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31/12/20

2020 ci ricorderemo di ...


 



L'anno finisce e cosa possiamo ricordare?


1)   il web sempre più in primo piano

2)   riconsiderare il mercato dell'arte

3)   tante belle parole impegnate ma poca arte da ricordarle

4)   le mostre su Raffaello e Jan van Eyck

5)  50 anni della Serpentine

6)   la Fab di Agnes B.

7)   La casa degli artisti e il ADI Museo del Design a Milano

8)   Tomás Saraceno a Palazzo Strozzi


Queste secondo noi le cose che ci ricorderemo e per voi?  

30/12/20

Rodrigo Hernández

 


Molto interessante il recente lavoro di Rodrigo Hernández presentato dalla galleria Madragoa di Lisbona, un lavoro che si muove fra spazio e colore, dalla piacevole sinuosità.




29/12/20

Quotidiano d'arte al Whitney

 

Dura fino a fine febbraio il progetto espositivo  "Making Knowing: Craft in Art, 1950-2019" proposto dal Whitney Museum di New York che mette in  primo piano il modo in cui gli artisti visivi hanno esplorato i materiali, i metodi e le strategie del mestiere, a partire dalle opere realizzate dopo la seconda guerra mondiale, quando molti artisti hanno abbracciato le arti in fibra e la ceramica per sfidare il dominio della pittura tradizionale e scultura. 

Nei successivi sette decenni, gli artisti hanno continuato a esplorare tecniche come la tessitura, il cucito o la ceramica e hanno sperimentato con diversi materiali come tessuti, fili, argille e anche perline. Queste opere parlano degli interessi che gli artisti hanno per la vita domestica, i materiali hobbistici, le tradizioni americane decorative e vernacolari, il "lavoro delle donne" e l'estetica femminista e queer. 

Impiegando modalità di produzione artistica marginalizzate, sfidano le strutture di potere che determinano il valore artistico.

Tratta principalmente dalla collezione di Whitney, la mostra comprenderà oltre ottanta opere di oltre sessanta artisti, tra cui Ruth Asawa, Eva Hesse, Mike Kelley, Liza Lou, Howardena Pindell, Robert Rauschenberg, Elaine Reichek e Lenore Tawney, oltre a presentare nuove acquisizioni di Shan Goshorn, Kahlil Robert Irving, Simone Leigh, Jordan Nassar e Erin Jane Nelson.

Questa mostra è organizzata da Jennie Goldstein, assistente curatrice, ed Elisabeth Sherman, assistente curatrice, con Ambika Trasi, assistente curatoriale.

28/12/20

Un 2021 ricco d'arte

Questo 2021 sarà l’Anno di Dante e due delle città dantesche per eccellenza, Ravenna e Verona, per l’occasione alleate tra loro, hanno messo in campo un calendario di eventi davvero impressionante. Il programma di Ravenna, annunciato in occasione della visita alla città del Presidente della Repubblica, prevede ben 4 mostre. La prima, allestita alla Classense con il titolo “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante”, ripercorre il VI centenario dantesco del 1921, inaugurato l’anno prima alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce.

Sino al 14 luglio, l’antica chiesa camaldolese di San Romualdo accoglierà Le “Arti al tempo dell’esilio”, mostra che ripercorre le tappe dell’esilio dantesco, attraverso una raffinata selezione di opere fondamentali dei più importanti artisti del tempo di Dante: Giotto e Cimabue, Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio, Giovanni e Giuliano da Rimini... insieme a capolavori assoluti dell’oreficeria e della miniatura.

Da settembre, “Un’epopea pop” mostrerà al MAR - Museo d’Arte la fortuna popolare della figura di Dante, attraverso i secoli e i generi espressivi, dai manoscritti del Trecento fino agli articoli di merchandising. Intrecciato alla mostra, un percorso d’arte contemporanea proporrà, sui temi danteschi, opere di Richard Long, Kiki Smith, Rä di Martino, Elisa Montessori, Tracey Emin, Robert Rauschenberg, Gilberto Zorio... Al centro del chiostro cinquecentesco del MAR, il pubblico avrà l’occasione di entrare fisicamente in Sacral di Edoardo Tresoldi.

Con la Galleria degli Uffizi il Comune di Ravenna ha avviato una collaborazione pluriennale ed è da essa che prende vita anche il progetto espositivo “Dante nell’arte dell’Ottocento. Un’esposizione degli Uffizi a Ravenna” che quest’anno propone il dipinto di Annibale Gatti raffigurante “Dante in esilio”, in mostra sino a settembre ’21 nei chiostri francescani limitrofi alla tomba del Poeta.

Anche Verona, la città di Cangrande della Scala, ricorda Dante con un importante programma di eventi. Tra quelli espositivi spicca la mostra “Tra Dante e Shakespeare. Il mito di Verona”, allestita dal 23 aprile al 3 ottobre, alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Sei sezioni, prestiti d’eccezione per ricordare Dante, Beatrice, Romeo e Giulietta. Muniti di una apposita Mappa, si percorre poi quella che è una mostra diffusa dal titolo “Dante a Verona”, fatta di storie e luoghi nella città che per Dante fu «lo primo... refugio e ’l primo ostello». Alla riscoperta della Verona scaligera e medievale.

Giunti al Museo di Castelvecchio, dove si conserva la statua equestre di Cangrande, nella Sala Boggian, verrà esposto l’Inferno dantesco rivissuto nelle potenti immagini dell’americano Michael Mazur (1935-2009), a vent’anni dalla loro “prima” al Castello scaligero.

Gli Uffizi sono scesi in campo anche per una mostra-evento programmata dalla prossima primavera alla Reggia di Colorno. Nei Saloni della sontuosa dimora tornerà la mitica Collezione di Porcellane dei Duchi di Parma. Tesori delle più importanti manifatture europee del ‘700, che a seguito dell’unione del Ducato al Regno d’Italia sono stati dispersi tra diverse sedi tra cui il Quirinale. Ora lo storico, seppur temporaneo, ritorno a casa.

Parma, la Nuova Pilotta affronta il ’21 presentandosi in veste ampiamente rinnovata. Tre le mostre in programma: “L’Ottocento e il mito di Correggio”, che dopo il mancato avvio a causa dell’emergenza sanitaria, aprirà i battenti a fine febbraio. Per essere seguita da “Le passioni del Maggiordomo. I Fiamminghi della Nuova Pilotta” che documenterà l’arrivo a Parma della pittura fiamminga e ciò che questo significò nell’arte del Ducato. Concluso il periodo espositivo, i Fiamminghi andranno a comporre una sezione del nuovo allestimento museale della Pinacoteca.

