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31/03/21

World on wire of Rhizome


Rhizome con la collaborazione di Hyundai Motor Company ha avviato un progetto espositivo in diverse sedi del globo per il progetto  che si presenta sia in presenza che in versione online.


Sono quattro le sedi dell'evento (New York, Mosca, Pechino e Seoul) ma se non potete andarci allora visitate il sito  https://worldonawire.net/ che presente diversi progetti artistici.


CS

This week, we've announced a new partnership with Hyundai Motor Company that will see both entities supporting innovative digital art endeavors and exhibitions through 2022. This partnership will be anchored by World on a Wire, a new group exhibition premiering on January 28, 2021, simultaneously at the Hyundai Motorstudio in Beijing and at http://worldonawire.net.

Organized by Rhizome, this group exhibition is a kind of hybrid-reality vivarium, presenting artist-made synthetic life forms and exploring the possibilities and poetics of simulation as artistic practice. On January 28, the artist list and works will premiere online and off, alongside a full program of events throughout the winter.

Gallery exhibitions will be held at Hyundai Motorstudio locations across the globe. The tour will comprise.

Hyundai Motorstudio Beijing (January 28 – April 5, 2021)

Hyundai Motorstudio Seoul (May 7 – August 8, 2021)

Hyundai Motorstudio Moscow (September 2021)

This collaboration is an extension of Hyundai’s art and culture initiatives, built upon long-standing partnerships with global art institutions, such as Tate Modern in the UK and the Los Angeles County Museum of Art in the U.S. The partnership with Rhizome of the New Museum allows Hyundai to tap into the cultural institution’s unique focus in championing digital art and online exhibitions.

We are thrilled to collaborate with Hyundai Motor on this new partnership for digital art, and look forward to sharing new commissions and the online exhibition next week.   

30/03/21

Recuperato l'altare della Cappella della Sindone a Torino



Nell’incendio dell’11 aprile 1997 anche l’altare di Antonio Bertola all’interno della Cappella della Sindone, mirabile opera barocca di Guarino Guarini, fu danneggiato gravemente. 
 
Dopo la riapertura al pubblico della Cappella, festeggiata il 27 settembre 2018, la restituzione del monumento alla comunità viene oggi completata con l’altare. I lavori, cofinanziati dal Ministero della cultura - progetti Art Bonus 2018, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla raccolta 1997 della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, hanno permesso di restaurare l’opera che era stata profondamente danneggiata dalle fiamme.
 
L’altare della Cappella della Sindone, commissionato dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II, è stato progettato dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola (Muzzano, Biella 1647 - 1719) tra il 1688 e il 1694 per accogliere la Santa Sindone, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993. Il suo impianto si adatta alla forma circolare della Cappella e presenta due fronti, uno rivolto verso il Palazzo Reale e l’altro verso la Cattedrale. Simile a un gigantesco reliquiario, l’altare è in marmo nero di Frabosa, arricchito da decorazioni e sculture in legno dorato che risplendono nella penombra dell’aula centrale. Benchè non si conoscano i disegni di questo progetto, è molto probabile che la struttura rifletta il pensiero scenografico di Guarino Guarini, che precedeva l’inquadramento al centro della loggia che si affaccia sul duomo, come fulcro prospettico per chi, dalla navata, volge lo sguardo verso il Palazzo Reale.
 
L’intervento di restauro, affidato al Consorzio San Luca di Torino, progettato e diretto dall’architetto Marina Feroggio con la restauratrice Tiziana Sandri e gli storici dell’arte Franco Gualano e Lorenza Santa dei Musei Reali, restituisce all’altare la sua immagine architettonica. Sono state restaurate e integrate le parti lapidee e quelle lignee, e ricollocati nella loro posizione originaria gli apparati decorativi scultorei, scampati all’incendio in quanto ricoverati nell’attigua Sacrestia. In ultimo, sono stati ricollocati gli arredi sacri. A completamento, si sono ricostruite anche le balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch’esse completamente distrutte dall’incendio.
 
La chiusura dei musei dovuta alle misure anti-pandemia, non consente per il momento ai visitatori di accedere alla Cappella, ma dal 31 marzo al 7 aprile, in via straordinaria, sarà aperto il grande finestrone della Cappella, per consentire uno scorcio prospettico sull’altare e sul monumento nel suo insieme dalla navata del Duomo.


 

La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha promosso la realizzazione di un progetto multimediale con lo scopo di offrire ai visitatori dei Musei Reali tutte le informazioni sul restauro della Cappella e dell’Altare, con la creazione di un’applicazione mobile gratuita, che utilizzerà la tecnologia della Realtà Aumentata. Attraverso contenuti interattivi sarà possibile vivere un’esperienza coinvolgente durante la visita. L’applicazione sarà rilasciata in occasione della riapertura al pubblico dei Musei Reali ed è stata realizzata in collaborazione con i partner tecnologici Ribes Solutions e Visivalab.
 
“Il restauro dell’altare è l’ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone – spiega Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali –. Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un’opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante”. 

Collezione Maramotti online

 


Anche in questa fase la Collezione Maramotti è presente con  nuovi contenuti originali da esplorare guardare e ascoltare sul proprio canale YouTube. Oggi inaugura Open Storage, una serie di video dedicata a opere d’arte conservate nell'archivio, “aperto” al pubblico per la prima volta. I primi tre focus sono su opere di Matthew Ritchie, Matthew Day Jackson e Kent Henricksen, e presentati dalla Direttrice della Collezione, Sara Piccinini. 

L’8 aprile sarà lanciato il progetto Artpod – ascolti d’arte, in collaborazione con Doppiozero, rivista culturale e spazio volto all’elaborazione di progetti culturali innovativi, alla quale collaborano scrittori, critici, giornalisti, ricercatori, studiosi di diverse discipline. Artpod è una serie di podcast su opere iconiche della collezione permanente, raccontate attraverso le parole degli autori di Doppiozero e interpretate dagli attori del Teatro delle Albe di Ravenna.

A maggio verranno presentati alcuni video legati al patrimonio librario e documentale della Collezione Maramotti: un viaggio tra rari e preziosi libri d’artista guidato dalla Responsabile della Biblioteca.
 
#staytuned #alwaysopen

I gatti di Philippe Geluck

 

Divertimento e allegria con le sculture dei Chat di Philippe Geluck sugli storici Champs-Elysées di Parigi.

Forse qualcuno storce il naso per dire che non è arte, ma oramai tutto viene visto come arte e per primi proprio gli artisti oramai da anni usano qualsiasi manufatto raccontato in modo diverso per dirci che comunque arte è, per cui godiamoci queste opere leggere e divertenti che piacciono a tutti. 



Marina Abramović condivisa su WeTrasfer


Marina Abramović attiva la sua grande energia per condividersi anche in questo tempi così distanti e lo fa con il gruppo si condivisione WeTransfer con cui ha avviato una collaborazione per il prossimo anno con la sezione editoriale WePresent

Su questo canale la nota artista svilupperà il suo Metodo Abramović per sviluppare energie espressive. 


