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28/08/12

Pubblicità scultorea - Omaggio al Beckham più fashion



La nota società di vestiti H&M ha fatto realizzare ben sei statue in argento del noto calciatore inglese David Beckham, in una posa quasi classica che però alla nudità greca ha preferito l’intimo, che è il nuovo prodotto che questa società ha messo sul mercato da poco settimane utilizzanto il noto personaggio come testimonial pubblicitario. 

Le sei sculture, alte oltre tre metri, sono state messe a New York, Los Angeles, San Francisco, Londra e sono la gioia dei tanti passanti che divertiti si fanno fotografare accanto all’idolo. 

Forse non sono proprio un esempio di grande opera scultorea ma trovo particolarmente divertente che anche il settore della realtà artistica diventi parti dinamica del flusso promozionale. Infatti chi si fa’ fotografare vicino alla statua, c’è tempo fino alla fine di Agosto, potrà partecipare col suo scatto ad un concorso premi. Ma forse non era già questo il compito di tanta arte dei secoli passati, fare da sostegno al potere forte del momento, e oggi chi più di una grande società di vendita può aspirare a questo ruolo? 

Tate Modern - l'arte in cerca di sponsor




Con l’opera di Tino Sehgal « This association » si conclude da parte dell’ Unilever la sponsorizzazione dei grandi progetti nella Turbine Hall della Tate Modern. 


Dopo oltre dieci anni di sostegno il gruppo anglo-olandese termina il sostegno di questa particolare rassegna che ha avuto eventi di rilievo internazionale con progetti quali "Marsyas" Anish Kapoor nel 2002, "The Weather Project" ideato da Olafur Eliasson nel 2003-04, portando oltre un milione di visitatori, la famosa spaccatura « Shibboleth » di Doris Salcedo nel 2007 o le tre incredibili torri di Louise Bourgeois che avviarono l’iniziativa nel 2000, foto sopra. 


La Unilever ha sponsorizzazione con 4,4 milioni di sterline tutti questi eventi e continuerà a sostenere in modo continuato altre attività del noto museo di arte contemporanea londinese. 


La Turbine Hall sarà chiusa temporaneamente per alcuni mesi nel prossimo anno per permettere la conclusione della costruzione della nuova area di ampliamento del museo, ideata dagli architetti Herzog & de Meuron che avevano già progettato l’edificio iniziale. Intanto lo staff sta cercando nuovi sponsor per i futuri progetti. 





26/08/12

Prossimamente arte - eventi per la stagione autunnale 2012



Biennale di Architettura Venezia
Con la stagione autunnale riprendono le grandi rassegne espositive. All’insegna di una grande varietà che spazia dall’architettura con la Biennale di Venezia, che proporrà una panoramica mondiale con l’evento ideato da David Chipperfield titolato “Common Ground”, all’eleganza pittorica di Vermeer, proposto alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 27 Settembre. 

L’offerta, su tutta la penisola, è particolarmente interessante e stimolante, si potrà ripercorrere la vita artistica di Carlo Carrà alla Fondazione Ferrero di Alba o immergersi nel grande espressività di Pablo Picasso a Milano con la mostra “Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi” a Palazzo Reale, dal 20 Settembre. 

Picasso
Legata a Picasso sarà anche la mostra “Raffaello Verso Picasso. La grande storia del ritratto e della figura” che si svolgerà in Ottobre nella rinnovata e restaurata Basilica Palladiana di Vicenza, con opere legate dal tema sulla figura umana che vanno da Antonello da Messina a Lucian Freud. 

Ancora ritratti, ma non solo, con l’ampia mostra sugli artisti ferraresi che si svolgerà in Ottobre a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, che riapre dopo il terremoto. 

Ma sono tante altre le mostre che potrete mettere in programma nei vostri futuri spostamenti, eccovi una selezione: 

A Genova presso il Palazzo Ducale ospita dal 5 ottobre 2012 al 3 marzo 2013 una rassegna esaustiva, oltre 80 opere, dell’opera di Joan Miró (1893-1983), il grande artista catalano che lasciò un segno inconfondibile nell’ambito delle avanguardie europee. 

Per la prima volta in Italia, una grande mostra dedicata a uno dei più importanti reggenti del mondo, l’imperatore dell’India Akbar (1542-1605, regno 1556-1605) e alla fiorente arte che si sviluppò sotto il suo regno. L’evento, che si svolgerà da ottobre 2012 a febbraio 2013, si terrà presso la sede di Palazzo Sciarra della Fondazione Roma Museo. 

Divisionismo. Da Segantini a Pellizza
La mostra "Divisionismo. Da Segantini a Pellizza" (19 ottobre-23 dicembre 2012) sarà dedicata al Divisionismo italiano, con 35 dipinti dei principali interpreti del movimento quali Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni e altri presso la GAM Centro Studi per l’Arte Moderna e Contemporanea a Milano, Via Manzoni 45) 

Dall'8 novembre al 6 gennaio presso le sale della Rocchetta al Castello Sforzesco, sarà aperta la mostra "Homo Faber. Il ritorno del fare nel contemporaneo". L'esposizione mette in relazione i tesori del Castello esposti negli spazi dei musei di Arte Applicata con i lavori di artisti contemporanei di livello internazionale, che si contraddistinguono per l'estremo uso della manualità nelle tecniche e nei materiali utilizzati.In esposizione sono presenti lavori di: Herman Bas, Bertozzi e Casoni, Alighiero Boetti, Michael Borremans, Mario Ceroli, Matt Collishaw, Vanni Cuoghi, Wim Delwoye, Fulvio Di Piazza, Natalie Djurberg, DTao, Federico Guida, Giovanni Iudice, Liu Jianhua , Titus Kaphar, Javier Marin, Marco Mazzoni, Beatriz Millar, Alfredo Rapetti Mogol, Elena Monzo, Wangechi Mutu, Moataz Nasr, Davide Nido, Luigi Ontani, Grayson Perry, Marc Quinn, Marcus Shinwald, Sissi, Carlo Steiner, Lee Sung Kuen, Tarshito, Pascale Marthine Tayou e Kehinde Wiley. 

Dal 15 settembre, al Castello di Rivoli ci sarà una grande mostra "La storia che non ho vissuto(testimone indiretto)" interamente dedicata alla giovane arte italiana. La rassegna, ordinata nelle ampie sale del terzo piano della Residenza Sabauda, è ideata e curata da Marcella Beccaria. 

A Torino alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in concomitanza delle elezioni americane si svolgerà la mostra " For President" A cura di Mario Calabresi e Francesco Bonami che presenterà delle opere che si sono ispirati alle elezioni per la loro ricerca si mescoleranno con le immagini storiche dell’agenzia Magnum, la più prestigiosa e antica cooperativa di fotografi al mondo. La mostra sarà anche l’occasione per un viaggio nel mondo coloratissimo e affascinante della propaganda: dagli spot pensati per promuovere la propria immagine o per distruggere quella degli avversari, ai manifesti, alla grande produzione di gadget di ogni tipo. 