Per l’autunno Simone Verde, Direttore della Pilotta, non nasconde l’orgoglio di poter presentare a Parma, Capitale della Cultura, i tesori de “I Farnese”, spettacolare storia di una Dinastia che dell’arte ha fatto un suo simbolo.

Nella vicina Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo, l’appuntamento di maggior rilievo sarà nell’autunno del ’21, con una grande retrospettiva su Mirò. Nei mesi che la precederanno, la Fondazione prevede due eventi: un focus su Modigliani e uno su Pasolini.

Dalle porcellane della Reggia di Colorno, ai vetri veneziani – 800 pezzi dei maggiori maestri e delle grandi fucine muranesi – che aprirà in primavera alla Galleria Rizzarda di Feltre (BL). La mostra, destinata successivamente a trasformarsi in nuova sezione del Rizzarda, ha come titolo “Collezione di vetri veneziani Carla Nasci - Ferruccio Franzoia”.

Restando in Veneto, Rovigo di grandi mostre ne propone addirittura quattro. In Palazzo Roverella, la primavera sarà riservata ad “Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie”, un’esposizione di vasto respiro sulle molteplici relazioni tra queste due sfere espressive, dalla stagione simbolista fino agli anni Trenta del Novecento. L’autunno sarà invece riservato alla fotografia, con una originale monografica di Robert Doisneau, alla ricerca degli attimi di felicità che egli ha saputo catturare nelle sue immagini.

In Palazzo Roncale, la primavera vedrà protagonisti i sette Teatri Storici del Polesine, magnifici edifici, cuore di infinite storie. Che la mostra “Quando Gigli, la Callas e Pavarotti...I Teatri Storici del Polesine”, racconta per immagini, suoni, testimonianze.

Stessa sede, ma in autunno, “Giovanni Miani. Il leone bianco del Nilo”: per la prima volta la storia di un Indiana Jones dell’Ottocento, l’uomo a cui venne impedito di intestarsi la scoperta delle sorgenti del Nilo.

Dal Veneto al Friuli per due monografiche di oggettiva qualità, dedicate ad altrettanti artisti locali per nascita ma non certo per livello ed interesse. “Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487 - 1561)” è il titolo della mostra che all’artista e architetto rinascimentale dedicherà il Castello di UdinePordenone invece, nella sede dei Civici Musei, indagherà “Michelangelo Grigoletti (1801-1870)”, un necessario omaggio ad un artista che ha interpretato in modo originale l’arte dei decenni centrali dell’Ottocento, tra Italia e Ungheria.
Quando anche le donne si misero a dipingere, o meglio venne loro riconosciuto il diritto di farlo, Fede Galizia fu tra le prime a ottenere riconoscimento e successo internazionali. A lei, trentina d’origine, il Castello del Buonconsiglio, a Trento, riserva la sua grande mostra estiva.
Nel campo della Fotografia è pronta ad aprire i battenti, non appena sarà consentito, a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (TV): “Steve McCurry. Icons”, una selezione di oltre 100 fotografie di uno dei più acclamati fotografi contemporanei.

Mentre a Torino, CAMERA il Centro Italiano per la fotografia svela un programma da grande annata. A partire da marzo una doppia personale su Horst P.Horst e Lisette Model. Lui grande genio della moda, lei ironica e dissacrante street photographer. Seguirà a giugno una personale dedicata ad uno dei più importanti fotografi italiani contemporanei, Walter Niedermayr (Bolzano, 1952). Immancabili i temi dei paesaggi alpini, delle architetture e il rapporto fra spazi aperti e spazi chiusi. Per l’autunno, in occasione delle attesissime ATP Finals, che si svolgeranno a Torino dal 2021 al 2025, CAMERA mette in campo una grande personale del fotografo inglese Martin Parr che naturalmente esporrà scatti dal mondo del tennis.

Il ’21 sarà anche l’anno di apertura di nuovi musei o del rinnovo di altri. Si è già fatto cenno alla nascita della Nuova Pilotta. Dove “Nuova” non è solo un aggettivo da aggiungere ad un nome storico, ma l’idea di un museo di nuova concezione.

Attesissimo, a Treviso, il nuovo Museo Nazionale della Collezione Salce, creato dal Mibact nell’ex chiesa di Santa Margherita. Per la sua inaugurazione il Nuovo Salce accoglierà una delle tre sezioni della ricchissima esposizione che Treviso dedicata a “Renato Casaro L’ultimo cartellonista del Cinema. Treviso, Roma, Hollywood”. Oltre che al Nuovo Salce, la mostra sarà allestita nella seconda sede del Salce, al Complesso di San Gaetano, e al Museo Civico di Santa Caterina.

Cittadella, città murata tra le meglio conservate e valorizzate in Italia, non appena le norme lo consentiranno aprirà i battenti il nuovo “Museo del Duomo”, con una spettacolare sequenza di dipinti, sculture e arti applicate dal Duecento all’Ottocento.

Un altro, rilevantissimo intervento di restyling è in corso al Museo Nazionale Sanna a Sassari. Coinvolge l’intera Sezione Etnografica, ricchissima di testimonianze. A darle un volto nuovo è impegnato un “allestitore” d’eccezione, lo stilista Antonio Marras.
Tra gli appuntamenti milanesi, quello proposto da Bottegantica spicca per novità: la galleria proporrà infatti (dal 5 marzo) una monografica dedicata al Giovane Boccioni, focalizzata interamente sugli anni tra il 1901 e 1909, una fase dell’artista mai prima studita così attentamente.

Il ’21 è anche l’anno dei massimi appuntamenti con l’antiquariato.

TEFAF Maastricht slittata a fine maggio (31 maggio – 6 giugno) punta a una edizione in presenza con circa 270 dei più importanti galleristi mondiali che propongono oltre 7000 anni di storia dell’arte. A cavallo tra settembre e ottobre del ’21 torna la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze (25 settembre – 3 ottobre) 32ma edizione. Autentico vanto italiano per la proposta d’arte e per l’incantevole sede di Palazzo Corsini affacciato sull’Arno, ancora una volta sotto la guida di Fabrizio Moretti. Fine anno, a Torino, la decima edizione di Flashback all’insegna de “l’arte è tutta contemporanea”.

