In
una estate discreta la città di Londra propone come sempre
tantissime mostre ed eventi culturali. L’arte contemporanea poi
pare una delle cose che più rallegra e diverte, in particolare
quest’anno che l’artista inglese Antony
Gormley
ha realizzato il progetto Oneandotheer per il famoso quarto pilastro
di Trafalgar Square. Cioè ha realizzato una partecipazione libera a
tutti ad occupare questo pilastro per un’ora, invitando tutti a
iscriversi al sito http://www.oneandother.co.uk/ da cui si viene
scelti. Se vi sbrigate e sarete a Londra, c’è ancora spazio per
partecipare alla selezione di ottobre. Molto interessante e bello
vedere come la sinergia fra diversi media (sono state fatte le cose
in grande per questa iniziativa coinvolgendo giornali, tv e internet)
abbia reso molto vasta l’attenzione per questo evento artistico,
che scivolando nello spettacolo rende tutto più fresco e autentico
l’attenzione all’arte contemporanea, mica come certi eventi
italiani sempre così barbosi, ufficiali e con i soliti quattro gatti
a cui più nessuno crede tanto.
Accanto
la National Gallery offre due stupende mostre “Tiziano, il trionfo
dell’amore” e “Corot
to Monet’.
Dietro alla Portrait Gallery oltre all’annuale concorso una
interessante mostra sulle Icone Gay in cui personaggi omosessuali
noti della cultura inglese (dal cantante Elton John a Ian Mc Kellen)
hanno scelte alcune delle figure più interessanti da cui hanno
tratto ispirazione o semplice ammirazione, per cui vengono proposte
figure come Alan
Hollinghurs, Ben Summerskill o la più nota Virginia Woolf .
In questo museo salite all’ultimo piano e andate nel bel ristorante
da cui si gode uno delle più belle vedute di Londra.
A
sud la Tate Britain propone con la Duveens Commission l’artista Eva
Rothschild che ha realizza un’ampia scultura filiforme nel cuore
dell’edificio. Più noiosetta la mostra su Richard Long, che oramai
si trova bloccato nel suo ripetersi compulsivo. Più interessante il
lavoro documentaristico in forma di film ideato da Duncan Campbell su
Bernadette Devlin, stupenda poi la mostra che durerà fino al 2012
dedicata a Turner dal titolo “colori e linee” che permette in una
forma didattica semplice e dinamica di conoscere e affascinarsi alle
tecniche del grande artista inglese.
Prendendo
un battello si attraversa il Tamigi e si giunge alla sorella più
giovane, la Tate Modern, che presenta al primo piano una discreta
mostra sul Futurismo e una più mediocre su Per Kirkeby.
Se
fa ancora bello potete rilassarmi nel parco di Hyden Park e passare a
vedere alla Serpentine il padiglione estivo che quest’anno è una
tettoia, molto leggera e per nulla accogliente. Si tratta dell’opera
architettonica proposta da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa gli stessi
del New Museum di New York e sempre da New York arrivano le opere di
Jeff Koons, che si possono benissimo evitare trovando maggiore
soddisfazione e bellezza nelle diverse mostre della Victoria and
Albert Museum a sud del parco, molto bella quella sulla prima
edizione del Jameel
Prize, che parla della tradizione contemporanea artistica islamica.
Se
invece vi trovate dall’altra parte, in zona nord-est accanto alla
Torre di Londra, passate alla rinnovata Whitechapel dove c’è anche
Patrizio Di Massimo con un lavoro documentativo sul film “il leone
del deserto “ di Mustapha Akkad realizzato nel 1981 e mai proposto
in Italia, visto la dura critica alla nostra colonizzazione in
Africa, e questo potrebbe farci capire qualcosa del nostro rapporto
con la Libia.
Fra
le tante gallerie non possiamo che citare la bella mostra nelle due
sedi della White Cube sui sempre freschi Gilbert
& George
e negli incredibili nuovi spazi della Haunch of Venison l’antologica
su Keith Coventry e l’istallazioni di Tarat-Tarat.