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31/12/19

Sublimi Anatomie



Sublimi Anatomie è una bella mostra in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma, un'esposizione sulla rivelazione del sublime nel corpo umano, tra passato e presente e all’incrocio tra pratiche artistiche e imprese scientifiche. Una storia secolare e spettacolare dell’osservazione del corpo che coinvolge in primo luogo i sensi – innanzitutto la vista e il tatto -, ma anche strumenti e tecnologie. La mostra ospiterà opere, manufatti e documenti di straordinaria importanza storica che, tra arte e scienza, raccontano l'evoluzione dell’anatomia umana in dialogo serrato con la ricerca artistica contemporanea sulla materialità del corpo.




Partendo dalla suggestione del teatro anatomico, la rotonda di Palazzo delle Esposizioni si trasformerà in uno spazio dedicato al dibattito sulla visione e la costruzione dell’immagine del corpo, ma anche in un atelier di disegno dal vero e in una vera e propria scena per la performance. Sostituendo i modelli viventi ai cadaveri, questo dispositivo diventerà, per tutta la durata della mostra, uno strumento destinato a suscitare dinamiche di attivazione dell’occhio, della mano e del corpo.




La mise en abîme del teatro anatomico, dunque, non intende solo restituire centralità al corpo sensibile ma propone di rovesciare le relazioni che, all’interno dello spazio espositivo, si stabiliscono fra l’osservato e l’osservatore.




Le sei sale che dal teatro s’irradiano, restituiranno la storia del corpo osservato nelle arti e nelle scienze con una selezione di oggetti e documenti di grande valore storico-scientifico e storico-artistico come i preziosi manichini anatomici ottocenteschi realizzati in cartapesta da Louis Thomas Jerome Auzoux, le tavole anatomiche stampate in quadricromia da Jacques-Fabien Gautier-Dagoty o le ceroplastiche di Filippo Pacini. Il percorso incrocerà la storia dell’anatomia con la ricerca artistica contemporanea, esibendo opere di artisti come Berlinde De Bruyckere, Birgit Jürgenssen, Chen Zhen, Dany Danino, Dennis Oppenheim, Diego Perrone, Ed Atkins, Gary Hill, Gastone Novelli, Giuseppe Penone, Heidi Bucher, John Isaacs, Ketty La Rocca, Luca Francesconi, Marc Quinn, Marisa Merz, Michaël Borremans, Pino Pascali, Sissi, Yvonne Rainer.



30/12/19

Bauhaus online !


Si conclude l’anno dedicato a festeggiare il centenario del Bauhaus con una piacevole iniziativa che rende fruibile nel web oltre diecimila documenti su Google Art&Culture proposti in diverse mostre virtuali.

Ennesima occasione di divulgazione aperta e culture del giganti di Mountain Rock.

L’iniziativa intitolata “ Everywhere” è stata possibile grazie alla collaborazione fra Google Arts & Culture e diversi enti;  la Fondazione Bauhaus di Dessau, UNESCO World Heritage Site FAGUS Factory, Solomon R. Guggenheim Museum, IIT Institute of Design, Museum of Fine Arts Boston, Getty Research Institute, Museum of Design Excellence India.



29/12/19

Ceramica, Raffaello e Marras, tante proposte al Museo della Ceramica di Mondovì


Il museo della Ceramica di Mondovì in questi giorni offre una serie di interessante proposte artistiche. 

Si va dagli intensi lavori di Antonio Marras realizzati, con una permanenza di diversi giorni, proprio nel Museo della Ceramica di Mondovì, da cui sono scaturiti una serie di lavori espressione di una  ricercatore fra le tracce del passato e la sperimentazioni libera, proposte in un originale allestimento al primo piano del museo. 








E' presente poi uno stupendo arazzo della "Madonna del Divin Amore"  realizzato su un cartone di Raffaello e proposto grazie all'operato della Fondazione CRC che ha supporta il recupero e ora la bella presentazione. 





Conclude la proposta la mostra di lavori in ceramica di Ezio Gribaudo, proposta al terzo piano del museo. 



28/12/19

Vie di luce, Cerith Wyn Evans al Pirelli Hangar Bicocca di Milano


Esplode di luce e vibrazioni sonore il vasto intervento che Cerith Wyn Evans (Llanelli, Galles, Regno Unito, 1958) propone  fino a metà Febbraio nei vasti spazi del Pirelli HangarBicocca, una luminosità che rivela il suo complesso lavoro tecnologico e filosofico.

