Oggi prende avvio il 51. Festival Internazionale del Teatro (15 giugno > 1 luglio) al verde Emerald cuato per il terzo anno da Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte) .
“La bacchetta magica di Armando Punzo – dichiarano ricci/forte nel presentare il programma – rintraccia lo splendore nel buio delle carceri; le scope volanti degli FC Bergman sorvolano le gallerie del Museo Reale di Belle Arti di Anversa per fotografare l’assurdo delle nostre esistenze; l’erbolario di Tiago Rodrigues dissecca spunti sulla libertà individuale contro quella massificata; i sortilegi sonori di Federica Rosellini, fusi alle cabale di Giacomo Garaffoni, si sfidano in singolar tenzone con quelli oceanici di Fabiana Iacozzilli, che governa le smaterializzazioni di Tolja Djoković, stabilendo un voto infrangibile; la malìa di un sonno profondo viene fatta a pezzi dalle incantagioni morali di Boris Nikitin; gli ippogrifi metamorfici di Romeo Castellucci volano sulla Via Lattea negromantica di Bashar Murkus; l’elfo immortale di Gaetano Palermo si perde tra gli oggetti levitanti di Morana Novosel; le mappe in trasformazione nelle quali transitano gli interrogativi di Mattias Andersson svelano numeri per l’aritmanzia a El Conde de Torrefiel; la rettilofonia di Valerio Leoni conforta il percorso nella foresta oscura di Noémie Goudal e Maëlle Poésy alla ricerca della pietra filosofale.
Un’edizione 2023 di sortilegi, di relazione con il fattore crescita, con il VERDE che diventa metafora di un rigoglio non solo planetario ma soprattutto morale”.
Il Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto ha dichiarato: “Il Festival pare voler prendere il timone per mostrarci che c’è sempre uno scopo in quello che vediamo. Certo l’arte, il talento artistico saprà trovare mille forme per raccontarci storie e sentimenti, ma i tempi in cui viviamo sono quelli che sono e pongono urgenze e interrogativi a cui è difficile sottrarsi. Abbiamo sempre sostenuto che i festival delle arti dal vivo della Biennale non sono solo una rassegna di ciò che i Direttori Artistici ritengono il meglio nei campi di loro competenza, ma lo sviluppo di un progetto che arricchisca conoscenza e sperimentazione nell’arco di un mandato quadriennale”.