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30/06/23

Mark Bradford da Hauser & Wirth

 


Fra gli artisti che mi affascinano di più sicuramente c'è il lavoro di Mark Bradford che ora è in mostra da Hauser & Wirth a New York,che riempie l'intero edificio della 22nd Street.




La prima mostra dell'artista a New York dal 2015 e presenta un'esplorazione profondamente personale della natura sfaccettata dello spostamento e delle forze predatorie che si nutrono di popolazioni spinte in movimento dalla crisi. 

Principalmente noto per il suo stile unico di "astrazione sociale", Bradford rivolge la sua attenzione a figure, inclusa la sua, di flora e fauna - predatori e prede - che si muovono all'interno di paesaggi astratti densi e onirici, masse di materiale, colore e linea.





29/06/23

Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere Biennale 2024

Foreigners Everywhere (Kurdish) (2011). Installation view: Chiostro della Chiesa della Magione, ÜberMauer, 
BAM (Biennale Arcipelago Mediterraneo), Palermo IT 06.11 – 08.12. 2019


Lo scorso 22 Giugno 2023  a Venezia presso lo storico Palazzo della Biennale, il Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, e il Curatore della 60. Esposizione Internazionale d’Arte, Adriano Pedrosa, hanno annunciano il titolo e il tema della Biennale Arte 2024, che si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre 2024 (pre-apertura 17, 18, 19 aprile) ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi di Venezia.

Parallelamenteè stato presentato anche il secondo bando Biennale College Arte, il cui workshop avrà inizio dal prossimo autunno 2023. L’obiettivo è quello di affiancare all’Esposizione Internazionale d’Arte un laboratorio di ricerca e sperimentazione, per lo sviluppo e la produzione di progetti artistici di artiste/i emergenti under 30.


 Il titolo e il tema della Biennale Arte 2024

Il suggestivo titolo scelto per la 60. Esposizione Internazionale d’Arte è" Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere" un modo per prendere atto del complesso dinamismo del genere umano che da sempre si muove su questo piccolo globo. 

Il titolo è tratto direttamente da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo. Le opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia.


Adriano Pedrosa illustra cosi` la sua scelta:

«Il contesto in cui si colloca l’opera è un mondo pieno di crisi multiformi che riguardano il movimento e l’esistenza delle persone all’interno di Paesi, nazioni, territori e confini e che riflettono i rischi e le insidie che si celano all’interno della lingua, delle sue possibili traduzioni e della nazionalità, esprimendo differenze e disparità condizionate dall’identità, dalla cittadinanza, dalla razza, dal genere, dalla sessualità, dalla libertà e dalla ricchezza. In questo panorama, l’espressione Stranieri Ovunque ha (almeno) un duplice significato. Innanzitutto vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri.»

«(…)  In occasione della Biennale Arte 2024 si parlerà di artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, émigrés, esiliati e rifugiati, in particolare di coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo.»

«La figura dello straniero sarà associata a quella dell’estraneo, dello stranger, dell’estranho, dell’étranger, e pertanto la Mostra si svilupperà e si concentrerà sulle opere di ulteriori soggetti connessi: l’artista queer, che si muove all’interno di diverse sessualità e generi ed è spesso perseguitato o messo al bando; l’artista outsider, che si trova ai margini del mondo dell’arte, proprio come l’autodidatta o il cosiddetto artista folk; e l’artista indigeno, spesso trattato come uno straniero nella propria terra. La produzione di tali artisti sarà il fulcro della Biennale Arte e costituirà il Nucleo Contemporaneo dell’Esposizione. (…) La Mostra presenterà anche un Nucleo Storico composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo. (…) Inoltre, una sezione speciale del Nucleo Storico sarà dedicata alla diaspora degli artisti italiani nel mondo nel corso del XX secolo. A quegli italiani che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero costruendo le loro vite e carriere professionali in Africa, Asia, America Latina, così come nel resto d’Europa, integrandosi e radicandosi con le culture locali che spesso hanno svolto un ruolo significativo nello sviluppo delle narrazioni del Modernismo al di fuori dell’Italia.»


«La stessa Biennale Arte, in quanto evento internazionale con numerose partecipazioni ufficiali da parte di diversi Paesi – conclude Pedrosa - ha sempre rappresentato una piattaforma per mettere in mostra opere di stranieri provenienti da tutto il mondo. Così, la Biennale Arte 2024 sarà una celebrazione dello straniero, del lontano, dell’outsider, del queer e dell’indigeno. Speriamo di accoglierli tutti a Venezia nel 2024.» (Vedi in allegato la dichiarazione completa)


Da parte sua il Presidente Roberto Cicutto ha dichiarato:

«Adriano Pedrosa è un curatore brasiliano e direttore del MASP, Museo di San Paolo realizzato dall’architetta di origine italiana Lina Bo Bardi. Si è contraddistinto per originalità e innovazione, anticipando temi e linee curatoriali poi seguite da altre mostre in tutto il mondo.

Cambiare il punto di vista attraverso cui raccontare l’arte contemporanea credo sia ciò che una istituzione di rilevanza internazionale come La Biennale di Venezia debba fare. E qui non si tratta solo di un punto di vista estetico ma anche geografico, come quando al cinema si riprende la stessa scena in controcampo.

