Nel 2016 il PAV Parco Arte Vivente ha aperto uno spazio di
sperimentazione riservato ad artisti emergenti impegnati ad indagare la
dimensione naturale ed ecologica che è propria del centro d’arte
contemporanea.
Uno spazio circoscritto in termini temporali, tre
giorni dedicati non ad una mostra convenzionale, ma un vero e proprio
evento: pratiche performative, proiezioni, talk e performance-lectures,
dj set e live set svincolati da una precisa intenzionalità curatoriale,
ma che, al contrario, hanno rivelato un nucleo concettuale a posteriori.
Le diverse questioni affrontate attraverso le opere sono confluite in
una domanda di più ampio spettro; la generica
accezione dell’ambiente come ciò che sta attorno ad un dato elemento,
si può declinare in molteplici campi – dalla biologia alla fisica,
dall’ecologia all’informatica: partendo dall’assunto che il concetto di
“ambiente” possa difficilmente esaurirsi in una definizione univoca, in
che modo relazionarsi ad esso, in primis come artisti? Quale potrebbe
essere una personale definizione del termine o un discorso soggettivo
attorno all’idea di ambiente?
Questo interrogativo, posto a
tutti gli artisti che avevano preso parte alla prima edizione del
festival, costituisce il cuore del secondo appuntamento con Teatrum
Botanicum, insieme all'unica richiesta avanzata agli artisti invitati a
partecipare: raccontare la propria pratica a partire dalla contingenza
specifica costituita dall'ambiente del PAV e dalle tematiche dell'arte
del vivente.
Nell'epoca dell'Antropocene, nell'epoca in cui le cause
antropogeniche del riscaldamento globale dettano (o dovrebbero dettare)
le agende governative di tutto il mondo, l'arte vivente ci impone
un’urgenza. L’urgenza di ripensare la nostra relazione con quello che
l'uomo occidentale sembra aver eletto all'altro per eccellenza, la
natura, muovendosi in direzione di una dicotomia del pensiero che ci
impedisce di vedere come, di fondo, natura e cultura non solo siano in
relazione, ma si costituiscano vicendevolmente.
La questione
impostaci dal confronto con il vivente è grave, ma nondimeno i tentativi
di rispondere possono esprimersi in un'infinità di registri, passando
talvolta dalla ricerca, dall'indagine e persino dalla formulazione di
un'accusa, ma anche dal gioco, la provocazione, la proposta di alleanze e
il ribaltamento dei paradigmi del senso comune. Perciò, inaugurando la
sua seconda edizione, Teatrum Botanicum continua a porsi l'obiettivo di
trasformare questi tre giorni in un'occasione di riflessione che non
esclude il carattere della festa, approfittando della carica
performativa insita alla sua estemporaneità. Il festival, infatti, non
si risolve nella sola esposizione dei lavori, ma ha l'obiettivo di
attivare quanto più possibile il coinvolgimento del pubblico all'interno
dello spazio espositivo durante i momenti che cadenzano il programma.
Oltre alla mostra, il PAV ospiterà un programma di talk tenuto da
giovani curatori, critici, filofosi, scrittori ed artisti che sviluppano
le loro pratiche nella dimensione teorica, con cui il pubblico potrà
interagire nell'ambito gli spazi di discussione proposti.
Il
principio fondante di quest'esperienza multiforme ed inclusiva è quello
di ricreare, nel corso delle sue edizioni, un ampio spaccato di quel che
può essere lo scenario complessivo dei giovani artisti italiani
interessati all’elemento naturale, alla dimensione ecologica. Un
termine, “dimensione ecologica”, che va esteso nel suo significato:
crediamo, ed esempio, che anche parlare di politiche legate allo spazio
urbano, di dinamiche di relazione tra uomo e territorio o di coesione
sociale, possa costituire un importante contributo al discorso
ecologico. Di nuovo, a guidare la selezione ed il lavoro degli artisti
coinvolti sarà il tentativo di interrogarsi a partire dalla parola
“ambiente”, tutto ciò che può essere “ambiente” e i modi in cui la
pratica artistica può entrarvi in relazione.
Gli artisti
coinvolti in questa seconda edizione di Teatrum Botanicum sono:
Agreements to Zinedine, Enrico Ascoli, Lia Cecchin, Gaetano Cunsolo,
Cleo Fariselli, Matteo Gatti, Alessio Gianardi, Paolo Inverni, La
Distrazione del Fagiano, Filippo Marzocchi, Mount Fog, Giovanni Oberti,
Mauro Panichella, Gianandrea Poletta, Serena Porrati, Lavinia
Raccanello, Giulio Saverio Rossi, Ruben Spini, The Cool Couple.
Il programma dei talk comprende la partecipazione di: Enrico Ascoli,
Atelier A, Chan, Regine Débatty, Alessandra Franetovich, Paolo Inverni,
Kabul Magazine, La Distrazione del Fagiano, Leandro Pisano.
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ORARI
Venerdì 16 / 17-24
Sabato 17 / 12-24
Domenica 18 / 12-23