Concludiamo con la grande mostra dedicata a Graham Sutherland. Considerato, alla pari dell’amico-rivale Francis Bacon, uno dei capiscuola della pittura britannica contemporanea, molto amato dai più importanti critici della seconda metà del Novecento Sutherland viene riportato all’attenzione del pubblico e della critica per iniziativa della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) dall’8 settembre al 9 dicembre 2012, attraverso un’attenta selezione di opere, provenienti da collezioni riservate e in parte mai esposte, che documentano il suo percorso d’artista.

I contemporaneo fallito - Promesse di un futuro mancato

Phofdo - photographic project 



Il ciclo innovativo dell’arte contemporanea sembra giunto al capolinea. Dopo decenni di ribellione e di impegno l’arte contemporanea pare essersi arenata in un pantano espressivo che compulsivamente si ripete noiosamente negli intenti e nelle forme.

Decenni di eroici proclami e di promesse di cambiamento si sono svuotate nel nulla di fatto. Le aspettative si sono mutate in vacue posizioni storiche che narrano di continui fallimenti di un’arte aperta e per tutti. Intenti che ora sempre più vengono riproposto dalle nuove generazioni di artisti ancora più aleatori e sempre più finti.

Il mercato ha vinto sulle ideologie, anche artistiche, monetizzando tutto e piegando i tanti giovani ribelli al borghesismo capitalistico, vedi i vari artisti irrequieti nostrani post-comunisti che al ricco mercato americano devono le recenti riscoperte e un certo benessere economico.

Anche ora che la crisi mette in risalto la divisione sempre più ampia fra ricchezza e povertà, si vedono i giovani artisti atteggiarsi fintamente a ribelli. Qualche debole azione viene fatta giusto per richiamare un poco i media ma senza però realmente impegnarsi in azioni concrete di lavoro ma rifugiandosi in vacue promesse di cambiamento e innovazione.

La continua attenzione alle mode, ha prodotto artisti privi di carattere e di idee. Adattabili a ogni format e necessità non possono dire molto visto che non incidono ma descrivono il momentaneo bisogno espositivo dell’ennesimo inutile evento.

L’arte contemporanea rinunciando al suo ruolo visivo per un comodo “parlarsi intorno” ha dismesso la sua irruenza e forza per evaporarsi nel gioco facile delle parole.

12/08/12

Ferragosto : Porte aperte per l'arte



Anche quest’anno, nel giorno di Ferragosto, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aprirà ai visitatori il suo ricco patrimonio di musei, gallerie, monumenti, palazzi, ville, castelli, templi, parchi, giardini, aree e siti archeologici, necropoli e scavi. 

Molti dei luoghi d’arte coinvolti, inoltre, animeranno il programma della giornata con eventi, concerti, mostre tematiche e suggestivi percorsi guidati. Sarà un’opportunità privilegiata per trascorrere un Ferragosto davvero speciale alla riscoperta della ricchezza culturale del nostro Paese. 

“Lo sforzo per garantire le aperture del 15 agosto è significativo e importante, soprattutto in relazione all’attuale situazione di oggettiva difficoltà di alcuni musei per carenza di personale e risorse” spiega il neo Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Anna Maria Buzzi. “Ciò nonostante sarà assicurato il massimo impegno affinché, anche nel mese in cui è maggiore la presenza di turisti italiani e stranieri, si possa proseguire nel nostro compito di valorizzare i musei e le aree archeologiche, promuovendone una quanto più ampia e completa fruizione”. 


Per informazioni su orari di apertura è attivo un call center nazionale che risponde al numero verde 800991199, gratuito per chiamate da telefonia fissa effettuate dal territorio italiano. Il servizio è accessibile tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:45. 

Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://www.beniculturali.it

12/08/12 Pausa caffè


11/08/12

Revival - Tutto torna


Phofdo - photographic project 



In questo periodo, nella creatività, pare impossibilita andare oltre al remake. Ritorni più meno validi ripetono stilemi del secolo scorso, che sempre più popolano le patinate realtà espositive internazionali. 

Questo grande ritorno agli anni sessanta e settanta pare più un ripasso che un approfondimento. Dopo l’esplosione Pop, ma soprattutto dopo il Nouveau Réalisme, gli artisti si erano liberati di un certo formalismo estetico che solo con la grande crisi socio-economica, della fine degli anni settanta, riporta ad un’estetica “classica” col ritorno alla pittura, priva di ogni messaggio se non un compiacimento figurativo, vedi la nostra Transavanguardia. 

Oggi si percepisce un ritorno a questi linguaggi, da una parte una marea di artisti con leggiadre forme espressive (installazione, site-specific, performance…) dall’altra un grande ritorno alla pittura, anch’essa con uno sguardo alle sperimentazioni lontane. 

Il futuro sembra già passato. 

Pare che si siano esaurite le spinte innovative e che i “giovani artisti” preferiscano guardare al tempo trascorso anziché proiettarsi in un mondo nuovo. 

In realtà questo non è del tutto vero, perché se quella che ancora oggi si chiama “arte contemporanea” vive questo processo, negli altri campi creativi, dal design al fumetto, ci sono interessanti spinte verso il nostro prossimo futuro. 

Grazie al crescere delle nuove tecnologia, la realtà sta mutando e la multimedilità fornisce nuovi modi di vivere e di percepire il mondo, con un rinnovamento estetico e creativo ancora tutto da definire e sperimentare. 

Ma pare che il sistema dell’arte faccia finta di non saperlo.

02/08/12

Capitale abbandonato - Cultura e arte


Phofdo - photographic project 

Non capiamo come ancora oggi il nostro paese non metta la priorità storica del suo ricco patrimonio artistico come risorsa primaria per dare occupazione, sviluppa e dinamica economica. 

Il nuovo rapporto annuale di Federculture rimette al centro il valore della meraviglia del nostro paese come uno dei pochi luoghi di crescita. Ben il 7 % di aumento di utenze che fruiscono dei luoghi culturali come necessità e che fanno del nostro paese il luogo con maggior siti sotto tutela dell’Unesco quasi il 18% di quelli mondiali. 

Per anni si è parlato di industria della cultura o di giacimenti, poi si approva una legge che limita al 20 la spesa per la cultura, strana nazione la nostra. 

Dal primo paese al mondo per turismo lentamente siamo scivolati al decimo posto sorpassati da paesi che offrono molto meno di noi ma in modo sicuramente più efficiente e coordinato. 

Se si sapesse superare le limitate capacità cooperativistiche forse di potrà risorgere. 

La colpa è ovviamente di tutti noi che non abbiamo agito costruttivamente e che continuiamo a mancare l’obiettivo di fare del nostro meraviglioso paese una nazione.

Rencontres D'Arles - 42 anni di fotografia.



Il più importante festival dedicato alla fotografie alla sua quarantaduesima edizione, che quest’anno festeggia i trenta anni della sua ’École Nationale Supérieure de Photographie (la Scuola Nazionale Superiore di fotografia) dove sono passati fra i più importanti professionisti di questo settore. 

