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30/12/07

I longobardi

La storia della presenza longobarda in Piemonte è l’interessante mostra in corso in questo periodo alla Fondazione Bricherasio di Torino. Questo popolo, definito impropriamente barbaro, ha costituito una forte presenza che ha trasformato ed evoluto le tradizioni culturali dei territori del nord Italia. 

Dalla crisi seguita alla caduta dell’impero d’Occidente fino al consolidamento dei nuovi stati sorti sulle sue rovine. L’esposizione segnala anche l’importanza strategica che la nostra regione ebbe in quei periodi come punto di unione tra il Regno dei Franchi e quello dei Longobardi. Con un’ampia e pregiata raccolta di opere e manufatti comprendiamo le usanze e le loro abitudini. Attraversiamo le diverse stanze espositive, anche col supporto di un piacevole allestimento, che ci guidano nella storia e nella quotidianità dei longobardi. 
Esse sono dedicate alla cultura, all’economia e alla società di questo periodo storico poco conosciuto. Le opere provengono da diverse sedi museali italiane e straniere, fra esse colpiscono il pregiato Reliquiario di San Cesario d’Arles, il delicato Reliquiario di Magonza o un pregiato manoscritti del 5 secolo. Sono anche esposti i risultati dei recenti eccellenti scavi archeologici di Collegno, dove si sono potuti indagare parallelamente l’abitato e la necropoli. L’evento è articolo su due sedi, una a Torino ed una a Novalesa, nelle stupenda Abbazia.
La mostra durerà fino al 6 Gennaio.

16/12/07

Torino ... due passi in centro

Rapido giro di gallerie ieri, scendendo da via Mazzini si incrocia per prima Guido Costa dove una grande e raffinata istallazione di Paul Fryer stupisce per la sua eleganza. Proseguendo si passa da Maze per una dubbiosa istallazione di Mario Ybarra Jr. arrivando in fondo alla Nmb Studio dove una piccola installazione di Ettore Spalletti ci rallegra con i suoi caldi colori, posati su due storiche sedie "zig-zag" disegnate nel 1934 da Gerrit T.Rietveld.
Più dinamica la mostra di Marco Di Giovanni dalla 41 artecontemporanea, con una serie di interessanti disegni e una bella istallazione che vede l’artista ed un barista all’opera durante l’inaugurazione.
Più statica la mostra di Gabriele Arruzzo da Alberto Peola, con una serie di dipinti favolistica rinterpretati nella nostra modernità.
Più in là una particolare osmosi del luogo sviluppata da Phillip Lai nello spazio di Franco Noero.
Si festeggiano i 10 anni di amicizia dalla Inarco con una serie di belle opere.  Altra ricorrenza per l’associazione Azimut che presenta i suoi dieci anni di attività con la sempre fresca iniziativa Io Espongo.

09/12/07

This is the time (and this is the record of the time)*

This is the time (and this is the record of the time)*
Opere di nove artisti : Michael Dean, Ettore Favini, Massimo Grimaldi, Paul Hendrikse, Tehching Hsieh, Albin Karlsson, Goran Petercol, Dominique Petitgand, Luca Vitone
Realizzazione curata da: Simone Menegoi e Carlo Fossati per e/static
Blank via Reggio 27, Torino  - Mercoledi’ – Sabato 16-19.30 o su appuntamento

In questi ultimi anni la tecnologia sta aumentando l’attenzione al nostro tempo che rapidamente passa, pieno d’attimi che si paiono ripetersi ma sempre in modo diverso. Proprio di questi momenti, che spesso viviamo distrattamente, sono i principali spunti di attenzione che Simone Menegoi e Carlo Fossati hanno scelto per una temporale collettiva d’artisti presso lo spazio Blank.
Appena entrati siamo subito attratti da un light box di Massimo Grimaldi la cui fievole luce segna un decadimento del tempo e delle energie ma anche la necessità di un’attenzione e una cura relazionale. Nella camera accanto un video di Paul Hendrikse porge la sua attenzione ad una giornata invernale in cui una vaporosa nube bianca attraversa accarezzandola una collina, immersa in un mondo urbano distratto. Similmente compiamo un attraverso condensato in pochi minuti ma che racconta di un intero anno di lavoro, assolutamente gratuito, nel video di Tehching Hsieh in cui il crescere dei capelli è uno dei pochi segnali di cambiamento di questa condizione umana. Progetto proposto da questo artista attivo fra la fine degli anni ’70 e il 1999, quando interruppe la sua carriera "artistica". Personaggio pressoche’ sconosciuto nel nostro Paese ma considerato "un maestro" da Marina Abramovic. Mutazione anche per un rotolo di carta termosensibile che Albin Karlsson contamina con un congegno meccanico termico trasformandone l’aspetto cromatico simili allo scorrere del filo delle parche che srotolano la vita.
Vicino un video di Luca Vitone ci accompagna nel gesto più semplice di una camminata in cui il conteggio dei passi diventa il ticchettio del tempo o la verifica del nostro moto. Altro velleità di controllare le dinamiche del vivere sono una serie di ombre sfuggente gettata dalla matita sul foglio che Goran Petercol realizza su candidi fogli. Nei pressi Michael Dean propone su dei tavolini dei fogli di carta piegata che segnano il quotidiano gesto di controllo che l’uomo compie sugli oggetti circostanti riempiendoli forse di significati o semplicemente di verifiche, come il gesto compulsivo di foratura che su due grandi fogli Ettore Favini realizza rendendoli visibili come arazzi retroilluminati.
La mostra si conclude con l’opera di Dominique Petitgand che in uno spazio esterno, immersi in una stanza buia, siamo commossi dal rapporto sonoro, in lingua francese, tra un bambino che elenca una serie di numeri che paiono gli anni della donna anziana che manifesta la sua stanchezza di vivere, due voci che riempiono lo spazio oscuro di percezioni e introiettano il dubbio sul nostro vivere e sulle nostre sicurezze.


*: Il titolo della mostra viene da un verso della canzone From the Air di Laurie Anderson, tratta dall’album Big Science (1982). 