Questa è la 60esima edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea nell’arco di 128 anni dalla prima, e non c’era mai stata una curatrice o un curatore proveniente da un paese dell’America Latina. La partecipazione di artiste e artisti sudamericani alla Biennale è sempre stata nutrita. Ma diverso è quando a invitare è un curatore che ha radici nella stessa cultura e ha sviluppato nel corso degli anni uno sguardo globale. La sua ricerca è anche focalizzata su artiste e artisti che, pur provenienti da culture e mondi diversi, hanno saputo mantenere sentimenti, caratteri ed esperienze della loro cultura d’origine ovunque si trovino.  

Mi piace che in questa Mostra ci sia la presenza di opere realizzate nel secolo scorso che oggi vengono considerate punti di riferimento per le nuove generazioni. E all’interno di questo movimento ritroveremo molti nomi italiani.

Adriano Pedrosa si cimenterà con la seconda edizione del College Arte, apertosi nel 2022 con Cecilia Alemani, un’attività cui La Biennale tiene moltissimo.

Sono certo che la 60. Esposizione Internazionale d’Arte e il suo curatore sapranno emozionare e colmare (come ha detto la curatrice della 18esima edizione della Biennale Architettura Lesley Lokko) quelle falle nella storia dell’arte con molte presenze finora trascurate.»

La 60. Esposizione Internazionale d’Arte presenterà, come di consueto, le Partecipazioni Nazionali con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia.

Da oggi, 22 giugno, è online il formulario per la presentazione delle proposte di progetti quali Eventi Collaterali, promossi da enti e istituzioni internazionali senza scopo di lucro, operanti nel campo dell’arte che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia, qualora selezionati.



 Biennale College Arte

Il bando internazionale Biennale College Arte, pubblicato proprio oggi sul sito della Biennale www.labiennale.org, resterà aperto per cinque settimane, da giovedì 22 giugno fino a lunedì 24 luglio 2023.

Il bando è riservato a giovani artiste/i emergenti under 30 provenienti da tutto il mondo (che non abbiano compiuto 31 anni alla data di scadenza di presentazione delle domande), che abbiano già preso parte ad almeno una mostra collettiva e abbiano presentato almeno una mostra personale in spazi espositivi riconosciuti in ambito nazionale e/o internazionale.

Saranno selezionati 12 progetti e le/gli artiste/i saranno invitate/i a partecipare a un workshop di 10 giorni dedicato allo sviluppo dei progetti proposti, che si svolgerà a Venezia nel mese di ottobre 2023.

Il workshop, che alternerà momenti individuali e di gruppo, sarà condotto da Adriano Pedrosa, Direttore del Settore Arti Visive della Biennale, assieme a curatori e artisti, tutor e mentori direttamente impegnati allo sviluppo dei progetti con i partecipanti.

Al termine del workshop le/gli artiste/i avranno a disposizione 3 settimane per lavorare sui progetti e consegnare una proposta finale. Sulla valutazione dei materiali Adriano Pedrosa selezionerà un massimo di quattro progetti, che potranno accedere a un contributo massimo di 25.000 euro per la realizzazione del lavoro.

Le opere saranno presentate, fuori concorso, nel contesto della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa.

28/06/23

Italian Council 2023

 


Italian Council è un progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nato nel 2017 con il preciso compito di promuovere la produzione, la conoscenza e la diffusione della creazione contemporanea italiana nel campo delle arti visive. Per le prime cinque edizioni, Italian Council ha finanziato 40 progetti proposti da musei, enti pubblici e privati senza scopo di lucro, istituti universitari, fondazioni e comitati ed associazioni culturali non profit che prevedevano la produzione di una o più nuove opere d’arte di un artista italiano, col fine ultimo di incrementare le pubbliche collezioni, dopo un periodo di promozione all’estero.


Dal 2019, Italian Council si è rinnovato incentivando lo sviluppo di talenti e la promozione internazionale di artisti, curatori e critici italiani, finanziando progetti che implicano la partecipazione di artisti a manifestazioni internazionali o che prevedono residenze all’estero per artisti, curatori e critici o finalizzati alla realizzazione di mostre monografiche presso istituzioni culturali straniere oppure progetti editoriali dedicati all’arte contemporanea italiana.


Dal 2020, Italian Council ha ampliato le tipologie di intervento includendo il supporto per Guest Curator italiani in mostre all’estero, il sostegno ad azioni collaterali all’acquisizione di opere di artisti italiani in musei stranieri e, in particolare,  l’erogazione di Grant per il sostegno alla ricerca artistica, critica e curatoriale.


Negli anni Italian Council è diventato sempre più inclusivo e mira con maggiore forza alla promozione dell’arte italiana nel mondo. Per questo motivo, ogni progetto deve necessariamente prevedere la collaborazione con realtà culturali internazionali e una fase di promozione all’estero. Il finanziamento richiesto non potrà superare l’80% dell’importo totale, con un tetto massimo che varia in base alla tipologia del progetto presentato. I Grant sono destinati a sostenere progetti di artisti, curatori e critici realizzati in collaborazione con enti stranieri (residenze presso istituzioni accreditate o ricerca artistica, critica e curatoriale) e non prevedono cofinanziamento da parte del candidato.


I progetti ammessi al finanziamento sono selezionati da una Commissione composta da cinque membri di alto profilo scientifico presieduta dal Dirigente delegato dal Direttore Generale Creatività Contemporanea e composta dal Presidente del Comitato tecnico-scientifico per l’arte e l’architettura contemporanee in carica e da tre esperti nazionali e internazionali del mondo dell’arte contemporanea.