Il programma è fitto e ricco di eventi, mostre, incontri e conferenze, per tutti i gusti e idee. Fra le mostre più interessanti sicuramente quella sugli “zingari” di Josef Koudelka. Gli omaggi a Elliott Erwitt, presente alla rassegna, e Henri Cartier-Bresson, nel centenario della sua nascita. L’antologica sulla Magnum. 

Molto interessante poi la proposta di laboratori e workshop offerti al pubblico che in tal modo può immergersi direttamente nel meraviglioso mondo della fotografia. 

Per tutti gli appassionati si tratta di un evento da non perdere. La rassegna dura fino al 23 Settembre. 

Tutte le info al sito www.rencontres-arles.com

Le mostre degli altri - Un modo di proporre arte



Nel mondo dell’arte ci sono tante interessanti iniziative, recentemente ho scoperto una organizzazione non-profit arti in Lower Manhattan a New York, si tratta dell’Apexart che è stata concepito per offrire opportunità di realizzare degli eventi a curatori e artisti indipendenti ed emergenti. 

Sin dall'inizio, nel 1994, questa associazione ha cercato di proporre un nuovo modo di fare arte selezionando progetti indipendenti da realizzare in luoghi meno tradizionali, sia negli Stati Uniti che in altri paesi. Dagli albori ad oggi sono già stati oltre 1.200 artisti in oltre 150 mostre, che hanno potuto proporre le proprie iniziative, tra questi anche personaggi di fama internazionali come Vito Acconci, Martha Rosler, Dave Hickey, John Baldessari, Hou Hanru, Ute Meta Bauer, David Byrne, Janine Antoni, Kerry James Marshall e Jean-Hubert Martin. 

Attualmente ogni anno Apexart presenta sette mostre collettive, ospita otto residenti internazionali e organizza numerose conferenze pubbliche e spettacoli, distribuendo 70.000 brochure che narrano delle mostra realizzate in questi anni in oltre 95 paesi del globo.

Common Ground - 13. Mostra Internazionale di Architettura - 29 agosto > 25 novembre 2012



Con la stagione autunnale riprenderanno i grandi eventi culturali. Fra i più attesi sicuramente è la Biennale di Architettura a Venezia che si alterna con quella delle Arti Visive. Quest’anno il curatore è David Chipperfield che ha scelto il titolo molto particolare di “Common Ground” mettendo l’accento su un’idea di condivisione aperta, istanza colta da molti dei paesi partecipanti, son bel oltre la sessantina i progetti ideati appositamente per l’evento, che hanno attivato percorsi di azioni cooperativistiche. 

La Mostra sarà dislocata, come di consueto, negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Ci saranno ben 55 partecipazioni nazionali. I paesi presenti per la prima volta sono 4: Angola, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Perù. 

Il Padiglione Italia, che sarà all’Arsenale, è organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura, l’arte contemporanee, e curato da Luca Zevi. 

La rassegna sarà aperta al pubblico da mercoledì 29 agosto a domenica 25 novembre 2012, presso i Giardini della Biennale e all’Arsenale. La vernice avrà luogo nei giorni 27 e 28 agosto, la cerimonia di premiazione e di inaugurazione si svolgerà Mercoledì 29 Agosto 2012. 

La Mostra sarà affiancata, come di consueto, negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 55 Partecipazioni nazionali. Il Padiglione Italia all’Arsenale è organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee. 

“La Biennale ha incontrato quest’anno David Chipperfield – dichiara il Presidente Paolo Baratta - consapevole del fatto che si tratta di una personalità che coltiva una visione molto intensa dell’architettura come prassi. Ci è parso importante uno sguardo all’architettura proiettato all’interno della stessa disciplina, che sappia evidenziare l’intenso dialogo tra gli architetti della generazione presente e passata, e i loro punti di riferimento. Un passaggio utile per riflettere e rappresentare l’architettura focalizzando su di essa la nostra attenzione, rispetto ad altre visioni che la considerano quasi un capitolo di altre discipline.” 

“Il tema centrale di questa Biennale 2012 – spiega il Direttore David Chipperfield – è ciò che abbiamo in comune. L’ambizione di Common Ground è soprattutto quella di riaffermare l’esistenza di una cultura architettonica costituita non solo da singoli talenti, ma anche da un ricco patrimonio di idee differenti riunite in una storia comune, in ambizioni comuni, in contesti e ideali collettivi. Siamo partiti dal desiderio di enfatizzare idee condivise al di là della creazione individuale, e ci siamo resi conto che questo ci imponeva di attivare dialoghi piuttosto che selezionare singoli partecipanti. Abbiamo iniziato chiedendo a un gruppo limitato di architetti di sviluppare idee che portassero a ulteriori richieste di partecipazione: a ciascuno abbiamo richiesto di proporre un progetto insieme a un dialogo che rispondesse al tema e mostrasse l'architettura nel suo contesto di influssi e di affinità, di storia e di lingua, di città e cultura. La lista finale dei partecipanti rappresenta una ricca cultura della differenza, piuttosto che una selezione di posizioni definite e dichiarate. Vogliamo dare risalto al terreno comune condiviso dalla professione, nonostante l'apparente diversificazione nell’attuale produzione architettonica. La condivisione delle differenze è essenziale all'idea di una cultura architettonica.” 

“Il ruolo dell’architetto – chiarisce Chipperfield - è, nel migliore dei casi, adempienza critica. Gli architetti possono operare solo attraverso la procedura che conferisce loro l’incarico e che ne regola l’attività. Le nostre idee sono vincolate e convalidate dalla reazione della società. Questa relazione non è soltanto concreta ma riguarda il profondo significato del nostro lavoro. Nel crescente e complesso confronto tra le motivazioni commerciali dello sviluppo e il nostro continuo desiderio di un ambiente a misura d’uomo, sembra ci sia poco dialogo. Se l’architettura deve rappresentare qualcosa di più rispetto ai momenti privilegiati ed eccezionali del nostro mondo costruito,dobbiamo attivare una collaborazione di talenti e di risorse più impegnata. Common Ground invita a riflettere su come poter meglio indirizzare queste intuizioni condivise, queste preoccupazioni e aspettative.” 

“L’architettura è per noi l’arte dell’organizzazione dello spazio che condividiamo – afferma il PresidenteBaratta - e l’espressione Common Ground a questo concetto direttamente ci riconduce. L’architettura è lo strumento per realizzare quella res publica che è luogo dei singoli che appartiene a tutti, essa è l’Artemide che metamorfizza la proprietà privata in bene pubblico. Nelle conversazioni con Chipperfield mi è parso di cogliere una preoccupazione: un desiderio di tornare a ricomporre l’identità dell’architetto di fronte all’uso spesso scomposto e deformato che si è fatto della sua arte, pur con la sua complicità, e per contro all’altrettanto diffuso uso mediocre e utilitaristico della non architettura.” 

