

Il paradosso che questo enorme strumento contemporaneo rappresenta, si carica di una valenza inquietante, resa ancora più significativa della sua presenza fredda e imponente. Un enorme totem al desiderio umano della scoperta, al bisogno del varcare i confini terrestri, che stride in maniera emblematica con la natura fragile e minuta delle creature che abitano la foresta circostante.

Per questo lavoro, Allora & Calzadilla hanno collaborato con lo scrittore di fantascienza Ted Chiang ad uno script, corredato da sottotitoli, che esplora la traduzione come espediente per individuare ed esaminare il divario incolmabile fra attori viventi, non viventi, umani, animali, tecnologici e cosmici. Ispirandosi alla fiaba, il racconto riporta i commenti del pappagallo sulla ricerca di vita degli umani fuori dal pianeta ricorrendo al concetto di apprendimento vocale – comune a pappagalli e umani, e a poche altre specie – come spunto di riflessione sulle voci acusmatiche, il ventriloquismo e le vibrazioni alla base del linguaggio e dello stesso universo.

Attraverso un impianto poetico e inquietante allo stesso tempo, il video pone quesiti di grande importanza che toccano temi come il potere dell’uomo, il senso del mondo e della vita, il ruolo della tecnologia e della morale. 






Programma

inizio proiezione dei video: ore 20.45


Valgrana - Santa Maria della Valle 29/06 Allora & Calzadilla / The Great Silence, 2014-16

Filatoio di Caraglio 06/07  Rossella Biscotti / L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, 2004


Vallera di Caraglio 13/07  Alessandro Quaranta / Quelle montagne che mi impediscono di vedere, 2007


Monterosso Grana 20/07  Bepi Ghiotti / Pathless Land. Bali, 2015


Bernezzo - San Pietro 27/07  Driant Zeneli / Some say the moon is easy to touch..., 2011


San Pietro Monterosso 03/08  Alterazioni Video / Intervallo, 2009


Colletto di Castelmagno 10/08  Petra Lindholm / For Anne-Marie, 2010


Pradleves - Madonna degli Angeli 17/08  Pamela Diamante / Comunicazione Istituzionale, 2016


Montemale 25/08  Marcos Avila Forero / Atrato, 2014


Si ringraziano gli artisti, Collezione La Gaia, Busca (Cn) e Dohyang Lee Gallery
Media Partner: Platform Green

28/06/17

Memorie di percezioni


Per la stagione estiva la galleria  Franco Noero  di Torino propone tre intrecci dal forte impatto mnemonico. 







Presso gli spazi di via Mottalciata, sono proposti una serie di lavori sul lento ricordo del tempo solare, che l’artista Sam Falls  ha realizzato in alcuni parchi americani, mentre nello spazio di ricerca è proposta una memoria abitativa di Dana Awartani narrata dall’intervento istallativo e da un intenso video.








Nel cuore di Torino, in piazza Carignano 2, Mark Handforth  porta un suo ricordo naturalistico e ambientale che gioca con la memoria dell’elegante spazio settecentesco.













27/06/17

MMLF∞V



La settimana scorsa la galleria Opere Scelte di Torino ha ospitato il progetto MMLF∞V. di Pierluigi Pusole e Walter Visentin.




Machine MMLF∞V. è un progetto che unisce la scultura di Visentin e la pittura di Pusole, che producono e mettono in scena la meraviglia, tanto mirabile e ammirevole quanto sorprendente, bizzarra e inquietante.



 I due artisti non si sono limitati alla creazione di opere d’arte, ma hanno deciso di entrare loro stessi nell’opera e di coinvolgere fortemente il pubblico. Si tratta di forme costruite con materiali vari, che propongono al pubblico visioni meravigliose. Partendo dall’idea di paesaggio, Pusole e Visentin si fondono con esso, con la natura e l’artificio, rielaborano le informazioni, creando un sistema complesso di punti di vista. Per l’happening ospitato in galleria utilizzano una macchina imponente, una scultura poggiata su due lunghi assi che gli artisti sorreggono sulle spalle e che portano con devozione al pubblico.