Ultime, ma non certo per il valore delle loro iniziative, due piccole città che costituiscono altrettanti poli di attrazione del turismo interno e internazionale: Pienza e Abano Terme. Entrambe prolungano le loro mostre dedicate a due collezioni d’arte del Novecento. La Collezione di Leone Piccioni, a Pienza e la Collezione Merlini, ad Abano, in Villa Bassi Ratgheb. Quest’ultima collezione posta in dialogo con le opere di arte classica, patrimonio della casa-museo ai piedi dei Colli Euganei. Subito dopo Villa Bassi punta sul cinema, con la mostra “La giusta distanza. Il Veneto del Cinema. Fotografie di scena dal 2000 al 2019” e poi nuovamente sull’arte con “Oltre l’apparenza. Un racconto nella pittura di Luigi Pellanda. 30 anni di iperrealismo”. Annunciato per l’autunno, invece, un importante appuntamento con la grande fotografia.

Questi i primi, ottimi segnali. Che fanno pensare ad un mondo dell’arte che ha deciso di guardare avanti, leccandosi le ferite, certo, ma senza chinare la testa.

27/12/20

Mario Merz al Dia Beacon di Beacon a New York


La Dia Art Foundation di New York  propone per il 2021 una mostra sulle opere di Mario Merz. 

A seguito della recente acquisizione, l'opera Teatro Cavallo (1967) e Tavola Spirale (1982),  sono anche presenti opere da collezioni presenti negli Stati Uniti e dalla Fondazione Merz di Torino. Utilizzando materiali organici e industriali riciclati, l'artista ha sviluppato un'iconografia altamente fantasiosa e ha rifatto forme senza tempo, come l'igloo e il tavolo, in installazioni che immaginano l'interdipendenza tra individui, società e ambiente naturale. Dalla fine degli anni '50 alla metà degli anni '80, la mostra rivisita le forme e i motivi chiave di Merz, l'uso distintivo del neon e lo spiegamento della sequenza di Fibonacci - dove ogni numero è uguale alla somma dei due che lo precedono - per la struttura delle sue installazioni . 

26/12/20

Rodin e Arp alla Beyeler


Festeggiamo il giorno di S.Stefano con un bel giro virtuale alla mostra su Rodin/Arp alla Collezione Beyeler di Basilea.

25/12/20

Buon Natale

Con l'opera "Colombe" colgo l'occasione di un auguri di buone feste a tutti voi, 

                                                                                                                           Domenico


L'installazione "The Doves" dell'artista tedesco Michael Pendry arriva alla Cattedrale di Washington dopo essere stata proposta a Londra, Gerusalemme, New York.

Un suggestivo stormo di origami in forma di colombe che sarà presente fino a fine Maggio 2021.



Informazioni sulla mostra

Poco prima di Natale, l'artista tedesco Michael Pendry ha installato la mostra Les Colombes: una colonna tortuosa di oltre 2.000 colombe di carta origami nella grande navata della Cattedrale Nazionale di Washington. Simboleggiando la speranza e lo Spirito Santo, le colombe incoraggiano un sentimento di ottimismo mentre finiamo un 2020 impegnativo e iniziamo un nuovo anno. Questa scultura è organizzata per dare nuova vita alla nostra Cattedrale, incarnare la nostra determinazione ad essere gentili con il nostro prossimo umano e a fare la nostra parte per rendere un domani migliore.

Les Colombes è già apparso nella Cattedrale di Salisbury a Salisbury, in Inghilterra; St. Martin-in-the-Fields a Londra; Monte Sion a Gerusalemme; Heilig-Geist Viktualienmarkt a Monaco di Baviera; e la Cattedrale di Grace a San Francisco. "L'installazione di Les Colombes ha trovato case di alcuni degli spazi sacri più iconici del mondo, e ora sono entusiasta di esporre questo pezzo nella Cattedrale Nazionale, dove può sfidare e coinvolgere nuovo pubblico, sia virtualmente che, alla fine, di persona", ha detto Pendry.

La mostra è patrocinata da un fondo della Conferenza Episcopale Tedesca e del Ministero degli Affari Esteri/Ministero degli Esteri di Berlino, che sostiene progetti di artisti tedeschi all'estero.


Come vedere la mostra

La Cattedrale rimane chiusa al pubblico a causa della pandemia di COVID-19. Una volta ritenuto sicuro riapro, i membri del pubblico potranno visitare la Cattedrale e vedere la mostra.

Registra la tua email qui sotto per ricevere gli aggiornamenti di stato.

Piega la tua colomba di carta

Crea la tua colomba di speranza! È facile:

1. Prendi un pezzo di carta e scrivi il tuo messaggio ispiratore o di speranza

2. Scarica la guida alle istruzioni del modello PASSO-passo PDF basata su Les Columbes di Michael Pendry

3. Piegare in una colomba e appenderla o darla a una persona cara.

24/12/20

Reggia contemporanea

 


Sono stati selezionati i tre progetti vincitori della prima edizione del concorso “Creazione Contemporanea & Museo Verde – Wooden Renaissance, a site-specific growth” della Reggia di Caserta.

Francesca Borrelli e Roberto Dell’Orco, con “Still life”, Sasha Vinci con “Piccola primavera dorata” e Alice Padovani con “La memoria del leccio” si sono aggiudicati il contest per realizzare, all’interno del Parco Reale, opere di creatività contemporanea con le alberature e i materiali legnosi già a terra o con i tronchi degli esemplari vetusti di Quercus ilex del Complesso vanvitelliano.


La commissione di esperti, composta da Alberta Campitelli, presidente del comitato tecnico scientifico Musei – Mibact e dell’Accademia di Belle Arti di Roma e vice presidente dell’Associazione Parchi e Giardini, Adriana Polveroni, giornalista del settore, critica d’arte, docente e curatrice del contemporaneo, e Maurizio Reggi, funzionario responsabile della Conservazione e Tutela del Parco di Venaria Reale, ha attentamente valutato le 79 progettualità pervenute e ha individuato i tre vincitori. Gli stessi saranno protagonisti anche del bando PAC, Piano per L’Arte Contemporanea 2020, della Direzione Generale Creatività Contemporanea, in collaborazione con la Direzione Generale Musei del MiBACT, per la selezione di opere da inserire nelle collezioni pubbliche italiane.

La Direzione della Reggia di Caserta esprime grande soddisfazione. La partecipazione di tanti creativi, di tutta Italia, ad una iniziativa finalizzata a promuovere la produzione di creazioni contemporanee in chiave sostenibile, mediante l’utilizzo delle alberature del Museo Verde della Reggia di Caserta, è motivo di orgoglio. Un seme che la Reggia di Caserta intende far germogliare e crescere. L’Istituto museale sta profondendo un rilevante impegno nella valorizzazione dell’arte contemporanea, come dimostra anche l’avvio del progetto sperimentale per il riallestimento della collezione Terrae Motus di Lucio Amelio lungo il percorso museale degli Appartamenti Reali. Un percorso, appena iniziato, che porterà presto all’esposizione complessiva del lascito del gallerista napoletano.

