Fra pochi giorni ci saranno degli eventi fieristici a Bologna, la storica Arte Fiera e la nuova Set-up, che aprono, nel nostro paese, la stagione delle rassegne promozionali dell’arte, a cui seguirà poi la volta di Milano, fra quelle più importanti. Ma sono moltissime le occasioni, anche locali, in cui trovare piacevoli opere d’arte. Mentre se si vuole una visione più internazionale fra pochi giorni nella capitale inglese, ci sarà London Art Fair, una fiera di medio livello con tantissime proposte a prezzi molto validi.
Ma tornando al panorama nazionale le occasioni di Bologna offrono la possibilità di percepire i diversi valori di questo particolare sistema consumistico.
Quando si entra in uno dei tantissimi stand, risulta subito evidente che è difficile trovare il listino dei prezzi, ci sono le opere, spesso senza nemmeno dei cartelli con nome, data, materiale usato etc.., ma quasi di sicuro non si troverà il loro valore economico. Già questo fa capire la stravaganza di questo mercato che su una certa mancanza di trasparenza gioca una delle sue carte più suggestive.
Ci domanderemmo quanto varrà quest’opera che ci ha colpito, che ci piace e che forse vorremmo avere?
È questa sicuramente l’interrogativo più difficile a cui rispondere, soprattutto nel poter avere un giusto riscontro di qualità. Ci toccherà così dover intervistare il venditore che ci intorterà con una sua eventuale spiegazione e poi col valore economico, cosa che sarà difficile da capire se proporzionato e giusto.
Diciamo che in una fiera, trascurando i nomi storicizzati e quelli più promossi mediaticamente, il valore di un’opera può aggirarsi fra i 4-15.000 euro, nella media, poi ovviamente contano i materiali, le dimensioni e soprattutto l’unicità. Ma a definire il giusto valore giocano tanti altri fattori.
Personalmente penso che le fiere siano il luogo della vastità in cui poter rapidamente vedere tante cose, mentre lo spazio riservato e quieto delle gallerie il luogo dove riflettere e decidere, spesso spuntando anche prezzi più vantaggiosi.
Se i giovani artisti sono offerti a valori più abbordabili, hanno il contraltare della difficile valutazione temporale, cioè dureranno o scompariranno nel panorama del mercato dell’arte?
Ma se si compra una cosa che piace (e questo secondo me è l’unico parametro significativo) forse non si rimarrà troppo delusi se la promessa di successo non sarà mantenuta. Un aiuto per la valutazione può venire dal curriculum, dalle pubblicazioni sui media e da eventuali importanti acquisti di collezionisti o enti pubblici, segnali che confermano che l’artista si sta affermando e quindi dovrebbe durare.
I nomi già affermati ma non famosi sono la realtà più diffusa, che garantisce spesso, una giusta valutazione fra prezzo e qualità.
Ci sono poi le opere dei nomi affermati e famosi che ovviamente avendo una forte richiesta hanno prezzi più alti. Ma in questo caso ci può venire in aiuto l’acquisto di un loro multiplo, dei lavori seriali, delle stampe, etc.
Un altro aspetto sono poi le tecniche, dalla tradizione della pittura, passando poi per fotografie, video, sculture, installazioni, variabili che dipendono dagli spazi a disposizioni e dai mezzi di gestione e spesso di conservazione, un aspetto che per certi tipi di opere può essere anche più oneroso dell’acquisto dell’opera stessa. Molto importante poi valutare la documentazione di originalità, cioè certificati e autentiche dell'opera.
A coda di tutto ciò si consigli di usare i mezzi tecnologici a disposizioni come il web per fare ricerche sulle opere che vi hanno colpito, ogni galleria/artista hanno oramai un suo spazio sul web, dove si possono trovare interessanti informazioni e anche opere che potrebbero piacerci di più.
Sappiate che oggi già un venti per cento del mercato dell’arte avviene con transizione fatte attraverso il web, anche se personalmente sono ancora legato all’idea di una bella reale visita in galleria, che confermerà la reale percezione del manufatto che ci ha affascinato.