CS

WePresent, the editorial platform of WeTransfer, reveals an exclusive collaboration with world-renowned performance artist Marina Abramović, beginning with its inaugural Guest Curator Series. Launching today, Abramović’s guest curatorship marks the first of a number of moments in a year-long collaboration, through which Abramović compels all to consider the importance of performance art, and its application to our everyday lives.

To launch WePresent’s Guest Curator Series, Marina Abramović will spotlight five rising performance artists from around the world: Ana Prvački, Maurício Ianês, Yiannis Pappas, Terence Koh and Regina José Galindo, who are proving that performance art is a constantly shifting and evolving artform, always moving in unique and thought-provoking directions. This series begins a new chapter for WePresent, as they hand over their reins to today’s leading visionaries to champion the artists of tomorrow and share with the world their favourite emerging talents. To date, WePresent has worked with over 1000 artists from more than 100 countries. 

This summer, following Abramović’s guest curatorship, WePresent will unveil a unique digital manifestation of ‘The Abramović Method’ on WeTransfer, available to everyone - all day, every day - reaching 70 million people worldwide. In September, the artist will share her ‘Time Capsule', an everlasting body of references, ideas and objects, which will continue to inspire us and future generations, giving us a glimpse into her artistic universe. 

Through WePresent’s digital realm, Abramović shares her legacy in an intimate and interactive form, while passing on her rich learnings for future generations to preserve.

29/03/21

Digital Calder

 

E' stato reso pubblico il progetto di catalogazione digitale delle opere di Alexander Calder che la Fondazione a lui intestata ha realizzato in questi ultimi anni.

Il progetto è ora disponibile nel sito della fondazione con tutto il materiale storico che ripercorre la lunga carriera di questo celebre artista. 

Il sito propone una completa immersione nel variegato lavoro di Calder e seguirà i tanti eventi espositivi e di ricerca che saranno prodotto in futuro.   

28/03/21

Don't Delete Art

 


Oggi vi segnalo «Don't Delete Art» una iniziativa lanciata dagli attivisti newyorkesi di Advocacy per supportare e indicare agli artisti percorsi atti a evitare le censure online. 

Un progetto che riflette sul concetto di libertà d'espressione e potere mediatico dei social. 

CS

This website showcases artwork which has been removed or restricted by social media platforms. It is part of a campaign led by international organizations. The campaign calls on social media platforms to follow a set of principles that would allow art to circulate freely online. The site also offers resources helping artists to work around restrictive community guidelines and assisting them when appealing wrongful takedowns.

If you would like to submit work for our curatorial team to consider, please fill out the submission form. For a comprehensive archive of censored art, check out Censorpedia, the online database of censorship cases partnered with The National Coalition Against Censorship.  

27/03/21

Donazione Amante

 


Collezionare spesso è raccogliere per condividere, come ha fatto Francesco Amante, imprenditore e mecenate bolognese da sempre impegnato in iniziative di alto rilievo culturale, compie un regalo importante per il territorio emiliano-romagnolo, donando oltre 25 opere d’arte alla Regione Emilia-Romagna e al Comune di Pianoro provenienti dalla sua ricca collezione. Alla Regione sono state consegnate 17 opere e due installazioni di Flavio Favelli mentre il Comune di #Pianoro ha ricevuto 8 lavori artistici. Le opere donate da Amante vanno ad arricchire il patrimonio artistico regionale: un grande omaggio al territorio e al pubblico, che potrà così fruire di nuove bellezze artistiche.

Le donazioni, frutto di un’accurata selezione che #francescoamante ha svolto insieme a Katia Tufano - assistente nella gestione della collezione, sono state celebrate il 26 marzo con due cerimonie ufficiali: presso il Servizio Patrimonio Culturale della Regione, #francescoamante ha incontrato Mauro Felicori, Assessore alla #cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna.

“La Regione Emilia-Romagna – dichiara l’Assessore alla #cultura e paesaggio Mauro Felicori - si propone come ‘polo del contemporaneo’ con un patrimonio complessivo di oltre 800 opere d’arte continuamente da arricchire, come fanno le istituzioni, le imprese, le famiglie più illuminate. #francescoamante si conferma come mecenate. Ora dobbiamo rendere la collezione più visibile con esposizioni temporanee e stabilmente in spazi aperti al pubblico nelle sedi della Regione o di altre istituzioni pubbliche”.

Sempre in mattinata il mecenate bolognese è stato ricevuto dalla Sindaca di #Pianoro, Franca Filippini, per celebrare la consegna delle opere.

“Sono orgogliosa di ricevere questa donazione che andrà ad impreziosire i nostri locali del Municipio di #Pianoro e il nostro Centro per le Famiglie, sede distrettuale di tanti progetti importanti per le comunità del nostro territorio e dei Comuni limitrofi. Ringrazio nuovamente il Dott.Francesco Amante per questo importante gesto nei confronti del nostro Comune" così afferma la Sindaca di Pianoro Franca Filippini.

La collezione Amante entra a far parte della raccolta d’arte contemporanea della Regione Emilia-Romagna. Questa raccolta, nata nel 1973, conta ad oggi oltre 800 opere e, dal 2005, la collezione è esposta presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Villa Franceschi a Riccione.

Nel Comune di Pianoro, invece, si potranno ammirare le opere all'interno dei locali del Municipio, in particolare nella Sala Giunta e nella nuova sede distrettuale del Centro per le Famiglie, ubicata presso la Ludoteca "Grillo Birillo".

“Fin da giovane imprenditore, ho capito che fare impresa significava anche avere un impegno sociale. Una vita professionale impegnativa con tanti sacrifici, mi ha però concesso di raggiungere importanti traguardi di vita; a parte il sociale, ho dedicato il mio impegno al mondo dei motori e all’arte. In quest’ultima disciplina ho dedicato nella mia città alcune installazioni e donazioni. Pianoro da tanti anni è un territorio in cui dedico un importante evento motoristico, con cui si è instaurato un rapporto di frequentazione. Da poco tempo è stata nominata Assessore una mia ex dipendente, Flavia Calzà e, in qualità di rappresentante dell’Amministrazione Comunale, le ho proposto una donazione di alcune mie opere da inserire nelle scuole, così come anni fa feci per un pongo della Sandra Tomboloni. Contemporaneamente pensai alla mia Regione, stimolato dalla nomina ad Assessore alla #cultura di #maurofelicori a cui mi lega uno stretto rapporto di amicizia e una forte stima per l’uomo ed il lavoro che svolge. Proposi quindi una donazione anche a lui, idea che piacque. Saranno consegnate anche due importanti sculture di #flaviofavelli che saranno esposte in luoghi istituzionali della Regione” – #francescoamante.

GLI ARTISTI
Le opere donate da #francescoamante provengono dalla sua collezione personale e rappresentano piccoli capolavori di #pittura, scultura e fotografia custoditi nel tempo.