04/12/07

Il Velo

Nel rinnovato Filatoio di Caraglio è stata avviata la suggestiva mostra "il Velo". In questo luogo di storia del tessuto questa esposizione mette in risalto il fascino dell’uso delle stoffe in relazione alle culture e alle forme artistiche del mondo, in diversi momenti della storia umana, attraverso una serie di temi (Velature, Memoria e traccia, Purezza e candore, Soglie, Eros e Thanatos, Orientalismi/Occidentalismi e Il velo globale).
Come nell’intreccio dei fili dove ogni elemento è diverso per creare alla fine un meraviglioso tessuto noi siamo accompagnati da una varietà di opere che aprono infinite riflessioni su questo particolare oggetto del costume. Usato sia per limitare ma anche per aprire a nuove conoscenze. Il velo è un oggetto che ha sempre suscitato fascino e gli artisti più sensibili lo hanno usato ed interpretato con grande fantasia.
Partendo dalla prima sala s’incontra lo spazio dedicato alla Velatura, in cui si riflette sullo sovrapposizioni del tempo che stratifica il nostro vivere e sul fare più tecnico del lavoro artistico, quando cioè il pittore dipinge un quadro con leggerissimi strati di pittura che, sovrapponendosi l’uno all’altro, non fanno percepire all’occhio i diversi passaggi cromatici della superficie pittorica. Questo parallelo di tempi di lavoro e di riposo, di esperienze e di riflessioni è rappresentato da lavori come un delicato lavoro di Alessandro Bulini del 2007. Nella seconda area si tratta della memoria e delle traccia che nel tessuto si impregnata il tempo, come i veli che narrano la storia dalla polvere lavica di Pompei o dei lenzuoli di martiri, come il più noto Sacro Lino della Sindone. Ma anche opere di Christian Boltanski che recuperano sui teli vite spezzate nei campi di concentramento. La purezza e il candore trova per primis il velo dello sposalizio, rappresentato in modo popolare dalla foto di Grace Kelly in abito nuziale passando a quello dei riti religiosi fino a quello installativo di Parmigiani o alla suggestiva foto di Shirin Neshat. Sotto il titolo di Soglie sono raccolti veli che separano mondi e creano divisioni. Contrasti forti che ben sono rappresentati dall’impacchettamento di Cristho e dalla cruenta fotografia di Andreas Serrano di un corpo abbandonato dalla vita. Ma anche dal sensuale attraversamento che Gonzalez-Torres propose, poco tempo prima di morire d’ AIDS, con una tenda di perline che unisce i due spazi nei riflessi e ci accarezza dolcemente attraversandolo.
Nello spazio dedicato ad Eros e Thanatos si torna alle pulsioni primordiali cariche di sensualità, con le provocazioni velate magistralmente da Loïe Fuller, in una vorticosa danza, o come Isadora Duncan che si propone in trasparenze sensuali tra le colonne del Partenone. Nella penultima stanza il confronto fra Orientalismi ed Occidentalismi è rappresentato dalla contrapposizione di usi e tradizioni, che l’occhio europeo ha alimentato con suggestioni letterarie e artistiche. I documenti visivi e storici del passato che riguardano l’oriente sono per la maggior parte stati redatti da occhi occidentali come "Le favorite nel parco" di Cesare Biseo del 1880, o l’acquaforte di Picasso "Conquistatore e donna marocchina" del 1970, in contrasto con l’opera "Senza titolo (Burqa)" del 1999 di Luisa Valentini, una scultura in lattice, cotone su un manichino metallico, opera di forte impatto visivo. Si termina questo piacevole viaggio con Il velo globale ritornando così al quotidiano vestire, con una varietà di pezzi di veli nuziali provenienti da un’eccezionale collezione belga. Rappresentando tradizioni ancora vive e che sempre più paiono circondarci col loro mistero e dubbi.

Presso Il Filatoio via Matteotti 44 – Caraglio (CN), la mostra durerà fino al 24 febbraio 2008.
Al suo interno sono stati previsti alcuni dibattiti, spettacoli, proiezioni e interventi di laboratori creativi, come quello di scrittura, previsto da gennaio ad aprile 2008. Scelta del Cesac che sempre più desidera creare degli eventi di ampio respiro grazie all’appoggio della Regione Piemonte.

Catalogo Silvana Editoriale
Contributi in catalogo: Andrea Bruciati, Andrea Busto, Grazietta Butazzi, Irene Cabiati, Roberto Carretta, Alberto Cottino, Michelle Debat, Olga Gambari, Carlo Grande, Elio Grazioli, Graziano Lingua, Erberto Lo Bue, Francesca Pasini, Anne Vanderstraete
Con le testimonianze di: Khaled Fouad Allam, Suor Giuliana Galli, Elena Loewenthal, Igor Man, Younis Tawfik

Mostra visitata il 4 Novembre.

08/11/07

Artissima, sempre più internazionale

Artissima si rinnova e si presenta come una grande rassegna d’arte contemporanea, in cui le diverse gallerie, provenienti da tutto il mondo, propongono una selezione d’artisti unica e qualificata. L’evento si presenta in una versione rinnovata voluta dal nuovo curatore Andrea Bellini. Egli, dopo un’esperienza america, è stato invitato a seguire questa importante manifestazione nazionale, forse la più rilevante legata all’arte contemporanea. La rassegna durerà da Venerdì 9 a Domenica 10 Novembre presso il Lingotto di Torino. Fanno da corollario un ricco cartellone d’eventi musicali ed artistici sparsi in diverse sedi della città, fra cui la decima edizione della manifestazione "Io Espongo" in cui partecipa il noto artista cuneese Franco Ariaudo.

