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19/08/09

London summer 2009



In una estate discreta la città di Londra propone come sempre tantissime mostre ed eventi culturali. L’arte contemporanea poi pare una delle cose che più rallegra e diverte, in particolare quest’anno che l’artista inglese Antony Gormley ha realizzato il progetto Oneandotheer per il famoso quarto pilastro di Trafalgar Square. Cioè ha realizzato una partecipazione libera a tutti ad occupare questo pilastro per un’ora, invitando tutti a iscriversi al sito http://www.oneandother.co.uk/ da cui si viene scelti. Se vi sbrigate e sarete a Londra, c’è ancora spazio per partecipare alla selezione di ottobre. Molto interessante e bello vedere come la sinergia fra diversi media (sono state fatte le cose in grande per questa iniziativa coinvolgendo giornali, tv e internet) abbia reso molto vasta l’attenzione per questo evento artistico, che scivolando nello spettacolo rende tutto più fresco e autentico l’attenzione all’arte contemporanea, mica come certi eventi italiani sempre così barbosi, ufficiali e con i soliti quattro gatti a cui più nessuno crede tanto.


Accanto la National Gallery offre due stupende mostre “Tiziano, il trionfo dell’amore” e “Corot to Monet’. Dietro alla Portrait Gallery oltre all’annuale concorso una interessante mostra sulle Icone Gay in cui personaggi omosessuali noti della cultura inglese (dal cantante Elton John a Ian Mc Kellen) hanno scelte alcune delle figure più interessanti da cui hanno tratto ispirazione o semplice ammirazione, per cui vengono proposte figure come Alan Hollinghurs, Ben Summerskill o la più nota Virginia Woolf . In questo museo salite all’ultimo piano e andate nel bel ristorante da cui si gode uno delle più belle vedute di Londra.


A sud la Tate Britain propone con la Duveens Commission l’artista Eva Rothschild che ha realizza un’ampia scultura filiforme nel cuore dell’edificio. Più noiosetta la mostra su Richard Long, che oramai si trova bloccato nel suo ripetersi compulsivo. Più interessante il lavoro documentaristico in forma di film ideato da Duncan Campbell su Bernadette Devlin, stupenda poi la mostra che durerà fino al 2012 dedicata a Turner dal titolo “colori e linee” che permette in una forma didattica semplice e dinamica di conoscere e affascinarsi alle tecniche del grande artista inglese.


Prendendo un battello si attraversa il Tamigi e si giunge alla sorella più giovane, la Tate Modern, che presenta al primo piano una discreta mostra sul Futurismo e una più mediocre su Per Kirkeby.


Se fa ancora bello potete rilassarmi nel parco di Hyden Park e passare a vedere alla Serpentine il padiglione estivo che quest’anno è una tettoia, molto leggera e per nulla accogliente. Si tratta dell’opera architettonica proposta da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa gli stessi del New Museum di New York e sempre da New York arrivano le opere di Jeff Koons, che si possono benissimo evitare trovando maggiore soddisfazione e bellezza nelle diverse mostre della Victoria and Albert Museum a sud del parco, molto bella quella sulla prima edizione del Jameel Prize, che parla della tradizione contemporanea artistica islamica.


Se invece vi trovate dall’altra parte, in zona nord-est accanto alla Torre di Londra, passate alla rinnovata Whitechapel dove c’è anche Patrizio Di Massimo con un lavoro documentativo sul film “il leone del deserto “ di Mustapha Akkad realizzato nel 1981 e mai proposto in Italia, visto la dura critica alla nostra colonizzazione in Africa, e questo potrebbe farci capire qualcosa del nostro rapporto con la Libia.



Fra le tante gallerie non possiamo che citare la bella mostra nelle due sedi della White Cube sui sempre freschi Gilbert & George e negli incredibili nuovi spazi della Haunch of Venison l’antologica su Keith Coventry e l’istallazioni di Tarat-Tarat.