Vincitori 2023



Sono 63 i vincitori dei finanziamenti per i progetti culturali di produzione, promozione e sostegno all’arte contemporanea all’estero della 12. edizione di Italian Council, a fronte di 181 candidature pervenute.

 

AMBITO 1

 

11 progetti sono stati selezionati dalla Commissione per l’AMBITO 1 (Committenza internazionale e acquisizione di opere):

  • STICHTING VAN EYCK (Maastricht, Paesi Bassi), per il progetto The Falcon of Karachi di Elisa Caldana, destinato al Museo MACTE, Termoli
  • ALAC – AGENCE LUXEMBOURGEOISE D’ACTION CULTURELLE, CERCLE CITÉ (Lussemburgo), per il progetto Superimposition del collettivo Polisonum, destinato al MAMbo, Bologna
  • THREES con Fundação de Serralves (Porto, Portogallo), per il progetto Windows to Look In di Lorenzo Senni, destinato al MAXXI, Roma
  • MUS.E con Haus der Kunst (Monaco, Germania), per il progetto Alessio di Nico Vascellari, destinato al Museo Novecento, Firenze
  • FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE con UGM | Maribor Art Gallery (Umetnostna galleria Maribor, Slovenia), per il progetto Bridges are Beautiful (working title) di Marina Caneve destinato alla Galleria Civica di Modena
  • XING con Issue Project Room (New York, USA), per il progetto Corpi Abissali / Abyssal Creatures di Francesco Cavaliere, destinato al Museo d’Arte della Città di Ravenna
  • STUDIO RIZOMA con European Alternatives (Parigi, Francia), Postane (Istanbul, Turchia), Museo Civico di Castelbuono (Palermo, Italia), Genìa Lab Art (Palermo, Italia) per il progetto MËMA MË FAL – Mamma perdonami di Genny Petrotta, destinato al Museo Civico di Castelbuono
  • CENTRO ITARD LOMBARDIA Impresa Sociale con Archive Kabinett e.V (Berlino, Germania), per il progetto Afghanistan di Farid Rahimi, destinato al Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo
  • COMUNE DI LISSONE – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA con Darb 1718 – Contemporary Art and Culture Center, (Cairo, Egitto), Port (Perak-Malesia), Ilulissat Art Museum (Groenlandia), Б’ART Contemporary (Bishkek Kyrgyz Republic) per il progetto We are the Flood di Stefano Cagol, destinato a MAC di Lissone
  • RAMDOM APS con Nordenfjeldske Kunstindustrimuseum (Trøndelag, Norvegia), per il progetto La desinenza estinta di Lucia Veronesi, destinato al Museo Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia
  • FONDAZIONE REAL SITO DI CARDITELLO, con Ptuj City Gallery (Ptuj, Slovenia), per il progetto The Big Archive di Perino & Vele, destinato al Real Sito di Carditello

 

AMBITO 2

 

22 progetti selezionati dalla Commissione per l’AMBITO 2 (Promozione internazionale di artisti, curatori e critici):

 

4 MOSTRE MONOGRAFICHE PRESSO ISTITUZIONI INTERNAZIONALI

  • KUNSTHALLE BASEL | BASLER KUNSTVEREIN (Basilea, Svizzera), per la mostra Diego Marcon: Have You Checked the Children
  • GRAZER KUNSTVEREIN (Graz, Austria), per la mostra The Weight of the Concrete (Il Peso del Concreto) dedicata a Ezio Gribaudo
  • FONDAZIONE TORINO MUSEI | GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA TORINO, per la mostra L’HÉSITATION. Luca Bertolo al CEAAC – Centre Européeen d’Actions Artistiques Contemporaines (Strasburgo, Francia)
  • CCA – CENTRE CONTEMPORARY ART TEL AVIV-YAFO (Tel Aviv, Israele), per la mostra monografica Marinella Senatore

4 PARTECIPAZIONI A IMPORTANTI MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI E MOSTRE COLLETTIVE

  • STADT WIEN KUNST GMBH / KUNSTHALLE WIEN (Vienna, Austria), per la partecipazione di Monia Ben Hamouda alla mostra collettiva Darker, Lighter, Puffy, Flat presso la Kunsthalle Wien
  • MEET DIGITAL COMMUNICATION SRL IMPRESA SOCIALE (Milano), per la partecipazione di Mauro Martino ad Ars Electronica Festival (Linz, Austria) con il progetto Mapping NFTs Revolution
  • LOCUS ATHENS (Atene, Grecia), per la partecipazione di Céline Condorelli alla mostra bi-personale Akin
  • ALBUMARTE (Roma, Italia), per la partecipazione di Eva Frapiccini alla Biennale Son che si terrà a Sion, Martigny e Sierre nel Valais (Svizzera) con il progetto Dreamscape

