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26/04/06

sulla cote d’art…




Finalmente è giunta la primavera e anche sulla costa azzurra s'inizia a fare i primi bagni di sole sdraiati sulle grandi spiagge. 

A Nizza, domenica scorsa, la mia prima immersione è stata con la bella rassegna fotografica nel bel Theatre de la Photographie con la collettiva intitolata ?Voyages?, sono presenti opere di Ralph Gibson, Galith Sultan, Michel Coen e Sabine Ghinda-Peters. Il comune tema del viaggio è proposto con diverse tipologie di visioni, dal dettaglio alla più classica ritrattistica dei luoghi di passaggio. 

Anche Villa Arson proponeva una serie di visioni molto articolate raccolte sotto l'emozionante titolo ?Trasmission?. 

Forse la più interessante ?Poïpoïdrome? la particolare struttura/installazione di R.Filliou e P.Feufer, riproposta per quest?'occasione. Ma anche la vasta selezione delle opere acquisite dal Cneai sono di grande di stimoli, anche se per potertela analizzare tutta ci vorrebbero alcune ore. 

La meno riuscita è la personale dedicata a Jeremy Deller che si disperde nella molteplicità informativa, i diversi progetti non sono ben scanditi negli spazi e nella forma. Essendo molto articolati rischiano di disperdersi l'un l'altro. 

Proseguo il mio navigare sull?isola del Mamac con una noiosetta mostra su J. Pierre Raynaud che se concettualmente interessante risulta pallosissima visivamente. Meglio l?installazione semplice ma gradevole di Marie-Josée Laframboise che con una semplice rete sa creare una suggestiva riconsiderazione dello spazio. Ben riuscita anche l'installazione di Nicolas Moulin alla Galerie des Ponchettes sulla Promenade dove finalmente trovo una bella panchina su cui riposare al dolce sole primaverile

21/04/06

arte ed etnia…



Scrivo questa breve relazione come spunto di riflessione per eventuali lavori artistici, pensando anche all'ultima serie di lavori di Marina Abramovic presentati all?Hangar della Bicocca in cui elementi della tradizione popolare sono rielaborati in forma contemporanea.
Giovedì 20 alla sala conferenze del Pal.Provinciale di Cuneo il Prof. Piercarlo Grimaldi interviene sul tema della tradizione popolare occitana in terra cuneese. Si è trattata di un'interessante relazione in cui sono state trattate alcune delle tradizioni popolari legate alle diverse espressioni popolari, gestite in particolar modo dalle Badie (associazioni giovanili a cui spettava il compito di gestire il tempo libero della comunità locale). Fra le più note quella di Sampeyre, Roreo, Sambuco, San Magno queste ultime inglobate nella tradizione religiosa, mentre normalmente si occupavano prevalentemente delle ?feste di carnevale? come a Villar Acceglio, in cui diverse tradizioni venivano inglobate:? la danza delle spade?, ? l'ebreo errante? ? L'orso?. Ma alle Badie spetta anche la gestione del tempo di transizione come il battesimo, il matrimonio e la morte.

Fra le tante analisi mi ha molto capito proprio l'uso della figura dell'orso (ma in certe zona l'animale cambia e ad esempio a Pontechianale è riferimento il lupo ) simile nei modi e nei tempi all?uomo di montagna che vive una dimensione naturale selvaggia e dura. Come il grande mammifero vive una situazione di letargo e di ritiro nella stagione invernale e anche di raccolta e di preparazione in quello estivo. Tale parallelo porta la dimensione umana nel ciclo naturale. La dimensione agreste e la dimensione del tempo umano s?incontrano, essa inizia in molte ritualizzazioni il 2 Febbraio quando l'?orso? verifica il ciclo lunare per poter dare l?avvio al ?carnevale? prima fase della tradizione culturale e del risveglio della natura.

Tutto questo porta poi alla raffigurazione artistica nelle diverse pitture e si scoprono tracce di tradizione anche in opere dell'ottocento come nella pala di San Magno a Villar in cui compare la tradizione della corsa dei carri o nel ciclo di pittura del trecento a San Fiorenzo di Mondovì in cui alcune rappresentazioni dei vangeli apocrifi sono di spunto e di riflessione alle diverse tradizioni popolari.

La conferenza si è poi conclusa parlando della tradizione di desacralizzazione della mietitura in cui lo spirito della natura sacralizzato all?inizio della primavera deve essere trasformato in una forma di ritorno per la prossima stagione e ciò avviene con ?presa delle quaglie? come si usa dire in termini popolari, in cui alcuni personaggi gridano prima del taglio del raccolto per far fuggire i volatili che portano con se lo spirito della natura che nascerà col loro ritorno nella prossima primavera o con le figure fatte con l'ultimo taglio del fieno che vengo appese in camera da letto e bruciate la stagione successiva. Tutta questa bell'analisi è stata anche corredata da un interessante video-documentario sul ?carnevale di Villar Acceglio? forse uno dei più interessanti esempi di questa tradizione etnografica.