06/11/07

Dal Filatoio a Milano

Segnaliamo con vivo interesse la mostra che il giovani curatore cuneese Cristiano Isnardi, in collaborazione col direttore del CeSaC di Caraglio Andrea Busto, organizzano presso la Triennale Bovisa di Milano. Trattasi di un’ importante retrospettiva sul famoso artista franco-ungherese Victor Vasarely, maestro dell’Optical Art, le cui opere sono conservate nei più importanti musei del mondo. La mostra, realizzata dopo una accurata selezione dei lavori più significativi del percorso creativo dell’artista, avrà luogo presso questo noto spazio espositivo milanese dal 4 Ottobre fino al 27 Gennaio 2008. Stimasi di una pregiata occasione sulla professionalità del nostro territorio che viene accolta anche in altri spazi di rilevanza internazionale. Una significativa forma di "esportazione" culturale che premia la positiva esperienza di codesti professionisti, che si sta espandendo oltre la nostra regione.

29/10/07

Torino. 29 Ottobre 2007

Presso la Fondazione Bricherasio, mentre è in corso una interessante mostra sui longobardi si conclude, con opere alquanto bruttine la rassegna outside. Meglio sicuramente all’Accademia Albertina dove l’edizione XII di Proposte propone "Leap into the void", curato da a.titolo. Il progetto più interessante sicuramente Diogene Bivaccourbano, forse l’unione fa la forza visto che singolarmente gli artisti non riescono a dare opere di grande interesse, si segnalano comunque Paola Anziché con Composizioni, la raccolta di immagini Neverwhere di Cosimo Veneziano, la suggestione di spazio e luoghi di Ludovica Carbotta e la comparazione di elementi di Luca Pozzi con Entagnled Behaviors
Alla 41artecontemporanea Gosia Turzeniecka presenta una serie di lavori di memoria munariana, cioè realizzate con vegetali come forma di stampo, in questo caso una serie di uccelli, teschi e altri animali in ripetuto effetto naturalistico.
Miaao Astronave Torino, con i particolari lavori di Enzo Venturelli  Galleria 44 i lavori di Walther Jervolino, La Galleria Franco Noero presenta un video di Joao Onore, corredato da alcuni lavori su carta. Trattasi di una serie di lavori alquanto minimali e leggeri. 
Anche da Alberto Peola dei video, ben 3 di Martin Creed, in cui il vomito e la defecazione diventano elementi del fare artistico, impressione alquanto simpatica come idea ma noiosetta come visione. Meglio il video della Elisa Gallenca dalla In Arco almeno un tentativo di creatività e fantasia. Mostra più interessante da Giorgio Persano dove Paolo Grassino si evolve con una serie di opere alquanto debitrici agli anni 60 ma con una discreta soluzione formale che risultano ancora valide nel nostro presente. Mi lascia anche alquanto soddisfatto l’esposizione di Andrea Nacciarriti da Francosoffiantino in cui una serie di materiali molto semplici vengono interpretate in modo intenso e poetico. Parallelamente in ambito visivo e sonoro è il delicato lavoro di Rolf Julius in una doppia mostra fra il Blank ed E/static.

14/07/07

Torino sabato 14 Luglio

Gocce estive d’arte, grazie alla rassegna Trafic, che vivacizza questo mese le gallerie torinesi. Se alcuni spazi propongono variegate collettive, la Galleria InArco, Alberto Peola, Marena Rooms e 41artecontemporanea, altre presentano personali che paiono più interessanti per avvicinarsi al percorso creativo di un artista. Da Franco Noero una serie di fotografie documentativi di processi di trasformazione visiva dei prati “in nero” di Andrew Dadson mentre all’ingresso una serie di elaborazioni di Henrik Haakansonn sul volo degli uccelli che diventano attimi di bellezza. Molto gradevoli le tre sottili frasi in forma pubblicitaria ideate da Lise Harlev, summa di riflessioni dal suo recente viaggio negli Stati Uniti, dalla Galleria Maze. 

Particolarmente curata e con diversi stimoli la mostra di Tom Johnson che presenta da Guido Costa Project una serie di sculture legate da sensazioni di transitorietà e memoria. 

Altra pregevole proposta il processo creativo di Arnold Dreyblatt dal titolo “Memory now” al Blank, in cui la ricerca sul testo prende una forma estetica molto eleganti ed emotive, perfettamente riuscita in particolare nell’opera “Speak stones”.Francosoffiantino per l’occasione ha allestito un’opera di Michael Beutler in forma di minuta casa realizzata con leggeri materiali dai tenui colori. In via Giulia di Barolo Sonia Rosso propone Alice Guareschi con una serie di lavori di trasformazione minima di segni e concetti elaborati in poetiche forme. 

Breve salto a Palazzo Bricherasio per un doppia proposta. Pochissimi ma interessanti disegni di Michelangelo e tanti, forse troppi, lavori di artisti israeliani presentati in un allestimento alquanto invasivo sui lavori degli artisti. Fra le diverse opere proposte quelle che più mi colpiscono sono la serie di pannelli cromaticamente affascinanti su nastri adesivi di Michal Na’aman, il video di Michal Rovner e gli acrilici di Gal Weinstein. Meglio la mostra archeologica sui tesori ritrovati dall’Afghanistan al Museo delle Antichità, che propone alcuni interessanti pezzi in avorio e oro, oltre a pregiati manufatti di vita quotidiana.

09/07/07

Serpentine Pavillion 2007




L'artista Olafur Eliasson con Kjetil Thorsen ha realizzato il nuovo Pavillion per la Serpentine Gallery, una struttura a forma di spirale che si sviluppa con una salita verso uno stupendo belvedere. 

01/06/07

A Torino in Giugno


Per essere Maggio oggi è una giornata alquanto uggiosa, con un cielo annuvolato. Per fortuna che tutte le mostre sono al chiuso. La prima e la quarta edizione di Outlook che si realizza presso Palazzo Bricherasio con una serie di opere molto estetiche, primeggi fra le diverse il lavoro di Eric Wesley per la sua particolare idea di elaborazione e contatto. Stesso stupore per le opere presenti al Centre Culturel Français di Torino, due opere sulla luce, una in forma di pittura su neon come dice l?autore Guy Limone e una un film su ?lampadine? effetto pixel di Xavier Veilhan molto belle.

