Translate

19/10/09

Londra, Frieze fra eleganza e rinnovamento.

Giusto un anno fa era all’apice la grande crisi per le vie di Londra. La gente era in continuo fermento per le difficoltà che stava toccando la City. Aumentavano di decine ogni giorno il numero di disoccupati nell’anima economica dell’antico impero.

Oggi tutto pare essersi già evaporato. Nel centro di Londra, in Trafalgar Square si è appena concluso il progetto del 4 plinto quest’anno ideato da Antony Gormley. Con un’iniziativa fra spettacolo e arte, Sky ha dedicato una continua copertura televisiva. Ogni dì per buona parte della giornata, dopo una selezione, veniva data opportunità ad una persona di occupare questa colonna per un’ora. In tal modo è capitato di tutto, questo come sempre ha dato sviluppo a un grande confronto sul fare “artistico” nel nostro tempo presente.

14 Ottobre anche quest’anno si è avviata la settima edizione di Frieze e con essa tutte le interconnessioni contemporanee artistiche parallele, che sono molte e di vario tipo, spaziando dal nostro presente alla storia dell’arte, dalla cultura visiva etnica alle più diverse forme.

Iniziamo però dall’evento principale, cioè Frieze, quest’anno la fiera commerciale più “modaiola” d’Europa pare essersi rilassata, preso un suo tempo e riconsiderata. Fase di riflessione?

Le proposte delle gallerie sono molto più accurate, sono tornati nomi più storici e anche i prezzi si sono adattati a questo momento di moderatezza. Le opere proposte hanno quasi perso la trascuratezza e leggerezza degli anni passati per tornare ad essere oggetti “di valore” e non solo semplici spunti o bozze di lavori. Con il sottofondo della suadente melodia Work No.1020. ideata da Martin Creed, si è goduto di un’evento più maturo e gratificante.

La nuova sezione Frame, è stata la carta vincente di qualificazione e di supporto a questo evento, che in tal modo diventa più gratificante per il vistatore e sicuramente anche per il collezionista sempre più alla ricerca di valore e di completezza.

Ad un gruppo di giovani gallerie è stato proposto di creare, con il supporto curatoriale di Daniel Baumann e Sarah McCrory, una mostra di un solo artista. Così ci sono state le proposte di Altman Siegel Gallery con Trevor Paglen. Amp propone Joep van Liefland. Ancient & Modern offre Alan Kane. Balice Hertling con Isabelle Cornaro. Laura Bartlett Gallery offre Cyprien Gaillard . Lisa Cooley con Erin Shirreff. Gaudel de Stampa con Ida Ekblad. Hoet Bekaert Gallery con Amanda Ross-Ho. Hunt Kastner con Josef Bolf. Ibid Projects offre Daniel Silver. Galerie Parisa Kind propone Mike Bouchet. Tanya Leighton Gallery con Aurelien Gamboni. Limoncello con Jack Strange. Lüttgenmeijer propone Gareth Moore. Marz Galeria con Bruno Pacheco. Andreiana Mihail Gallery con Duo Mona Vatamanu and Florin Tudor. Monitor con Ursula Mayer. Neon Parc con Matt Hinkley. Neue Alte Brücke con Simon Fujiwara. Project 88 con Sarnath Banerjee. Rodeo con Haris Epaminonda. Galerie schleicher+lange con Laurent Montaron. Galerie Micky Schubert propone Stephen Sutcliffe. Seventeen con Susan Collis. L’italiana Franco Soffiantino ha proposto Katerina Sedá. Supportico Lopez offre Michael Dean. 023 Sassa Trülzsch con Alexandra Leykauf . Tulips & Roses con Gintaras Didžiapetris'. Jonathan Viner Gallery/Fortescue Avenue propone Emily Wardill. Le proposte sono state molto diverse e ricche di stimoli e curiosità.


Confemata anche la sezione Frieze Projects 2009 quest’anno particolarmente interessante e ricca di proposte con opere ed interventi di vario genere, soprattutto con una forte necessità di dialogo. E così abbiamo Alex MacPhail, Kim Coleman e Jenny Hogarth che presentano Players, Ruth Ewan con “These Airwaves Neutralise the Tools of Oppression”; A Radio Station of People “Trying to Change the World “ Ryan Gander “We are Constant”. Per-Oskar Leu con “The Bachelor Machine” la struttura di Monika Sosnowska, l’ironico lavoro di Stephanie Syjuco, gli articolati interventi di Arte Contempo di Lisbona e il lavoro “ Smash the Windows, Snatch the Crystals” curato da Contemporary Art Centre di Vilnius. Il vincitore del premio Cartier Award 2009 è stato il giovane artista americano Jordan Wolfson, ma residenta da molto a Berlino.


Come sempre l’area vicino alla Fiera è stata adibita a spazio espositivo per grandi sculture molto variegate. Così per tutto il mese si potrà godere dei lavori di Vanessa Billy; Louise Bourgeois; Neha Choksi; Graham Hudson; Teresa Margolles; ; Rémy Markowitsch; Paul McCarthy; Andrea Nacciarriti; Maria Roossen; Eva Rothschild; Zhan Wang e Erwin Wurm.