Tutta questa bella conferenza mi ha portato a diverse riflessioni e penso che elaborerò alcuni di codesti spunti in qualche forma artistica.

09/04/06

Museo dell’Arpa Victor Salvi


  
Il mese scorso il  territorio cuneese si è arricchito di un nuovo spazio culturale con l’inaugurazione del Museo dell'Arpa Victor Salvi, realizzato dalla storica azienda di Piasco produttrice delle arpe, vendute in tutto il mondo. L’apertura ha corso con la mostra “Tre secoli di Arpe” in cui sono esposte alcune delle più antiche e belle arpe costruite al mondo.

Codesta iniziativa è un raro esempio d’incontro fra un’industria e la sua storia.
Questo museo, il primo al mondo dedicato esclusivamente all'arpa, alla sua storia e al suo universo sonoro, è stato disegnato dagli architetti Dario Castellino e Didier Blin, che lo hanno pensato sovrastante l’antica fabbrica di arpe come elemento che cresce dal rapporto artigianale e culturale in un dialogo aperto e costruttivo da cui l’interazione fra la storia e la manualità sa dare uno stupendo strumento sonoro.


"Il Museo è un affascinante spazio contemporaneo" dichiara soddisfattissima Julia Salvi, presidente dell'Associazione Museo dell'Arpa Victor Salvi "I visitatori avranno l'opportunità non solo di vedere antichi e magnifici strumenti, ma di osservare come nasce un'arpa, tramite una grande vetrata che si affaccia sui laboratori dell'azienda."

MUSEO DELL'ARPA VICTOR SALVI  via Rossana 7 - Piasco (CN)  dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alla 13.00 e dalle 14 alle 17.00.  biglietto di ingresso 5 euro per gli adulti e 2.50 per i bambini, gli studenti e gli anziani. Tel +39 0175 270510 - Fax +39 0175 270512
www.museodellarpavictorsalvi.it 



05/04/06

Miart 2006




Fine settimana a Milano per il Miart, arrivati con un poco di ritardo per i soliti disagi delle FS, siamo accolti nei nuovi e luminosi locali, che subito danno una bella impressione della rassegna. Questa la novità di maggior rilievo e di grande soddisfazione di tutti. Strutturata su due livelli, uno dedicato al contemporaneo e uno al moderno con una vasta proposta. La parte del moderno è parsa più interessante rispetto a quella sul contemporaneo, forse potrebbe essere questa la caratterizzazione su cui puntare maggiormente, con una rassegna più completa e articolata, anziché rincorrere le mode del pubblico e voler piacere a tutti. Infatti ho trovato la sezione del contemporanea più defilata, a parte la novità delle gallerie cinesi che però potevano essere proposti in modo più piacevole e caratterizzante.

Fra le cose più piacevoli da ricordare la piccola e ben curata rassegna video, la bella installazione di Eugenio Tibaldi e le diverse proposte della San Carlo New Contemporary , Aria FineArts e Amste Contemporary Art.

Il giorno dopo ho fatto un bel giro nella ristrutturata Villa Reale o come la chiamano oggi Villa Belgiojoso Bonaparte, un restauro ben articolato che ha ridato gioia e vita a questi bellissimi locali, dopo questa esperienza la mostra Ecce Homo allo spazio Oberdan non è stata la scelta più felice un poco perché quasi metà delle opere si sono già viste (per la serie i soliti nomi noti con le loro stantie opere) un poco perché l’allestimento era molto approssimato. Più fortuna ho avuto passando da Brera e scoprire l’orto botanico aperto. Questo piccolo suggestivo angolo di una Milano che sempre più mostra segni di degrado e di abbandono. Tornando all’arte e cogliendo l’occasione della rassegna StartMilano, seguendo la brutta e poco pratica cartina, ho fatto un giro alla galleria di Francesca Kaufmann, che proponeva un nevrotico video di Aida Ruilova mentre da Andrea Battaglia una simpatica esposizione di Valentian Glorioso, più in là Salvatore+Ala presentano una serie di grandi opere di Gianni Dessì. Proseguendo si giunge da Suzy Shammah che espone una serie fotografica melanconica realizzate da Esko Mannikko mentre molto più allegro l’allestimento di Andrea Mastrovito da Antonio Colombo ma la cosa che più mi è piaciuta è stato il video di Tessa M.Den Uyl da Lia Rumma.