Su un altro fronte Pablo Bronstein presenta dalla Galleria Franco Noero un lavoro più estetico e formale. Una serie di disegni a china in ?stile diciottesimo secolo?, l?impressione discreta anche se non accattivante.

Sempre sulla linea del barocco ma molto più contemporaneo con le opere di Ryan Johnson in forme plastiche realizzate con materiali quotidiani, molto suggestiva la serie Head Wind. Completamente all?opposto il lavoro di Sam Lewitt che in una presentazione minimale lavora sul tempo, creando relazioni fra le immagini di orologi e le pagine dei giornali.

Immagini di tempo anche per Zoltan Nagy che in un diario fotografico torinese racconta attimi di vita alla libreria Agorà.

Diario intimo e fantasioso da Alberto Peola che presenta alcuni lavori di Hiraki Sawa. Riprese video dei propri spazi quotidiani vissuti da presenze leggere d?innocenza infantile, che paiono vivere magicamente intorno a noi.

Mostra più storica alla Martano in cui legati dal tema ?Stravolti- ritratti/autoritratti? sono presentate diverse opere, fra cui lo storico lavoro veneziano di Franco Vaccari ?lascia una tracci del tuo passaggio? realizzato con le immagini tessere.

Concludo il giro da Giorgio Persano dove una serie di lavori installativi di Reto Emch creano suggestioni sul cambiamento dello spazio naturale. La serie di opere è pregiata e di articolata lettura.


La bellezza dell’arte produce riflessioni e stimoli alla vita, e poterla vedere in queste mostre è sempre fonte di gioia.

29/05/07

Iscrizione alla legge…



Finalmente dopo tante giornate di sole Sabato 26 Maggio la pioggia si è resa disponibile a rinfrescare l’aria, giusto in tempo per l’inaugurazione di due mostre al Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d?Alba. In questa suggestiva cornice è stato presentato un interessante evento che nasce dalla cooperazione della Fondazione Sandretti Re Rebaudengo e dalla Fondazione Edoardo Garrone che hanno invitato tre giovani curatrici internazionali a conoscere la realtà artistica italiana. Esse sono stati supportati dalla Compagnia di San Paolo e sono : Jimena Acosta Romero messicana, Anna Colin francese e Elena Sorokina russa. Tutte e tre con diverse esperienze e corsi internazionalmente riconosciuti.


Per alcuni mesi queste giovani curatrici hanno girato e testato la culturale del nostro paese, nelle sue forme più articolate e creative. A conclusione di questo tour hanno realizzato due progetti espositivi uno intitolata ?Laws of relativity? (la legge è relativa per tutti) curata da Anna Colin e Elena Sorokina e l?altro ?Iscriptions? (Iscrizioni) curata da Jimena Acosta Romero.






Se nella prima sezione la mostra ha una caratterizzazione molto vasta e di complessa fruizione la seconda risulta più semplice e accessibile. Il progetto della Romero si delinea più intimo e personale rendendo la fruizione più diretta, anche la concentrazione tematica delle singole opere è chiara e dialogante col fruitore. La scelta delle relazioni possessive e di interscambio è originale e ben articolata.






La sezione di Colin e Sorokina risulta molto complessa e in certe parti distante e anche un poco ostica, se non ben supportati culturalmente. Per cui risulta molto importante la parte documentativa che è presente in parte sui muri e in parte nel libricino fotocopiato (in puro stile underground).
Nel lato Iscrizioni le opere che più mi sono piaciute sono ?We need punched, old, broken footballs & we?ll arrange a good exhange? e ?kalpantukali? di Paolo W. Tamburella che aprendosi al mondo del pallone sa inscrivere infinite storie di umanità. Nel lato delle due curatrici il lavoro ?Geografia economica 02? di Eugenio Tibaldi e ?Ucciso innocente/killed innocent? di Claire Fontaine risultano quelli che formalmente e tematicamente sanno dare un?impronta più chiara.







Ma il complesso lavoro di proposta delle diverse voci di attenzione alla società realizzato dalle due curatrici è encomiabile e affascinante, tale lavoro forse avrebbe bisogno di uno sviluppo che lo renda più pregnante al pubblico . Il materiale è molto e ricco con forti stimoli e riflessioni.

21/05/07

Linguaggi

Giornata piena di emozioni.

Di dolore la prima per i funerali di Roberto Peano, collezionista ed appassionato di arte. Che da diversi anni ha vivacizzato la realtà culturale ed artistica, cuneese e non solo, con la sua Fondazione dedicata alla scultura.

Nel pomeriggio cambia il registro emotivo con al mostra ?il linguaggio del Mediterraneo – La parola come segno? presso lo spazio EnPleinAir a Baudenasca, in cui diversi artisti esprimono la loro identità culturale nei molteplici linguaggio della creatività. Introdotti da una rapida e piacevole carrellata sui linguaggi e sulle forme da Marco Filippa, si è passati a visitare tante opere.

Sono rimasto particolarmente colpito dal lavoro di Ronit Dovrai che nel suo dinamismo formale-concettuale mi ha sospinto la memoria a certi attimi di pienezza e gioia. Diversamente l?opera di Valter Luca Signorile nel suo misticismo fisico mi ha risvegliato alcune riflessioni sul credere e sulla limite del tempo.

Passando per Torino sono stato alla GAM dove ho visto rapidamente l?elegante, forse anche un poco algida, mostra di Elisa Sighicelli e la tristissima antologica di Salvo, sicuramente fra le cose più brutte viste in questi ultimi tempi.

