Questa frase è sempre usata in modo non proprio coerente al suo significato, eccovi il testo si tratta di un bravo del Capitolo V dell'Idiota di Fëdor Michajlovič Dostoevskij , sotto riportato.
Quale bellezza dovrebbe salvare il mondo, quella di un pittore (ad esempio l'austriaco Adolfo Hitler...) , di un critico, di uno storico, di un collezionista ...
Va beh leggiamo il testo e meditiamo ...
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Capitolo V
Verso la fine della dissertazione di Lebedev, Ippolit si era addormentato di colpo sul divano. Ora si ridestò all'improvviso come se qualcuno lo avesse colpito al fianco, trasalì, balzò in piedi, si guardò attorno e impallidì. Si guardò persino indietro spaventato, ma quando riprese completamente conoscenza e ricordò tutto, una vera espressione di terrore si dipinse sul suo volto. «Che, se ne vanno? È finito? Tutto finito? È sorto il sole?» domandò con trepidazione afferrando la mano del principe, «che ora è? Per l'amor del cielo, che ora è? Ho dormito troppo. Quanto ho dormito?» Era disperato come se dormendo avesse perduto qualcosa di fondamentale per la sua stessa sorte. «Avete dormito sette, otto minuti» rispose Evgenij Pavloviè. Ippolit lo guardò avidamente e rifletté per alcuni istanti. «Soltanto! Dunque, io...»E riprese il fiato con un forte respiro come se si fosse liberato di un peso insopportabile. Capì infine che non era "finito" niente, che non albeggiava ancora, che gli ospiti si erano alzati solo per andare a mangiare qualcosa e che era terminata soltanto la predica di Lebedev. Sorrise e gli comparve sulle guance il rossore del tisico sotto forma di due macchie vistose. «E voi mentre io dormivo avete contato anche i minuti, Evgenij Pavlyè» disse con aria canzonatoria, «non avete fatto che osservarmi tutta la sera, vi ho visto... Ah! Rogožin! L'ho sognato or ora» sussurrò all'orecchio del principe indicando turbato Rogožin seduto vicino al tavolo, «ah,sì» e cambiò di nuovo discorso, «dov'è l'oratore, dov'è Lebedev? Ha finito dunque il suo discorso? Di che cosa ha parlato? È vero, principe che una volta avete detto che la "bellezza salverà il mondo"? Signori» prese a gridare a tutti, «il principe afferma che la bellezza salverà il mondo! Ed io affermo che idee così frivole sono dovute al fatto che in questo momento egli è innamorato. Signori, il principe è innamorato, non appena è arrivato, me ne sono subito convinto. Non arrossite principe, mi impietosite. Quale bellezza salverà il mondo? Me l'ha riferito Kolja... Siete un cristiano fervente? Kolja dice che voi stesso vi definite un cristiano.» Il principe lo osservava attentamente senza rispondergli. «Non mi rispondete? Voi forse siete convinto che io vi voglia molto bene?» aggiunse all'improvviso con astio. «No, non ne sono convinto. Lo so bene che non mi amate.» «Come! Anche dopo quello che è accaduto ieri? Ieri sono stato sincero con voi.» «Anche ieri ero consapevole che voi non mi amate.» «E questo perché vi invidio, vero, perché vi invidio? Lo avete sempre pensato e lo pensate anche adesso... ma a che scopo dirvi questo? Voglio bere ancora champagne, versate Keller.»
«Non dovete più bere Ippolit, non ve lo permetterò...»E il principe allontanò la coppa da lui. «E va bene...» accondiscese subito, quasi ripensandoci, «che dicano pure... al diavolo ciò che diranno! Non è vero, non è vero? Che dicano pure poi, vero principe? Ma a noi che interessa ciò che sarà dopo!... Ma io sono ancora stordito dal sonno. Che sogno terribile ho fatto, solo adesso lo ricordo... Non vi auguro sogni simili, principe, anche se forse è vero che non vi voglio bene. Infatti anche se non si ama una persona, non c'è bisogno di augurarle il male, vero? Non faccio che porre domande! Datemi la vostra mano, la stringerò forte, ecco così... E voi mi avete dato la mano lo stesso? Dunque sapete che ve la stringo con sincerità? Va bene non berrò più. Che ora è? No, non c'è bisogno, lo so già che ora è. È l'ora! Ora è giunto proprio il momento. Che fanno, apparecchiano da quella parte? Allora questo tavolo rimane libero? Benissimo! Signori, io... ma questi signori non mi ascoltano... io ho intenzione di leggervi un articolo, principe; ovviamente il rinfresco è più interessante, ma...»E subito, inaspettatamente, trasse dalla tasca laterale superiore un plico di formato protocollo chiuso con un gran sigillo rosso. Lo poggiò sul tavolo davanti a sé. Questa uscita inaspettata produsse un certo effetto nella compagnia impreparata a questo, o, meglio, preparata ma non a questo. Evgenij Pavloviè sobbalzò addirittura, Ganja si avvicinò subito al tavolo, anche Rogožin s'accostò ma con una stizza burbera, come prevedendo di che cosa si trattasse. Lebedev che si trovava per caso là vicino si avvicinò con occhietti curiosi e guardò il plico per tentare di indovinare cosa contenesse. «Che avete lì?» domandò il principe inquieto.....
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Tratto da Edizione Acrobata a cura di Patrizio Sanasi