Sette pilasti dalla volubile luminosità (StarStarStar/Steer (totransversephoton), 2019) si presentano all’inizio del percorso, avviando un tracciato che fluttua nella luce elaborata secondo canoni della storia dell’arte e dell’antica tradizione secolare giapponese del teatro Noh.



A latere l’opera sonora Composition for 37 Flutes (in two parts) (2018), due grandi sezioni di flauti in vetro che respirano il tempo. 

E alla fine il Cubo che raccoglie diversi percorsi ed elaborazione come la sospesa C=O=N=S=T=E=L=L=A=T=I=O=N (I call your image to mind) (2010), che scende dal soffitto o che giace a terra T=R=A=N=S=F=E=R=E=N=C=E (Frequency shifting paradigms in streaming audio) (2009).

Nel complesso un bel progetto antologico che sa usare bene questi vasti spazi e la vicina presenza del mistico lavoro di Kiefer.

 




27/12/19

Vincenzo Agnetti da Building


E' un'immersione nella complessa ricerca e relazioni di Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981) la bella mostra realizzata da Bulding nei suoi luminosi spazi in via Monte di Pietà 23 a Milano.

Curata da Giovanni Iovane l'esposizione, aperta fino al 18 Gennaio 2020, offre un approfondito percorso sull'opera di questo importante e ricercato artista con uno sguardo anche alle relazioni con gli amici Enrico Castellani e Piero Manzoni.

La mostra articolata in due sezioni "Autoritratti Ritratti" e "Scrivere", propone una selezione di opere tra cui i suoi celebri “feltri”, Identikit (1973), Autotelefonata (No) (1972) e Elisabetta d’Inghilterra (1976), il celebre Quando mi vidi non c’ero (1971),  e il suonatore di fiori (1982), ultima sua opera rimasta incompiuta. Sono proposte anche opere dei compagni di sperimentazioni Enrico Castellani e Piero Manzoni.


La mostra ha anche un  proseguimento negli spazi del Chiostri di Sant’Eustorgio dove sono presentate le opere più "mistiche" dell'artista. 

Accompagnano la mostra una serie di lectures e seminari di approfondimento e un bel catalogo, edito da BUILDING, comprendente testi, fra gli altri, di Giovanni Iovane, curatore della mostra, Marco Meneguzzo, Gaspare Luigi Marcone, Rosalia Pasqualino di Marineo, Federico Sardella, Marco Senaldi e un’intervista inedita di Tommaso Trini all’artista, risalente agli anni Settanta.

La mostra, visitabile da martedì a sabato dalle 10 alle 19, è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio Vincenzo Agnetti, la Fondazione Enrico Castellani, la Fondazione Piero Manzoni e con il supporto della galleria Osart, della Collezione La Gaia e di collezioni private.  




Building, via Monte di Pietà 23, Milano
Orari: da martedì a sabato 10-19
building-gallery.com

26/12/19

Bellezza... secondo Umberto Galimberti



Spesso si parla di bellezza e arte, ma forse non sempre sono così legate, mi pare però che questa bella riflessione di Galimberti sul tema della bellezza si possa avvicinare a certi aspetti dell'arte ... 

Amsterdam Light Festival



Anche quest’anno l’Amsterdam Light Festival, attira migliaia di visitatori per il dinamico gioco di luci che fino al 19 gennaio 2020, rende la città una grande  installazione d'arte illuminata.



Da otto anni la rassegna gioca con gli spazi e gli storici edifici per creare sempre nuove suggestioni di luci che possono essere fruite con il supporto di una pratica app.



 






25/12/19

Luci di Natale alla Tate Britain con Anne Hardy


The Depth of Darkness, the Return of the Light", Anne Hardy Tate Britain Winter Commission 
© Anne Hardy: Courtesy Maureen Paley, London. Photo © Tate (Oliver Cowling) 201

Fino ad alcuni anni fa alla Tate Britain ogni anno nel periodo natalizio, invitavano un artista a decorare un pino, ora la tradizione è cambiata e si è preferito operare con l'intero edificio, invitando un artista a illuminarlo in stile natalizio. 

Quest'anno il compito è toccato all'artista Anne Hardy che ha realizzato l'intervento "The Depth of Darkness, the Return of the Light".



Con questo lavoro colgo anche l'occasione di un augurio natalizio a tutti voi, d.o) 

24/12/19

Arte e video

Se vi siete persi Art Basel Miami eccovi allora un rapido video sull'evento




Questo invece dedicato alla rinnovata collezione dei Rubell di Miami 




Ecco un nuovo episodio di "The Way I See It", con l'attore e comico Steve Martin che guarda i dipinti di due primi pionieri dell'astrazione americana e ci porta in un viaggio nel vedere - la forma e il colore si trasformano in montagne, cielo e acqua.