01/05/07

Primavera torinese


Immergendomi nella storia, con la mostra Nefer a Palazzo Cavour, inizia il mio giro per la realtà espositiva torinese. La mostra è molto semplice ma con un allestimento curato e molto gradevole. Nel breve percorso siamo guidati nella dimensione culturale egizia in cui il ruolo della donna aveva un suo spazio e una sua dignità che ancora oggi qui da noi non pare raggiunto. Opere esposte con un buon discreto apparato didattico ci rendono il quotidiano di una cultura lontana ed affascinante.
un salto al Miaao che presenta in questi giorni Franco Meneguzzo con una selezionata scelta delle sue opere fra pittura e ceramica.
Presso InArco Massimo Kaufmann presente le sue colorate tele ad olio. Unba serie di nuvole di piccoli pixel di colore ripreso e reso dinamico da accostamenti e sfondi cromatici. Non molto interessanti invece i deschi monocromatici, forse troppo grezzi.
Da Franco Noero Jeff Burton ci immerge in una sala di proiezione dove vengono rappresentati attimi di vita cinematografica, attimi di fisicità, pellicole, luoghi di memoria.
Presso Alberto Peola espone Laura Pungo con una serie di lavori sul tema dell’energia, passando dai luoghi di creazione al consumo, creando un gruppo di opere pittoriche varie ed interessante. Piace molto l’installazione “Presa di posizione”.
La nuova galleria Marena Rooms, collocata dove c’era quella di Guido Carbone, presenta Franko B con una serie di lavori monocromatici con un gioco di matericità, alcune opere in neon e una istallazione lineare e cromatica. Una serie di opere che ci portano a riflettere sulla sofferenza e sulle proprie emozionalità.
Alla 41artecontemporanea una bella istallazione di Marco Corsero intitolata Aria accoglie i visitatori, un lavoro dalla forma semplice ma da risvolti molto articolati.
L’uso del libro come materia scultorea rende l’opera in equilibrio fra un gesto di riflessione e uno di alterazione.

Si è conclusa la passeggiata alla Photo&Co che presenta Patrizia Guerresi con una serie di opere fotografiche e scultoree che proseguono sul suo pecorso della dimensione femminile nelle diverse culture soprattutto islamiche.

12/04/07

Mare mare mare


Quasi estate a Nizza, nelle vie della ridente cittadina francese c?è una luce radente che rende tutto più suggestivo. Forse per questo le opere pittoriche risaltano ancora di più. Per cui sembrano stupendi i grandi quadri geometrici di Noêl Dolla della serie ?My Mother? da Soardi. Più semplici ma sempre molto colorati, da Sapone, le opere di Vittorio Matino. Mentre la serie di opere di Charley Case dalla Galleria Sandrine Mons con il suggestivo titolo ?Du rôle de l’abre?, hanno un impatto crudo con la loro limitata sfera cromatica, ma conquistano per la forma e per il curato allestimento. Al Théâtre de la Photographie et de l’Image serie molto varia e intimista di fotografie sul mondo ospedaliero nizzardo di d?Anne Favret e Patrick Manez.

Sul lungomare gli spazi comunali; la Galerie Des Ponchettes offre una serie di opere di Anne Gérard intitolate White Spirit, in cui la femminilità prende forma nella pittura con tentativi molto semplici e assodati. Mentre alla Gallerie de la Marine è in corso la rassegna Biennale del Mediterraneo, con proposte giovanili di diverso livello senza particolari progetti che rimangono in mente. Collettiva anche a Villa Arson con il titolo ?À moitié carré, à moitié fou / Half square, half crazy? ma qui la selezione, realizzata da Vincent Pécoil, Lili Reynaud-Dewar e Elisabeth Wetterwald, è molto più interessante, una selezione minimale ma molto elegante. Su alcune pareti un?antologica di John M Armleder, con anche i suoi noti wallpaper.

In un simpatico dialogo con Villa Arson il Mamac presenta 17 artisti che hanno frequentato questo centro culturale negli anni 90, fra essi molto interessante Béatrice Cussol, Emmanuelle Villard, Pascal Broccolichi e Michel Blazy. Mentre nello spazio contemporaneo al piano terra una piccola esposizione di opere di Gregory Forstner. Concludiamo il nostro giro con lo spazio Avendre che presente in vetrina ?Buy Me, Sell? un lavoro ironico sull?accumulazione di Luc Vassort.

Finisco segnalandovi per il prossimo mese, cioè il 19 Maggio, che in terra francese ci sarà ?la notte dei musei? ( maggiori informazioni al sito: http://www.nuitdesmusees.culture.fr ).

04/04/07

Miart 2007



Il nuovo spostamento primaverile del Miart pare essere più azzeccato rispetto all?affollamento di fine anno. Ma se la stagione precedente la nuova sede era stato il punto forte della rassegna dando l?impressione di un buon inizio di rinnovamento, quest?anno pare di essere già al palo. La selezione delle gallerie non è stata molto forte sulla qualità. 

Molti stand trascurati e con proposte deboli, e soprattutto molte opere viste già in altre fiere. Nota positiva l?invito olandese, che però è sembrata una presenza molto leggera. La sezione ?In attesa di giudizio? pare dispersa e approssimata. Non si capisce se sia stata la fretta o proprio la mediocrità ma questa fiera è parsa proprio negativa. Anche tutto il corollario non ha brillato di creatività. Le due grandi proposte erano mediocri, alla Triennale Bovisa, dove va in scena la prima tappa di Timer, intitolata “Intimità/Intimacy” nelle intenzioni dei curatori si vuole affrontare il rapporto che l’artista ha con se stesso nell’era della rivoluzione telematica, in realtà un remake di opere già consumate, dei soliti artisti noti, dalla noia del tempo e degli sguardi. Un progetto con una grande enfasi ma con un parziale contenuto, senza elementi critici e con un allestimento molto confuso. 

Un poco meglio per il ?grande progetto? all?Hangar Bicocca che si salva con un bel pezzo di William Kentridge (oramai una delle poche garanzie nel vasto mondo della ripetitività artistica) e con la presentazione del progetto supportato da Artangel (una delle associazioni promotrici più affascinanti di questo ultimo decennio, ancora non imitato purtroppo qui da noi!) Kuba di Kutlug Ataman. Mentre le opere di Jenny Holzer, Fabio Mauri e Santiago Sierra risultano alquanto sottotono. 