“Ringrazio la commissione per il prezioso lavoro svolto a ritmi serratissimi. Sono certa che abbia scelto progetti meritevoli che potranno trasmettere suggestioni e valori del nostro Museo Verde – afferma il Direttore generale Tiziana Maffei – Voglio ringraziare anche coloro che hanno partecipato, che hanno inteso condividere la propria progettualità, che hanno dimostrato di possedere una scintilla creativa e di volersi mettere in gioco. Concorsi di questo spessore danno la possibilità di far nascere e sviluppare idee, dialogare con i contesti, rendere partecipi gli altri e generare futuro. Coniugare a ciò l’utilizzo degli alberi del Parco Reale significa ridare vita, attraverso forme nuove, al nostro patrimonio. Affrontare il tema della circolarità produttiva materiale e creativa, rappresenta una fonte di arricchimento per tutti noi”.

“Abbiamo scelto i progetti che hanno saputo interpretare in modo eccellente lo spirito del luogo, il Bosco Vecchio, offrendo ai lecci, giunti alla fine del loro ciclo biologico, la possibilità di una seconda vita – dichiara la presidente della commissione Campitelli – Questo avviene con la creazione di opere rispettose dell’ambiente, utilizzando pressoché esclusivamente materiale legnoso del Parco Reale. Abbiamo scelto tre progetti molto diversi tra loro, che interpretano nel modo migliore la dimensione poetica dell’albero e quella architettonico monumentale, mediante un armonioso inserimento nel Bosco”.  

Roma virtuale

In questi giorni di ritorno alla limitazione degli spostamenti può essere un piacevole viaggio (virtuale) visitare i famosi musei romani ( Museiincomuneroma.it  ) fruibili in pratici, usando Flash Player, tour virtuali nei musei:


Museo dell’Ara Pacis  http://www.arapacis.it/it 

Musei di Villa Torlonia  http://www.museivillatorlonia.it/it/infopage/tour-virtuale-dei-musei-di-villa-torlonia 

Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali  http://www.mercatiditraiano.it/it/infopage/tour-virtuale-dei-mercati-di-traiano-museo-dei-fori-imperiali

Museo di Roma   http://www.museodiroma.it/it/musei_digitali/tour_virtuali

23/12/20

Damien Hirst a St.Mortiz

 


Da alcuni giorni sul lago ghiacciato di St. Moritz  c'è la grande scultura “Praying Monk” che Damien Hirst ha portato in questa landa elegante e famosa.

Si tratta di un pezzo realizzato sul famoso filone della mostra veneziana “Treasures from the Wreck of the Unbelievable”.

Una grande figura femminile con le mani sul volto ricoperta da depositi marini come alghe e coralli.  

Meridiani e rete ...

 



Vi segnalo gli interessanti progetti in corso ora al MOCA di Taipei dal titolo "Liquid Love" e "Sound Meridians" sul tema delle relazioni sociali e affettive nei nostri tempi, sulle reti esterne ma anche sulle reti interni del nostro "corpo".


CS

Sound Meridians, the title of this project, owes its inspiration to the concept in traditional Chinese medicine, claiming that human life is sustained by the energy circulating around the meridian system in the human body. In Western anatomy, there is no convincing evidence of meridians, yet there has been empirical verification in the practice of Chinese medicine. This project invokes such a view of corporeality as an imagery metaphor, investigating how sound can communicate different local cultures, put them into circulation, and even transform them into dynamic public spaces, and how sound culture per se can become the medium and material for the topology of history that responds to the historico-cultural development endemic to a place.


●Liquid Love, the title of this exhibition, owes its inspiration to the book by Polish sociologist Zygmunt Bauman, Liquid Love: On the Frailty of Human Bonds (2003). This exhibition re-thinks and explores the experiences of contemporary life in network society through the lens of Bauman’s reflective thinking on the modern world.

●Bauman coined the term “liquid modernity” to characterize our life experiences, as they are shaped and dominated by the flow of financial capital and big data, accompanied by the artificial manipulations and ubiquitous algorithms, and the incorporation of state-of-the-art telecommunications technology today. These experiences and features were exactly what Bauman devoted a lifetime to analyzing.

●Just as Bauman argued, we are inhabitants of the liquid modern world in the information age. In this exhibition, we treat the creative thought and practice of art as an alternative and conceptual means for a new round of dialectical reflection on the world we live in.

●Citing the clues that 19th-century poet Charles Pierre Baudelaire left behind in Le Spleen de Paris, Bauman expounded his idea of non-linear liquid temporality at the outset of Liquid Love. Baudelaire wrote: “My dear friend, I send you a small work of which one could say, not unjustly, that it has neither head nor tail, since everything in it is on the contrary a head and a tail, alternatively and reciprocally. […] We may cut short […] because I do not hold the tiring will of any of them endlessly to a superfluous plot.”

●Similarly, this exhibition seeks to immerse the visitors in the reading and perceptual context of “multiple nodes” and “synchronicity,” thereby helping us reflect on today’s infoxication syndromes, yet allowing us to “envision” society from the perspective of the Baudelairean flâneurs.  

22/12/20

Italian Council 2020, ecco i vincitori

 


La nuova edizione di Italian Council ha visto una partecipazione straordinaria, con 204 candidature da tutto il mondo.


Italian Council sostiene progetti di produzione, promozione, diffusione e conoscenza dell’arte contemporanea italiana nel mondo, secondo tre linee di intervento:


Incremento delle pubbliche collezioni (Ambito 1)

Promozione internazionale di artisti, curatori e critici (Ambito 2)

Sviluppo dei talenti (Ambito 3)

La nona edizione del bando finanzierà 11 nuove produzioni, 2 acquisizioni di opere, 4 mostre monografiche all’estero, 3 partecipazioni a manifestazioni internazionali, 6 progetti editoriali internazionali e 2 residenze di ricerca all’estero. Con il nono bando, per la prima volta saranno finanziati 9 grants (borse di studio) per sostenere la ricerca internazionale di artisti, curatori e critici.