Da alcune settimane ogni Lunedì  c'è su Youtube "Dialogues, raccontare l’arte", società di Federico e Claudio Strinati dedicata alla divulgazione culturale. Si occupano di produzione di audiovisivi tematici legati alla conoscenza del patrimonio storico artistico italiano ed internazionale, di editoria legata alla storia dell'arte, di produzione e promozione di mostre d'arte nazionali ed internazionali. In questo canale potete vedere le nostre webserie "Dies Lunae", "I Maestri in 60 secondi", "l'Opera del lunedì" e "Giovedì, un libro", gli interventi critici e le lezioni di Storia dell'Arte del prof.Claudio Strinati, un archivio delle nostre trasmissioni televisive, i nostri short-movie antologici.




Eccovi il bellissimo promo per sostenere il nostro patrimonio artistico col FAI



Il quinto episodio di ArtZoom con Lolo Zouai di Google Art è dedicato alla Nascita di Venere di Botticelli. 




Concludo con questo video omaggio a John Giorno intervistato da Miz Cracker, per Artforum 





23/12/19

Onde al Castello


Il terzo piano del Castello di Rivoli occupa fino alla fine di Febbraio 2020 una serie di forti segni espressivi di Claudia Comte, che dialoga con lo spazio ospitante con le sue intime percezioni.
Il progetto di interventi, curato da Carolyn Christov-Bakargiev e Mariana Vecellio, ha operato direttamente sulle pareti delle maestose sale, che sono trasformato in ampi paesaggi visivi, in cui un flusso di minimali segni producono suggestioni e percezioni spaziali. 


Undici interventi che modificano la percezione delle stanze e che sviluppano digitalmente, in forma estetica, la fisicità stessa del castello, riverberandoci e immergendoci nelle sue stesse strutture lineari. 

22/12/19

Anche a Torino le Gallerie d'Italia del gruppo Intesa San Paolo

Scatto della Gallerie d'Italia di Milano

Finalmente anche a Torino, dopo Milano, Napoli e Vicenza, il gruppo Intesa Sanpaolo aprirà uno spazio del progetto Gallerie d’Italia, nel centrale palazzo Turinetti, in piazza San Carlo, con un indirizzo verso la fotografia. 

Ma rischia di essere un duplicato visto che proprio a Torino c'è già Camera – Centro Italiano per la fotografiatra sostenuto anche dal gruppo Intesa Sanpaolo.

C'è tempo per valutare il tutto visto che il progetto, firmato dal noto design Michele De Lucchi, dovrà avviarsi il prossimo 2021, attendiamo quindi con curiosità 


Banksy Xmas


Che dire come sempre sono perplesso davanti a queste iniziative, da una parte mi pare un'idea interessante dall'altra è troppo banale cavalcare sempre il tema della natività, usarlo per proprio bisogno, tanto è roba che poi nessuno contesta.

E' vero che Banksy opera in modo sicuramente positivo su certi temi ma non condivido molto questa scappatoia facile, il solito presepio (che tutti dileggiano) rigirato per un tema politico, ma quando si riuscirà ad agire oltre ? a non cavalcare sempre il momento mediatico? Siamo sicuri che il valore spirituale sia la chiave che artisti che non condividono questa spiritualità debbano usare? non sono forse opportunisti anche loro?

Auguri dagli Uffizi, con una mostra angelica


Col progetto ’Nella luce degli Angeli’ gli Uffizi realizzano per il tempo natalizio una piccola e suggestiva mostra virtuale.

Una bella idea che potete visitare al link https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/nella-luce-degli-angeli 

Dodici stupende immagini selezionate dalle opere della collezione proposte in un percorso fra bellezza e spiritualità

L'anno scorso era stato il tema della natività e visto il grande successo hanno deciso di proporre una nuova "mostra virtuale", anche questa volta stupenda!


Premio Marcel Duchamp 2020

foto della scorsa edizione

Anche quest'anno sono stati pubblicati i nominativi degli artisti selezionati per il Premio Marcel Duchamp 2020 tra cui sarà poi reso noto il vincitore nei giorni dell'art week parigina di Ottobre

CS



Ecco gli  Artisti nominati per la 20a edizione Alice ANDERSON Hicham BERRADAKapwani KIWANGA Enrique RAMIREZ ) Gilles Fuchs, presidente di ADIAF, svelato il 18 dicembre 2019 ad ARTCURIAL, i nomi dei quattro artisti in lizza per la 20a edizione del Premio Marcel Duchamp. Selezionati dai collezionisti dell'ADIAF, questi artisti sono invitati dal Centre Pompidoup per una mostra collettiva, la cui apertura avrà luogo il prossimo autunno e la giuria internazionale incontrerà e annuncerà il vincitore lunedì 19 ottobre 2020.