“Parlare dell’architettura e della sua complessità, delle domande cui cerca di rispondere – conclude il Presidente Baratta - può essere utile per tutti, anche e soprattutto per la indispensabile sensibilità e, perché no,per quella più qualificata cultura della committenza senza la quale si rischia di perdere il senso delle cose, della storia e delle vere necessità.” 


Iniziative: 

• Biennale Sessions, il progetto per le Università. Per il terzo anno consecutivo, e dopo il successo delle edizioni precedenti, la Biennale ripropone anche per la 13. Mostra il progetto dedicato alle Università denominato Biennale Sessions. Rivolto a Università, Accademie di Belle Arti, istituzioni di ricerca e formazione nel settore dell’architettura, delle arti visive e nei campi affini, Biennale Sessions ha l’obiettivo di favorire la visita della mostra per gruppi di almeno 50 studenti e docenti che saranno assistiti nell’organizzazione del viaggio e nel soggiorno. Essi potranno organizzare seminari in uno spazio messo a disposizione gratuitamente dalla Biennale. Ad oggi hanno già firmato il protocollo d’intesa 53 istituzioni internazionali. 

• Conversazioni sull’architettura. Inoltre, la Biennale organizzerà un programma di Conversazioni sull’architettura, incontri dedicati a temi, scenari e architetti particolari, previsti nei mesi di ottobre e novembre. 

Come spiega il Presidente Baratta, “lo scopo di queste due iniziative, Biennale Sessions e le Conversazioni sull’Architettura, è di confermare il ruolo della Biennale di Venezia quale istituzione aperta alla conoscenza e allo spirito di ricerca”. 

Anche per il 2012 è prevista l’attività Educational che si rivolge a singoli e gruppi di studenti delle scuole di ogni ordine e grado, delle università e scuole di architettura, professionisti, aziende, esperti, appassionati e famiglie. Le iniziative, condotte da operatori selezionati e formati dalla Biennale di Venezia, mirano ad un coinvolgimento attivo dei partecipanti e si suddividono in Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio. 

In occasione della 13. Mostra, saranno banditi due concorsi online attraverso il sito relazionalewww.labiennalechannel.org, ovvero: 

COMMON GROUND | Fotografia: la miglior foto della Mostra (concorso aperto esclusivamente ai fotografi accreditati) 
COMMON GROUND | Saggio: il miglior testo critico sulla Mostra. 


Testo a cura di David Chipperfield 

Il tema centrale di questa Biennale 2012 è ciò che abbiamo in comune. L’ambizione di Common Ground è soprattutto quella di riaffermare l’esistenza di una cultura architettonica costituita non solo da singoli talenti, ma anche da un ricco patrimonio di idee differenti riunite in una storia comune, in ambizioni comuni, in contesti e ideali collettivi. 

In architettura tutto inizia dal terreno. È il punto di partenza fisico in cui tracciamo il primo segno scavando le fondamenta che sosterranno il nostro riparo. Nel terreno tracciamo la linea che definisce il confine tra ciò che è privato e ciò è che comune. Oggi la nostra relazione con il terreno non è più così diretta, ma rimane fondamentale per capire come e dove siamo. 

Il processo fisico di delimitazione non solo protegge ma definisce anche l’interno dall’esterno, il privato dal pubblico, l’individuo dalla comunità. Mentre il mondo sembra assecondare sempre più gli obiettivi del singolo, appare sempre più difficile definire l’idea di comunità, di città, di pubblico e di comune. 

In una città desideriamo ancora trovare i simboli che suggeriscono l’identità collettiva: le grandi istituzioni, il centro urbano, le piazze e i luoghi di pubblico incontro. Le nostre città possono essere interpretate come la forma fisica di una tensione dinamica tra l’individuale e il collettivo. Le visioni radicali proposte e realizzate dal movimento moderno non hanno mai sostituito le immagini convenzionali che utilizziamo per rappresentare la nostra idea di pubblico e privato: le strade, le piazze, i portici, i viali. 

La nostra ambigua sfera pubblica contemporanea di consumi, viaggi e tempo libero, è modellata da criteri che tendono a contraddire l’impossibile, ma irresistibile idea di un ordine sociale significativo formalmente espresso. 

Il territorio dell’architettura è stato in molti casi ridotto all’applicazione delle normative, alla massimizzazione di dimensioni e densità in un dato sito, al raggiungimento di un vago senso di compatibilità con il contesto circostante. 

Contro questo contesto cerchiamo di mantenere salde le idee sulla sfera pubblica, ma esse si manifestano perlopiù in scenografate occasioni commerciali per impiegati o clienti nel loro tempo libero. In tale inevitabile e inesauribile sforzo di dare identità a spazi che si conformano a sempre più sottili sfumature di grigio tra privato e pubblico, gli strumenti e i termini a nostra disposizione possono sembrare goffi e rudimentali. 

Il terreno comune (in contrapposizione allo spazio pubblico) implica un territorio condiviso all’interno di un contesto di differenze. Il tema identifica la ricerca degli elementi condivisi all'interno di ciò che è apparentemente diverso, e ci aiuta ad elaborare strategie per affrontare la nostra condizione comune e il nostro stranamente costante bisogno di sentirci parte di un mondo più grande di quello necessario al benessere individuale. 

Naturalmente Common Ground si riferisce anche alle idee che condividiamo sull’architettura, entro e oltre i nostri stessi confini professionali. Il titolo ci invita a riflettere su come poter meglio indirizzare queste intuizioni condivise, queste preoccupazioni e queste aspettative. 

L’architettura richiede collaborazione. È difficile pensare a un’attività pacifica che attinga da così tante e diverse partecipazioni e aspettative. Coinvolge forze commerciali e visione sociale, deve fare i conti con le richieste delle istituzioni e delle grandi aziende, e con i bisogni e i desideri dei singoli. Che lo si puntualizzi o no, ogni grande costruzione è una straordinaria prova dell’abilità dell’uomo a unire forze per realizzare qualcosa per conto di altri. Il fatto che tale sforzo sia così spesso considerato negativo piuttosto che straordinario è da parte nostra un errore di comunicazione. 

Il ruolo dell’architetto è, nel migliore dei casi, adempienza critica. Gli architetti possono operare solo attraverso la procedura che conferisce loro l’incarico e che ne regola l’attività. Le nostre idee sono vincolate e convalidate dalla reazione della società. Questa relazione non è soltanto concreta ma riguarda il profondo significato del nostro lavoro. Nel crescente e complesso confronto tra le motivazioni commerciali dello sviluppo e il nostro continuo desiderio di un ambiente a misura d’uomo, sembra ci sia poco dialogo. Se l’architettura deve rappresentare qualcosa di più rispetto ai momenti privilegiati ed eccezionali del nostro mondo costruito, dobbiamo attivare una collaborazione di talenti e di risorse più impegnata. 