Alla Regione Emilia-Romagna saranno consegnate 17 opere degli artisti: Alessandro Aldrovandi, Karin Andersen, Luigi Carboni, #flaviofavelli, Francesca Galliani, Alfio Giurato, Robert Gligorov, Kati Heck, Emil Lukas, Luigi Mainolfi, Boubacar Tourè Mandemory, Giovanni Manfredini, Simon Morley, Renner. Inoltre la Regione riceverà due installazioni di Flavio Favelli che saranno esposte in prestigiose sedi espositive della regione.

Tutte le opere della donazione Amante sono catalogate e rese disponibili all’interno del Catalogo del patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna-PatER (permalink: http://udmc.it/ge2dgmrw).

Al Comune di Pianoro saranno consegnate 8 opere degli artisti: Brunello Baldi, Willie Bester, Davide Cascio, Gianni Castagnoli, Daniela Ciamarra, Paolo Danesi, Mastronunzio.

FRANCESCO AMANTE: PROFILO PROFESSIONALE
Nato a Bologna il 19 novembre 1947, è un imprenditore conosciuto a livello internazionale, grande appassionato di #arte e motori, che da sempre sostiene importanti attività culturali.
Una laurea a pieni voti sulle strategie di marketing discussa alla Facoltà di Economia e Commercio di Bologna con il professor Giovanni Lorenzoni. Un Diploma di commercialista e di revisore ufficiale dei conti. Lavora nell'azienda paterna che poi abbandona per identificare un proprio percorso professionale.

Viene assunto come Responsabile Amministrativo in un gruppo di aziende di abbigliamento e lì nel tempo percorre un importante carriere professionale durante la quale viene prima nominato Direttore Amministrazione Finanza e Controllo, in seguito Amministratore Delegato per poi diventare Presidente della Holding del Gruppo. Con un’operazione di Leverage by out concorre all'acquisizione del gruppo partecipandone tra gli azionisti.

Per 10 anni ha ricoperto il ruolo di presidente delle aziende del settore abbigliamento di Bologna e Provincia presso l'Associazione Industriali di Bologna e sedendo in tale periodo anche nel comitato di difesa di proprietà intellettuale chiamato da Antonio Amato presso la Confindustria di Roma.

Per 10 anni è presidente dell'Associazione Amici della Galleria d'Arte di Bologna e in seguito componente del Consiglio di Amministrazione, promuovendo eventi e relazioni internazionali.
Ha finanziato l'installazione della Sala di Attesa presso il Pantheon della Certosa, il grande lampadario “Casa Grande” posto all’ingresso della Cineteca di Bologna e ha riportato sulla facciata di Palazzo d'Accursio l'opera Monumentale “L'Amore Patrio e il Valore Militare” di Giuseppe Romagnoli.

Ha rappresentato i donatori della Città di Bologna per il progetto di restauro dei portici di San Luca, essendo egli stesso donatore.

Nel settore dei motori, quale Presidente della Scuderia Bologna Squadra Corse, ha riportato nel 2000 il transito della Mille Miglia dopo numerosi anni di assenza iscrivendola tra gli eventi culturali di Bologna 2000 Città Europea della #cultura e gestendone il passaggio per 13 anni. Ha riportato inoltre le gare di velocità in salita delle auto storiche della “Bologna-Raticosa” e della “Bologna-San Luca”.

La Scuderia Bologna è uno dei club più numerosi di Italia con oltre 40 piloti, provenienti da tutto il paese, che hanno conquistato numerose vittorie per sé stessi e per il club a livello nazionale e internazionale. Personalmente, con quello del 2020, #francescoamante ha vinto 7 campionati italiani di velocità in salita per auto storiche.

È senior partner di Carthesio azienda internazionale specializzata nei passaggi generazionali aziendali, wealth management and private equity.

Il Presidente Dott. Azeglio Ciampi gli ha conferito l’onorificenza di Commendatore per meriti alla Repubblica.

Nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento della “Turrita d'Argento” dal Comune di Bologna “per aver onorato con la propria attività imprenditoriale e pubblica la città di Bologna e per aver sostenuto con generosità attività culturali di grande rilievo per la città”.

Nel 2019 il circolo culturale Galileo Galilei gli conferisce il Premio Galileo d'Onore quale “imprenditore internazionale che da sempre sostiene generosamente attività ed eventi di grande rilievo per Bologna, soprattutto nel mondo delle auto storiche e nell'arte”.

L'Accademia Italo-Americana gli ha conferito la Dignità di Accademico Onorario a Vita “per le sue non comune doti umane e professionali”.  

Furla Series #3

 


Prossimamente alla GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano si svolgerà una nuova edizione del Furla Series #3 con Nairy Baghramian, dal 26 Maggio al 26 settembre 2021.

Il progetto presentano Misfits, la prima #mostra personale di Nairy Baghramian in un’istituzione italiana, a cura di Bruna Roccasalva.

Parte del ciclo Furla SeriesMisfits è un progetto ideato dall’artista per gli spazi della GAM, che ruota attorno ad alcuni nuclei fondamentali della sua ricerca: dall’interesse a intervenire sugli spazi che segnano un confine, all’analisi del rapporto che lega l’oggetto estetico e la cornice istituzionale che lo ospita.

Misfits nasce dallo specifico contesto urbano in cui si trova la GAM: un giardino il cui accesso agli adulti è consentito solo se accompagnati da bambini. Una serie di sculture di grandi dimensioni abiteranno lo spazio interno ed esterno al museo, ibridando l’idea di gioco con una riflessione sull'esperienza estetica dell'inadeguatezza e l'imperfezione.

Furla Series #03 - #nairybaghramian. Misfits è il frutto della collaborazione tra Fondazione Furla e la GAM - Galleria d'Arte Moderna di Milano, con il generoso contributo della Fondazione Henraux per la produzione delle opere in #marmo.  

26/03/21

Nuove realtà fra Torino e Milano

 


Il flusso dell'arte continua anche in tempi difficili e da Torino e Milano si confermano realtà due nuove proposte, Osservatorio Futura a Torino che da un anno un gruppo di curatori sta sviluppando in un percorso di analisi dell'attività creativa urbana e  Co_Atto che si modula sulla città meneghina con un approccio indagatore che si svela nella recente mostra dal titolo "in festa" al Passante Ferroviario.  





Gerhard Richter al Kunsthaus Zürich

 

Oggi, 26 marzo prende avvio al Kunsthaus Zürich un evento dedicato a Gerhard Richter. È la prima mostra personale che il Kunsthaus dedica al più importante artista tedesco contemporaneo. L’esibizione è incentrata su uno dei suoi generi principali, ovvero la pittura di paesaggio. La maggior parte delle circa 140 opere in mostra sono in Svizzera per la prima volta: basti citare la «Veduta di città PX» (1968), gli spettacolari «Paesaggi marini» provenienti da Berlino e da Bilbao e l’«Immagine della giungla» (1971), carica di energia, in prestito da una collezione privata. Accanto a 80 quadri sono in mostra disegni, collage fotografici, fotografie sovraverniciate, stampe e libri d’artista dal 1957 al 2018.  L'esposizione durerà fino al  25 luglio 2021.

