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15/10/09

Frieze 2009



Si è appena concluso il progetto del 4 plinto in Trafalgar Square, quest’anno ideato da Antony Gormley. Con un’iniziativa fra spettacolo e arte, su questa particolare “postazione”, nei mesi estivi, si è realizzato un continuo succedersi di situazioni artistiche, politiche, culturali o anche semplicemente divertenti. Attirando in questo modo l’attenzione di tutti i media (Sky ha dedicato una continua copertura televisiva), sviluppando un grande confronto sul fare “artistico” nel nostro tempo presente. E ora Londra è attraversata dalle giornate di Frieze e da tutte le interconnessioni contemporanee parallele, che sono molte e di vario tipo, spaziando dal nostro presente alla storia dell’arte, dalla cultura visiva etnica alle più diverse forme.

Iniziamo però dall’evento principale, cioè Frieze, quest’anno la fiera commerciale più “modaiola” d’Europa ha proposto una selezionata più curata con molti progetti/personali che rendono tutto molto più interessante e culturale, sono anche ricomparsi nomi storici, dimenticati. Le opere proposte hanno quasi perso la trascuratezza e leggerezza degli anni passati per tornare ad essere oggetti “di valore” e non solo semplici idee. Accompagnati dalla suadente melodia Work No.1020. ideata da Martin Creed si visita una stimolante occasione d’arte e mercato.

Fra le cose più interessati la nuova sezione Frame, con una serie di giovani gallerie che hanno dedicato ad un artista solo il loro spazio, la selezione è stata fatta da Daniel Baumann e Sarah McCrory. Le proposte sono Altman Siegel Gallery con Trevor Paglen. Amp con Joep van Liefland. Ancient & Modern con Alan Kane. Balice Hertling con Isabelle Cornaro. Laura Bartlett Gallery con Cyprien Gaillard . Lisa Cooley con Erin Shirreff. Gaudel de Stampa con Ida Ekblad. Hoet Bekaert Gallery con Amanda Ross-Ho. Hunt Kastner con Josef Bolf. Ibid Projects con Daniel Silver. Galerie Parisa Kind con Mike Bouchet. Tanya Leighton Gallery con Aurelien Gamboni. Limoncello con Jack Strange. Lüttgenmeijer con Gareth Moore. Marz Galeria con Bruno Pacheco. Andreiana Mihail Gallery con Duo Mona Vatamanu and Florin Tudor. Monitor con Ursula Mayer. Neon Parc con Matt Hinkley. Neue Alte Brücke con Simon Fujiwara. Project 88 con Sarnath Banerjee. Rodeo con Haris Epaminonda. Galerie schleicher+lange con Laurent Montaron. Galerie Micky Schubert con Stephen Sutcliffe. Seventeen con Susan Collis. Franco Soffiantino con Katerina Sedá. Supportico Lopez con Michael Dean. 023 Sassa Trülzsch con Alexandra Leykauf . Tulips & Roses con Gintaras Didžiapetris'. Jonathan Viner Gallery/Fortescue Avenue con Emily Wardill.

Anche quest’anno la sezione Frieze Projects 2009 è particolarmente interessante e ricca di proposte con opere ed interventi di vario genere, soprattutto con una forte necessità di dialogo. E così abbiamo Alex MacPhail, Kim Coleman e Jenny Hogarth che presentano Players, Ruth Ewan con “These Airwaves Neutralise the Tools of Oppression”; A Radio Station of People “Trying to Change the World “ Ryan Gander “We are Constant”. Per-Oskar Leu con “The Bachelor Machine” la struttura di Monika Sosnowska, l’ironico lavoro di Stephanie Syjuco, gli articolati interventi di Arte Contempo di Lisbona e il lavoro “ Smash the Windows, Snatch the Crystals” curato da Contemporary Art Centre di Vilnius. Il vincitore del premio Cartier Award 2009 è stato il giovane artista americano Jordan Wolfson, ma residenta da molto a Berlino.

Anche quest’anno il parco accanto di Regent diventa sede di una raccolta di proposte scultoree molto variegata. Così per tutto il mese si potrà godere dei lavori di Vanessa Billy; Louise Bourgeois; Neha Choksi; Graham Hudson; Teresa Margolles; ; Rémy Markowitsch; Paul McCarthy; Andrea Nacciarriti; Maria Roossen; Eva Rothschild; Zhan Wang e Erwin Wurm.