La buona architettura ci è d’esempio e ispirazione. Non è una manifestazione naturale: richiede il concorso di circostanze e di persone. Nel momento in cui gli architetti presentano delle idee, il rilievo e l’importanza di queste idee dipendono da un impegno verso la società. La tendenza a definire il ruolo dell’architetto allo stesso tempo come un antagonista o come un fornitore di servizi va solo a rafforzare il problema e a compromettere il potenziale stesso dell’architettura. 

L’architettura è sempre stata un atto di resistenza, resistenza agli elementi e alle forze del caos. L’architettura dà rifugio e può creare un mondo all’interno di un altro mondo, dando ordine e senso attraverso il valore dei propri sforzi. Siamo sicuri che l’unione di questi sforzi ci ricompenserà tutti? 

Nel contesto della Biennale Architettura, Common Ground evoca l’immagine non solo di uno spazio condiviso e di idee condivise ma anche un terreno ricco di storia, esperienze, immagini e linguaggi. Strati di materiale esplicito e subliminale formano i nostri ricordi e plasmano i nostri giudizi. Mentre ci sforziamo di orientarci in un mondo in continuo cambiamento, ciò che ci risulta familiare è parte inevitabile della nostra capacità di comprendere il nostro posto nel mondo. È fondamentale che le nostre aspettative e la nostra storia non diventino una giustificazione alsentimentalismo o alla resistenza al progresso.Dobbiamo quindi articolare meglio le nostre valutazioni e i nostri pregiudizi senza considerare il passato come qualcosa da cui rifuggire, valorizzando una cultura architettonica che si stratifica e si evolve e che non sia un flusso casuale di immagini e forme senza senso. 

Il tema di Common Ground permette di avvicinarci a tali questioni e ci esorta a meditare sull’espressione fisica delle nostre aspirazioni collettive e sulla nostra idea di società. Ci ricorda la nostra storia condivisa e ci incoraggia a pensare alla natura collaborativa dell’architettura e al potenziale straordinario del suo processo collettivo. 

Sono grato ai partecipanti che si sono impegnati con tanto entusiasmo in questa azione di condivisione e hanno impiegato il loro tempo per costruire un dialogo e presentare le loro idee. 

La selezione dei partecipanti alla Biennale di quest'anno si è sviluppata in relazione al tema Common Ground. Siamo partiti dal desiderio di enfatizzare idee condivise al di là della creazione individuale, e ci siamo resi conto che questo ci imponeva di attivare dialoghi piuttosto che selezionare singoli partecipanti. Abbiamo iniziato chiedendo a un gruppo limitato di architetti di sviluppare idee che portassero a ulteriori richieste di partecipazione: a ciascuno abbiamo chiesto di proporre un progetto insieme a un dialogo che rispondesse al tema e mostrasse l'architettura nel suo contesto di influssi e di affinità, di storia e di lingua, di città e cultura. La lista finale dei partecipanti rappresenta una ricca cultura della differenza, piuttosto che una selezione di posizioni definite e dichiarate. Vogliamo dare risalto al terreno comune condiviso dalla professione, nonostante l'apparente diversificazione nell’attuale produzione architettonica. La condivisione delle differenze è essenziale all'idea di una cultura architettonica. 


Padiglione Italia 

Il pensiero di Adriano Olivetti, il suo modo di fare impresa e di coniugare la cultura con il business è il modello scelto da Luca Zevi, architetto e urbanista, per il Padiglione Italia alla 13. Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia. 

Nel presentare l’iniziativa il curatore ha dichiarato: “Se negli ultimi trent'anni vi è stato un dominio della finanza, nei prossimi anni dovrà tornare a essere centrale il lavoro - ha esordito -. E credo che nel messaggio di Adriano Olivetti vi sia un seme che dice che si può essere imprenditori producendo beni eccellenti, realizzando servizi qualificati e, al tempo stesso, facendosi carico dello sviluppo urbanistico. L'esperienza di Adriano Olivetti - ha continuato Zevi - è diventata un modello di sviluppo in cui politica industriale, politiche sociali e promozione culturale si integrano nella proposta di una strada innovativa nella progettazione delle trasformazioni del territorio. Nella mia proposta - ha concluso - non c'è nulla di nostalgico: per me Olivetti era un moderno per la sua capacità di progettare in funzione delle esigenze dell'uomo.” 

Il segretario generale del Mibac, Antonia Pasqua Recchia, ha spiegato il motivo per il quale è stato scelto il progetto di Zevi tra le undici proposte che erano arrivate al dicastero: “Mette in relazione l'architettura con l'economia, la cultura con le imprese e abbiamo pensato che in un momento così delicato per il paese si dovesse fare qualcosa di più di una semplice esposizione. Il Made in Italy del Padiglione Italia - ha osservato Recchia - tornerà quindi alle sue radici, agli anni del boom economico, di un momento storico particolarmente positivo per l'Italia”.

Il Padiglione Italia sarà inoltre, per la prima volta, ecosostenibile: “La sostenibilità - ha detto Zevi - è anche una grande opportunità per migliorare la qualità nel settore dell'edilizia”. 


Elenco Padiglioni Stranieri 

1. Raggruppamento: 13178 Moran Street Ellie Abrons/Adam Fure, Ann Arbor, USA- Meredith Miller - Ann Arbor, USA - Thom Moran, - Ann Arbor, USA - Catie Newell USA Rosalyne Shieh and Troy Schaum SCHAUM/SHIEH Ann Arbor e Houston, USA 

2. Francisco Aires Mateus Manuel Aires Mateus AIRES MATEUS Lisbona, Portogallo 

3. Jean Nouvel ATELIERS JEAN NOUVEL Parigi, Francia 

4. Shiraz Allibhai AGA KHAN DEVELOPMENT NETWORK Ginevra, Svizzera 

5. Constantin Petcou Doina Petrescu ATELIER D'ARCHITECTURE AUTOGÉRÉE Parigi, Francia 

6. Robert Burghardt Berlino, Germania 

7. Adam Caruso Peter St. John CARUSO ST. JOHN ARCHITECTS Londra, Gran Bretagna ospita: BIQ Rotterdam, Olanda MÄRKLI ARCHITEKT Zurigo, Svizzera KNAPKIEWICZ FICKERT Zurigo, Svizzera HILD UND K. Monaco, Germania Hermann Czech Vienna, Austria BOVENBOUW Antwerp, Belgio 

8. Alison Crawshaw Londra, Gran Bretagna con lavori di Self Made Urbanity Research 

9. Wouter Vanstiphout Michelle Provoost CRIMSON ARCHITECTURAL HISTORIANS Rotterdam, Olanda 

10. Thomas Demand Berlino, Germania Los Angeles, USA con lavori di Martin Boyce 

11. Roger Diener DIENER & DIENER ARCHITEKTEN Basilea, Svizzera con Gabriele Basilico 

12. Alejandro Aravena ELEMENTAL Santiago, Cile 

13. Peter Eisenman EISENMAN ARCHITECTS New York, USA ospita: Yale University School of Architecture New Haven, USA Jeff Kipnis / Jose Oubrerie and Ohio State University Columbus, USA DOGMA Rotterdam, Olanda 