La serata Start aveva nelle gallerie un?altra sensazione di pressappochismo, sia nell?orario serale, ma se uno ha già girato tutto il dì al Miart quanta voglia avrà di vedere le gallerie che sono difficilmente fruibili, visto la collocazione molto distante fra loro (forse mettendo un bus di collegamento fra le diverse zone !?), comunque fra quelle che ho visto io posso dire che in zona Ventura si salva De Carlo con le opere di Jim Shaw, mentre Francesca Minini, Zero e Klerkx presentano artisti alquanto banalucci. Lia Rumma è una delle poche garanzie di contemporaneità e il progetto di Tobias Zielony risulta interessante anche se forse la forma fotografica è alquanto assodata. Piacevole mostra dalla Galleria Suzy Shammah con le opere di Sirous Namazi, soprattutto le strutture metalliche colorate. Sempre in centro interessante il lavoro di Maggie Cardelùs sulla ?vita? di Meryn proposto da Francesca Kaufmann. 

Photology presenta un?antologica di Luigi Ghirri. Taglio anche storico da Salvatore+Caroline Ala con una serie di opere degli anni Settanta Ottanta di artisti quali Vedova, Horn etc. Concludo con una nota positiva per Stefano Lupatini con un bel progetto dal titolo ?la misura del torto subito?, lavoro ben articolato nelle forme e abbastanza nei contenuti presentato da Nowhere Gallery.

27/03/07

Passeggiata torinese


Sabato 24 Marzo 2007.
Inizio di primavera piovoso e carico di tranquillità, per cui sembra giustissimo iniziare la gita nella capitale sabauda con Palazzo Bricherasio e la grande mostra sui Macchiaioli. Come sempre l?allestimento è ben curato, in questa occasione anche bilingue (italiano/inglese), ci immerge, grazie anche ai diversi video, nella realtà storica e culturale di questo piccolo ma interessante gruppo di artisti toscani. Soprattutto il primo piano presenta interessanti opere come ?Il Pascolo di Castiglioncello? di Telemaco Signorini o il suggestivo ?Paese di Vada nella Maremma toscana? di Giuseppe Abbati.

Un percorso culturale che ci riporta al tempo agreste in cui l?Italia si stava formando e trasformando. Si rimane soprattutto perplessi su come il paesaggio italiano si sia abbruttito e di come questi luoghi di meraviglia fermati in quadri delicati e sereni sia oramai un ricordo troppo lontano.

Poi breve tappa al MIAAO, che propone un mix di lavori realizzati da Laura Castagno negli anni 60 e nei più recenti anni 90. Una serie di leggiadre opere geometriche dai colori diafani.
Più in là la Galleria Francosoffiantino in via Rossini 23 presenta il progetto, molto interessante, di David Zink Yi. Una serie di fotografie legate all?abitazione della nonna che vive in Perù in via Roma 395, che da anche il titolo alla mostra. Si tratta di grandi immagini su una serie d?interni abitati dalla nonna, che rivelano la lunga storia familiare della sua famiglia.

Allestita in un delicata disposizione che tenta di ricrea lo spazio domestico. Purtroppo i video non erano attivi a causa di un contrattempo non dipendente dalla galleria.

Sul lato oltre Dora, presso il nuovo spazio Blank, coordinato dalla Galleria Estatic, Miki Yui presenta il suo delicato progetto Hitotoki. Una raccolta di lievi opere spirituali. Adagiate al suolo.

Attimi di un quotidiano marginale, forme che vivono sul confine della materia e del tempo. Una sensibile raccolta di fogli elaborati dal suono e dallo scandire del vivere. Un luogo raccolto e spirituale.

Troviamo una serie di disegni da Giorgio Persano, sono i recenti lavori di Rob Birza, che pare ripresentare in una chiave più nuova l?opera di Mondino e dei suoi danzatori, che oramai sono presi dalle dinamiche della violenza quotidiana.
In forma di istallazione, alla Galleria Vitamin, Marco de Luca propone un assemblaggio minimale sul tema dell?inquietudine dell?abitare.
Più tradizionali la collettiva di donne sul tema dei ritratti femminili, presentata alla Galleria 44 in Via della Rocca 44. Si passa dai giocosi volti di T.Garelli a quelli più melanconici di A. Madia.
Anche Guido Costa Project ha nei suoi spazi in Via Mazzini 24 una recente serie di ritratti ma sono quelli dell?artista olandese Philip Akkerman. L’autoritratto è un tema a cui l?artista si dedica da più di 25 anni, sempre con delle differenze stilistiche molto raffinate e soluzioni formali che giocano fra l?inquietante e il romantico.

21/03/07

la fine dell’arte…


Forse i cambiamenti sociali ed urbani del nostro quotidiano hanno dato una delle ultime sferzate al creare artistico.
Sempre più spesso l’arte pare aver abdicato alla sua funzione di riflessione per piegarsi anche lei al mondo del divertimento.
L’arte come spettacolo, uno dei tanti spettacoli, più o meno belli, più o meno utili.
Lasciandosi consumare come un prodotto da supermercato/boutique diventa anch’essa un messaggio non più uno strumento.
Ma pare che tutta la Cultura si sia evaporata al sole di un contemporaneo senza memoria e con un lontano futuro.

18/03/07

Jean Baudrillard

Un pensiero di perplessità del fare e del tempo, un mondo che si trasforma e che non conferma le forme e i percorsi assodati.
La sensazione che la consapevolezza dell’essere non è più così logica e continua.
Un mondo che cambia molto in fretta.
Un’arte che non sa più essere significato ma solo messaggio.

15/03/07

Kendell Geers



Girando sul web ho trovato questo interessante testo di Kendell Geers che riesce ha centrare in pieno la nostra modernità, se vi capita dategli un’occhiata, soprattutto l’idea della trasformazione della funzione dell’arte e del suo essere oramai superata da un modernità sempre più inimmaginabile e in trasformazione.


10/03/07

Torino 10 Marzo 2006




Ho iniziato la mia passeggiata dalla piccola ma interessante mostra delle fotografie di Luca Massimo sulla lotta greco-romana ad Atrium, una serie di ritratti sportivi molto dinamici. L?esposizione durerà fino al 13 Marzo. 