 Il progetto nasce con Machine MMLF∞V.14TY nel maggio 2014 e per la prima volta viene presentato davanti alla sinagoga di Torino; questa scultura è grande e massiccia e necessita di essere azionata dagli artisti, che, con un abbigliamento simbolico - maschere e tute completamente nere - si pongono come figure sciamaniche che attivano un  processo di visione. Sono sacerdoti di un rito sconosciuto che non è mera performance, ma che è ha molte sfaccettature.

 Negli scorsi tre anni ci sono state apparizioni nell’ambito di diverse rassegne: Studi Aperti ad Ameno (No), MAPP - Museo d'Arte Paolo Pini di Milano, Passi erratici a Torino e al Forte di Exilles, al Castello di Rivara. 



Il progetto si evolve e si modifica nel tempo, ma il punto di collegamento tra le macchine è dato dall’estetica esterna e dal concetto di creare una natura modificata che viene costantemente messa in discussione. Sono sculture indipendenti e al tempo stesso collegate agli artisti. In galleria saranno esposte macchine di diverse dimensioni, che possono essere azionate in autonomia, con l’intento di portare la meraviglia nelle case dei visitatori, e documentazione fotografica delle performance tenutesi in diversi luoghi, fuori e dentro la città, con scatti di: Monica Carocci, Oliver Migliore, Simone Mussat Sartor, Luca Morino, Ivan Cazzola.




26/06/17

L’arte nei Giochi Senza Frontiere - Un libro per l’estate




Arriva l’estate tempo di relax e di piacevoli letture, pare così perfetto la recente pubblicazione “Sportification, eurovisions, performativity and playgrounds” delle edizioni viaindustriae che miscela emozioni estive e performance artistiche.

Un grande progetto, ideato da Franco Ariaudo e Luca Pucci,  che narra delle trasformazione del tempo libero e dell’attività fisica attraverso il famoso programma estivo di “Giochi Senza Frontiere / Jeux Sans Frontieres / Spiel Onhe Grenzen / It’s a Knockout” posto in dialogo con una ricca antologica delle performance artistiche, creando interessanti intersecazioni di riflessioni e stimoli culturali.

Nella realizzazione del progetto editoriale si unisce un’attenta analisi dell’evento televisivo allo sviluppo e ramificazione delle performance artistiche, che parallelamente negli stessi anni diventano sempre più significative, con importanti interventi di noti storici e critici dell’arte. 

La lettura scorre piacevolmente fra eventi mediatici e riflessioni artistiche, con continue sorprese e divertenti aneddoti.

23/06/17

Big Bang esplosione di cultura alle OGR di Torino


  La città di Torino avrà finalmente un grande centro policulturale degno di una metropoli del nuovo millennio, un meraviglioso Distretto della Creatività e dell'Innovazione grazie al prezioso sostegno della Fondazione CRT.

A fine settembre apriranno nel cuore produttivo della città le immense OGR – Officine Grandi Riparazioni, una realtà che sicuramente trasformerà le dinamiche turistiche/culturale della città.


L’inaugurazione, dal divertente titolo, “Big bang”, sarà una grande festa aperta a tutta la cittadinanza. Per una settimana intera gli spazi potranno essere conosciuti e visitati, ci saranno diverse attività creative, come uno spazio laboratorio con Zonarte, tra cui uno condotto da Patrick Tuttofuoco con gli ospiti di CasaOz, ispirati dalle opere della collezione della Fondazione CRT.


Ci sarà anche una grande scultura di William Kentridge realizzata appositamente in omaggio alle migliaia di lavoratori che per decenni avevano operato in questi incredibili spazi.


