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29/10/09

Artissima - Fumetto

In collaborazione con Camera di commercio di Torino viene presentata a Palazzo Birago, in via Carlo Alberto 16 Geneviève Castrée con “Laisse-Faire”. Per l’occasione presenterà una selezione dei suoi lavori più significativi, acquarelli, tavole, disegni e si esibirà in una performance musicale live per la serata inaugurale della mostra, in un’anteprima ideale al programma culturale di Artissima 16 che quest’anno è dedicato proprio al rapporto tra arti visive e teatro: performance, azione, instant theatre.

Dal 4 al 15 Novembre - 14.30-18.30, sabato 7: ore 14.30-24, ingresso libero

Artissima Cinema

Artissima Cinema propone un programma di proiezioni di tre giorni che esplora un’ampia gamma di pratiche audiovisive che vanno dalla nascita del cinema fino a oggi e gettano nuova luce sulle numerose e feconde relazioni tra arte, teatro e cinema.

Si tratta di una serie di ventiquattro selezioni concepite appositamente da curatori d’arte internazionali che comprendono più di quaranta opere e documentari, video e archivi audiovisivi. Le selezioni, della durata di un’ora circa, sono accompagnate dai commenti dei selezionatori, conferenze e conversazioni con gli artisti.

Il progetto abbraccia tre diversi approcci: esplorazioni storiche con, ad esempio, tre nuovi film documentari in anteprima, opere contemporanee alla presenza degli artisti, ove possibile, e una particolare attenzione per la storia di Performa, New York, con un ampio programma di video curati da Roselee Goldberg, direttrice di Performa e storica della performance.

Artissima Cinema - Sala Azzurra, Padiglione 3, Lingotto Fiere, 6-8 novembre 2009, dalle 12.30 alle 20

PROGRAMMA
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VENERDÌ 6 NOVEMBRE, 2009
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Scena d’esposizione

12:30 Letture di Richard Hamilton & Dieter Roth’s– Selezione di Yann Chateigné Tytelman

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I. Il presente

13:00 / Dora García – Selezione di Agustin Pérez Rubio. A seguire, incontro con l’artista
14:30 / Heimo Zobernig – Selezione e presentazione di Bernard Blistène
15:30 / Il Simulatore della storia (Szabolcs Kisspál, Mircea Cantor, Ciprian Muresan + Adrian Ghenie) – Selezione di Mihnea Mircan
16:30 / Black Leotard Front – Selezione e presentazione di Aurélie Voltz. A seguire, incontro con Daniel Schmidt
17:30 / Joan Jonas – Selezione di Raffaella Cortese
18:00 / Christine Rebet & Marcelline Delbecq – Selezione e presentazione di Beatrice Gross.
Performance di Marcelline Delbecq
19:00 / Burn Out and Ghost Riders – Selezione di Marc-Olivier Wahler

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SABATO 7 NOVEMBRE, 2009
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II. Esplorazioni storiche

12:30 / L’Ontological-Hysteric Theater di Richard Foreman – Selezione di Massimo de Carlo
13:15 / Hocus Pocus : Magic in My Mind (Fritz Lang, Georges Méliès, Christopher Nolan) – Lettura di Alexandra Midal
14:00 / Bruce Conner: Film – Selezione di Jens Hoffmann
15:30 / Raccontami ancora… di Guy de Cointet – Selezione e presentazione di Marie de Brugerolle
16:30 / Cedric Price: un’intervista filmata con Hans-Ulrich Obrist – Riprese e montaggio: Armin Linke e ZKM e gli studenti dell’HFG Karlsruhe. Conferenza introduttiva di Hans-Ulrich Obrist
17:30 / Lunari (50 anni di attività della Galleria L’Attico) – Selezione e presentazione di Francesco Stocchi. A seguire, incontro con Fabio Sargentini
18:45 / La classe morta di Tadeusz Kantor – Diretta da Andrzej Wajda. Selezione di Heike Munder

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DOMENICA 8 NOVEMBRE, 2009
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III. Memorie registrate: cinema, teatro e performing art / Il meglio di Performa 05 e 07
Selezione di RoseLee Goldberg

12:30 / L’opera di Jesper Just
13:15 / Screen Play di Christian Marclay
13:45 / Daria Martin
14:30 / RoS Indexical di Yvonne Rainer
15:15 / The Revival Adam Pendleton
16:30 / Tetti, rock club e road bomb (Christian Jankowski, Japanther, Nathalie Djurberg)
17:15 / The Music of Regret Laurie Simmons
18:00 / Coreografia concettuale (Markus Schinwald, Francis Alÿs, Jérôme Bel)

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E infine

19:00 / The Collected Live Recordings of Bob Dylan 1963-1995 di Mungo Thomson – Selezione di Adam Carr

Artissima - Present Future


Present Future che da anni costituisce un’importante piattaforma di lancio per i nuovi talenti dell’ultima generazione artistica con le nuove tendenze. Il team di curatori internazionali per questa edizione è composto da: Jimena Acosta Romero, curatrice indipendente, Città del Messico; Adam Carr, curatore indipendente e scrittore, Londra; Simone Menegoi, curatore indipendente, Verona; Aurélie Voltz, curatrice indipendente, Berlino; Il coordinamento generale della sezione Present Future è affidato a Aurélie Voltz. Essi hanno selezionato 18 giovani artisti presentati dalle loro gallerie di riferimento in uno speciale spazio espositivo all'interno della Fiera. NINA BEIER & MARIE LUND, Croy Nielsen, Berlin - PETER BÖHNISCH, Ferenbalm-Gurbrü Station, Karlsruhe - MARIANA CASTILLO DEBALL, Barbara Wien, Berlin - TOMAS CHAFFE, Moot, Nottingham - PAOLO CHIASERA, Francesca Minini, Milano - PSM, Berlin - GINTARAS DIDZIAPETRIS, Tulips & Roses, Vilnius - LUCA FRANCESCONI, Umberto Di Marino, Napoli - KARIM GHELLOUSSI, Catherine Issert, Saint Paul- NICK LAESSING, Faye Fleming & Partner, Geneva - JORGE MENDEZ BLAKE, OMR, Mexico City - ADRIEN MISSIKA & STÉPHANE BARBIER BOUVET, BLANCPAIN, Geneva - ALEX MÜLLER, Vera Gliem, Cologne - EDGAR ORLAINETA, Sara Meltzer, New York - GYAN PANCHAL, frank elbaz, Paris - DAN REES, Tanya Leighton, Berlin - SAMUEL RICHARDOT, BALICEHERTLING, Paris. Fra tutti questi una giuria di critici e curatori internazionali, Jens Hoffmann, direttore CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco; Hans-Ulrich Obrist, co-direttore mostre e programmi, direttore progetti internazionali, Serpentine Gallery, Londra; Alexis Vaillant, critico e curatore indipendente, co-fondatore Toasting Agency, agenzia per la curatela di mostre e progetti artistici, Parigi, esaminerà i lavori esposti e assegnerà il Premio illy Present Future, consistente in 10.000 Euro, all’artista più interessante. Inoltre al vincitore sarà data la possibilità di proporre un progetto per la realizzazione di una nuova “illy Art Collection”. Nel 2008 il Premio è stato vinto dall’americano Mateo Tannatt, rappresentato dalla Galleria Marc Foxx di Los Angeles.