14 PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI

  • VILLA ROMANA con Triangle-Astérides, per il progetto Like Swarming Maggots di Alessandra Ferrini, a cura di Chiara Figone
  • STAATLICHE KUNSTSAMMLUNGEN DRESDEN per il progetto Henry Martin: The Active Ear. Selected Writings, Conversations, Correspondences and Translations a cura di Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Archiv der Avantgarden – Egidio Marzona ed Emanuele Guidi
  • ASSOCIAZIONE MUCHO MAS con Jest (Torino) con il progetto Twana Archive – Twana’s Box a cura di Rawsht Twana
  • LA FORNACE SPAZIO PERMANENTE APS con Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente – Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR) per il progetto Bright Ecologies. Caretto/Spagna: experiences, forms, materials, a cura di a.titolo, Cecilia Guida, Alessandra Pioselli
  • FUNDACJA EDUKACJI WIZUALNEJ per il progetto Der Engel di Iacopo Pasqui
  • FONDAZIONE ANTONIO DALLE NOGARE per il progetto Ri-Materializzazione del linguaggio. 1978 – 2022 a cura di Cristiana Perrella e Andrea Viliani, con Vittoria Pavesi
  • FONDAZIONE DONNAREGINA PER LE ARTI CONTEMPORANEE, per il progetto Tomaso Binga (TBC) a cura di Eva Fabbris, Lilou Vidal e Stefania Zuliani
  • AR/GE KUNST per il progetto Metropolitan Voids Agency di Margherita Moscardini, a cura di
  • LOOKING FORWARD – ART PROJECTS per il progetto Marzia Migliora. Sette mostre immaginifiche / Seven Imaginary Exhibitions (1996-2023), a cura di Anna Cestelli Guidi e Matteo Lucchetti
  • SETTORE MUSEI CIVICI DI BOLOGNA | MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA, per la monografia sull’attività artistica di Alberto Garutti a cura di Studio Celant
  • FONDAZIONE MARIO MERZ, per il Progetto Mario Merz: Catalogo Ragionato | Volume Uno: gli Igloo Mario Merz: Catalogue Raisonné | Volume One: the Igloos, a cura di Zasha Colah e Francesca Verga
  • ARCHIVIO GABRIELE DEVECCHI, per il podcast Gabriele Devecchi – Ambienti di un artista (Environments of an artist), a cura di Fulvia Larena e Iacopo Prinetti
  • DOPOLAVORO per il progetto Forgotten Architecture. Un archivio di progetti compiuti e scomparsi, a cura di Bianca Felicori
  • ASSOCIAZIONE TERZO PAESAGGIO ETS per il progetto STILL HERE, per una nuova pratica cinematografica di Suranga D. Katugampala, a cura di Simona Cella


 

AMBITO 3

 

30 progetti selezionati dalla Commissione per l’AMBITO 3 (Sviluppo dei talenti):

 

13 GRANT PER RESIDENZE ALL’ESTERO DI ARTISTI, CURATORI E CRITICI

  • CAMILLA BONZANIGO (OLI BONZANIGO), per il progetto di residenza Chaos Linguistics presso Sitterwerk Foundation (San Gallo, Svizzera)
  • LETIZIA CALORI, per il progetto di residenza Sirens presso MMIC – Sculpture Quadriennal Riga (Riga, Lettonia)
  • DOMENICO MANGANO, per il progetto di residenza Blooms of Nature presso Guldagergaard International Ceramic Center (Guldagergaard, Danimarca)
  • CHIARA IANESELLI, per il progetto di residenza Ampliare l’Accessibilità nei Musei d’Arte Contemporanea: Barriere Fisiche e Sociali presso International Studio & Curatorial Program (ISCP) (New York, USA)
  • AMBRA PITTONI, per il progetto di residenza The Promise of the Abyss presso ccap (Stoccolma, Svezia)
  • GIANMARCO PORRU, per il progetto di residenza In Segreta Estasi presso Solar dos abacaxis (Rio de Janeiro, Brasile)
  • MARCO BAROTTI, per il progetto di residenza Corals presso Tokyo Biennale (Tokyo, Giappone)
  • IRENE COPPOLA, per il progetto de residenza HABITAT 23°S presso La Wayaka Current (San Pedro de Atacama, Cile)
  • FEDERICA MAMBRINI, per il progetto di residenza L’albergo della lontananza / Lost in Translation presso La Wayaka Current (San Pedro de Atacama, Cile)
  • PAOLA PIETRONAVE, per il progetto di residenza Diventare Lumbung presso Serrum/Gudskul (Jakarta, Indonesia)
  • EMANUELA RAVIDÀ (RE), per il progetto di residenza About Love – Understanding Karl Marx Through Love presso Taitung Art Museum (Taitung, Taiwan – Repubblica di Cina)
  • NICOLA BARATTO, per il progetto di residenza All’Alba, Rugiada, Mercurio presso Khial Nkhel (Marrakech, Marocco)
  • PAOLA ANZICHÉ, per il progetto di residenza Moving Threads presso AIR Bayrampasa artist in residency program at the hotel in cooperation with Ramada Encore Bayrampaşa Hotel (Istanbul, Turchia)