La mostra, concepita da Hubertus Butin, curatore ospite proveniente da Berlino, e realizzata insieme alla curatrice del Kunsthaus Cathérine Hug, presenta una struttura tematica. Su 1200 metri quadri i visitatori potranno vedere uno spaccato del processo creativo di Richter.


PAESAGGI DI SECONDA MANO

Fin dall’inizio Richter osserva il paesaggio attraverso la lente meccanica della fotografia. Alla base dei suoi quadri vi sono soprattutto scatti realizzati dall’artista stesso. Egli di fatto non rappresenta paesaggi, bensì fotografie di paesaggi. Rimane visibile a colpo d’occhio l’estetica spiccatamente fotografica del dettaglio, della struttura e del colore, come ad esempio nel quadro ad olio «Casa nella foresta» (2004), che presenta uno scorcio dell’edificio per il personale del celebre hotel di Sils Maria. Prende così avvio la sua riflessione critica sulle opportunità perdute della pittura.


«INNESTI» DI ISPIRAZIONE ROMANTICA

Il romanticismo tedesco di pittori quali Caspar David Friedrich costituisce per Richter un centrale punto di riferimento in alcuni suoi quadri. Egli cerca di attingere all’estetica di tali opere tramite cieli sconfinati e orizzonti bassi, intensi tramonti, paesaggi avvolti nella nebbia, immagini di nuvole e arcobaleni. Al contempo, tuttavia, si vede costretto a rielaborare la tradizione romantica in opere come «Ghiaccio» (1981), che se da una parte si riallaccia al «Mare di ghiaccio» (1823) di Friedrich, dall’altra non può essere – come in Friedrich – una Comunicato stampa Zurigo, 25 marzo 2021 manifestazione visibile del divino. Poiché tuttavia i suoi quadri paesaggistici carichi di atmosfera vengono percepiti da molti come romantici, l’artista li definisce degli «innesti».


PAESAGGI NELL’ASTRAZIONE

Soprattutto negli anni Sessanta e Settanta l’artista realizzò quadri altamente astratti di montagne, parchi e città, che esplorano ulteriormente le possibilità pittoriche offerte da un’astrazione basata originariamente sulla fotografia. Tali opere oscillano tra motivi paesaggistici rappresentati in modo figurativo e una materialità autoreferenziale del colore applicato con ampie pennellate. In tale dicotomia non si cela l’astrazione classica, intesa come emancipazione della forma, bensì vi si esplorano le potenzialità offerte da un percorso di emancipazione che parte dalla fotografia. L’opera bipartita «San Gallo» (1989), dalle dimensioni 250 x 680 cm, grazie al titolo e ad una linea continua d’orizzonte rende possibile l’associazione ad un paesaggio, pur essendo un quadro astratto.    


PAESAGGI COME COSTRUTTI FITTIZI

Negli anni Settanta e Novanta Richter crea anche paesaggi in forma di costrutti fittizi. Con quadri ad olio, stampe, collage fotografici e con un’opera tridimensionale, rappresenta paesaggi e spazi monumentali non riscontrabili nella realtà. La composizione delle immagini del mare, delle montagne e delle nubi trascende ogni tipo di esperienza reale quanto alle dimensioni o alla collocazione degli elementi.    


PAESAGGI SOVRAVERNICIATI

Dagli anni Ottanta in poi, l’artista dà vita a dipinti astratti su base fotografica utilizzando un ampio spettro di tecniche accomunate da spiccata fisicità, quali la decalcomania, la raschiatura, la diffusione di colore con la spatola e con la racla. Attraverso la fotografia di paesaggio viene presentato un motivo figurativo mentre in superficie viene applicata una materia cromatica astratta. Questi due piani – anche in opere prive di riferimenti topografici come «10.Apr.2015» (2015) – si fondono a creare un’unità composita avvincente, eppure rarefatta. 


UNO SGUARDO RIVOLTO AL PASSATO, MA ANCHE AL FUTURO

Nel 1981 Richter disse dei suoi paesaggi: tali opere mostrano la mia «nostalgia», sono il «sogno di un ordine classico e di un mondo ideale». E in effetti quando parliamo di paesaggio, di solito lo facciamo in un’accezione positiva. Dalla prospettiva dell’osservatore, i più concorderanno sul fatto che i paesaggi di Richter non contraddicono la nostra concezione del «bello». La dichiarazione resa da Richter nel 1970 di voler dipingere «qualcosa di bello» tramite i paesaggi era per certi versi sovversiva, come giustamente evidenziato dallo storico dell’arte Dietmar Elger, biografo di Richter e direttore dell’archivio di Dresda a lui dedicato. Infatti, all’epoca erano preponderanti altri movimenti artistici quali la pop art e l’arte concettuale, come pure le opere politicamente impegnate. Con la sua pittura Richter andava controcorrente.


IL PAESAGGIO IN TEMPI MOVIMENTATI

La nostra ammirazione del paesaggio e delle sue qualità estetiche aumenta con l’avvio dell’industrializzazione nell’Ottocento. Tale apprezzamento cresce ancora a seguito delle devastazioni causate da guerre e da catastrofi ecologiche. L’evocazione di sentimenti forti accomuna l’osservazione tanto dell’arte quanto del paesaggio. Il 2021 è ancora segnato dalla crisi del coronavirus, con conseguenze assai avvertite sul piano personale, quali il distanziamento sociale e la riduzione della mobilità. La programmazione della mostra in questo periodo offre un barlume di speranza. Una visita al Kunsthaus Zürich mostra l’importanza delle esperienze sensoriali condivise, al di là del virtuale e dello schermo, soprattutto quando esse divengono uno sfondo fisico e materiale per la proiezione della nostra nostalgia e della nostra riflessione, come avviene con i paesaggi di Gerhard Richter.  


In collaborazione con il Bank Austria Kunstforum Wien.  


Con il sostegno di Credit Suisse – Partner Kunsthaus Zürich e di Swiss Re – Partner per l’arte contemporanea. 


PROPOSTE DI MEDIAZIONE MUSEALE: VISITE GUIDATE, TAVOLE ROTONDE, CONCERTO

Un’audioguida (in tedesco, inglese, francese, italiano) per i grandi propone approfondimenti e spiegazioni del filo conduttore della mostra alla luce di oltre 20 opere. A disposizione dei bambini vi sono un’apposita audioguida (in tedesco) e fogli da colorare.  


Visite guidate (dovrebbe iniziare a maggio)

Visite guidate per il pubblico (in tedesco) sono previste ogni mercoledì e giovedì alle ore 18:00, il venerdì alle ore 15:00 e la domenica alle ore 11:00. Il Kunsthaus organizza volentieri visite guidate private su richiesta.    


Ritorno del sublime

Dialogo tra Julia Gelshorn, professoressa di storia dell’arte, Günther Vogt, architetto di paesaggi, e Julius von Bismarck, artista; modera Cathérine Hug.  

Mercoledì 26 maggio, ore 18:30–20:00, sala conferenze del Kunsthaus Zürich. In tedesco.

CHF 15.–/10.– ridotto; CHF 5.– con biglietto valido per la mostra e per i membri.    