14. Sean Griffiths Charles Holland Sam Jacob FAT Londra, Gran Bretagna ospitano: Ines Weizman Londra, Gran Bretagna San Rocco Milano, Italia Factum Arte Madrid, Spagna Architectural Association Research Cluster Londra, Gran Bretagna 

17. Luis Fernandez-Galiano Madrid, Spagna ospita: Francisco Mangado Pamplona, Spagna Emilio Tuñón MANSILLA + TUÑÓNMadrid, Spagna Nieto Sobejano NIETO SOBEJANO ARQUITECTOS Madrid, Spagna Angela Garcia de Paredes Ignacio Pedrosa PAREDES PEDROSA ARQUITECTOS Madrid, Spagna Rafael Aranda, Carmen Pigem, Ramon Vilalta RCR ARQUITECTES Olot, Spagna 

18. Peter Fischli David Weiss FISCHLI WEISS 
Zurigo, Svizzera 

19. Norman Foster FOSTER + PARTNERS Londra, Gran Bretagnacon lavori di Marisa Gonzalez and Andreas Gursky 

20. Kenneth Frampton New York, USA ospita: Steven Holl STEVEN HOLL ARCHITECTS New York, USA Rick Joy RICK JOY ARCHITECTS Tucson, USA John Patkau Patricia Patkau PATKAU ARCHITECTS Vancouver, Canada Stanley Saitowitz San Francisco, USA Brigitte Shim Howard Sutcliffe SHIM-SUTCLIFFE ARCHITECTS Toronto, Canada 

21. Raggruppamento: Chicago: City Works David Brown Chicago, USA Sarah Dunn Martin Felsen URBANLAB Chicago, USA Alexander Eisenschmidt Chicago, USA Jeanne Gang STUDIO GANGChicago, USA Stanley Tigerman TIGERMAN MCCURRY ARCHITECTS Chicago, USA

22. Annette Gigon Mike Guyer GIGON/GUYER ARCHITEKTEN Zurigo, Svizzera 

23. Raggruppamento: Fiona Scott Jay Gort GORT SCOTTLondra, Gran Bretagna 
Robert McKillop Londra, Gran Bretagna con lavori di Renzo Piano Building Workshop 

24. Raggruppamento:Shelley McNamara Yvonne Farrell GRAFTON ARCHITECTS Dublino, Irlanda Paulo Mendes da Rocha San Paolo, Brasile 

25. Zaha Hadid ZAHA HADID ARCHITECTSLondra, Gran Bretagna 

26. Juan Herreros JUANHERREROSARQUITECTOSSLMadrid, Spagna 

27. Jacques Herzog Pierre de Meuron HERZOG & DE MEURON Basilea, Svizzera 

28. Fulvio Irace Milano, Italia 

29. Seung H-Sang IROJE architects & planners Seul, Corea del Sud 

30. Hans Kollhoff PROF. HANS KOLLHOFF ARCHITEKTEN Berlino, Germania 

31. Elke Krasny Vienna, Austria 

32. Johannes Kuehn Wilfried Kuehn Simona Malvezzi KUEHN MALVEZZI Berlino, Germania 

33. Anupama Kundoo Brisbane, Australia Auroville, India 

34. Vittorio Magnago Lampugnani STUDIO DI ARCHITETTURA Milano, Italia 

35. Peter Märkli MÄRKLI ARCHITEKT Zurigo, Svizzera 

36. Raggruppamento: Justin McGuirk Londra, Gran Bretagna Alfredo Brillembourg Hubert Klumpner URBAN THINK TANK Caracas, Venezuela 

37. José Rafael Moneo Madrid, Spagna 

38. David Knight Cristina Monteiro DK-CM Londra, Gran Bretagna 

39. Toshiko Mori TOSHIKO MORI ARCHITECT New York, USA 

40. Jasper Morrison JASPER MORRISON LTD Londra, Gran Bretagna 

41. Farshid Moussavi FARSHID MOUSSAVI ARCHITECTURE Londra, Gran Bretagna 

42. Katherine Clarke Liza Fior MUF ARCHITECTURE/ART Londra, Gran Bretagna 

43. Winy Maas Jacob van Rijs Nathalie de Vries MVRDV Rotterdam, Olanda 

44. Jo Noero NOERO WOLFF ARCHITECTS Città del Capo, Sudafrica 

45. Sheila O’Donnell John Tuomey O'DONNELL + TUOMEY ARCHITECTS Dublino, Irlanda 

46. Valerio Olgiati Flins, Svizzera 

47. Reinier de Graaf OMA Rotterdam, Olanda 

48. Laurids Ortner Manfred Ortner ORTNER & ORTNER Berlino, Germania; Vienna, Austria Colonia, Germania; Rostov, Russia 

49. Mark Randel Berlino, Germania ospita: Philipp Oswalt Berlino, Germania 

50. Piet Oudolf Hummelo, Olanda 

51. Steve Parnell Sheffield, Gran Bretagna 

52. Raggruppamento: Eric Parry ERIC PARRY ARCHITECTS Londra, Gran Bretagna Graham Haworth Steve Tompkins HAWORTH TOMPKINS Londra, Gran Bretagna Patrick Lynch Claudia Lynch LYNCH ARCHITECTS Londra, Gran Bretagna 

53. Raggruppamento: Paul Robbrecht Hilde Daem ROBBRECHT EN DAEM ARCHITECTEN Ghent, Belgio Marie José van ee MARIE-JOSÉ VAN HEE ARCHITECTEN Ghent, Belgio con lavori di Cristina Iglesias and Maarten Vanden Abeele 

54. Raggruppamento: Ruta del Peregrino Ai Weiwei Ai Weiwei / Fake Design Pechino, Cina Emanuel Christ Christoph Gantenbein Christ & Gantenbein Basilea, Svizzera Derek Dellekamp Dellekamp Arquitectos Città del Messico, Messico Alejandro Aravena Elemental Santiago del Cile, Cile Emiliano Godoy Godoylab Roma Sur, Messico Simon Hartmann Tilo Herlach Simon Frommenwiler HHF Architects Basilea, Svizzera Luis Aldrete Luis Aldrete Arquitectos Guadalajara, Messico Rozana Montiel Periferica Città del Messico, Messico Tatiana Bilbao Tatiana Bilbao s.c. Città del Messico, Messico Con lavori di Cristian Manzutto 

55. San Rocco Milano, Italia 

56. Kazuyo Sejima Ryue Nishizawa KAZUYO SEJIMA + RYUE NISHIZAWA / SANAA Tokyo, Giappone 

57. Jonathan Sergison Stephen Bates SERGISON BATES ARCHITECTS Londra, Gran Bretagna - Zurigo, Svizzera 

58. Raggruppamento: Álvaro Siza Vieira Porto, Portugal Eduardo Souto de Moura SOUTO MOURA ARQUITECTOS Porto, Portogallo 

59. Luigi Snozzi Locarno, Svizzera 

60. Thomas Struth Berlino, Germania 

61. Günther Vogt VOGT LANDSCHAFTSARCHITEKTEN AG Zurigo, Svizzera 

62. Tod Williams Billie Tsien TOD WILLIAMS BILLIE TSIEN AND ASSOCIATES New York, USA 

63. Wolfgang Wolters Berlino, Germania con lavori di Mario Piana 

64. Cino Zucchi CINO ZUCCHI ARCHITETTI Milano, Italia 

65. Peter Zumthor ATELIER ZUMTHOR Haldenstein, Svizzera 


Eventi collaterali 

Saranno 18 gli Eventi Collaterali della 13. Mostra Internazionale di Architettura intitolata Common Ground, diretta da David Chipperfield e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, aperta al pubblico dal 29 agosto al 25 novembre 2012 (vernice 27 e 28 agosto 2012). 