Il 3 Novembre, nei giorni di Artissima, si aprirà la mostra “Come una Falena alla Fiamma”  curata da Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, Mark Rappolt, redattore capo della rivista inglese Art Review, e l’artista britannico Liam Gillick. L’iniziativa è ideata con diverse realtà espositive torinesi come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO Museo d’Arte Orientale, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.


Seguiranno poi grandi mostri con nomi  quali Tino Sehgal, Susan Hiller e Mike Nelson.
Sempre con la collaborazione del Castello di Rivoli e della Fondazione CRT si realizzerà un evento espositivo curato da Marcella Beccaria.

21/06/17

La tenda dell'arte alla Serpentine




Fra pochi giorni lo spirito temporaneo del padiglione estivo della Serpentine quest’anno pare ancora più evidente nella forma voluta dall’architetto Francis Kéré, una elegante tenda circolare, che rimanda alla tradizione più antica dell’incontrare secondo l’area di Gando.


In contemporanea sono in corso due progetti espositivi molto articolati uno con le opere del geniale Arthur Jafa, l’altra presso al Serpentine con i noti vasi di Grayson Perry.


Arthur Jafa si caratterizza per una ricca poliedricità progettuale e creativa che si sposta dalla scrittura alla cinematografia, mentre Grayson Perry propone la più recente produzione nella sua lavorazione in ceramica.


19/06/17

Rosalind Krauss. Knighthood: The Medium Strikes Back





Mercoledì 21 giugno 2017, ore 17.00
Sala Conferenze

La conferenza della leggendaria storica dell’arte e critica americana Rosalind Krauss (Washington D.C., 1941) apre le attività del CRRI (Centro di Ricerca Castello di Rivoli), nuovo Dipartimento del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La conferenza sarà anticipata da una laudatio di Luca Cerizza, responsabile del CRRI.
La conferenza sarà seguita alle ore 18.30 dalla proiezione del film documentario William Kentridge, Triumphs and Laments (2016).

Rosalind Krauss – da molti considerata come la critica d’arte vivente più importante al mondo – lega indissolubilmente il suo nome all’attività di critica militante a partire dalla metà degli anni Sessanta attraverso la rivista americana Artforum e, in seguito, sulle pagine del periodico October, da lei fondato nel 1976 e sulle cui pagine ha pubblicato uno dei suoi saggi più noti: Sculpture in the Expanded Field (1979).
Il principale contributo della Krauss all’analisi del paradigma visuale è stato quello di leggere l’arte moderna, post-moderna e contemporanea attraverso una serie di strumenti al tempo inediti per la critica d’arte e traslati dal pensiero filosofico strutturalista e post-strutturalista francese. I testi di Ferdinand de Saussure, Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Jacques Lacan, tra gli altri, sono stati utilizzati dalla Krauss per uscire da una visione romanticamente individualista dell’arte e dell’artista, contribuendo a scardinare una serie di miti tradizionalmente associati a questi, e ancora radicati nella critica a lei precedente.
L’analisi del medium artistico, rielaborata a partire dalla posizione del noto critico americano Clement Greenberg, la condizione “post-mediale” dell’arte contemporanea, il concetto di “griglia”, di “indice”, la scultura considerata come “campo allargato”, il rapporto tra Surrealismo e fotografia, i miti e le rimozioni del modernismo, la categoria dell’”informe” ricavata da Georges Bataille e applicata a diverse espressioni dell’arte moderna e contemporanea, sono tra i soggetti con i quali si è misurata l’analisi rigorosa della critica americana.
Insieme a una serie di temi di carattere storico, Krauss ha esteso le sue riflessioni ad artisti contemporanei quali James Coleman, Tacita Dean, Harun Farocki, Mike Kelley, William Kentridge, Christian Marclay e Cindy Sherman.
Tra i suoi libri, quasi tutti tradotti e curati in Italia da Elio Grazioli, segnaliamo Teoria e storia della fotografia (Bruno Mondadori, 1996. Prima edizione: 1990); Reiventare il medium (Bruno Mondadori, 2005); L’arte nell’era postmediale (Postmedia, 2005. Prima edizione: 1999); L’originalità dell’avanguardia e altri miti modernisti (Fazi Editore, 2007. Prima edizione: 1985) e L’inconscio ottico (Bruno Mondadori, 2008. Prima edizione: 1993). Insieme a una squadra di colleghi di altissimo livello come Yve-Alain Bois, Benjamin H. D. Buchloh, Hal Foster e David Joselit ha editato Arte dal 1900. Modernismo Antimodernismo Postmodernismo, la più attendibile e importante storia dell’arte in circolazione. Nel suo ultimo libro (Willem de Kooning Nonstop. Cherchez la femme, 2015) la Krauss ritorna su un vecchio soggetto di studio, dando una nuova e inedita lettura della sua opera.
Partendo da un drammatico episodio personale, il suo penultimo libro (Sotto la tazza blu, Prima edizione e Bruno Mondadori, 2011), ritorna su temi e protagonisti cari alla critica americana: in un’epoca caratterizzata dalla condizione post-mediale dell’arte sancita dalla svolta concettuale, l’autrice racconta la difesa e la necessaria reinvenzione del medium artistico operata da alcune figure solitarie come Marcel Broodthaers, Sophie Calle, Bruce Nauman, Ed Ruscha e William Kentridge. A questi “cavalieri del medium”, la critica americana dedica la sua conferenza presso il Castello di Rivoli aprendo le attività del nuovo Centro di Ricerca (CRRI).