Artissima - Progetto The Store


Altra novità per Artissima il progetto The Store, del giovane curatore inglese Adam Carr, inaugurato nel 2008 presso la galleria Tulips & Roses di Vilnius. Si tratta di un vero e proprio negozio dove oggetti d’arte realizzati da un gruppo di 30 artisti internazionali emergenti saranno in vendita a prezzi decisamente bassi e talvolta addirittura offerti gratuitamente. Multipli, poster, shopper, fette di torta, chiavi USB, riviste: tutta una serie di oggetti creati appositamente per questa occasione. Le “opere” di: Olivier Babin, Nina Beier, Stella Capes, Tomas Chaffe, Etienne Chambaud,Jason Dodge, Gintaras Didžiapetris, Claire Fontaine, Ryan Gander, Liam Gillick,Loris Gréaud, Arunas Gudaitis, Henrik Plenge Jakobsen, Gabriel Kuri, Juozas Laivys, Flávia Müller Medeiros, Darius Mikšys, Jonathan Monk, Paola Pivi, Dan Rees, Yann Sérandour,Dexter Sinister, Andreas Slominski, Ron Terada, Mungo Thomson, Mario Garcia Torres, Bedwyr Williams. Altri progetti: Top 100 di Davide Bertocchi, Dot Dot Dot di Dexter Sinister,Lester & Malasauskas di Raimundas Malasauskas & Gabriel Lester, Old News di Jacob Fabricius, illy Art Collection, PAPERWALL della Galleria Sonia Rosso


Artissima - Constellations


Heike Munder, direttrice del Migros Museum Für Gegenwartskunst, Zurigo ha selezionato per Constellations dieci opere di valore museale, tra tutte quelle proposte dalle gallerie partecipanti alla Fiera, esse sono : di Marina Abramovic con Art must be beautiful, artist must be beautiful, 1975 proposto da Lia Rumma, Milano/Napoli; di John Armleder con Untitled, 2008 proposto da Massimo De Carlo, Milano; di Stefan Burger con Leap into the void under inspection of a commission of experts, 2006 proposto da freymond-guth & co, Zurigo + Laura Bartlett, Londra; di Richard Hughes con Superking, 2008 proposto da The Modern Institute, Glasgow; di Irwin con Corpse of Art, 2003-2004 proposto da Gregor Podnar, Berlino/Liubiana; di David Noonan con Untitled, 2009 proposto da Hotel, Londra; di Seb Patane con Absolute Körperkontrolle, 2006 proposto da Maureen Paley, Londra + Fonti, Napoli; di Santiago Sierra con Dientes de los ultimos gitanos de Ponticelli, 2008 proposto da prometeogallery, Milano/Lucca; di Joanne Tatham & Tom O'Sullivan con Inner becomes Outer and Outer becomes Other or You've gotta get into it to get out of it, 2007 proposto da Francesca Pia, Zurigo + The Modern Institute, Glasgow. Di Franz West con Senza titolo, 1989 proposto RAM, Roma.

Artissima New Entries - Accecare l'ascolto




Sono tantissime le novità che si svolgeranno durante la più importante fiera di arte contemporanea italiana, ecco qui le principali da non perdere.

L’edizione 2009 di New Entries, realizzata con gallerie emergenti, con meno di 5 anni di vita, quest’anno ospita: A Palazzo, Brescia; Miguel Abreu, New York; Federico Bianchi, Lecco; Circus, Berlin; Paolo Maria Deanesi, Rovereto; DUVE, Berlin; Gaga, Mexico City ; WILFRIED LENTZ, Rotterdam ; Maribel López, Berlin ; Lüttgenmeijer, Berlin ; Norma Mangione, Torino ; mother's tankstation, Dublin ; New Galerie de France, Paris ; Parrotta, Stuttgart ; renwick, New York ; Federica Schiavo, Roma ; Sommer & Kohl, Berlin ; Jonathan Viner / Fortescue Avenue, London ; ZAK | BRANICKA, Berlin, Cracow. Confermato il premio Guido Carbone, istituito nel 2006 da Artissima in memoria del gallerista torinese e riservato alle gallerie della sezione New Entries.