17 GRANT PER IL SOSTEGNO DELLA RICERCA DI ARTISTI, CURATORI E CRITICI

  • ELENA MAZZI, per il progetto di ricerca Complex Geographies (Geografie Complesse)
  • MICHELE BERTOLINO, per il progetto di ricerca Visualizing HIV/AIDS in Italy
  • SIMONE FRANGI, per il progetto di ricerca Corpi Rivoluzione. Etica curatoriale e giustizia sociale a partire da Luciano Parinetto
  • GAIA DI LORENZO, per il progetto di ricerca Grant
  • LISA ANDREANI (REPLICA), per il progetto di ricerca Antigruppo siciliano: uno studio translocal
  • NICOLA ANGIULI (NICO ANGIULI), per il progetto di ricerca Fighting Seeds
  • SILVIA MAGLIONI (SILVIA MAGLIONI & GRAEME THOMSON), per il progetto di ricerca Parole Perdute: Verso un glossario del Reincanto / Lost Words: Towards a Glossary of Reenchantment
  • VALERIO DEL BAGLIVO, per il progetto di ricerca Eugenia P. Butler – The continue through which a thought proceeds
  • ANTONIO GRULLI, per il progetto di ricerca Critica d’arte e poesia oggi
  • LEONE CONTINI BONACOSSI (LEONE CONTINI), per il progetto di ricerca Semenzaio
  • ILENIA AROSIO, per il progetto di ricerca Bodybuilders—la nuova scena alternativa drag e club kids in Centro e Sud America
  • MARTA FEDERICI, per il progetto di ricerca Geografie dei sé / Geographies of the selves
  • MICHELA LUPIERI, per il progetto di ricerca Marzona Collection & Archive. Counter narratives, analogies, experimental practices, reading exercises
  • ARIANNA FORTE, per il progetto di ricerca Casting a spell in computational regimes: rituali per una “controapocalisse” trans-femminista
  • ALBERTO MAGGINI, per il progetto di ricerca Adore the Waste of Our Adornments
  • SILVIA BIGI, per il progetto di ricerca Camille
  • CATERINA MORIGI, per il progetto di ricerca Sea Bones


27/06/23

Siamo Foresta

 



Il tema della natura è oramai centrale in tutti gli ambiti e alla Triennale per l'estate si realizza un ampio progetto culturale con la collaborazione della Fondation Cartier pour l'art contemporain realizzata con la Direzione Artistica dell'antropologo Bruce Albert e del Direttore Artistico della Fondation Cartier Hervé Chandès, con allestimento creato dall'artista Luiz Zerbini.

Per l'occasione sono state riunite le opere di 27 artisti, provenienti da Paesi, culture e contesti diversi, per lo più latinoamericani e molti dei quali appartenenti a comunità indigene, Siamo Foresta invita a scoprire nuovi punti di vista sulla contemporaneità.

La mostra Siamo Foresta è accompagnata da un ricco Public program a cura del filosofo italiano Emanuele Coccia, che sottolinea i punti di forza e le originalità della  mostra. Giovedì 22 giugno dalle ore 17.00 alle 20.00, per festeggiare l'apertura dell'esposizione e celebrare l'ampia varietà di linguaggi espressivi, ispirazioni e argomenti di Siamo Foresta, 13 tra i 27 artisti in  mostra, presenti a Milano, incontreranno i Direttori Artistici ed Emanuele Coccia, per una conversazione aperta al pubblico. Il programma di incontri proseguirà in autunno.



Questa  mostra costituisce il sesto progetto espositivo realizzato nell'ambito del partenariato della durata di otto anni tra  triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain, confermando così l'impegno delle due istituzioni nel portare presso pubblici sempre diversi i propri progetti espositivi, incoraggiando la scoperta delle visioni di artisti provenienti dai contesti geografici più vari.

Oltre il 70% delle opere in  mostra proviene dalla collezione della Fondation Cartier pour l'art contemporain e racconta in particolare la storia del rapporto che la fondazione ha instaurato da tempo con artisti di alcune comunità indigene dell'America Meridionale. L'incontro con questi mondi estetici e metafisici, indigeni e non, è stata l'occasione per dare vita a nuovi progetti artistici, opere inedite e talvolta collaborazioni inaspettate. Infatti, anche in questo progetto espositivo, sono incluse numerose nuove creazioni, pensate apppositamente per Siamo Foresta.

Fondation Cartier lavora per stimolare l'incontro e lo scambio tra gli artisti, principio alla base della nascita di questa  mostra, frutto di conversazioni dalle quali sono scaturiti sodalizi senza precedenti,in particolare quello tra gli artisti Sheroanawe Hakihiiwe, yanomami del Venezuela, e il francese Fabrice Hyber; l'incontro tra l'artista di Rio de Janeiro Adriana Varejão e Joseca Mokahesi, yanomami brasiliano; e la collaborazione più recente tra la yanomami brasiliana Ehuana Yaira e Cai Guo-Qiang, artista cinese con base a New York .



Che siano appassionati osservatori della diversità vegetale e animale della foresta in cui vivono che risiedano in città, affascinati dalla realtà della foresta, gli artisti in  mostra dialogano su un tema comune: la necessità di ripensare il ruolo dell'uomo all'interno dell'universo dei viventi.