Gli Eventi, selezionati da David Chipperfield e approvati dal CdA della Biennale, sono proposti da enti e istituzioni internazionali e allestiranno le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città di Venezia. 

50x50 VeniceGreenDream VGD 2012 - Porto Marghera, Area Vega 2 dal 28 agosto al 25 novembre 
50x50 Un sogno verde per Venezia 2012 è l’installazione di un campo inerbito. Un campo comune che rappresenti contemporaneamente un sistema di ordine architettonico e un processo di coltivazione della natura. Affrontare le trasformazioni urbane e territoriali sotto il profilo socio-economico, occupazionale e ambientale presuppone un radicale cambio di paradigma. Venezia e il suo waterfront costituiscono l’ideale campo di applicazione. Organizzazione: Green City Italia www.greencity-italia.com 

A Better World Serra dei Giardini, Castello (Viale Garibaldi) dal 27 agosto al 25 novembre 
Non poteva essere in nessun altro luogo se non in una serra. Alla base ci sono abilità e la vocazione. Anche la lotta e il divertimento, è lo scambio e l’uso di materiali regolari e le idee a produrre energia intelligente. Poi lectures, workshop, piccoli allestimenti di design trasformano lo spazio in un centro per tenerci con i piedi per terra. Organizzazione: studio427 www.studio427.it 

Archipelago Cinema by Ole Scheeren Arsenale, Darsena Grande 27 e 28 agosto 
Archipelago Cinema, auditorium flottante progettato dall’architetto Ole Scheeren, ospita una tavola rotonda e la première mondiale del film Against All Rules del regista Horst Brandenburg, che offre un’approfondita ricognizione dell’opera e della filosofia di Ole Scheeren. 
Organizzazione: KT Wong Foundation 

Architect / Geographer – Le Foyer de Taiwan Palazzo delle Prigioni, Castello, 4209 (San Marco) dal 26 agosto al 25 novembre 
Taiwan presenta, oltre ai suoi fattori climatici ed ecologici, una condizione post-coloniale e le pressioni modernizzatrici tipiche del mondo globalizzato. Le reazioni degli architetti al contesto tropicale sono tanto diverse quanto la regione è variegata. Non si tratta di uno stile, quanto piuttosto di un approccio all’architettura che prevede una concezione del design come risposta alle esigenze e alle opportunità di una regione specifica, della diversità biologica e culturale, del controllo e della tecnologia microclimatica, nonché del design multidisciplinare. 
Organizzazione: National Taiwan Museum of Fine Arts (NTMoFA) www.ntmofa.gov.tw 

Bertil Vallien - Nine Rooms Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Palazzo Cavalli Franchetti, San Marco, 2847 (Campo Santo Stefano) dal 28 agosto al 25 novembre 
La mostra retrospettiva sull’opera di Bertil Vallien mette in luce la forte relazione tra gli aspetti progettuali della sua ricerca e la concretizzazione delle idee, che divengono opere in vetro in stretta relazione e dialogo con l’ambiente che le ospita, sottolineando il particolare interesse dell’artista per il rapporto dell’uomo con l’ambiente, con la storia, con il sacro e con il tempo, insomma con i segni della società contemporanea. 
Organizzazione: Svensk Form www.svenskform.se 

BSI Swiss Architectural Award 2007-2012 Fondazione Querini Stampalia, Castello, 5252 (Campo Santa Maria Formosa) dal 22 settembre al 7 ottobre 
L’evento BSI Swiss Architectural Award 2007-2012 si propone di documentare l’omonimo premio internazionale d’architettura, ed è articolato in una mostra e in una tavola rotonda, alla quale parteciperanno i vincitori delle prime tre edizioni, affiancati dal presidente della giuria, Mario Botta. 
Organizzazione:BSI Architectural Foundation e Fondazione Querini Stampalia www.bsi-swissarchitecturalaward.ch 

Finding Country Exhibition Spiazzi 1, Arsenale, Castello, 3865 (Calle del Pestrin) dal 29 agosto al 29 settembre 
La mostra Finding Country è ispirata all'identità aborigena, sia nel metodo che nei contenuti. Essa instaura una relazione complessa tra le tradizioni dello spazio aborigeno (country) e lo spazio Europeo (proprietà). Il fulcro della mostra è un disegno 8x3m della città di Brisbane composto da circa 50 interventi di artisti diversi, che svuotano in maniera soggettiva la griglia geometrica della città, per rivelare qualcosa che si è perduto. La sfida è di contrastare il declino del senso dello spazio aborigeno, e di radicarsi ancora nel territorio (finding country). Organizzazione: Venti di Cultura www.ventidicultura.it - www.findingcountry.com.au 

Il Palais Lumière di Pierre Cardin a Venezia: una scultura abitabile Concept Créatif International Pierre Cardin, via delle Industrie, Marghera dal 29 agosto al 25 novembre 
Il ‘Palais Lumière’ è un originale edificio immaginato da Pierre Cardin, prendendo ispirazione da tre fiori tenuti assieme da un nastro: esso rappresenta un concreto esempio di "scultura utilitaria", in seno alla quale un individuo può tranquillamente vivere anche 24 ore al giorno. La struttura, di notevoli dimensioni ed ecosostenibile, è stata progettata per essere ipoteticamente collocata in un’area ben precisa di Venezia (Porto Marghera) che attualmente è alquanto degradata: la mostra inedita è per l’appunto volta a illustrare nel dettaglio questo straordinario progetto architettonico. Organizzazione: Concept Créatif International Pierre Cardin www.ccipierrecardin.comwww.palaislumiere.eu/biennalevenezia2012 