Fra cui l’evento che più sta suscitando interesse, cioè la rassegna “accecare l’ascolto”. Titolo ispirato ad un testo di Carmelo Bene, che vede nei diversi teatri storici torinesi l’intervento di artisti di fama internazionale nel proporre progetti artistici in confine fra la forma visiva e l’espressione teatrale. Scorrendo il programma scopriamo che al Teatro Regio, negli stupendi spazi progettati da Carlo Mollino, interverranno i Gelatin con un progetto per ora top-secret, poi ci sarà Michelangelo Pistoletto con “Anno uno” rielaborazione del progetto realizzato nel 1981 a Roma. Presso il Teatro Carignano, gioiello dell’architettura di Benedetto Alfieri, ci saranno Pablo Bronstein con una coreografia dal titolo “Phèdre” e Jim Shaw con un programmazione musicale semi-improvvisata, realizzata con strumenti classi ed inventati per l’occasione. Nel rinnovato Teatro Gobetti saranno proposti: Guy De Cointet (1934-1983) con i suoi “oggetti scenici”. Jimmy Raskin con l’attenzione di un “discepolo” sul capitolo “Sui Poeti” di Friederich Nietzche tratto da “Così parlò Zarathustra”. Joanne Tatham & Tom O’Sullivan ci offrono delle belle performance basate su monologhi recitanti. Mentre Erik & Harald Thys con interpretazioni freudiane fra il musicale e il teatrale. Al Teatro Astra, antica sala cinematografica ci saranno Cao Fei con un progetto fra il reale ed il virtuale, intitolato RMB City, Flavia Mastrella & Antonio Rezza con lo spettacolo “Bahamuth”. Nella suggestione classica e massiccia della Cavallerizza Reale ci saranno Steven Claydon con un’anteprima di un nuovo film. Matt Mullican con un articolato intervento fra testo e performance. Nico Vascellari con un evento per ora top-segret. Tris Vonna-Michell che rielaborano un’esperenzie torinese di alcuni anni fa, articolato in diverse parti durante la giornata. Bedwyr William che è stato selezionato per AAR (Artissima Art Residence).

Ecco tutto il programma, con alcuni orari ancora da definire :

Mercoledì 4 Novembre ore 21.00 | Teatro Astra - Flavia Mastrella / Antonio Rezza, Bahamut

Giovedì 5 Novembre ore 22.30 | Teatro Regio - Gelitin, All or the just, I 120 minuti di Torino

Venerdì 6 Novembre ore 21.00 | Teatro Regio - Michelangeo Pistoletto, Anno Uno, Terzo Paradiso

Sabato 7 Novembre ore 11.00 - ore 17.00 (replica) | Teatro Astra - Cao Fei, Rmb City Opera

ore 18.30 | Teatro Carignano - Pablo Bronstein, Phèdre

ore 20.30 | Teatro Carignano - Jim Shaw, A tone, meant for your sins

Domenica 8 Novembre | dalle 11.00 alle 21.00 non-stop, varie sedi

Ore 11.00 | Cavallerizza Reale – Maneggio - Matt Mullican, Reading that person

Ore 12.00 | Cavallerizza Reale - Manica Corta - Bedwyr Williams, Mini Bus

Ore 14.00 | Teatro Gobetti - Joanne Tatham & Tom O'Sullivan, The story of how we came to be here, what we did before we got here, how you have forgotten why you asked us here and why we cannot remember why we came here, or: Is this what brings things into focus?

Ore 15.00 | Cavallerizza Reale - Tris Vonna-Michell, Photography is my punishment

Ore 16.00 | Teatro Gobetti - Nico Vascellari, Monologo senza titolo

Ore 17.00 | Cavallerizza Reale - Manica corta - Guy de Cointet, Going to the Market, At Sunrise a Cry was heard

Ore 18.00 | Cavallerizza Reale – Maneggio - Jimmy Raskin, The disciple's premature nostalgia

Ore 19.00 | Cavallerizza Reale - Manica corta - Steven Claydon, The bestiary

Ore 20.00 | Teatro Gobetti - Erik and Harald Thys, The Automobile

Ore 20.30 | Teatro Carignano - Soap & Skin, The present, Marlene Kuntz, Concerto

22/10/09

Fiac e una elegante Parigi d'arte


Ultime giornate autunnali nella ville lumiere, rischiarate da un’edizione della Fiac particolarmente interessante, confermandosi con uno spirito di eleganza e selezione che rispetto a Frieze sembra più solido e storico. Nelle due location nel cuore di Parigi, Cour Carrè e Gran Palais, sono proposte le forme più giovanili e quelle più moderne dell’arte contemporanea. Grande varietà di opere dal piacevole valore estetico e qualitativo. A pochi giorni dalla rassegna londinese la volta della gradeur si offre con un tono più pacato, una serie di eventi legati all’arte contemporanea e alle diverse forme storiche ed espressive dell’arte nel suo globale. Se nella grande metropoli inglese si vince sulla quantità, qui tutto pare più tranquillo e sereno.

Nei suoi due spazi la rassegna prosegue il rinnovamento che già l’anno scorso aveva avviato con una accurata selezione di gallerie e un allestimento molto ben curato e stimolante. Negli stand tantissime proposte con opere di grande pregio e ricercatezza. Anche in questo caso come in Gran Bretagna l’offerta è molto variegata per forma, gusti e i prezzi sono scesi di un buon 25%. Alla Cour Carrè, selezionate da Christine Macel (Centre Pompidou), Hans-Ulrich Obrist (Serpentine Gallery) et Marc-Olivier Wahler (Palais de Tokyo), 14 gallerie (Balice-Hertling, Catherine Bastide, Lucile Corty, Dependance, Ellen De Bruijne, Projects, Herald Street, Hotel, Iris Kadel, Karma International, Monitor, Motive Gallery, Nogueras Blanchard, Schleicher+Lange e Vilma Gold), hanno presentato dei progetti molto sperimentali. Mentre al Gran Palais 10 gallerie prestigiose (Acquavella, Beyeler, Louis Carré et Cie, Gagosian, Krugier & Cie, L+M Arts, Malingue, Pacewildenstein, Richard Gray e Thomas Ammann ) hanno proposto delle iniziative inediti per questa grande occasione.

Quest’anno i selezionati per il premio Marcel Duchamps sono : Saâdane Afif, Damien Deroubaix, Nicolas Moulin et Philippe Perrot. La sensazione è che sempre di più l’arte si stia smaterializzando a favore di ricerche ed emozioni più intellettuali.

Per allietare i visitatori ogni giorno le Fiac propone delle performance e interventi musicali come quella della compositrice Eliane Radigue che durerà tre ore, l’opera di audio visiva di Christian Marclay “Projections Ephemera” con l’interprete Shelley Hirsch, al piano Steve Beresford, piano e Tris Vonna-Michell o il lavoro sul corpo di Gary Hill.