 


I PROGETTI SELEZIONATI

AMBITO 1

I progetti di produzione e promozione internazionale di nuove opere per l’incremento delle pubbliche collezioni che saranno finanziati dall’ottava edizione del bando saranno realizzati da:

Marco Bagnoli presentato dalla Fondazione Museo Montelupo (Montelupo Fiorentino, FI) e destinato al Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino;

Fatma Bucak, presentato dalla Kunsthaus Dresden (Germania) e destinato al MAMbo, Bologna;

Francesca Grilli presentato dall’associazione Contemporary Locus (Bergamo) e destinato alla GAMeC di Bergamo;

Paolo Icaro presentato dal Comune di Volterra e destinato alla Pinacoteca Civica di Volterra;

Claudia Losi presentato dalla Direzione Regionale Musei delle Marche e destinato alla Rocca Roveresca di Senigallia;

Christian Niccoli presentato Momentum gUG (Berlino, Germania) e destinato al MAN di Nuoro;

Valerio Rocco Orlando presentato da Nomas Foundation (Roma) e destinato al Museo del Novecento di Milano;

Laura Pugno presentato dall’associazione a titolo (Torino) e destinato al MUSE di Trento;

Chiaralice Rizzi e Alessandro Laita presentato da AFOL Metropolitana/CFP Bauer (Milano) e destinato al MUFOCO di Cinisello Balsamo;

Alessandro Sciaraffa presentato da Fondazione Torino Musei e destinato alla GAM di Torino;

Alessandro Sciarroni presentato da ArtHub Asia (Hong Kong) e destinato al MAN di Nuoro.


Saranno inoltre acquisite e promosse le opere di:


Bruna Esposito, presentato dall’Associazione Mantellate (Roma) e destinato al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato;

Michele Sambin, presentato dal Circolo del Cinema Ricciotto Canudo (Bisceglie) e destinato al Museo Sigismondo Castromediano di Lecce.



AMBITO 2

Per quanto riguarda la promozione internazionale di artisti, curatori e critici saranno finanziati:



MOSTRE

La monografica di Emilio Isgrò presso il CAFA (Central Academy of Fine Arts) di Pechino (proponente: Associazione Signum Lab, Milano);

La monografica di Gaetano Pesce presso l’Aspen Museum (Aspen, Colorado, USA);

La monografica di Paola Pivi presso il Anchorage Museum (Anchorage, Alaska, USA);

La monografica di Ilaria Turba presso il Mucem - Musée des civilisations de l'Europe et de Méditerranée (Marsiglia, Francia).


PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI

La partecipazione di Patrizio Di Massimo alla Kathmandu Triennale 2077 (proponente: Siddhartha Art Foundation, Kathmandu, Nepal);

La partecipazione di Sissi alla collettiva L'Habit Habite, Villa Bernasconi a Ginevra (proponente: Associazione Acrobazie, Palermo);

La partecipazione di Giacomo Zaganelli alla Thailand Biennale, Korat 2021 (proponente: The Office of Contemporary Art and Culture, Ministry of Culture, Thailandia).


PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI

Il progetto editoriale presentato da Associazione culturale Il Teatro degli Artisti (Pesaro) dedicato a Eliseo Mattiacci e curato da Lara Conte, Cornelia Mattiacci e Giulia Lotti;

Il progetto editoriale presentato dalla Faculté d'Architecture, d'ingénierie architecurale, d'urbanisme (LOCI) – UCLovain (Lovain, Belgio), dedicato al collettivo UFO e curato da Beatrice Lampariello, Boris Hamzeian e Andrea Anselmo;

Il progetto editoriale presentato dalla Fondazione Calzolari (Fossombrone, PU) dedicato a Pier Paolo Calzolari e curato da Denys Zacharopoulos, Andrea Viliani;

Il progetto editoriale presentato dalla Fondazione Il Giardino di Daniel Spoerri - Hic Terminus Haeret (Seggiano, GR) curato da Anna Mazzanti;

Il progetto editoriale presentato dal MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma | Azienda Speciale Palaexpo dedicato a Cinzia Ruggeri e curato da Luca Lo Pinto;

Il progetto editoriale presentato da SAVVY Contemporary (Berlino) e curato da Elena Agudio, Angelica Pesarini, Elena Quintarelli e Chiara Figone.



AMBITO 3

Per lo Sviluppo dei talenti saranno sostenuti:



RESIDENZE

La residenza di Alice Pedroletti presso ZK/U - Center for Art and Urbanistics, Berlino;

La residenza del di Federica Carola Spadoni presso Künstlerhaus Bethanien gGmbH, Berlino.

GRANTS

Il progetto di Elena Abbiatici (curatrice)

Il progetto di Eugenia Delfini (artista)

Il progetto di Marialaura Ghidini (curatrice)

Il progetto di Emanuele Rinaldo Meschini (critico)

Il progetto di Giovanna Costanza Meli (critica)

Il progetto di Federica Patti (curatrice)

Il progetto di Alessandro Quaranta (artista)

Il progetto di Justin Randolph Thompson (artista)

Il progetto di Francesca Verga (curatrice)



23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano

Il prossimo progetto della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, sarà intitolata Unknown Unknowns (Quello che non sappiamo di non sapere).

An Introduction to Mysteries (Introduzione ai misteri) e si svolgerà dal 20 maggio al 20 novembre 2022.

La curatela della 23ª Esposizione Internazionale è stata affidata a Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il progettista dell’allestimento sarà l’architetto Francis Kéré, fondatore di Kéré Architecture.

 Sono intervenuti durante la conferenza: Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo; Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Dimitri S. Kerkentzes, Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE); Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia; Giuseppe Sala, Sindaco di Milano; Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi; Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano; Ersilia Vaudo, curatrice della 23ª Esposizione Internazionale; Francis Kéré, progettista dell’allestimento della 23ª Esposizione Internazionale.

 

Con la 23ª Esposizione Internazionale Unknown Unknowns, Triennale Milano riprende e sviluppa l’importante riflessione scaturita dalla 22ª edizione Broken Nature, garantendo una continuità critica con l’approccio propositivo che l’ha contraddistinta. L’Esposizione sarà concepita come uno spazio di dibattito e confronto aperto e plurale, dove possano convergere esperienze, culture e prospettive differenti.

