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01/06/09

“British Renaissance” da Sensation alle collezioni Saatchi

 Più mercato per l’arte !?!

Tema di questa serata la mostra “Sensation” che, a due anni dalla medesima esposizione a Londra, sta ripetendo il gran successo di pubblico e di media nella città di New York.

In particolare le opere più “blasfeme” hanno avuto il dovuto risalto da parte delle forze sociali più conservatrici, a capo di tutti i Sindaco della città nell’ennesima crociata all’arte “degenerata”.

Ma fino a che punto tutto ciò è autentico, già sapendo che il curatore di questa mostra è un personaggio come Saatchi (proprietario di una delle più grandi agenzie pubblicitarie al mondo) ci fa sospettare che sia tutto collaudato (come, infatti, e già successo a Londra l’anno prima); che sia più un’abile trovata per vendere una serie d’artisti che probabilmente nessuno guarderebbe, visto la bruttura delle opere e la poca originalità degli artisti.
Sempre di più diventa difficile poter capire dove sia l’Arte, dove vi sia una vero lavoro di ricerca e di sensibilità che esprima veramente la nostra contemporaneità

Questa mostra come tante altre, vedi il caso della Biennale di Venezia, sono ad uso d’abili galleristi, che investono ingenti somme di denaro che devono in breve tempo rivalutarsi, pure azioni di mercato (com’esempio calza molto bene il parallelo con il mondo della canzone). Artisti messi sotto contratti esclusivi in modo da garantire la riuscita dell’operazione sul mercato mondiale. Si costruisce una serie d’opere originali, se creano “polemica” ancora meglio, e si butta in pasto ai media che fanno da cassa di risonanza.

E dopo aver aperto in Spagna una serie di supermercati dell’arte, Barcellona e Madrid, una società prova ora a Milano il suo primo negozio/galleria all’ingrosso, con carrellino per la spesa, dove poter comprare oggetti d’arte unici.

Ma l’arte dov’è?