Col bel tempo si possono godere delle stupendi interventi, posti nei giardini delle Tuileries, con gli artisti Pierre Ardouvin, Kader Attia, Dominique Blais, Mike Bouchet, George Condo, Jim Dine, Barry Flanagan, Rini Hurkmans, Suchan Kinoshita, Martin le Chevallier, Vincent Olinet, Alexandre Perigot, Susan Philipsz, Ugo Rondinone, Veit Stratmann, Laurent Tixador, Jacques Villeglé. Dove sono anche stati realizzati delle azioni artistici come quelli di Wolfgang Prinz et Michel Gholam o i fuochi artificiali di Fabien Giraud & Raphaël Siboni.

Partner de le Fiac sono le Gallerie Lafayette che offrono da diversi anni, nei loro spazi, la mostra “Antidote” quest’anno giunta alla 5 edizione, gli artisti selezionati sono: Dove Allouche, Pierre-Olivier Arnaud, Sophie Bueno-Boutellier, Étienne Chambaud, Isabelle Cornaro, Aurélien Froment, Mark Geffriaud, Laurent Montaron, Jimmy Robert et Clément Rodzielski. Una serie di lavori in cui si percepisce una sensibilità fragile e in mutamento, lavori che fermano attimi di vita, forse a volte troppo evanescenti.

Anche al Louvre è giunto il dinamismo contemporaneo, con un intervento di Joseph Kosuth “Neither Appearance Nor Illusion” nel suo spazio più antico, la base della torre mediovale, conservata nel suo interno. L’evento è curato da Marie-Laure Bernadac, curatrice contemporanea del museo.

Fra i due spazi de le Fiac c’è lo stupendo Jue de Paume che in questo periodo ha realizzato un’attenzione al grande Federico Fellini, contemporaneamente omaggiato da una serie di lavori di Francesco Vezzoli, anche lui ospite di questi spazi, di cui è proposto “Right You Are (If You Think You Are)” presentato nel 2007 al Solomon R. Guggenheim Museum. Video su una pièce di Luigi Pirandello con Cate Blanchett, Ellen Burstyn, Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Anita Ekberg.

Eventi paralleli alla Fiac sono Show Off a le Port des Champs Elysées con una trentina di gallerie, soprattutto straniere, e giovani artisti nelle più diverse forme espressive e al 104 la rassegna SLICK 09 dove, fra le varie proposte ci sono anche alcuni artisti, Émilie Marc, Étienne Rey, Jérémie Grandsenne, Anna Byskov e Jeanne Moynot, provenienti da Villa Arson che presentavano interessanti interventi.

Il giovanile Palais de Tokyo ci presenta come principale mostra “Chasing Napoleon”, una raccolta di opere che guarda alla differenti azioni, soprattutto singole, in cui l’uomo diventa invisibile al mondo e agisce, o tenta di argire, su di esso, in modi molto dinamici e cupi. Partecipano a questo evento, coordinato da Marc-Olivier Wahler, gli artisti: Dave Allen, Micol Assael, Christoph Büchel, Dora Winter, Gardar Eide Einarsson, David Fincher, Tom Friedman, Ryan Gander, Robert Gober, Robert Kusmirowski, Paul Laffoley, Tony Matelli,Ola Pehrson, Charlotte Posenenske, Hannah Rickards, Dieter Roth, Tony Smith, John Tremblay. Opere molto inquietanti e minime, quasi tracce di quel grande disagio che sempre di più pare presente nella vita umana.

Altre proposte, molte in ambito sonoro, sono le variegate idee del Collettivo Bad Beuys Entertainment, con la pittura murale Fluo Brown e l’istallazioen sonora “Final Count Of The Collision Between Us And The Damned” o l’inquietante progetto pubblico “Shotgun Architecture” di Justin Bennett, la defragazione di una pistola in diversi quartieri d’Amsterdam rielaborata sonoricamente.

Accanto il Museo di Arte Moderna di Parigi con una delle mostre più delicate ed emozionanti, una malinconica raccolta di ultime opere, dal significativo titolo “deadline”, proponeva noti artisti: Absalon, Gilles Aillaud, James Lee Byars, Chen Zhen, Willem de Kooning, Felix Gonzalez-Torres, Hans Hartung, Jörg Immendorff, Martin Kippenberger, Robert Mapplethorpe, Joan Mitchell, Hannah Villiger che recentemente ci hanno lasciato.

Oltre a questa mostra è proposta una selezione delle opere astratte di Albert Oehlen e il progetto Primitive dell’artista thailandese Apichatpong Weerasethakul, 8 corti realizzati mixando la tradizione orientale nei suo aspetti culturali e popolari.

Parallelamente la città si presenta con una serie di eventi molto ricercati e belli.

Nei suggestivi spazi del Centre Pompidou, nell’elegante quartiere del Marais, diverse mostre molto diverse ed interessanti per temi e periodi storici. Iniziamo dalla preziosa retrospettiva, nella sezione cinema e video, su Guy Maddin, cineasta e artigiano dell’immagine. Che pare proseguire la stupenda mostra dedicata all’immagine nella fotografia e sui film surrealisti, in cui sono raccolte alcune delle più belle creazioni di Man Ray, Hans Bellmer, Claude Cahun, Raoul Ubac, Jacques-André Boiffard, Maurice Tabard e tanti altri personaggi del primo novecento legati a questa originale correte artistica. Molto pregiata la sezione dedicata ad alcuni lavori inediti di Paul Eluard, André Breton, Antonin Artaud ou Georges Hugnet, e i giochi fotografici di Léo Malet e Victor Brauner. Alla Galleria 1 una mostra sul pittore Pierre Soulages, ora novantenne, fra i più importanti rappresentanti dell’astrattismo internazionale. Salendo al piano superiore è in corso la prima europea, in un istituto nazionale, dell’artista americano Jim Hodges, con meticolosi e pregiati lavori. Accanto è in corso un’esposizione dedicata hai 10 anni del premio della Fondazione Ricard, occasione di riflessione su questo pregiata manifestazione che ha messo in evidenza alcuni degli artisti più interessanti del panorama francese contemporaneo. Particolarmente interessante poi il riallestimento della sezione storica, che sotto il titolo elles@centrepompidou, propone una visione tutta femminile con più di 500 opere di 200 artisti che attraversa tutto il novecento fino ai nostri giorni. La prima volta al mondo che la visione della creatività artistica muta posizione e mette in rilievo questo universo così affascinante e creativo. Come sempre poi il Centre Pompidou arricchisce le sue esposizioni ed eventi con diversi eventi paralleli e approfondimenti con conferenze, incontri e video, rendendo questo luogo una vera “fabbrica” della cultura unica in Europa.