 Afferma Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano: “La 23ª Esposizione Internazionale Unknown Unknowns sarà un’occasione per portare avanti una riflessione collettiva sul futuro prossimo. Con Broken Nature abbiamo raccontato come i legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale nel corso degli anni siano stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. Il tempo presente e l’epidemia di coronavirus ci hanno trasmesso una profonda fragilità, dovuta anche alla consapevolezza che la sfera dei fenomeni che non conosciamo – e che non sapevamo di non conoscere – si è enormemente ampliata. L’umanità intera si trova di fronte a una sfida che è insieme quella di ampliare la conoscenza – delle leggi dell’universo e della natura, del mondo vitale delle piante e degli animali, dei continenti sommersi della psiche e degli oceani – e di cambiare prospettiva sul ruolo che la nostra specie avrà nel decidere il futuro del pianeta Terra. Una sfida bellissima e difficile che Triennale, come sempre ha fatto nella sua storia, vuole trasformare in una riflessione collettiva e propositiva.”

 Dimitri S. Kerkentzes, Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE), dichiara: “La 23ª edizione dell'Esposizione Internazionale di Triennale Milano porta avanti la missione, condivisa e riconosciuta dal Bureau International des Expositions fin dal 1933, di superare i confini dell'impegno umano e andare alla ricerca di nuove prospettive e risposte alle pressanti domande del nostro tempo. Nel mondo di oggi, di fronte a tante sfide e incertezze, questa piattaforma unica e trasparente andrà oltre le domande che conosciamo e ci permetterà di porci le domande che non conosciamo. Così facendo, artisti, scienziati, designer e progettisti esploreranno e presenteranno nuovi punti di vista sul mondo in cui viviamo e prospettive lungimiranti sul nostro futuro comune.”

 Manlio Di Stefano, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, sottolinea come “l’internazionalizzazione sia una leva fondamentale per la ripresa e la crescita della nostra economia, e interessa in maniera particolare proprio quei comparti del Made in Italy che nella Triennale trovano una fonte di ispirazione, oltre che una vetrina internazionale d’eccezione. In questo senso, sono sicuro che la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano potrà rappresentare una tappa fondamentale di questo percorso di rilancio dell’economia e una nuova pietra miliare del processo di trasformazione, in chiave sostenibile, dei modelli economico-produttivi e delle abitudini quotidiane, cui mi sento di guardare con estrema fiducia e ottimismo.”

 

Come nelle passate edizioni, l’Esposizione Internazionale includerà una mostra tematica – curata da Ersilia Vaudo e prodotta da Triennale Milano – e una serie di partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi ufficiali e invitate a sviluppare dei contributi originali in relazione al tema proposto. La manifestazione riunirà così nuove tendenze e progetti provenienti da diversi paesi del mondo.

 La curatrice Ersilia Vaudo introduce il tema di Unknown Unknowns evidenziando che “la realtà è fatta di misteri: conosciamo solo un piccolo 5% dell’universo, del fondo degli oceani, della nostra coscienza e di molti altri ambiti. La 23ª Esposizione Internazionale sarà una esplorazione e ci confronterà con l’emozione del cercare, del sorprendersi, del sentirsi fragili davanti alla vastità di ciò che ci sfugge, questo simbolico 95% di mondi sconosciuti con cui ci misuriamo. Il tutto mettendo a sistema competenze, culture e punti di vista diversi – designer, architetti, artisti, drammaturghi e musicisti – per confrontarsi con gli ‘Unknown Unknowns’, e partecipare a una esperienza profonda che offra la possibilità di uscire dalla zona di conforto di ciò che controlliamo e rovesciare la nostra idea di mondo.”

 Francis Kéré, progettista dell’allestimento, spiega che “la progettazione e la costruzione dello spazio hanno sempre a che fare con elementi non conoscibili, in quanto il loro utilizzo risiede nel futuro. Questo è emerso in modo ancora più evidente nel 2020, con i grandi cambiamenti che hanno stravolto la nostra vita sociale, pubblica e privata, a seguito della pandemia da Covid-19. Mentre ci apprestiamo a immaginare l'allestimento dell’Esposizione Internazionale, non sappiamo, ad esempio, quali delle restrizioni ai movimenti nei percorsi espositivi resteranno in essere, o se emergeranno protocolli che ancora non conosciamo. Gli ‘Unknown Unknowns’ sono quindi parte integrante del processo di progettazione della mostra, e oggi siamo più consapevoli di prima del nostro ruolo nel plasmare il futuro. Un futuro che includerà anche molti più paesi africani, il che è particolarmente entusiasmante in quanto la loro partecipazione amplierà la nostra comprensione dell'identità e del lavoro svolto sugli ‘Unknown Unknowns’”.

 Il lavoro curatoriale sarà supportato da un Advisory Board composto da: Hervé Chandès, Direttore Generale di Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi; Emanuele Coccia, filosofo e professore all’École des Hautes Études en Sciences Sociales, Parigi; Joseph Grima, curatore, architetto e autore; Sarah Ichioka, urbanista, curatrice e autrice; Mariana Siracusa, designer e ricercatrice; Weng Ling, curatrice e fondatrice di Arts Innovation. Inoltre, verranno coinvolti nella manifestazione Giovanni Agosti, storico dell’arte dell’Università Statale di Milano; Francesco Bianconi, musicista e scrittore; Romeo Castellucci, artista e Grand Invité di Triennale per il quadriennio 2021-2024; Ingrid Paoletti, docente del Politecnico di Milano, ai quali verranno affidati alcuni progetti speciali.

Il tema della 23ª Esposizione Internazionale è stato individuato attraverso un percorso di avvicinamento che ha coinvolto istituzioni ed esponenti del mondo della cultura, della scienza e della ricerca. Nell’ambito di questo confronto sono stati organizzati due simposi – il primo si è svolto il 4 marzo e il secondo l’11 giugno 2020 – oltre a una serie di approfondimenti online raccolti sul Magazine di Triennale sotto il titolo di “Diario 2022”. Grazie a questo percorso è stato avviato un importante dialogo tra i rappresentanti di diverse istituzioni internazionali – musei, università, centri di ricerca –, studiosi, curatori e scienziati, che continuerà nei mesi di preparazione e per tutta la durata della manifestazione. La costruzione di questa rete internazionale rappresenta un elemento centrale di Unknown Unknowns. La rete conta già delle adesioni della Fondation Cartier pour l’art contemporain, con cui Triennale ha avviato un partenariato della durata di otto anni, e di UN SDG Action Campaign, l'iniziativa delle Nazioni Unite che ispira e mobilita individui e organizzazioni in tutto il mondo ad agire per l’umanità e per il Pianeta, con cui Triennale sta lavorando per promuovere la sostenibilità ambientale, l'uguaglianza di genere e l'inclusione.

 La 23ª Esposizione Internazionale Unknown Unknowns è promossa da Triennale Milano con il Bureau International des Expositions – che il 1° dicembre 2020 ha ufficialmente riconosciuto la manifestazione – e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il supporto dei soci istituzionali della Fondazione La Triennale di Milano: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi.