"Siamo Foresta mette in scena un dialogo senza precedenti tra pensatori e difensori della foresta; tra artisti indigeni – dal New Mexico al Chaco paraguaiano passando per l'Amazzonia (Brasile, Perù e Venezuela) –  e artisti non indigeni (Brasile, Cina, Colombia e Francia) (...). Siamo Foresta trae la sua ispirazione da una comune visione estetica e politica della foresta come multiverso egualitario di popoli viventi, umani e non umani, e come tale offre una vibrante allegoria di un mondo possibile al di là del nostro antropocentrismo. Fin dalle sue origini, la tradizione occidentale ha diviso e gerarchizzato gli esseri viventi secondo una scala di valori di cui l'essere umano costituisce l'apice. Questa supremazia dell'umano ha progressivamente allontanato l'umanità dal resto del mondo vivente, aprendo così la strada a tutti gli abusi di cui la distruzione della biodiversità e la catastrofe climatica contemporanea sono il risultato. La filosofia delle società indigene americane, invece, ritiene che gli esseri umani e i non umani – animali e piante – pur distinguendosi per l'aspetto dei loro corpi, siano profondamente uniti dalla stessa sensibilità e intenzionalità. Per loro, quindi, le comunità umane e non umane costituiscono un complesso multiverso di popoli che convivono, su un piano di uguaglianza e a costo di compromessi reciproci, all'interno di una stessa entità vasta e vivente, la "terra-foresta-mondo". È in nome di questa preoccupazione relativa all'uguaglianza tra i viventi e del riconoscimento della porosità dei confini che apparentemente li distinguono – contrariamente, quindi, all'idea di qualsiasi supremazia umana – che gli artisti qui presentati si sono riuniti." Spiega  brucealbert, antropologo e co-direttore artistico della  mostra.



A sottolineare le connessioni emotive, le affinità stilistiche e concettuali tra le opere selezionate, gli artisti sono tra loro idealmente collegati anche attraverso le soluzioni scenografiche orchestrate da  luizzerbini. L'artista ha concepito infatti un progetto espositivo continuo che abbraccia tutte le opere e permette alla foresta, con i suoi elementi e ritmo vitale, di fare il proprio ingresso nelle sale di  triennale Milano.

Da una parte, la foresta non è più uno spazio estraneo alla città e alla cultura, ma il luogo in cui si celebra l'incontro tra le culture: Siamo foresta è un grido di rivendicazione di artisti che pensano l'unità del pianeta attraverso l'idea di foresta. D'altra parte, è attraverso l'arte che diverse culture possono dialogare e trasformarsi reciprocamente: l'esposizione racconta le influenze che le popolazioni autoctone dell'area amazzonica e non solo, hanno esercitato sulle culture visive non autoctone. Lo spazio espositivo diventa il luogo in cui le arti indicano la strada per ripensare diversamente il pianeta e il suo futuro.

Siamo Foresta è arricchita da una pubblicazione dedicata, contenente la documentazione iconografica del percorso espositivo, e da una guida con attività esplorative per bambini che approfondisce i contenuti delle opere, insieme a una serie di workshop tra le sale espositive.

Il racconto di Siamo Foresta prosegue online sui canali social di Fondation Cartier Italia e di  triennale.

Fernando Allen (Paraguay), Efacio Álvarez (Nivaklé, Paraguay), Cleiber Bane (Huni Kuin, Brasile), Cai Guo-Qiang (Cina), Johanna Calle (Colombia), Fredi Casco (Paraguay), Alex Cerveny (Brasile), Jaider Esbell (Makuxi, Brasile), Floriberta Fermín (Nivaklé, Paraguay), Sheroanawe Hakihiiwe (Yanomami, Venezuela), Aida Harika (Yanomami, Brasile), Fabrice Hyber (Francia), Morzaniel Ɨramari (Yanomami, Brasile), Angélica Klassen (Nivaklé, Paraguay), Esteban Klassen (Nivaklé, Paraguay), Joseca Mokahesi (Yanomami, Brasile), Bruno Novelli (Brasile), Virgil Ortiz (Cochiti Pueblo, Nuovo Messico, Stati Uniti), Santídio Pereira (Brasile), Solange Pessoa (Brasile), Brus Rubio Churay (Murui-Bora, Perù), André Taniki (Yanomami, Brasile), Edmar Tokorino (Yanomami, Brasile), Adriana Varejão (Brasile), Ehuana Yaira (Yanomami, Brasile), Roseane Yariana (Yanomami, Brasile),  luizzerbini (Brasile)

 

26/06/23

Apre il Young Victoria & Albert Museum

 


Il prossimo 1 Luglio a Londra il V&A Museum of Childhood si trasformerà, dopo tre anni di lavoro, nel Young Victoria & Albert Museum, con una nuova visione che rispetta le esigenze del mondo infantile creando fruizioni ed eventi pensati in modo partecipativo. 

Il Young Victoria & Albert Museum apre le porte a luglio e per festeggiare organizzano un festival estivo, dall'8 al 9 luglio, con artisti, designer e artisti locali per un fine settimana di attività creative per famiglie.

Il festival includerà opportunità di giocare, immaginare e progettare con professionisti creativi in ​​tutto il museo. Il marchio di moda sostenibile, Aesthetic Laundry , condividerà le proprie competenze nel nostro Open Studio e avrai la possibilità di incontrare la designer Clara Chu , che trasforma oggetti domestici in accessori di moda in The Shed, il nostro studio di design in galleria. Potresti realizzare un burattino ombra indossabile con la designer di oggetti di scena e burattini, Isobel Irwin, o creare nuovi personaggi e spazi con l'attore Sapphire Joy in The Stage.Universal Boardgames ospiterà un bar dei giochi per adolescenti e ci sarà uno spazio di gioco sensoriale e creativo rilassato per le famiglie con bambini sotto i 5 anni. Ci sarà qualcosa per tutti.