Negli spazi pubblici e privati della ville lumiere tantissime le mostre, fra le più interessanti l’opera leggerissima mostrata da Raphaël Julliard da Lucile Corty e l’impalpabile interveto “Phantom landscapes” di Penny Hes Yassour da Enric Dupont. Da Chez Valentin un allegro George Henry Longly. Interesssante la mostra omaggio a Raymond Carverdalla Gb Agency. Tecnologicamente creativo Alain Bublex dalla Valois, mentre molto elegante il bianco/nero per Gardar Eide Einarsson da Bugada & Cargnel. Assenza diafana di Guillaume Leblon mi colpisce da Jocelyn Wolff. E pare fare parallela formale al dialogo di piani di Oscar Tuazon da Balice Hertling. Da Marian Goodman l’attualissimo John Baldessari, in una fase di super promozione mondiale, con « Hands and/or Feet (Part One) » . Molto più fisico e metallico Fabrice Gygi da Chantal Crousel. Opere sonore di Dominique Blais, Pascal Broccolichi, Dominique Petitgand et Jérôme Poret alla Mains d’ Oeuvres. La Fondation Ricard presenta “L'image cabrée” curata da Judicaël Lavrador, che ha selezionato gli artisti: Karina Bisch, Sophie Bueno-Boutellier, Damien Cadio, Etienne Chambaud, Mark Geffriaud, Jimmy Robert, Clément Rodzielski, Oscar Tuazon, Ida Tursic & Wilfried Mille.

Delicata la mostra di fotografie di August Sander alla Fondazione Henri Cartier Bresson. Il Centro Culturale Svizzero espone una gradevole raccolta di Silvie Defraou. Alla Galleria Yvon Lambert una selezione di artisti storici posti sotto il titolo “Locus Solus”. Da Thaddaeus Ropac un Terence Koh che presenta una serie di lavori nuovi e una suggestiva performance fisica. Mentre alla Maison Rouge ci sono le opere di Jean Jacques Lebel. La Galleria Kamel Mennour propone un forte intervento nei suoi spazi di Huang Yong Ping che si duplica anche presso la Chapelle des Petits Augustins.

Stupenda per pezzi e suggestioni la mostra “Teotihuacan” al Musée du Quai Branly, una raccolta di pezzi rarissimi e di enfasi storica ed emotiva. Bellissimi oggetti e delicati manufatti di tempi lontani che incredibilmente sembrano contemporanei nelle loro forme pure e fuzionali.

Al Musée Rodin prosegue la seconda sezione della mostra Matisse- Rodin, di cui avevo visto la prima parte a Nizza quest’estate, un bel progetto, molto interessante e di approfondimento sui parallelismi dei due grandi artisti francesi.

E dopo questo stupendo giro, prossimamente a Torino per Artissima!

21/10/09

Dal 24 Ottobre si rinnova la Galleria di Arte Moderna di Torino.


Dal 24 Ottobre si rinnova la Galleria di Arte Moderna di Torino.

Con la nuova gestione di Danilo Eccher la Galleria di Arte Moderna di Torino, fra le più importanti d’Italia, si rinnova. Chiusa nel periodo estivo, si presenta ora, nelle giornate prossime di Artissima, più fresca e dinamica. Una trasformazione da bozzolo a farfalla, praticamente un nuovo museo.

Tantissime le novità e le dinamiche espositive. Iniziamo dal riallestimento della collezione permanente secondo aree tematiche, una linea avviata dalla Tate Modern di Londra, che permette al visitatore di riscoprire i capolavori e di analizzarli attraverso una nuova visione, un dialogo fra opere più che un’idea del tempo. Ogni anno saranno coinvolti esperti provenienti dalle più prestigiose università italiane, che penseranno 4 nuovi temi per dar vita a percorsi lungo i quali le opere saranno collocate. In tal modo si creerà anche una rotazione con la ricca raccolta del GAM (45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, a cui si aggiungono un ricco patrimonio di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista). I primi quattro chiamati sono Antonio Schizzerotto che ha scelto il tema dell’INFANZIA, Roberto Grandi che si è orientato verso il GENERE (nel senso di format, ripetizione. Una serie di codici), Pietro Montani ha optato per LA SPECULARITÀ e Giorgio Ficara per LA VEDUTA. I quattro temi sono poi stati affidati a quattro storici dell’arte (Ester Coen, Michele Dantini, Maria Teresa Roberto e Carlo Sisi) che in cooperazione con lo staff del Museo (Danilo Eccher, Riccardo Passoni, Virginia Bertone ed Elena Volpato), hanno scelto le opere e affrontato l’allestimento delle quattro sezioni. La sfida che si cerca di vincere, dopo aver raccolto ogni anno in un catalogo il lavoro fatto, sarà quella di poter avere a disposizione, tra cinque anni, un cofanetto di volumi che raccolga una variegata rilettura delle collezioni viste da prospettive completamente diverse tra loro.

In tal modo si riconsiderata la distinzione tra allestimento permanente e temporaneo, rafforzata dalla sala mostre che ora è inserita nella manica corta al primo piano, in continuità con le gallerie tematiche dedicate alle collezioni.

Il primo evento che avvia questa nuovo luogo si chiama:”Il Teatro della Performance” che si concentra sulla scena del suo accadere. Presenta l’architettura e la fisicità del teatro che ha accolto l’azione, si sofferma sulla struttura scenica prodotta dall’artista, sullo spazio pensato, creato e spesso modificato dall’azione. In mostra lavori di Kazuo Shiraga, esponente del gruppo Gutai, Hermann Nitsch, Michelangelo Pistoletto, Gilbert & George, Marina Abramović che sarà presente a Torino e proporrà uno storico incontro con il pubblico della mostra, Paul McCarthy, e John Bock.

