Più mercato per
l’arte !?!
Tema
di questa serata la mostra “Sensation” che, a due anni dalla medesima
esposizione a Londra, sta ripetendo il gran successo di pubblico e di media
nella città di New York.
In
particolare le opere più “blasfeme” hanno avuto il dovuto risalto da parte
delle forze sociali più conservatrici, a capo di tutti i Sindaco della città
nell’ennesima crociata all’arte “degenerata”.
Ma fino a che
punto tutto ciò è autentico, già sapendo che il curatore di questa mostra è un
personaggio come Saatchi (proprietario di una delle più grandi agenzie
pubblicitarie al mondo) ci fa sospettare che sia tutto collaudato (come,
infatti, e già successo a Londra l’anno prima); che sia più un’abile trovata
per vendere una serie d’artisti che probabilmente nessuno guarderebbe, visto la
bruttura delle opere e la poca originalità degli artisti.
Sempre
di più diventa difficile poter capire dove sia l’Arte, dove vi sia una vero
lavoro di ricerca e di sensibilità che esprima veramente la nostra
contemporaneità
Questa mostra
come tante altre, vedi il caso della Biennale di Venezia, sono ad uso d’abili
galleristi, che investono ingenti somme di denaro che devono in breve tempo
rivalutarsi, pure azioni di mercato (com’esempio calza molto bene il parallelo
con il mondo della canzone). Artisti messi sotto contratti esclusivi in modo da
garantire la riuscita dell’operazione sul mercato mondiale. Si costruisce una
serie d’opere originali, se creano “polemica” ancora meglio, e si butta in
pasto ai media che fanno da cassa di risonanza.
E
dopo aver aperto in Spagna una serie di supermercati dell’arte, Barcellona e
Madrid, una società prova ora a Milano il suo primo negozio/galleria
all’ingrosso, con carrellino per la spesa, dove poter comprare oggetti d’arte
unici.
Ma
l’arte dov’è?