Inter Cities / Intra Cities: Ghostwriting the Future Arsenale, Castello, 2126 (Campo della Tana) dal 27 agosto al 25 novembre 
“Common Ground” è un concetto forte a Hong Kong: “un Paese, due sistemi”. Hong Kong può mantenere un sistema differente? In che modo questo prefigura il coinvolgimento dei suoi cittadini nel delineare il proprio futuro? Le proposte di The Oval Partnership si focalizzeranno su Kowloon East. Come curatore, The Oval Partnership agirà come un ghostwriter e inviterà i partecipanti a riflettere sull’abitare passato, presente e futuro come modo per reinquadrare le attività pre-esistenti e quelle nuove. Organizzazione: The Hong Kong Institute of Architects e Hong Kong Arts Development Council www.hkia.net www.hkadc.org.hk www.venicebiennale.hk/vb2012 

Life Between Buildings Fondazione Giorgio Cini, isola di San Giorgio Maggiore dal 27 agosto al 25 novembre 
Il Louisiana Museum of Modern Art presenta una installazione in cui piccole narrazioni illustrano le visioni di Jan Gehl. Un grande schermo circolare permette ai visitatori di entrare nell’universo dell'architetto. L’obbiettivo è creare luoghi in cui la gente possa incontrarsi, portare la vita nella città ed evidenziare come noi concepiamo la qualità di questa vita. Organizzazione: Louisiana Museum of Modern Artwww.louisiana.dk 

Novecento – Architetture e città nella Regione del Veneto Archivio Progetti, Università IUAV di Venezia, Cotonificio Veneziano, Dorsoduro, 2196 dal 25 ottobre al 23 novembre 
Il censimento delle architetture del Novecento nel Veneto è stato un grande lavoro corale di indagine promosso dalla Regione del Veneto per la realizzazione del nuovo PTRC. Sono stati censiti oltre 2000 edifici e sistemi urbani. 
Organizzazione: Vicepresidenza della Regione del Veneto e Assessorato al Territorio, Cultura e Affari Generali, Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica, Direzione Attività Culturali e Spettacolo www.ptrc.it 

Programmare l’arte. Olivetti e le Neoavanguardie cinetiche Negozio Olivetti, Piazza San Marco, 101 dal 30 agosto al 14 ottobre 
La mostra intende riprendere l’esposizione che ebbe luogo nel 1962 e gli artisti coinvolti saranno quelli del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco), del Gruppo Enne (Biasi, Chiggio, Costa, Landi, Massironi), oltre a Munari, Mari e Alviani. Verranno esposti il materiale pubblicitario prodotto da Olivetti, le fotografie di Dondero, il film prodotto per l’occasione e interviste a esponenti artistici e intellettuali. 
Organizzazione: FAI Fondo Ambiente Italiano www.fondoambiente.it www.negoziolivetti.it 

Salon Suisse Palazzo Trevisan degli Ulivi, Dorsoduro, 810 (Campo Sant' Agnese) dal 28 agosto al 1 settembre; dal 16 al 20 ottobre; dal 20 al 24 novembre 
Salon Suisse metterà in scena una serie di discussioni ed eventi aperti a tutti, in cui professionisti e cronisti esamineranno le questioni che definiscono teoria e pratica nell’architettura di oggi. 
Questo forum aperto di discussione esaminerà problemi sollevati dalla cultura architettonica svizzera per aprirsi alla prospettiva sul “Common Ground” condiviso dell’architettura. Questi appuntamenti serali offriranno riflessioni stimolanti condite con arguzia e divertimento. 
Organizzazione: Pro Helvetia Swiss Arts Council www.prohelvetia.ch www.biennials.ch 

The Way of Enthusiasts Casa dei Tre Oci, Giudecca 43 dal 26 agosto al 25 novembre 
La mostra documenta gli interventi sullo spazio realizzati da alcuni artisti russi degli ultimi decenni utilizzando elementi urbani e architettonici come una sorta di narrazione parallela per contestualizzare e rappresentare i modelli originatisi con il passaggio dalla società sovietica a quella capitalista e post-ideologica. Organizzazione: V-A-C Foundation www.v-a-c.ru 

Traces of Centuries & Future Steps Palazzo Bembo, San Marco, 4793 (Riva del Carbon) dal 29 agosto al 25 novembre 
Questa mostra presenta 60 architetti provenienti da 6 continenti, in rappresentanza di 26 paesi, riuniti in una straordinaria combinazione. Essa evidenzia gli sviluppi e le riflessioni che attraversano l'architettura internazionale contemporanea. 
Organizzazione: GlobalArtAffairs Foundation www.globalartaffairs.org www.palazzobembo.org 

Viagem sem programa Fondazione Querini Stampalia, Castello, 5252 (Campo Santa Maria Formosa) dal 29 agosto al 10 novembre 
Il percorso espositivo mette in luce la straordinaria memoria eidetica dell’architetto portoghese Álvaro Siza e prende le mosse dai disegni (in prevalenza ritratti), selezionati dall'architetto stesso e realizzati durante gli anni della giovinezza, i numerosi viaggi di lavoro compiuti all’estero, le più recenti cene con gli amici e i momenti liberi “dal peso del lavoro”, popolandosi via via di ricordi, sensazioni, note ironiche e visioni, tutte valide, in quanto tutte inerenti alla vita. Organizzazione: Medicina Mentis - Associazione Culturale www.medicinamentis.itwww.viagemsemprograma.com 

Vogadors/Architectural Rowers. Catalan & Balearic Threads Hard Materiality for a Permeable Architecture Castello, 40 (San Pietro di Castello)
dal 29 agosto al 25 novembre 
Vogare: in un contesto difficile per l’architettura, in Catalogna e nelle isole Baleari è nata una nuova generazione di architetti che cercano di navigare nelle acque turbolente del presente per trovare la propria strada, in direzione del futuro ma al contempo con uno sguardo complice verso il passato. Organizzazione: Institut Ramon Llull www.llull.cat www.vogadors.cat 

YAA -Young Arab Architects Ca'ASI, Cannaregio, 6024 (Campiello Santa Maria Nova) dal 28 agosto al 4 ottobre 
Il concorso YAA - Young Arab Architects è riservato a giovani architetti provenienti dai 21 paesi membri della Lega araba. La mostra a Ca’ ASI presenta le visioni per il futuro sviluppate dalle generazioni cui spetta il compito di ridefinire lo spazio di domani e di indicare come le diverse culture potranno progettare un “Common Ground”. Organizzazione: Associazione Ca’ ASI www.ca-asi.com 

La 13. Mostra Internazionale di Architettura è realizzata anche con il sostegno di Foscarini, Vela-Hello Venezia, Golden Goose Deluxe Brand, EGI - Gruppo Poste Italiane, Moroso, Volume, Ferrovie dello Stato Italiane, Charta e Best Union Company. 

Ringraziamenti a Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP. 

Si ringrazia il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che in un momento non facile per la finanza pubblica mantiene il suo decisivo supporto, le Istituzioni del territorio che in vario modo sostengono la Biennale, la Città di Venezia, la Regione del Veneto. Si estende il ringraziamento alle Autorità a vario titolo coinvolte e interessate alle strutture nelle quali operiamo nella nostra manifestazione, dal Ministero della Difesa alle Soprintendenze veneziane.