La scelta degli artisti prende le mosse da alcuni studi di una possibile mappa performativa, individuando protagonisti distinti di diversi itinerari artistici. Un’attenzione particolare è stata posta al gruppo Gutai presente a Torino nel 1959 e a Shiraga che ha realizzato la sua prima personale nel 1962. La centralità di Torino è anche testimoniata dalla presenza di Michelangelo Pistoletto, protagonista di importanti stagioni creative dagli anni Sessanta a oggi, o di Gilbert & George di cui si ricorda la prima performance realizzata nelle stesse sale della GAM nel 1970.

Sempre al primo piano una piccola sala denominata Wunderkammer (camera delle meraviglie) dedicata a gioielli artistici del patrimonio GAM che molto raramente sono stati ammirati: disegni, acquerelli, grafiche, incisioni dell’Ottocento e del Novecento, per i quali è appena terminato un grande lavoro di catalogazione e schedatura, che saranno presentati con periodicità. Primo ospite Pietro Giacomo Palmieri celebre disegnatore a penna, curato da Virginia Bertone. Una mostra che invita a scoprire 12 raffinatissimi disegni a penna e acquerelli del celebre artista bolognese Pietro Giacomo Palmieri (1737-1804) che ebbe un ruolo di primo piano nello stimolare un precoce gusto per il collezionismo di disegni nella Torino di fine Settecento. I fogli esposti ritraggono scene pastorali e paesaggi svelando un disegno che si ispira alla tradizione emiliana e olandese del Seicento e spesso sfocia in virtuose imitazioni dell’incisione. Questa prima iniziativa dedicata ai disegni dell’Ottocento anticipa di qualche settimana la presentazione al pubblico dei due volumi che raccolgono i frutti del lavoro di schedatura dell’intero patrimonio di grafica ottocentesca della GAM.

Altra novità la sezione denominata GAM Underground Project, collocata nelle sale del seminterrato che diventano un laboratorio nel quale giovani artisti già conosciuti a livello internazionale si confrontano con uno spazio istituzionale, portando avanti la propria sperimentazione e mostrandola al pubblico grazie a un ciclo di mostre personali e tematiche. Dà il via al progetto la personale dedicata a Ian Kiaer, (nato a Londra nel 1971) di cui si presenta per la prima volta, in una grande mostra, il lavoro nel suo complesso. 21 installazioni raccontano dieci anni di lavoro, ricostruendo avventure creative nate talvolta a distanza di anni, ma derivanti dallo stesso ceppo di riferimenti concettuali ed estetici, dalla suggestione di un medesimo sogno architettonico e urbanistico, da un’utopia o dalla forza pittorica di un’unica immagine. L’opera di Kiaer intreccia la sfera del passato con il concetto di nuovo e futuro, consapevole di ogni possibile fallimento, ovvero dell’umbratile zona crepuscolare in cui riposa ogni grande sogno avveniristico.

Si rafforzano anche i Servizi educativi, che sono posti nella sala del piano terra e con un’apertura sul giardino per il relax dei bambini, oltre una parte della libreria destinata ai ragazzi. Nel seminterrato invece un’area adibita alle attività per il pubblico adulto (incontri, dibattiti, workshop e conferenze). La Videoteca si sposta nel seminterrato che offre agli utenti un ambiente confortevole per la conoscenza e lo studio del patrimonio di video, film d’artista e documentari presenti in uno degli archivi più completi d’Europa. Uno spazio della videoteca sarà destinato a mostre di installazioni video dal patrimonio del museo, presentazione di nuove acquisizioni e anteprime. Il rinnovamento sarà anche nella nuova immagine grafica.

secolo passato, con la ambigua forza dell’influenza modernista, che sia di ascendenza razionalista o più esplicitamente visionaria e surreale.

Orario: martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima. Ingressi: € 7,50 ridotto € 6,00 Informazioni per il pubblico: 011 4429518 Sito Internet: www.gamtorino.it

19/10/09

Londra, Frieze fra eleganza e rinnovamento.

Giusto un anno fa era all’apice la grande crisi per le vie di Londra. La gente era in continuo fermento per le difficoltà che stava toccando la City. Aumentavano di decine ogni giorno il numero di disoccupati nell’anima economica dell’antico impero.

Oggi tutto pare essersi già evaporato. Nel centro di Londra, in Trafalgar Square si è appena concluso il progetto del 4 plinto quest’anno ideato da Antony Gormley. Con un’iniziativa fra spettacolo e arte, Sky ha dedicato una continua copertura televisiva. Ogni dì per buona parte della giornata, dopo una selezione, veniva data opportunità ad una persona di occupare questa colonna per un’ora. In tal modo è capitato di tutto, questo come sempre ha dato sviluppo a un grande confronto sul fare “artistico” nel nostro tempo presente.

14 Ottobre anche quest’anno si è avviata la settima edizione di Frieze e con essa tutte le interconnessioni contemporanee artistiche parallele, che sono molte e di vario tipo, spaziando dal nostro presente alla storia dell’arte, dalla cultura visiva etnica alle più diverse forme.

Iniziamo però dall’evento principale, cioè Frieze, quest’anno la fiera commerciale più “modaiola” d’Europa pare essersi rilassata, preso un suo tempo e riconsiderata. Fase di riflessione?

Le proposte delle gallerie sono molto più accurate, sono tornati nomi più storici e anche i prezzi si sono adattati a questo momento di moderatezza. Le opere proposte hanno quasi perso la trascuratezza e leggerezza degli anni passati per tornare ad essere oggetti “di valore” e non solo semplici spunti o bozze di lavori. Con il sottofondo della suadente melodia Work No.1020. ideata da Martin Creed, si è goduto di un’evento più maturo e gratificante.

La nuova sezione Frame, è stata la carta vincente di qualificazione e di supporto a questo evento, che in tal modo diventa più gratificante per il vistatore e sicuramente anche per il collezionista sempre più alla ricerca di valore e di completezza.