Più vasta è la mostra su Mario Surbone presso la Sala Bolaffi. Artista molto delicato e con un coerente percorso espressivo che nelle serie degli Incisi ha forse la cifra più interessante. Mostra molto bella ma quasi nascosta al Maneggio Chiablese alla Cavallerrizza Reale quella intitolata Go Between. Si tratta di un interscambio fra l?accademia di Monaco di Baviera e quella torinese. In questa occasione nove artisti allievi di Sean Scully propongono di lavori molto bella. In particolare mi hanno colpito le opere cromatiche di Uli Zwerenz con colature intese e quelle astratte di Barbara Bernrieder in cui campi di colore diverso giocano in leggeri equilibri.

Dopo una piccola pausa per un caffè sono stato a Palazzo Madama dove la mostra per la mostra su . si tratta di una esposizione archeologica molto ben curata, sia nelle didascalie che nell?allestimento. Forse molto ridotti i pezzi ma esposti con un interessante supporto didattico.

Mi sono spostato sul contemporaneo con la visita alla Galleria Sonia Rossa che si è trasformata nel Lira Hotel. Simpatico idea realizzata dall?artista Jonathan Monk in una rivisitazione odierna del ?One Hotel ? di Alighiero Boetti. Progetto abbastanza ben realizzato, molto belli i cuscini in marmo.

Alla galleria In Arco, un vasto progetto editoriale dedicato agli Arcani Maggiori in cui 22 artisti di diverse generazioni, forme ed idee è stato coinvolto nella realizzazione delle illustrazioni dei tarocchi. Idea interessante in cui forse certi artisti potevano dare di più. Se alcuni hanno prodotto interessanti immagini altri sono rimasti annoiati su un cifra stilistica scontata.

Concluso il mio giro a Palazzo Bricherasio per la mostra Outlook. Se la precedente selezione non mi era piaciuta molto in questa ho trovato opere molto ben presentate e di ottima qualità come ?Conversazione? di Per Barcaly proposta da Giorgio Persano un bel pezzo di Tony Oursler proposto dalla Galleria In Arco.

01/03/07

invito…



Vi aspetto alla mostra :
SILERE (BE SILENT)
- Riccardo Del Conte, Dario Neira, Domenico Olivero, Sophie Usunier -

a cura di Claudio Cravero
A Torino in via Sansovino appuntamento con il silenzio
Opening: venerdì 9 marzo 2007, dalle ore 18.30, via Sansovino 217, Torino
Durata: dal 10 al 31 marzo 2007, dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.00

Venerdì 9 marzo 2007, prima che alcuni spazi del palazzo industriale di via Sansovino 217 siano occupati da nuove attività, Cantiere48 presenta SILERE (BE SILENT), una collettiva di quattro giovani artisti che, all?interno di questi luoghi in trasformazione e attraverso il silenzio, riflettono con le loro opere sull?individuo e i suoi confini come ricerca di uno spazio in cui il silenzio stesso può diventare parola.
Gli edifici misurano lo scorrere del tempo anche attraverso le diverse destinazioni che subiscono nel corso dei decenni. Quando un palazzo signorile si trasforma in tribunale, quando una chiesa diventa una sala conferenze, quando una fabbrica dismessa diventa un museo, il cambiamento non è mai solo il risultato di una fredda operazione edilizia. È invece un momento fortemente simbolico che segna, a volte in modo drammatico, il passaggio da fasi di espansione a fasi di declino, o viceversa, la rinascita dei luoghi stessi. È anche il modo in cui gli edifici stessi si adattano al presente e alle sue evoluzioni rapide, conservando spesso le tracce del lavoro degli uomini e delle donne che le hanno abitate.
È in questo contesto che nasce SILERE (BE SILENT). Prima, infatti, che alcuni spazi del palazzo di via Sansovino 217 siano occupati da nuove attività, probabilmente di diversa natura rispetto alla precedente destinazione, è sorta la necessità di riflettere in uno spazio silente il cui silenzio stesso può diventare parola. Il silenzio di SILERE (BE SILENT), che dal latino significa essere silente, sia come verbo sia corpo, è inteso come possibile risposta ad una cultura che sembra privilegiare, nel tempo e nello spazio, suoni, fragori e rumori.
Nella ricerca del silenzio, c’è spesso chi rincorre spazi fisici di tranquillità per ricostruire la propria misura spirituale, come nei vecchi santuari, e chi, invece, sembra sollecitato dall’irrequietezza propria del nostro tempo, soffrendo quasi il silenzio secondo una nuova forma di horror vacui. Ci sono, inoltre, anche delle dimensioni creative del silenzio che rientrano nella sfera dell?arte, vale a dire spazi attraversati da un profondo mutismo in cui, non necessariamente non si odono suoni, ma in cui lo stare in silenzio assume lo stesso significato della parola. Sorge dunque naturale chiedersi se esista una reale dimensione del silenzio. Più ci si sforza a non produrre suoni, più diventa percettibile il rumore del respiro, del battito cardiaco, del nostro corpo che reagisce alle suggestioni di ciò che lo circonda e alla coralità o alle difficoltà che quei momenti portano con sé.
Tra gli artisti di SILERE (BE SILENT), c?è chi si sofferma a tastare la terra per ritrovarne il ?sapore? e il profumo riscoprendo nuove dimensioni sinestetiche (Domenico Olivero), chi esplora il paesaggio per ricondurre l?attenzione a riflettere sui propri confini (Riccardo Del Conte), chi indaga i ?territori? emotivi e psicologici del corpo umano in un contesto di disagio (Dario Neira), e chi, infine, con un semplice gesto, annodando e snodando una catenina (Sophie Usunier), segue il ritmo della terra che crea e disfa inesorabilmente, perché in ogni forma di vita che finisce c’è sempre l’inizio di qualcos’altro.
E tra la fine e il principio, c?è questo momento, sospeso, a tratti frammentato, dell?essere silente; il momento che contempla l?attesa di una nuova forma di vita in via Sansovino.