Dalla concezione alla realizzazione della mostra

Con i curatori Hubertus Butin (Berlino), Cathérine Hug (Kunsthaus) e Lisa Ortner-Kreil (Bank Austria Kunstforum Wien); modera Christoph Stuehn.

Domenica 13 giugno, ore 11:00–12:30, sala conferenze del Kunsthaus Zürich. In tedesco.

CHF 10.–/8.– ridotto; CHF 4.– con biglietto valido per la mostra e per i membri. Nell’ambito del Zurich Art Weekend.  


Dalla mente alla carta

Su ordinazione dei visitatori, la scrittrice Julia Weber redige su macchina da scrivere nuovi testi d’ispirazione paesaggistica da portare via con sé.  

Domenica 27 giugno, ore 13:00–18:00, giardino di Miró del Kunsthaus Zürich.  


Paesaggi sonori

Un viaggio nell’ampio spettro dei suoni del pianoforte che probabilmente hanno accompagnato Gerhard Richter nella sua opera di creazione. Musiche da Johann Sebastian Bach a John Cage fino a György Kurtág; di e con i guerillaclassics, con Hiromi Gut e giovani ospiti a sorpresa di provenienza internazionale.  

Mercoledì 14 luglio, ore 18:30–20:00, nella sala conferenze del Kunsthaus Zürich e nello spazio pubblico attorno al Kunsthaus. In tedesco.

CHF 15.–/10.– ridotto; CHF 5.– con biglietto valido per la mostra e per i membri.


 


25/03/21

I 30 anni di Thaddaeus Ropac



 

La galleria Thaddaeus Ropac festeggia i 30 anni di attività con una mostra trasformativa in tre parti con opere di oltre 60 artisti che sono stati proposti in questi mesi, con i tanti artisti che hanno partecipato alla sua crescita. 



CS

A three-part transformative exhibition with works by over 60 artists to be unveiled in the course of seven months.

This winter, we celebrate the 30th anniversary of our Parisian galleries with a transformative exhibition bringing together new and historical works by over 60 artists at our Pantin space. Organized in three parts, the exhibition will be unveiled over the course of seven months. The first part opened on Sunday 6th December, thirty years after we inaugurated our first gallery in Paris in 1990. 

At the time, the inaugural exhibition Vertigo curated by Christian Leigh presented to an European audience cutting-edge American art, reflecting the gallery’s focus since its foundation in Salzburg in 1983. Vertigo, a conceptual exhibition comprising works by Peter Halley, Jeff Koons and Sturtevant among others, was described by critic Jerry Saltz as ‘a loss of faith in your own eye, in your own sense of reality’ and charted the course for the gallery’s programme in Paris, which has broadened its scope since. 


'The last 30 years in Paris have been incredibly inspiring, challenging, rewarding and, most importantly, particularly stimulating for the artists. I feel very privileged to have been working with many great artists, and I am deeply grateful to them for offering us exhibitions that have become legendary. It has been a joy to evolve in a cosmopolitan city that embraces art and culture with an intense and thought-provoking resonance. From the first day in October 1990 when I opened my one-floor gallery in the Marais, I felt embraced and welcomed by a very unique Parisian art world that offered us the ideal ecosystem to present works by a very wide range of artists to a curious, enthusiastic and discerning audience.' — Thaddaeus Ropac

Over the last 30 years, the gallery in the Marais has gradually grown to span four floors. In the wake of an increasingly dynamic Parisian art scene, the gallery decided to open a second,  large-scale space just outside Paris, in a former boiler factory in Pantin. Inaugurated in 2012 with exhibitions by Anselm Kiefer and Joseph Beuys the space allows for site-specific exhibitions on an expansive scale.  

The anniversary exhibition 30 Years in Paris opens a dialogue between artists from different generations, artistic movements and cultural backgrounds, reflecting the development and the diversity of the gallery’s programme.

Historical works by Joseph Beuys, Rosemarie Castoro, Gilbert & George, Donald Judd, Ilya and Emilia Kabakov, Sol LeWitt, Robert Mapplethorpe, Sigmar Polke, Arnulf Rainer, Robert Rauschenberg, James Rosenquist, Sturtevant, Emilio Vedova and Andy Warhol will be shown alongside recent paintings, installation and sculptures of Oliver Beer, Jean-Marc Bustamante, Tony Cragg, Sylvie Fleury, Wolfgang Laib, Robert Longo, Jack Pierson, Not Vital and Yan Pei-Ming, among others. Important historical installations such as Geburtenbett [Birth Bed] by VALIE EXPORT, first presented in the Austrian Pavilion at the Venice Biennale in 1980, will be shown in Paris for the first time. New works are being created or selected especially for the exhibition – notably by Cory Arcangel, Ali Banisadr, Alvaro Barrington, Jules de Balincourt, Georg Baselitz, Adrian Ghenie, Antony Gormley, Alex Katz, Anselm Kiefer, Imi Knoebel, Elizabeth Peyton, Daniel Richter, David Salle, Sean Scully and Erwin Wurm – prefiguring future exhibitions and collaborations.  

24/03/21

Met on video

 


Da oggi il Metropolitan Museum of Art avvia la sua prima campagna pubblicitaria in formato video agili e coinvolgente, fra storia e presente.

L'iniziativa intitolata “Meet Again at The Met” è stata ideata per invitare i newyorkesi che risiedono nei pressi dello storico museo a venire a visitarlo, per riattivare un rapporto con proprio territorio. 


CS 

The Metropolitan Museum of Art today launched its first-ever cross-platform video advertising campaign encouraging New Yorkers and tristate area residents to visit The Met. Featuring a mix of archival images and views of today’s audiences enjoying the Museum, the 15- and 30-second ad spots are a reminder of the history and importance of The Met, and an invitation to New Yorkers to enjoy all that the galleries have to offer this season. A rare move for the Museum, the video ad campaign powerfully showcases The Met as a welcoming and safe space—a place where visitors of all ages can lose themselves in the beauty and inspiration of great art, and simply enjoy the experience. The two-week campaign, created in partnership with the Museum’s agency AKA NYC, will start March 25 across nytimes.com, Facebook, Instagram, YouTube, and CTV (connected TV) including Hulu.

Daniel H. Weiss, President and CEO of the Museum, commented: “In its 151 years, The Met has known both great accomplishments and profound challenges. Our relationship to great historical moments has never been felt as keenly as it has this past year. While the road ahead will still have its challenges, we are inspired by what the past year has made so evident: the extraordinary importance of the Museum in our time and for our many audiences around the world, and the power of art to comfort, inspire, and excite us; bring us together; foster understanding and compassion; and enlighten our lives, even in the most difficult moments.”

Kenneth Weine, Vice President for External Affairs, said: “With spring arriving and our City reemerging, we are doing all we can to invite New Yorkers to re-visit their Met. It is an honor to be able to provide a place of inspiration and refuge—and we are inspired daily by the joy we see from visitors. With safety measures in place, and two million square feet of gallery space, a visit to the Museum can help visitors rediscover a semblance of our so-called normal life. We hope this outreach helps remind people that their hometown museum is eager to welcome all.”