Sabato 8 luglio uno spettacolare programma di performance sulla piazza della città includerà la compagnia di ballo IMD Legion , semifinalista di Britain's Got Talent. Feet Off the Ground si esibirà dal loro spettacolo Creature Comforts, un'avventura piena di danza, teatro e circo. E tratteremo gli amanti della musica con i set della Grand Union Orchestra , un collettivo di musicisti provenienti da tutto il mondo. Nel frattempo il magnifico pupazzo di polpo completamente articolato Ocho sfilerà nei giardini del museo.

Domenica 9 luglio ti ispireremo con la troupe internazionale The Majorettes , che condivideranno le loro abilità di hula hooping di livello mondiale in un seminario partecipativo. E siamo entusiasti di avere giovani talenti locali con One Youth Dance , che ci hanno abbagliato con le loro abilità nel jazz, contemporaneo, hip hop e fusion. La musica includerà una nuova composizione di Soundbox, un collettivo musicale inclusivo di tutte le abilità da East London e oltre, e nuovi lavori di Keynote Opera .

Per tutto il fine settimana, Leap Then Look , che crea progetti innovativi di arte contemporanea per persone di tutte le età e abilità, inviterà il pubblico a trasformare completamente lo spazio in un'opera d'arte collettiva in continua evoluzione.

Questo festival segnerà l'inizio di un'entusiasmante estate di attività creative allo Young V&A. Ci auguriamo che tu possa farne parte!

25/06/23

Scultura moderna alla GAM di Torino


 L'attuale progetto espositivo della GAM di Torino porta l'imponente titolo "Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM" ma visitanto la mostra, curata da Riccardo Passoni, si ha una percezione più leggera ed emotiva di questi particolari manufatti, che fanno pensare allo  spirito più che alla materia

La mostra è stata resa possibile grazie alla ricca collezione della GAM, oltre che dalle opere di scultura acquisite nel tempo dal museo, grazi al supporto negli anni sul determinante ruolo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che hanno contribuito, con importanti acquisizioni, ad accrescere la raccolta.



L'evento espositivo della GAM prosegue la ricognizione sul proprio patrimonio dedicando un capitolo alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 con una mostra che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura.

Il percorso in mostra prende avvio dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come, intorno al 1945 e negli anni a seguire, salvo poche eccezioni, la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata: tenta di uscire da una dimensione o da un pensiero di impostazione monumentale, o ornamentale, o di ritrattistica sia celebrativa sia privata, per avvicinarsi a nuovi soggetti e tecniche sperimentali. Per illustrare il nuovo corso della scultura di questo periodo, oltre a Cherchi e Giuseppe Tarantino trovano spazio le terrecotte di Leoncillo, i bronzi dinamici di Umberto Mastroianni e di Pietro Consagra, i ferri di Franco Garelli, di Nino Franchina, gli assemblaggi di Ettore Colla. Al contempo, campeggiano in mostra il drammatico gruppo ligneo de Miracolo (Olocausto) di Marino Marini e il grande Concetto spaziale in metallo di Lucio Fontana, cui fanno da contraltare le Donnine in ceramica di Fausto Melotti.



Gli anni sessanta sono rappresentati tra gli altri da lavori di Giuseppe Uncini, Nicola Carrino, Pietro Gallina, Mario Ceroli, con opere che sperimentano materiali eterogenei.

Con il suo tappeto natura La Zuccaia del 1966, Piero Gilardi - da poco scomparso e a cui la GAM vuole rendere un affettuoso omaggio - approda a una inedita scultura morbida, in poliuretano espanso colorato, con cui affronta il tema natura/artificio e allo stesso tempo denuncia la mercificazione dell’ambiente. Con ovvie ragioni il binomio arte/natura è più che affrontato dai protagonisti dell’Arte Povera: da Lavorare sugli alberi, Alpi Marittimedi Giuseppe Penone, a Senza titolo di Giovanni Anselmo, fino ai processi chimico-fisici proposti da Gilberto Zorio.

Il percorso si conclude con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta. Michelangelo Pistoletto lasciava la stagione degli Oggetti in meno a favore di opere specchianti, assorbendo lo spazio circostante come in Raggiera di specchi del 1973 – 1976 e Nanda Vigo, con l’intento di indagare un nuovo esito percettivo, proponeva nel 1976 Exoteric Gate, in vetro ferro e neon: una riconnotazione dello spazio, alterato da un’installazione geometrica e luminosa. La riappropriazione della scultura, dopo la stagione concettuale e poverista (ma facendone tesoro) sarà riattivata con la terracotta da Giuseppe Spagnulo e Nanni Valentini, con il gesso da Paolo Icaro, secondo diversi paradigmi, per giungere al trionfo monumentale della ricerca plastica de La Campana di Luigi Mainolfi.





24/06/23

Chris Burden da Gagosian a New York

 


Oggi si conclude negli spazi della Galleria Gagosian di New York una approfondita mostra su Chris Burden.



CS

Gagosian è lieta di presentare Cross Communication , una mostra di cimeli, film e opere video di Chris Burden, oltre ad altri materiali che documentano le sue prime esibizioni.

Nelle sue performance e nei suoi lavori audio/video degli anni '70 e '80, Burden ha sfidato i propri limiti mentali e fisici mentre esplorava la costruzione dell'agire e dell'intento. Affascinato dalla mediazione del linguaggio visivo nelle pubblicità televisive e dalle formule di fama che sembravano rappresentare, ha cercato di riflettere la violenza emergente e la complessità della società americana. Impiegando tattiche di guerriglia non convenzionali per mettere in discussione l'ampia accettazione della cultura del consumo, Burden ha messo il pubblico di fronte alla propria colpevolezza morale. E nel corso della sua carriera, è passato da performance in cui il proprio corpo fungeva da medium a spettacolari sculture e installazioni su larga scala, molte delle quali utilizzano parti di giocattoli o veicoli reali.