 Triennale Milano ringrazia i Partner Istituzionali Eni e Lavazza e l’Institutional Media Partner Clear Channel. 


Natale con gli Uffizi

Sul sito delle #galleriedegliuffizi dal 23 dicembre una ipervisione dedicata al celebre #tritticoportinari con l’Adorazione dei Pastori del fiammingo #hugovandergoes; il 24 su Facebook video della Vigilia sulla Natività di #gherardodellenotti, e il 25 sempre su Facebook lo ‘Speciale Natale’ dedicato ai bambini

Il direttore #eikeschmidt: “Gli Uffizi offrono tre doni virtuali per trovarci insieme ai nostri cari anche a distanza, nel nome dell’arte”

Non solo il coloratissimo presepe pop dell’artista Marco Lodola e le sale virtuali per bambini e famiglie con i capolavori dell’arte dedicati alla Natività. Pur in tempo di pandemia e chiusura, il Natale delle #galleriedegliuffizi si arricchisce di iniziative sempre nuove. Quest’anno, si inaugura l’ipervisione (mostra virtuale) dedicata al celebre #tritticoportinari del pittore fiammingo #hugovandergoes (sarà online sul sito del #museo a partire dal 23 dicembre) e due video speciali su Facebook: il primo, incentrato sull’Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti, sarà visibile a partire dal 24 dicembre; il secondo, la videofiaba ‘Speciale Natale’ dedicata ai bambini, verrà pubblicato il 25 dicembre.

 L’IPERVISIONE: la #mostra virtuale analizza lo spettacolare #tritticoportinari di #hugovandergoes, il capolavoro del Rinascimento che è uno dei vanti delle #galleriedegliuffizi. Sul sito web si offre ai visitatori l’opportunità di uno sguardo ravvicinatissimo su tutti i particolari che lo compongono e sulla raffinata tecnica pittorica con la quale fu realizzato. Costituito da una tavola centrale con l'Adorazione dei pastori e due sportelli laterali raffiguranti i committenti accompagnati dai loro santi protettori, il gigantesco trittico fu dipinto nelle Fiandre tra 1473 e 1478 da #hugovandergoes su commissione di Tommaso di Folco Portinari (1428-1501), banchiere fiorentino agente del Banco Mediceo a Bruges e influente consigliere presso la corte borgognona. Il trittico venne poi spedito a #Firenze dove giunse, dopo un avventuroso tragitto via mare e via fiume, il 28 maggio 1483 per essere esposto nella chiesa di Sant’Egidio annessa allo Spedale di Santa Maria Nuova. E fu un evento per l’arte fiorentina: l’opera d’arte fiamminga più imponente esposta in città, suscitò subito enorme curiosità ed ammirazione. Artisti come Filippino Lippi, Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli e Leonardo da Vinci restarono fortemente impressionati dagli effetti brillanti della tecnica ad olio e dal realismo rivoluzionario della raffigurazione.

Coordinato e curato da Cristina Gnoni Mavarelli, storica dell’arte e curatrice delle #galleriedegliuffizi, il percorso virtuale è strutturato in sezioni che illustrano con ampiezza di dettagli la storia, i protagonisti dell’opera e la sua complessa iconografia. Ma non solo: la moda e i costumi straordinari dei personaggi sono spiegati dalla conservatrice del #museo del Tessuto di Prato Daniela Degli Innocenti, e i sontuosi gioielli indossati dai membri della famiglia Portinari e dagli angeli, vengono interpretati dalla storica dell’arte Silvia Malaguzzi.

21/12/20

Arte o pubblicità?

 


Arte o pubblicità, eccoci di nuovo all'occupazione del suolo pubblico per promuovere un prodotto commerciale di un "artista", è la volta di Antony Gormely di cui è stata posta una  sua statua per sei mesi su una piazza a Prato davanti al Duomo, ma perché? chi ci guadagna?

E' la solita finta fuffa della cultura, promuovo un prodotto che qualche galleria privata venderà a cara prezzo usando lo spazio pubblico e senza condividerne guadagni o altro, chissà forse ci sono anche voluti soldi pubblici per fare questa promozione.

Se una volta questi interventi avevano un valore culturale oggi sanno sempre più di banale promozione commerciale, questo intervento non c'entra nulla con la città, si poteva fare ovunque, per cui assolutamente aleatorio, l'unico che ci guadagna è l'artista che così promuove una sua opere per la vendita. 

Penso che bisogna rivalutare l'uso dell'arte sullo spazio pubblico con un effettivo valore e non come banale spazio pubblicitario. 

Manifesta 2024 sarà a Barcellona

 


Dopo l'edizione così strana di Marsiglia sarà Barcellona ad ospitare Manifesta, la Biennale Europea girovaga, nel 2024, mentre per il 2022 è già partita Pristina, nel Kosovo, ad ospitare l'evento. 

Come già per Marsiglia anche a Barcello il progetto si diffonderà su tutta la regione, oramai il progetto non è solo un evento espositivo ma sta sempre di più trasformandosi in un progetto rigenerativo.


CS

On the 27th of November 2020 in Amsterdam, The Netherlands, the Board of Manifesta reviewed the leading bids for the future editions of Manifesta. The Bids, presented by Catalan Capital of Barcelona, and ten metropolitan cities in Catalonia, Spain and a city in Germany, were of an astounding high quality.

In light of this and in line with Manifesta’s transformation to ‘slow down’ its practices into long term, more sustainable activities, and to acknowledge the power of a more bottom-up citizen generated energy, Manifesta has taken the decision to accept both of the presented Bids. Manifesta is proud to announce that for Manifesta 15, taking place in 2024, Manifesta’s Board has selected the City of Barcelona and ten Metropolitan cities in Catalonia, Spain.

The decision to select Host Cities a long time in advance, in order to understand future strategies, is a manner in which Manifesta can rethink alternative models of cultural institutionalism in a post Covid society. Manifesta strategy continues to be focused on how art and culture can fight polarization and division. The Bid of Barcelona aligns with the mission of Manifesta, as it seeks to build upon the common objective of involving citizens, different entities and groups, in the common task of rethinking our world through artistic creativity and social commitment.