The Met is currently presenting a robust program of exhibitions, including Alice Neel: People Come First (though August 1, 2021); The Facade Commission: Carol Bove, The séances aren’t helping (through November 2021); Goya’s Graphic Imagination (through May 2, 2021); Arte del mar: Artistic Exchange in the Caribbean (through June 27, 2021); and A New Look at Old Masters (through spring 2022). Upcoming exhibitions include The Roof Garden Commission: Alex Da Corte, As Long as the Sun Lasts (April 16–October 31, 2021); The Medici: Portraits and Politics, 1512–1570 (June 26–October 11, 2021); and The New Woman Behind the Camera (July 2–October 3, 2021). The full list of exhibitions is available on The Met’s website.

About The Met’s Reopening

The Metropolitan Museum of Art reopened on August 29, 2020, after more than five months of closure due to the pandemic, with The Met Cloisters following on September 12, 2020. Since then, The Met Fifth Avenue and The Met Cloisters have been open five days a week, Thursday through Monday, 10 a.m. to 5 p.m. The Met has developed comprehensive safety procedures for its staff and visitors, following guidelines issued by the Centers for Disease Control and Prevention (CDC), New York State, and New York City. Measures include limiting the number of visitors to 25 percent of the Museum's maximum capacity and requiring timed-entrance registration. More information on what visitors can expect is available here, or visit metmuseum.org.

Leonardo fantasy..

 


Ieri sul primo canale della Rai è iniziata la serie Leonardo prodotta da Lux Vide con Rai Fiction, Big Light Productions con France Télévisions, RTVE e Alfresco Pictures, con gli attori Aidan Turner, Matilda De Angelis, Freddie Highmore e un cammeo di Giancarlo Giannini nel ruolo di Andrea del Verrocchio. 

La prima impressione è alquanto divertita, diciamo che di storico non c'è nulla i nomi dei personaggi sono un pretesto per raccontare storie mai accadute e forse più intriganti per un pubblico televisivo che uno che vuole interessarsi di arte, quella vera.

Per cui la sconsiglio se vi interessa sotto un profilo documentativo, tanto più che nel complesso, come primo episodio mi è sembrato alquanto noioso.  

L'arte secondo Ikea

 


Anche quest'anno IKEA Art Event 2021 propone manufatti domestici in forma di opere contemporanee con cinque giovani e sperimentali artisti.

Un proposta limitata in edizione di dieci pezzi, che saranno venduti dal prossimo aprile. 

Si tratta di un particolare orologio da parete di Daniel Arsham, una una sistema di luci del collettivo giapponese Gelchop, materiale decorativo in formato drono di Humans since 1982 e Sabine Marcelis e conclude Stefan Marx con dei vasi.  

23/03/21

Leonardo il più ricercato

 Quali sono i quadri più ricercanti sul web nell'anno del Covid-19?


Questo interrogativo è stato risolto dal sito Diys.com che con il sistema di analisi online Ahrefs ha realizzato una classifica in cui risulta che Leonardo da Vinci è sicuramente l'artista più ricercato, compare ben due volte nei primi tre posti, ma eccovi la classifica. 


1 Leonardo da Vinci, "Mona Lisa" (c. 1503-19) (1.024.000 visualizzazioni mensili)

2 Pablo Picasso, "Guernica" (1937) (454.500 visualizzazioni mensili)

3 Leonardo da Vinci, "The Last Supper" (1495–1498) (343.000 visualizzazioni mensili)

4 Edvard Munch, "The Scream" (1893) (241.000 visualizzazioni al mese)

5 Diego Velázquez, "Las Meninas" (1656) (140.000 visualizzazioni al mese)

6 Grant Wood, "American Gothic" (1930) (136.000 visualizzazioni mensili)

7 Michelangelo, "Creazione di Adamo" (1508-1512 circa) (105.150 visualizzazioni mensili)

8 Johannes Vermeer, "Girl with a Pearl Earring" (1665) (86.000 visualizzazioni al mese)

9 Salvador Dalì, "The Persistence of Memory" (1931) (78.400 visualizzazioni mensili)

10 Hieronymus Bosch, "The Garden of Earthly Delights" (1503-1515) (58.000 visualizzazioni al mese)

22/03/21

Arte e video Gilbert e George, Sophie Taeuber-Arp e M+


 

Gilbert e George creano arte insieme da oltre mezzo secolo. La sua straordinaria opera continua ad essere esplosiva e importante fino ad oggi. Lo SCHIRN dedica un'ampia retrospettiva con opere dal 1971 al 2019 all'universo visivamente sbalorditivo e talvolta provocatorio del celebre duo di artisti londinesi GILBERT & GEORGE.




“Living Abstraction” è il titolo di una grande retrospettiva sul lavoro e la vita dell'artista svizzera Sophie Taeuber-Arp (1889-1943). La mostra, prodotta in collaborazione con il Museum of Modern Art di New York e la Tate di Londra, consente al visitatore di sperimentare l'evoluzione dell'opera di Sophie Taeuber-Arp dai suoi inizi nell'arte applicata ai progetti legati all'architettura e ai dipinti astratti. Kunstmuseum Basel | Neubau.




E concludiamo con una visione del futuro museo M+ di Hong Kong progettato da Herzog & De Meuron.

La memoria di Hugh Steers



In questi mesi di pandemia tornano in mente gli anni di un'altra grande complessità legata alla diffusione del virus dell'Hiv e proprio su questo tema la galleria Alexander Gray Associates di New York presenta una selezione di opere dell'artista Hugh Steers.



CS 

Alexander Gray Associates, New York presents Strange State of Being, an exhibition of paintings and works on paper by Hugh Steers (1962–1995). A figurative painter, the artist was diagnosed with HIV in 1987, ultimately succumbing to AIDS-related complications in 1995 at the age of 32. The Gallery’s show takes its title from a 1994 quote by the artist, “There seems to be a buzz. … I’m in such a strange state of being, and nothing’s ever going to be the same.” Reflective of his state, Steers’s compositions, enigmatic scenes of sickness and tenderness, unflinchingly bear witness to the true cost of the AIDS epidemic while speaking to our present health crisis and political fragility.

Works like Two Men and a Woman (1992) and Hospital Bed (1993) capture the vicissitudes of disease. Transforming these intimate scenes into melancholic tableaux, Steers’s men and women inhabit worlds suffused with love and potential loss. “In a real way those characters were Hugh’s constant companions,” the artist’s friend Julie Heffernan explains. “Avatars of love and friendship that every one of us needs in order to survive day-to-day.” These anonymous figures reveal Steers’s hunger for companionship as he navigated a society wracked by AIDS.

Other paintings and works on paper depict the sociopolitical impact of the epidemic. Official Letter (1990) features a woman wearing a bag over her head. Through its reference to hooding, the composition draws parallels between an execution and a positive HIV diagnosis. At the same time, it metaphorically references the US government’s refusal to acknowledge the full devastation of the AIDS crisis—a willful blindness that parallels the initial national response to Covid-19. Similarly critical of American leadership, additional works by the artist employ megaphones, gas masks, and US flags to underscore the lack of a timely response to the epidemic.