Molte delle prime esibizioni di Burden vedono l'artista mettersi in situazioni pericolose o scomode che ha investito sia con impatto viscerale che con morso metaforico. Nel filmato Super-8 del famigerato Shoot (1971), viene mostrato mentre viene colpito al braccio sinistro da un amico con un fucile, mentre in 220 (1971), lui e altri tre si appollaiano su scale in una galleria allagata, poi cadono una linea elettrica a 220 volt nell'acqua sottostante. In Back to You (1974), un volontario infila degli spilli nello stomaco e nel piede dell'artista mentre giace sul pavimento di un ascensore, mentre Through the Night Softly (1973) lo trova strisciare attraverso i vetri rotti su Main Street.

Altri film rivelano che Burden si scontra con forze elementali, mette alla prova i suoi poteri di resistenza o semplicemente sfida la fortuna. In Fire Roll (1973), spegne con il suo corpo un paio di pantaloni in fiamme e in Icarus (1973), si alza da sotto due lastre di vetro fiammeggianti. In Velvet Water (1974), fa ripetuti tentativi di respirare liquidi al posto dell'aria, mentre BC Mexico (1973) lo vede sopravvivere per undici giorni solitari su una spiaggia remota. Bed Piece (1972) mostra Burden sdraiato in un letto singolo, dove rimase per circa ventidue giorni; in Deadman (1972), è nascosto sotto un telone nel luogo del tutto più rischioso dell'affollato La Cienega Boulevard di Los Angeles.

Anche le performance di Burden Wiretap (1977), Send Me Your Money (1979) e Atomic Alphabet (c. 1979–80) — qui rappresentate da registrazioni audio — sono documentate da oggetti e da ciò che lui chiamava "reliquie". La fotoincisione The Atomic Alphabet  (1980) elenca ventisei parole relative alla distruzione atomica pronunciate dall'artista durante lo sproloquio del titolo, e una reliquia della performance del 1979 conserva la giacca di pelle che indossava mentre lo faceva. Relics of Solaris  (1980) include un tavolo da gioco e un walkie-talkie che rappresentava il "controllo della missione" durante un'esibizione in cui Burden si tuffava nell'oceano aperto, come se svanisse nello spazio. La reliquia della sua performance del 1971  Disappearingè una vetrina vuota che commemora tre giorni durante i quali è semplicemente scomparso senza preavviso o spiegazione.

TV Ad (1973), la prima delle opere commerciali televisive di Burden, originariamente trasmessa su KHJ-Channel 9 di Los Angeles ogni sera per un mese, include filmati di Through the Night Softly , mentre lo spot di dieci secondi Poem for LA (1975) trasmette i messaggi ancora pertinenti "LA SCIENZA HA FALLITO", "IL CALORE È VITA" e "IL TEMPO UCCIDE". Full Financial Disclosure (1977) regala agli spettatori i dettagli delle entrate e delle spese annuali dell'artista, e Chris Burden Promo (1976) giustappone ironicamente il suo nome a quelli di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Rembrandt, van Gogh e Picasso.

Nel 2022, Gagosian ha pubblicato Poetic Practical: The Unrealized Work of Chris Burden , che documenta sessantasette progetti di varia portata e ambizione che l'artista non è stato in grado di completare durante la sua vita.




23/06/23

Una boccata d'arte

 


Eccoci alla quarta edizione di "Una boccata d'arte" la rassegna diffusa in 20 borghi, uno per ogni regione, che propone 20 artisti italiani ed internazionli. Le inaugurazioni saranno fra sabato 24 e domenica 25 nei diversi spazi. 


BORGHI
Agnone (IS), Molise • Aquileia (UD), Friuli-Venezia Giulia • Belvì (NU), Sardegna • Castelvecchio di Rocca Barbena (SV), Liguria • Cetara (SA), Campania • Costozza - fraz. di Longare (VI), Veneto • Fosdinovo (MS), Toscana • Fénis (AO), Valle d'Aosta • Gardone Riviera (BS), Lombardia • Maruggio (TA), Puglia • Petritoli (FM), Marche • Pietracamela (TE), Abruzzo • Pieve Tesino (TN), Trentino-Alto Adige • Pollina (PA), Sicilia • Rivello (PZ), Basilicata • Rocca Sinibalda (RI), Lazio • Santa Severina (KR), Calabria • Toscolano - fraz. di Avigliano Umbro (TR), Umbria • Travo (PC), Emilia-Romagna • Vermogno - fraz. di Zubiena (BI), Piemonte

ARTISTI
Mohsen Baghernejad Moghanjooghi • Jacopo Benassi • Simone Carraro • Stefanie Egedy • Judith Hopf • Invernomuto • Benjamin Jones • Laetitia KY • Ella Littwitz • Leonardo Meoni • Diego Miguel Mirabella • Raffaela Naldi Rossano • Arianna Pace • Mattia Pajè • Diego Perrone • Theodoulos Polyviou • Margherita Raso • Raghad Saqfalhait • Evita Vasiljeva • Serena Vestrucci