Ad un gruppo di giovani gallerie è stato proposto di creare, con il supporto curatoriale di Daniel Baumann e Sarah McCrory, una mostra di un solo artista. Così ci sono state le proposte di Altman Siegel Gallery con Trevor Paglen. Amp propone Joep van Liefland. Ancient & Modern offre Alan Kane. Balice Hertling con Isabelle Cornaro. Laura Bartlett Gallery offre Cyprien Gaillard . Lisa Cooley con Erin Shirreff. Gaudel de Stampa con Ida Ekblad. Hoet Bekaert Gallery con Amanda Ross-Ho. Hunt Kastner con Josef Bolf. Ibid Projects offre Daniel Silver. Galerie Parisa Kind propone Mike Bouchet. Tanya Leighton Gallery con Aurelien Gamboni. Limoncello con Jack Strange. Lüttgenmeijer propone Gareth Moore. Marz Galeria con Bruno Pacheco. Andreiana Mihail Gallery con Duo Mona Vatamanu and Florin Tudor. Monitor con Ursula Mayer. Neon Parc con Matt Hinkley. Neue Alte Brücke con Simon Fujiwara. Project 88 con Sarnath Banerjee. Rodeo con Haris Epaminonda. Galerie schleicher+lange con Laurent Montaron. Galerie Micky Schubert propone Stephen Sutcliffe. Seventeen con Susan Collis. L’italiana Franco Soffiantino ha proposto Katerina Sedá. Supportico Lopez offre Michael Dean. 023 Sassa Trülzsch con Alexandra Leykauf . Tulips & Roses con Gintaras Didžiapetris'. Jonathan Viner Gallery/Fortescue Avenue propone Emily Wardill. Le proposte sono state molto diverse e ricche di stimoli e curiosità.


Confemata anche la sezione Frieze Projects 2009 quest’anno particolarmente interessante e ricca di proposte con opere ed interventi di vario genere, soprattutto con una forte necessità di dialogo. E così abbiamo Alex MacPhail, Kim Coleman e Jenny Hogarth che presentano Players, Ruth Ewan con “These Airwaves Neutralise the Tools of Oppression”; A Radio Station of People “Trying to Change the World “ Ryan Gander “We are Constant”. Per-Oskar Leu con “The Bachelor Machine” la struttura di Monika Sosnowska, l’ironico lavoro di Stephanie Syjuco, gli articolati interventi di Arte Contempo di Lisbona e il lavoro “ Smash the Windows, Snatch the Crystals” curato da Contemporary Art Centre di Vilnius. Il vincitore del premio Cartier Award 2009 è stato il giovane artista americano Jordan Wolfson, ma residenta da molto a Berlino.


Come sempre l’area vicino alla Fiera è stata adibita a spazio espositivo per grandi sculture molto variegate. Così per tutto il mese si potrà godere dei lavori di Vanessa Billy; Louise Bourgeois; Neha Choksi; Graham Hudson; Teresa Margolles; ; Rémy Markowitsch; Paul McCarthy; Andrea Nacciarriti; Maria Roossen; Eva Rothschild; Zhan Wang e Erwin Wurm. 

18/10/09

Londra, da Zooart alla National Portrait Gallery, l’arte in mille sfumatureì

Come sempre corollario di Frieze una serie di grandi e piccole dinamiche occasioni alternative, tra cui Zooart Fair, orfana del centralissimo spazio dietro alla Royal Academy si è trasferita negli scomodi ma molto suggestivi luoghi dietro la Liverpool Station. Realizzando una serie di iniziati curatoriali molto interessanti e dinamiche. La prima dal titolo “Altogether Elsewhere” coordinata da Rob Tufnell che propone opere di Alighiero Boetti, Jedediah Caesar, Joyce Campbell, Adam Chodzko, Andy Coolquitt, Thea Djordjadze, Jason Dodge, Richard Hughes, Gülsün Karamustafa, Phillip Lai, Jim Lambie, Mike Nelson, Kate Owens, Mungo Thomson, Jennifer West.Poi c’è la mostra “Calipso” ideata da Studio Voltaire che ha commissionato a Nicholas Byrne e Anthea Hamilton un progetto site-specific. Mentre FormContent, progetto curatoriale iniziato nel 2007 fra Francesco Pedraglio, Caterina Riva e Pieternel Vermoortel, propone “The Filmic Convention” con opere di Meris Angioletti, Salvatore Arancio, Filipa César, Jos De Gruyter & Harald Thys, Beatrice Gibson, Gabriel Lester, Thomas Lock, Gintaras Makarevicius, Sefer Meminonlu, Laurent Montaron, Alexandra Navratil, Lois Rowe, Laure Prouvost, Dan Shaw-Town & Tim Winter, Kathrin Sonntag, Jason Underhill. Conclude il ricco programma il progetto filmico coordinato da LUX in cooperazione con gli studenti del Curating Programme of the Department of Art, Goldsmiths, sono presentati lavori di Rosa Barba, Ellen Cantor, Steve Reinke & James Richards, Francisco Valdés. Il premio Champagne Perrier-Jouët per quest’anno è stato assegnato all’operato di Scoli Acosta.

Oltre alle fiere, c’è anche una autogestita al Barbican www.freeartfair.com e comunque ci sono per tutto l’anno eventi legati all’arte, ad esempio l’elegante Art London a Chelsea si è conclusa giusto tre giorni fa. Sono tante e per fortuna di buona qualità, le proposte parallele di tutto il circuito culturale/artistico che la città di Londra offre. La più intensa quella proposta alla Serpentine Gallery nel padiglione temporaneo con due giorni, il 16 e 17 Ottobre, in cui si realizza una maratona poetica succeduta poi con due giornate sull’artista Gustav Metzger e il suo principio di arte “autodistruttiva” di cui è in corso una emozionante mostra negli spazi interni.

Sempre con lo zampino di Hans Ulrich Obrist è stata l’apertura del Museum of Everything a nord di Regent Park, un progetto molto particolare e che completa sicuramente il panorama della varietà dell’arte e che abbracci i suoi margini più affascinanti.