Della sua conferenza torinese, Krauss afferma “Negli anni Sessanta ero affranta dal modo in cui l’arte concettuale aveva distrutto il principio cardine del modernismo: la necessità di portare avanti il medium linguistico stesso in cui l’artista stava lavorando. Duchamp fu promosso a santo patrono di questa “condizione post-mediale” e Marcel Broodthaers seguiva a breve distanza. Per questo motivo fui molto felice di tenere la trentunesima conferenza in onore della fondazione della casa editrice Thames & Hudson, con il testo “A Voyage on the North Sea”: Art in the Age of the Post-Medium Condition” (2000, pubblicato in Italia come L’arte nell’era postmediale. Marcel Broodthaers, ad esempio. Postmedia, 2005). L’opera di Broodthaers, intitolata Analyse d’un Tableau, esplorava il quadro ottocentesco Voyage on the North Sea: dalle sue baleniere al mare tempestoso, fotogramma dopo fotogramma. Ogni immagine faceva riferimento a un momento della storia del Modernismo: le onde che s’infrangono dipinte da Courbet, gli achrome lanosi di Manzoni; ogni momento di questa storia superava e sostituiva il suo predecessore, mentre la successione finale si fermava su un fotogramma che rappresentava un tessuto di tela bianca come il monocromo definitivo. La pittura stessa non era mai stata così bene e così sinteticamente rappresentata. A partire da questo resoconto, ho eletto Broodthaers il primo dei miei cavalieri ad aderire alla giostra contro l’opprimente posizione post-mediale. Ci sono altri cavalieri che intendo presentare e analizzare al Castello di Rivoli: prima di tutto William Kentridge, seguito da Harun Farocki, Christian Marclay, James Coleman e Sophie Calle.”