“This experimental process looks to make Barcelona a laboratory for the creative design of artistic prototypes that drive a new cultural institutionalism. It seeks to explore a structural overhaul of the relationship between contemporary arts and territorial and community contexts, the systematic incorporation of arts in educational settings that promotes critical thinking and imagination, the democratization of the governance of cultural institutions themselves and the inclusion of artists into productive ecosystems outside the art world.” Quote from Barcelona’s bid

Manifesta 15 in 2024 and Manifesta 16 in 2026

Manifesta is therefore honoured to announce that the 15th edition of the biennial will take place in Barcelona, Catalonia, Spain in 2024, whilst for Manifesta 16 in 2026 the organisation is in conversation with a German city, for which the final decision will be announced later this month.

Manifesta is delighted that after the nomination of the two Host Cities, conversations about their mutual ambitions have already started and their aligned strategies will published in the near future.

On the 3rd of December 2020 at 16.30, the Mayor of Barcelona, Ada Colau, the Councillor for Culture, Education, Science and Community, Joan Subirats and the Director of Manifesta, Hedwig Fijen will come together to publicly announce their collaboration.  

20/12/20

Libri d'arte..

 


Fra le recenti interessanti letture che ho fatto di recente posso consigliarmi due recenti pubblicazioni, che potrebbero anche essere un'idee regalo, una più impegnati  "Al di là dell'estetica" e una più leggera "50 momenti che cambiarono l'arte".

Il primo è un interessante testo sull'arte "africana di Wole Soynka che narra delle sue esperienze e dei fraintendimenti, edito da Jaca Book, 50 euro.

L'altro, edizioni 24Ore Cultura, 14 euro, è un piacevole percorso nella storia dell'arte sviluppata secondo alcuni grandi cambiamenti come la prospettiva di Brunelleschi, l'invenzione del tubetto a colori o l'inaugurazione della mostra Freeze.

Buona lettura. 

19/12/20

De Fornaris un bel museo che non c'è

La tecnologia è sempre più una realtà poco virtuale e sempre più quotidiana, un bell'esempio ci viene dalla Fondazione De Fornaris che da pochi giorni ha avviato un meraviglioso museo visitabile in 3D, con un'app o sul web. 

Così la ricercata raccolta d'arte, realizzata in quaranta anni di attività, diventa fruibile a tutti.

Sul modello della Gam di Torino, con cui la fondazione collabora da diversi anni, la società torinese Infinity Reply ha ideato una serie di luminose stanze in cui collocare le opere selezionate per questa prima "mostra". 

Per ora ci sono sei stanze che nel tempo saranno implementate 

Per visitare il “ Museo che non c’è” visitare il sito della Fondazione De Fornaris fondazionedefornaris.org o  scaricareo l’app “ Museo Virtuale De Fornaris” dall’App Store o da Google Play, c'è anche una versione per Oculus dal sito della Fondazione.





18/12/20

Momentum 2021

Immagine: vista di Jeløya, Moss, Norvegia. Foto: Eivind Lauritzen. Cortesia MOMENTUM.


Con nuovo anno si spera di mutare la visione attuale proiettandoci in nuovi stimoli come la prossima  undicesima edizione della biennale MOMENTUM.

Infatti a partire dal 2021, ci saranno diversi luoghi e siti che verranno aggiunti alla parte meridionale dell'isola di Jeløya, nonché a Moss e al fiordo di Oslo. Dalla costa al centro città, sarà progettato un circuito appositamente per collegare tutte le nuove località alla Galleri F 15, l'ente ospitante di MOMENTUM.

Una volta una penisola, Jeløya fu permanentemente separata dalla terraferma dalla costruzione del Canale Moss nel 1855. Testimonianze orali e documenti risalenti all'XI secolo rivelano un vivido passato agrario e marittimo. L'isola ospita anche una vasta gamma di biotopi: foreste decidue, campi aperti, spiagge selvagge, pascoli permanenti e grandi specchi d'acqua.

A cura di Théo-Mario Coppola, MOMENTUM 11 inviterà i visitatori a esplorare l'interconnessione delle preoccupazioni delle comunità, le narrazioni personali e collettive e le pratiche estetiche contemporanee.

Théo-Mario Coppola osserva: " In qualità di curatore, ritengo sia importante riconfigurare il modo in cui ci relazioniamo all'estetica e cosa significa impegnarsi in una pratica. Le esperienze utopiche concrete contemporanee e storiche ci informano su un futuro di governance da parte delle comunità. HOUSE OF COMMONS ospiterà pratiche che combinano una ricerca approfondita con un'acuta consapevolezza delle criticità contemporanee. Agirà anche come piattaforma di produzione per i professionisti, con processi inclusivi, deliberativi e collettivi. '

HOUSE OF COMMONS si ispira alla nozione di commons sviluppata da Elinor Ostrom. Pensatore lungimirante, Ostrom era interessato a come la vita locale potesse essere gestita attraverso processi di emancipazione e responsabilità condivisa, senza alcuna regolamentazione da parte di autorità centralizzate o private. Con la comunanza al centro, HOUSE OF COMMONS opererà come uno spazio di vita condiviso per l'esposizione, la ricerca e la conoscenza.

In un contesto che richiede solidarietà in linea di principio e in azione, MOMENTUM 11 è concepito come un'agenzia di produzione situata. Sono in fase di sviluppo partenariati con numerose istituzioni, organizzazioni e programmi artistici locali, regionali e internazionali impegnati in pratiche di impegno sociale e basate sulla ricerca.

Ulteriori dettagli sul programma e l'elenco dei professionisti saranno annunciati all'inizio del 2021.

Nevelson Chapel

 

La galleria Pace partecipa, con la donazione di tre opere in asta, al progetto di recupero della "Nevelson Chapel" presente presso la chiesa luterana di San Pietro, a New York in Lexington Avenue e 54th Street.

Da alcuni anni è in corso un grande progetto di recupero di questo piccolo e affascinante spazio meditativo.


CS

One of the most significant American artists of the twentieth century, Louise Nevelson began producing collages in the mid-1950s. Inspired by her longstanding interest in Cubism and a correspondence with Jean Arp, these works signify an important turn in her approach to art, prompting her remark “the way I think is collage.”

Made between 1977 and 1979, these three seminal collages represent, as Germano Celant noted in an essay complementing our exhibition of Nevelson's collages in 2015, "a sort of new archeology that uses the extraneousness of things, chairs or tables, crates or wooden decorations, to bring out a similarity between person and surroundings."

On the design of Nevelson Chapel, also completed in 1977, the artist stated, “Being in a space that permits you to contemplate is like being in love. I meant to provide an environment that is evocative of another place, a place of the mind, a place of the senses.” In honor of Nevelson's generous spirit, sixty percent of the sales proceeds from this exhibition will benefit the restoration of Nevelson Chapel—the only remaining, permanent environment by the artist.