Alla Tate Modern l’inaugurazione dell’iniziativa Unilevers ha nuovamente suscitato commenti e critiche con il progetto di Miroslaw Balka ispirato ad una novella di Samuel Beckett “How it is” lavoro molto inquietante, in cui immergersi nelle ore più quiete per poterne appieno penetrare. Mentre al suo interno molto piacevole e documentativa la mostra su John Baldessari e significativa la mostra “Pop Life: Art in a Material World” che mette molto bene in evidenza come tanta arte del nostro presente dipenda dalla commercializzazione. Qui vengono presi in esame situazioni come il Pop Shop di Keith Haring e altre che hanno dato supporto e forse una marcia in più al valore stesso dell’opera artistica (interessante notare che fra i curatori dell’evento c’è Alison M. Gingeras responsabile della collezione di François Pinault, grande stratega contemporaneo). Per l’occasione un “grande coniglio” di un noto artista americano battuta a cifre stratosferiche ora è stato posto come totem pubblicitario in Covent Garden per ricordare alla grande folla che c’è dell’arte da vedere alla Tate Modern.

Nella sezione britannica della Tate, si è appena avvito il confronto dei finalisti del Turner Prieze, quest’anno i contendenti sono l’italiano Enrico David, il giovane Roger Hiorns, un’inquietante Lucy Skaer e l’elegante Richard Wright, con nume tutelare Gagosian, chi vincerà? 

Io parteggio per Enrico David anche se l’opera di Roger Hiorns, mi pare molto interessante.

Ancora Turner ma proprio sul suo lavoro artistico, in un confronto con altri grandi artisti quali Canaletto, Rubens, Rembrandt e Tiziano, è dedicata una bella mostra mentre proseguono quelle sulla tecnica usata dal grande artista inglese ed è presentato il progetto video/istallativo “The Surface of Each Day is a Different Planet” commissionata a Raqs Media Collective.

In centro alla Royal Academy c’è una grande mostra retrospettiva su Anish Kapoor, che fu vincitore nel 1991 del Premio Turner, intensa ed emozionante. Una stupenda immersione nei colori e nelle plasticità, sollecitati dalla particolare istallazione/esplosione cromatica (che si può anche seguire al sito http://www.royalacademy.org.uk/exhibitions/anish-kapoor/live-gallery-webcam,99,MA.html ). In contemporanea sono in corso una mostra dedicata a degli scultori innovativi nel primo novecento inglese: Jacob Epstein, Henri Gaudier-Brzeska e Eric Gill. Oltre ad una esposizione dedicata all’arte optical di Michael Kidner RA.

Il più classico British Museum offre un’emozionante e brillante mostra dedicata a Montezuma e alla cultura Atzeca, stupenda mostra etnografica/artistica con un accorto allestimento.

Nella rinnovata Whitechapel c’è il politicamente artistico Goshka Macuga, polacco ma oramai inglese d’adozione, che “ri-interpreta un noto arazzo di Guernica. Una mostra dedicata alle recenti partecipazioni degli artisti inglesi alla Biennale di Venezia. Mentre in un sezione è presentato la recente produzione artistica di Sophie Calle (peccato averne già vista parte a Venezia e Parigi negli anni scorsi, e qui ritorna la mia vecchia polemica delle mostre che per anni girano in Europa sempre con la stessa roba, pareva che ci fosse più varietà anni fa ora tutto è troppo omologato). Conclude la variegata proposta una mostra ideata da Jeremy Deller e Alan Kane sulla trasformazione del paesaggio inglese.

Negli spazi delle gallerie private segnalo alla Modern Art un delicato Richard Tuttle. Da Brown i lavori di Mario Ybarra Jr., da Crisp Francesco Stocchi propone Elio Cantori, dalla Matt’s Gallery Paul Carter con Hotel. La Whitecube si offre con assi da novanta, Damien Hirst e Anselm Kiefer, come sempre il grande Hirst non si accontenta e si fa ospitare anche dalla Wallace Collection con opere che sembrano un poco troppo beconiane. Tanto inquietanti i lavori di Jonas Burgert quanto museale la mostra su Enrico Castellani, Dan Flavin, Donald Judd e Gunther Uecker da Haunch Of Venison. Da Max Wigram un interessante Athanasios Argianas. Mentre inun’altro piccolo museo inglese, quello dedicato a Sigmund Freud, c’è il progetto “Hysteria” con lavori di Mat Collishaw, evento curato da James Putnam. Grande folla all’inaugurazione della mostra su Robert Mapplethorpe da Allison Jacques grazie alla presenza di Patti Smith. Segnaliamo anche lo spazio176 con opere dalla collezione Zabludowicz attiva da alcuni anni.

E se non si è paghi di tutte le grandi proposte, potete consolarvi ed entusiasmarvi per la mostre “Maharaja, splendori nelle corti reali d’India” che è in corso alla Victor & Albert Museum, un tripudio di opulenza e meraviglia.


Concludiamo il giro nuovamente in Trafalgar Square alla National Portrait Gallery dove giusto si è conclusa la bella mostra sulle “Gay Icons” ed inizia una lunga carrellata “Beatles to Bowie” assolutamente da non perdere. 

17/10/09

Enzo Bersezio alla Fondazione Peano di Cuneo


In un caldo spazio circoscritto da pannelli di memoria e sperimentazione l’artista Enzo Bersezio, proponga il gioco della memoria. 

Modi di esistere, che non siano soltanto quelli del nostro mondo occidentale; ma che spaziano per il mondo come le tracce dei suoi segni sul legno chiaro. Appare poi, ad una attenta lettura, il tema del recupero di segni e forme di espressione umana sottratti alla nebbia dell’oblio in cui sono costretti dall’attuale società della comunicazione tecnologica; e completa il fare scultura con modalità concettuali affini a quelle dell’antropologo, che destruttura l’ordine apparente delle convenzioni sociali, liberandone i risvolti culturali più autentici e fondativi e risalendo agli originali presupposti mitici.



Opere raccolte dal titolo della mostra “Nel vento” che accarezza e lentamente trasforma la materia. Un percorso lento e stratificato. La mostra è visitabile venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 presso la Fondazione Peano di corso Francia, fino al 8 Novembre, ad ingresso gratuito.