In contrast to these overt critiques, the majority of Steers’s compositions articulate his inner fears and desires as he made art under the specter of the virus. Highlighting the influence of the Western canon on his practice, a series of images, including Girl in Blue and Red (1987), feature an imp-like child whose eerie presence recalls that of the creature from Henry Fuseli’s The Nightmare (1781). In Gold Box (1988), Steers presents this being blinding a man as a snake slithers from an open box. Referencing the myth of Pandora, who released sickness into the world, this menacing painting—created one year after the artist tested positive for HIV—expresses his despair at the diagnosis. Similarly ominous, additional canvases from this period also contain snakes, as well as harbingers of death like crows.

Despite these portents, while indelibly shaped by the AIDS crisis, Steers’s work always rises above its grim realities. As the writer Justin Spring suggests, at the core of the artist’s oeuvre is “… a lingering desire for something transcendent.” Searching for transcendence in the midst of the epidemic, Steers’s paintings gain new resonance in 2021. Their imagery, limned by what the artist once described as the “soft glow of brutality,” anticipates the isolation, loss, and uncertainty of the Covid-19 pandemic.

Hugh Steers’s work was featured in AIDS at Home: Art and Everyday Activism at the Museum of the City of New York, NY (2017) and Art AIDS America, curated by Jonathan Katz and Rock Hushka, at the Tacoma Art Museum, WA (2015); West Hollywood Library and One Archives Gallery and Museum, Los Angeles, CA (2015); Zuckerman Museum of Art, Kennesaw, GA (2016); Bronx Museum of the Arts, New York, NY (2016); and Alphawood Foundation, Chicago, IL (2016). His work has been exhibited at the Whitney Museum of American Art, New York, NY (2013); New Museum of Contemporary Art, New York, NY (1994); Richard Anderson, New York, NY (1992); Midtown Galleries, New York, NY (1992); Denver Art Museum, CO (1991); Albright-Knox Gallery, Buffalo, NY (1988); and the Drawing Center, New York, NY (1987), among others. Steers’s work is in private and public art collections, including the Whitney Museum of American Art, New York, NY; Walker Art Center, Minnesota, MN; and Denver Art Museum, CO.In 1989, Steers received a Pollock-Krasner Foundation Fellowship. A comprehensive monographic catalogue of Steers’s work was published by Visual AIDS in 2015. 

21/03/21

I Readings di Prada

 Sempre stimolanti i Readings”  proposti dalla Fondazione Prada, una evoluzione, sotto forma di podcast, della sua ricca attività editoriale, un’antologia sonora composta da testi di studio, saggi critici e racconti d’autore commissionati dalla fondazione nell’ambito dei propri progetti multidisciplinari.

“Readings” riunisce una vasta selezione di estratti dai libri pubblicati dal 2012 ad oggi. Il primo nucleo, destinato a crescere, comprende più di 50 podcast di storici, filosofi, curatori e scrittori come Nicolas Bourriaud, Massimo Cacciari, Germano Celant, Christoph Cox, Emilio Gentile, Alison Gingeras, Boris Groys, Udo Kittelmann, Rachel Kuschner, Christy Lange, Roxana Marcoci, Julia Robinson, Dieter Roelstraete, Jeffrey Schnapp, Salvatore Settis, Ali Smith, Lynn Spigel, e molti altri.

I podcast sono realizzati in italiano e inglese, le pubblicazioni di Fondazione Prada sono disponibili nel bookshop online


20/03/21

Jr street art a Palazzo Strozzi a FIrenze.

 


Ed ecco svelato l'intervento creativo che lo street artist @jr sulla facciata di  @palazzostrozzi in Firenze. 

Un ironico lavoro che squarta l'edificio per condividere col passante alcune emozioni di arte, con opere che in realtà si trovano nello storico museo delle Gallerie degli Uffizi, la Primavera e la Nascita di Venere del Botticelli.

“China Cabinet” di Theaster Gates al Prada Rong Zhai a Shanghai.

 

Nei giorni scorsi a Shanghai si è aperto il progetto della Fondazione Prada, per il rinnovo degli spazi del negozio Prada Rong Zhai. Per farlo è stato coinvolto l'artista Theaster Gates che ha esposto i suoi lavori in ceramica e rivelando le connessioni che esistono tra la sua attività di ceramista e quella di artista visivo, performer, professore, urbanista e attivista sociale. 

Per “China Cabinet” Gates ha ideato un racconto in tre capitoli che si snoda nelle stanze del primo piano dell’edificio. Nel corso della narrazione l’allestimento assume configurazioni diverse e il ruolo dell’artista subisce un’evoluzione: da ospite, a fantasma, a proprietario di casa. Da oggetto di una mostra che esamina le radici del suo processo creativo, l’artista diventa il soggetto che svela il potenziale economico e il contesto produttivo del suo stesso lavoro, fino ad assumere il ruolo di nuovo possibile proprietario di Prada Rong Zhai.

All’evento hanno partecipato oltre 500 ospiti provenienti dal mondo della moda, della cultura e dell’arte - tra i quali gli artisti Ding Yi, Li Qing, Liu Jianhua; i direttori di musei e istituzioni Gan Zhiyi, Kylie Ying, Qiao Zhibing, Wang Jingyuan, Yu Zhirou, Zhang Lin; la collezionista Li Lin; gli archietti Fan Beilei e Shui Yanfei; le modelle Ju Xiaowen, Kang Sijia, Linda Li e Tang He. 





Prada Rong Zhai, Shanghai. Theaster Gates, “China Cabinet”. Veduta della mostra. Foto: Alessandro Wang

19/03/21

La scala celeste di Billi Thanner

 

   IMMAGINE Billi Thanner, Himmelsleiter, 2021(montaggio fotografico)
 cattedrale di santo Stefano ( fuori ) alluminio, dipinto di giallo oro , 36 metri , 33 gradini, © Bildrecht Wien, 2021

A Vienna con la domenica di Pasqua, il prossimo 04 Aprile 2021, sulla torre Sud della Cattedrale di Santo Stefano, arriva la scala celeste di Billi Thanner, suggestivo intervento che per la prima volta appare nel cielo di Vienna.


Illuminata in oro al neon la scala celeste  è l'opera più recente dell'artista Viennese. L'opera artistica, che è stata realizzata su invito del parroco della cattedrale, Toni Faber, in occasione dell'imminente celebrazione della Pasqua, consiste in una scala al neon che ha inizio all'interno della Cattedrale di Santo Stefano, nel battistero, passando per la volta e arrivando fino alla cima della torre Sud. Nella notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua, prima dell'inizio della Veglia Pasquale nella Cattedrale di Santo Stefano (ore 21), La scala celeste sarà illuminata per la prima volta. Brillerà sul cielo di Vienna fino al 31 Maggio 2021.