Rosalind Epstein Krauss (Washington D.C., 1941) ha studiato al Wellesley College (Massachusetts) dove si è laureata con una tesi su William de Kooning (1962). Dopo un iniziale avvicinamento a Greenberg — in occasione della sua tesi di dottorato su David Smith a Harvard (1969)—, Krauss inizia a distaccarsi dalla sua posizione da lei stessa definita “teleologica” per guardare con crescente interesse al Minimalismo. Dalla metà degli anni Sessanta i suoi testi iniziano ad apparire su Art International e Artforum di cui diventa editor nel 1971. Nel 1976 lascia polemicamente la rivista a seguito della controversia suscitata da una copertina dedicata all’artista Lynda Benglis. Nello stesso anno fonda, con Annette Michelson, la rivista October, di cui è ancora co-direttore,allo scopo di creare una piattaforma utile alla diffusione delle tesi post-strutturaliste applicate all’arte moderna e post-moderna, attraverso una visione dell’arte in cui la sperimentazione estetica agisca nel sociale. Oltre alla fondamentale attività di critica, Krauss ha lavorato come curatrice per alcune delle maggiori istituzioni museali internazionali quali il Solomon R. Guggenheim Museum e il MoMA di New York. Insieme a Yve-Alain Bois ha curato la sua mostra più famosa L’informe: mode d’emploi (Centre Georges Pompidou, Parigi, 1996). Krauss ha insegnato in numerose facoltà tra cui MIT, Princeton e Hunter College. Dal 1992 insegna alla Columbia University di New York. Dal 1994 Rosalind Krauss è membro dell’American Academy of Arts and Sciences e ha ricevuto la Laurea ad honorem dalle Università di Harvard e di Londra.

Il Centro di Ricerca Castello di Rivoli (CRRI) è un nuovo Dipartimento che nasce all’interno del Museo e della sua Biblioteca ed è volto alla ricerca, raccolta e valorizzazione dei materiali d’archivio di artisti, curatori, critici, galleristi e collezionisti italiani attivi in particolare tra gli anni Sessanta e i giorni nostri.


William Kentridge, Triumphs and Laments, 2016
Proiezione del film di Giovanni Troilo su William Kentridge che documenta la sua opera Triumphs and Laments sulle rive del fiume Tevere
Mercoledì 21 giugno 2017, ore 18.30
Teatro del Castello

Dopo l’appuntamento con Rosalind Krauss, alle ore 18.30 nel Teatro del Museo il pubblico potrà assistere alla proiezione del film di Giovanni Troilo William Kentridge,Triumphs and Laments, 2016 (70’), colossale tributo dell’artista alla storia di Roma.

Realizzato sulle sponde del Tevere, il fregio – opera effimera lunga 550 metri composta di 90 icone alte 10 metri che celebrano le glorie, i trionfi e le sconfitte della città eterna – è però destinato a scomparire entro pochi anni. L’opera di Kentridge, le cui immagini sono state impresse sul bianco travertino tramite un vaporizzatore, a causa della patina biologica sparirà per sempre, finendo nuovamente inglobata nei muraglioni e lasciando questo film come sua unica memoria. 

17/06/17

La moda fra Torino e Google





We Wear Culture è un progetto multimediale che Google Culture realizza in forma virtuale grazie all’interazione con 180 istituti culturali internazionali. In tal modo si crea una sfilata di moda che attraversa quasi tremila anni di storia del vestire.

Una grande sfilata virtuale grazie al progetto We Wear Culture, frutto della collaborazione tra Google Cultural Institute e oltre 180 importanti istituzioni culturali italiane e internazionali.

L’iniziativa ha coinvolto esperti del settore, curatori artistici, università e tantissime risorse pubbliche che hanno partecipato cooperativamente alla realizzazione di questo incredibile progetto, che sempre più mette in risalto il potenziale culturale del web.



A questa iniziativa vi partecipa anche Palazzo Madama di Torino in particolare per la sezione “Moda Torino” .

Infatti Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino è attiva con nove esposizioni virtuali con la sua ricca collezione di costume del museo, che comprende oltre 350 capi tra abiti, cappelli, borse, guanti, colletti e sciarpe in merletto oltre alle raccolte di tessuti e di arti applicate, con ventagli, calzature, pettini in avorio e tartaruga, fibbie e bottoni in metallo, etichette di prodotti di bellezza.


Un patrimonio ricchissimo, che spazia dal XVII al XX secolo e che oggi è in buona parte fruibile online grazie alla fruttuosa collaborazione con Google.