La collettiva è resa possibile grazie al contributo delle aziende Edilmar, Ditto Consult, LunaBianca Italy s.r.l, TEKNE.
Per informazioni:
Orario: dal mercoledì al sabato dalle 15.30 alle 19.00 o su appuntamento, verificare sempre prima telefonicamente.
Ufficio stampa, cantiere48, via Sansovino 217, 10151, Torino T +39 011.735515 E press@cantiere48.com www.cantiere48.com

SILERE (BE SILENT)
- Riccardo Del Conte, Dario Neira, Domenico Olivero, Sophie Usunier -

In Turin, in Via Sansovino appointment with the silente
Title of the artshow: SILERE (BE SILENT) curated by Claudio Cravero
Opening: on Friday March 9th 2007, from 6.30 at the Factory Building in Via Sansovino 217
Time : from March 10th to 31st, Tue ? Fri, 3.30pm ? 7pm
Free entrance.
On Friday March 9th 2007, before occupying by new companies some spaces of the Factory building located in Via Sansovino in Turin, Cantiere48 presents a group art show titled SILERE. The title comes from a Latin suggestion “BE SILENT” and in the art show it is conceived round the body and the verb. In fact, in these industrial areas under transformation four young artists reflect through the silence on the individual and his borders as search of a place in which the silence can become word.
The artists of SILERE are: Riccardo Del Conte, Dario Neira, Domenico Olivero e Sophie Usunier.

The art show is made possible thanks to the sponsorship and support of Edilmar, Ditto Consult, LunaBianca Italy s.r.l., TEKNE.
Place of expo: Torino in via Sansovino217 ? 10151 Torino
Timetable : 10th to 31st March 2007
Schedule: from the Wednesday to Friday ? 3,30 to 7 pm .

For all contacts and information: cantiere48, via Sansovino 217, 10151, Torino
T +39 011.735515 E press@cantiere48.com www.cantiere48.com

25/02/07

Emergency Room al PS1

Con uno spirito di innovazione l’arte sta sempre più spostando le sue forme espressive, liberandosi anche di strutture e stili troppo formali.
Un esempio molto dinamico e sempre più libero è il recente progetto Emergency Room di Thierry Geoffroy / Colonel in corso in questo periodo al PS 1 di cui si può avere un’impressione visitato il dinamico blog che condivide il percorso creativo http://www.ps1.org/emergencyroom/
Sconfinati ormai dalla noisità dell’opera pura l’intervento è sempre più autentico e in sviluppo, come la vita.
L’urgenza del crescere e del reale, la necessità di essere senza per forza creare dipendenze ma libertà di cambiamento e di condivisione, sono sicuramente le necessità del nostro presente.

22/02/07

le galleria torinesi in febbraio…


Passeggiando di galleria in galleria. Proposte di Febbraio nelle gallerie torinesi
Sabato 10 Febbraio, sono andato a fare il mio solito giretto per gallerie torinesi, sono passato subito nella suggestiva Galleria San Federico dove è stato allestito lo spazio del Miao. Qui è in corso la mostra di Bosco Sodi dal titolo ?Lo spirito della materia?, una serie di tavole di grande dimensioni in cui colate di colore si materializzavano in forme di colonne, piacevoli ma con un grande effetto arredo, ma forse è più che consono per questo luogo di artigianato.

Più interessante la mostra dalla Galleria InArco con la collettiva Beyond Difference composta dalle belle opere di Daniele Galliano, che pare ritornato a produrre interessanti lavori, dalle proposte di James Rielly che affronta sempre il tema della figurazione ma in modo meno affascinante e sempre sul tema della figura umana le fotografie delle ?lolite? di Claudia Grassl.

Sempre legati alla tecnica pittorica ma declinata al tema del paesaggio dalla Galleria 44 dove ci sono i bei acquerelli di Jonathan Janson. Egli sa offrire visioni quasi classiche del paesaggio americano. Con una particolare attenzione a quello molto noto delle grandi autostrade. I luoghi di sosta e incontro come i distributori di benzina, i supermercati e i motel. Con un tocco molto contemporaneo sia nella scelta cromatica che nel disegno. Ancora paesaggio ma più storico alla galleria Martano con un bella varietà di artisti di questi ultimi 20 anni, che affrontano il tema nelle diverse sfumature che la narrazione critica contemporanea oggi può proporre. Fra le opere più interessanti sicuramente Marco Gastini con Piccola Mongioia, Pierpaolo Calzolari (stupendo il Paesaggio con trifoglio), Ketty La Rocca e Iginio de Luca con un impiego molto particolare della fotografia.

Meno gratificante i lavori proposti da Alberto Peola di Emily Jacir, che presenta fotografie troppo semplici. Una selezione di opere sul quotidiano “palestinese” (tema molto di moda in questo periodo fra gli artisti) poco significative. Sicuramente più piacevole la registrazione musicale del mancato concerto in terra israeliana di Abado, Rosmanith e Hautzinger, rifatto quindi in un teatro vuoto a Vienna.

Più particolare la proposta di Neil Campbell da Franco Noero con tre progetti di percezione visiva molto simpatici, in particolare Zero che sa creare un effetto prospettico molto forte con i cerchi concentrici, ma anche molto curioso Boom Boom che solletica in nostro modo di percepire una forma rotonda.

Anche Francesca Gagliardi da 41artecontemporanea, sa rallegrare con le sue sculture di oggetti della vanità femminile (astucci, rossetti?) che uscite dall’uso quotidiano assumono forme intense ed eleganti.

Il mio giro si è concluso dallo spazio Maze dove Valerio Rocco ha allestito una stupenda mostra di video e fotografie ma il cui contenuto si disperde troppo nella mare di informazioni accennate. La soluzione estetico è molto ben gestita, sia la stanza con le diverse proiezioni che la saletta delle fotografie e col proiettore di diapo, ma le diverse storie di donne presentate si evaporano troppo in fretta senza dare tempo di approfondimento.