“La visuale dal basso verso l'alto, è il primo piolo, di per sé rappresenta la preparazione alla preparazione, e se si guarda più da vicino, in realtà inizia con l'ultimo piolo. Gli esseri umani spesso vanno oltre se stessi in diversi modi, e ogni volta che lo fanno, riempiono la loro vita di significato. La scala di Giacobbe è come una scala di significato, tante volte quante ne servono per capire che il piolo più basso è lo stesso di quello più alto. Per me, significa che viviamo la vita su diversi livelli e gradi. Ma la scala di Giacobbe ci insegna anche che non importa quale vita viviamo, ma a quale livello. Nessuno deve preoccuparsi, ma questo può diventare chiaro per noi solo quando siamo in piedi sui pioli superiori della scala di Giacobbe", questo è il significato che Billi Thanner attribuisce alla scala di Giacobbe.

Guardare in alto significa anche dare libero sfogo alle proprie aspirazioni, desideri e speranze, per darsi coraggio, forza e perseveranza, ricaricando le batterie e acquistando fiducia, desiderare il meglio per se stessi e per tutti, indipendentemente da sesso, età, religione e cultura.

LA SIMBOLOGIA DELLA SCALA DI GIACOBBE

La scala di Giacobbe (o scala celeste) simboleggia l'ascesa e la discesa tra il cielo e la terra. Questo simbolo risale ad una storia biblica presente nel Vecchio Testamento. Durante la fuga dal fratello gemello Esaù da Be'er Sheva a Harran, Giacobbe, figlio di Isacco e nipote di Abramo, vede in sogno la scala di Giacobbe. Su di essa, vede gli angeli di Dio salire e scendere. Nel Vangelo di Giovanni nel Nuovo Testamento, l'immagine della scala di Giacobbe viene associata tipologicamente a Gesù Cristo, che nella religione cristiana morì per l'umanità come Figlio di Dio, risuscitò e salì in cielo.

LE VIRTU’ – SINONIMI DI QUALITA’ DEL CUORE

La parola Tedesca virtù si traduce in "Tugend", in Alto Tedesco "tugent", e deriva da "taugen" che significa avere forza, potenza, buone qualità e abilità. Nel suo significato di base originale, applicato anche nel contesto del codice morale patriarcale, la parola virtù si riferisce alla forma fisica, alla bravura e all'eccellenza di una persona. In generale, per virtù si intende una qualità eccezionale o un atteggiamento esemplare. Nel senso più ampio, qualsiasi capacità di agire considerata di valore può essere chiamata virtù.

“I pioli della scala rappresentano le virtù. Sulla base di questa scala di Giacobbe dell'Antico Testamento, la spiritualità cristiana spesso paragona il cammino personale di una persona verso Dio con una scala o gradinata verso il paradiso. Questo cammino verso il paradiso porta su per i gradini delle virtù. In ogni gradino successivo, i bisogni egoistici di questo mondo vengono lasciati alle spalle per avvicinarsi sempre più alla presenza di Dio. In questi tempi difficili, l'illuminazione rappresenta le tre virtù divine della speranza, della fede e dell'amore - rappresentative del gran numero di virtù nella tradizione spirituale dei Padri della Chiesa, specialmente dei Padri del Deserto. Uno di loro, Giovanni Climaco (649 D.C. circa), visse come monaco nella penisola del Sinai all'età di 16 anni; lì fu eremita per 40 anni, inoltre visse diversi anni come abate in un monastero. Scrisse un'opera di ascetismo cristiano, che è uno degli scritti più importanti della tradizione monastica: "La Scala del Paradiso". In essa, descrive l'ascesa spirituale del monaco in 30 passi: dalla rottura con il mondo, attraverso le virtù fondamentali, la purificazione alla ricerca di Dio, il culmine del cammino della fede, fino all'unione con Dio.  Queste varie fasi di crescita spirituale, terminano in agape, affidandosi a Dio attraverso la fede, la speranza e l'amore.“ Toni Faber, Parroco di San Stefano, Vienna

33 VIRTU’

Audacia +++ Compassione +++ Considerazione +++ Coerenza +++ Coraggio +++ Onestà +++ Determinazione +++ Devozione +++ Diligenza +++ Disciplina +++ Discrezione +++ Clemenza +++ Franchezza +++ Cordialità +++   Generosità +++ Gratitudine +++ Onestà +++ Imparzialità +++ Giustizia +++ Gentilezza +++ Lealtà +++ Consapevolezza +++ Modestia +++ Apertura mentale +++ Pazienza +++ Perseveranza +++ Educazione +++ Prudenza +++ Rispetto +++ Altruismo +++ Spirito di libertà+++ Costanza +++ Saggezza

FAR DIVENTARE LE PROSPETTIVE REALTÀ’

“Il nostro obiettivo è quello di mettere sotto i riflettori del pubblico e di promuovere i progetti visionari. Il programma a lungo termine 'Visionary Project' di SIMACEK si basa su progetti nel campo dell'arte e della cultura, ma anche dell'architettura e della sanità.“ “L'installazione artistica de 'La scala celeste' di Billi Thanner è un progetto che mi sta a cuore e realizza esattamente quelle prospettive che vogliamo promuovere con il nostro programma 'Visionary Project' ", afferma Ursula Simacek, Amministratore delegato della SIMACEK Facility Management Group GmbH, Vienna. Grazie alla sua dedizione verso i progetti visionari e grazie al sostegno per La scala celeste di Billi Thanner, si è potuto realizzare lo spettacolo de Le 33 Virtù.

BILLI THANNER

Le opere artistiche di Billi Thanner sono dedicate alla bellezza. Dall'inizio degli anni '90 lavora come artista visiva. Il suo lavoro abbraccia una serie di generi come la pittura, la scultura, l'intervento scultoreo, l'installazione spaziale, l'iniziativa e lo spettacolo, il tutto basato sulla relazione tra uomo, natura, arte e società. Per le sue iniziative e performance, concepite in modo interdisciplinare, l'artista invita regolarmente colleghi di varie discipline - teatro, musica, danza, moda e design - così come gli amici a partecipare. Con un linguaggio visivo sicuro di sé, potente e impulsivo, Billi Thanner affronta lo squilibrio tra azioni sociali, economiche ed ecologiche: superficialità, consumismo sfrenato e mentalità dell'usa e getta, sfruttamento del lavoro umano e della natura, inquinamento ambientale e spreco di risorse. Ma al centro di tutto questo c'è sempre l'essere umano.

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A Barbara Bertolini, Franz Böhm GmBH, Vienna, Christian Dior Couture, Vienna, Toni Faber, Parroco di San Stefano, Vienna, Matthäus Groh, Sara Kaurin, Lichtwerkstatt Knoll, Vienna, KS Ingenieure ZT GmbH, Vienna, Josef Manner & Comp. AG, Vienna, Wolfgang Markl | Metalltechnik, Vienna, Manuel Pawelka, Ina Pfneiszl, Nadja Puttner, Wolfgang Reichl, Ursula Simacek, Amministratore delegato, SIMACEK Facility Management Group GmbH, Vienna, Claudia Stöckl, Wolfgang Zehetner, Capo della Fabbrica di San Stefano, Vienna, Capitolo della Cattedrale di San Stefano, Vienna, Christina Werner PR.