Alice ANDERSON nata nel 1972 ad Alfortville, Francia- Vive e lavora a Parigi e Londra, rappresentato dalla galleria Valérie Bach - La PatinoireRoyale, Bruxelles e WaddingtonCustot, Londra. Il lavoro di Anderson è soprattutto performativo. Le sculture, i dipinti e i disegni che risultano dalle sue esibizioni invocano la nozione di sacro. I suoi studi sul movimento - e le domande sul corpo e le sue relazioni con il mondo, hanno condotto le sue ricerche nel cuore della Sierra Nevada, in Colombia, alla cultura Kogi, dove si è alimentata la sua osservazione della "ritualità dei gesti" e delle loro pratiche ancestrali la sua riflessione sul posto degli umani nelle nostre società digitali contemporanee.

Hicham BERRADA nato nel 1986 a Casablanca, Maroc-Lives e opere a Parigi, rappresentato dalla galleria kamel mennour, Parigi / Londra; Wentrup, Berlino; CulturesInterface, Casablanca 
Alimentato da un doppio background artistico e scientifico, il lavoro di Hicham Berrada combina intuizione e conoscenza, scienza e poesia. Esplora i protocolli scientifici che imitano i vari processi naturali e / o condizioni climatiche. "Cerco di dominare i fenomeni che mobilito mentre un pittore padroneggia i suoi pigmenti e pennelli. I miei pigmenti e pennelli sarebbero caldi, freddi, magnetici, leggeri. "


Kapwani KIWANGA nato nel 1978 a Hamilton, Canada-Vive e lavora a Parigi, rappresentato dalla galleria Jérôme Poggi, Parigi; Goodman Gallery, Johannesburg; Tanja Wagner Gallery, Berlino Tra finzione e documentario, il lavoro di Kapwani Kiwanga assume spesso la forma di installazioni, spettacoli, video o opere sonore. Un antropologo di formazione, l'artista imposta metodi e protocolli utilizzati nella ricerca nelle scienze sociali per mettere in discussione il cambiamento delle credenze e delle culture.

Enrique RAMIREZ Nato nel 1979 a Santiago, in Cile, vive e lavora in Francia Rappresentato dalla galleria Michel Rein, Parigi / Bruxelles; Die Ecke, Santiago del Cile Attraverso video, fotografia e installazione, Enrique Ramirez affronta i soggetti coinvolti in modo poetico al suo viaggio personale, ma sempre con una visione universale: immigrazione, memoria, storia, viaggio ... I vasti paesaggi che punteggiano la sua opera sono concepiti come spazi geo-poetici destinati all'immaginazione, territori aperti a camminare. L'atmosfera è di natura contemplativa: paesaggio, brezza, acqua, sabbia, tutto sembra lavorare insieme per formare una visione soggettiva.


I paesaggi di Goldschmied & Chiari


“Paesaggi Artificiali“ di Goldschmied & Chiari è un progetto che si è articolato già arte in altre sedi e arriva ora presso la Galleria Poggiali, Milano in Foro Buonaparte, 52 a Milano, in un nuovo sviluppo con l’indagine nel mondo della natura e presenta dei nuovi Untitled Views, lavori di grandi dimensioni su superfici specchianti dalle tonalità verdi-azzurre.

Le artiste all’interno del loro studio sparano fumogeni colorati per catturarne, attraverso la fotografia, le sinfonie dei colori dei fumi che si sprigionano. Selezionate per armonia, cromia e struttura, le immagini vengono poi stampate su vetro e specchio. 




La superficie riflettente di questi lavori invade lo spazio in cui sono esposti e coinvolge l’osservatore per renderlo parte attiva delle loro ‘visioni/vedute’ che tra policromia e polisemia si aprono a molteplici interpretazioni e significati. In alcuni casi emerge la superficie specchiante, diretta e luminosa, mentre in altri, cambiando semplicemente il punto di osservazione, diventano simili a pastelli oppure dipinti densi e colorati quasi a evocare le opere di J.M.W. Turner.

All’interno della Galleria Poggiali di Milano così come in tutto il ciclo degli Untitled Views è possibile rintracciare alcuni punti nodali della ricerca delle artiste come, per esempio, il rapporto critico con la storia e la natura o la polarità tra realtà e finzione.

21/12/19

Circular Flow



Su riflessioni fra etica e capitalismo la Kunstmuseum di Basilea ha invitato una serie di artisti a elaborare delle riflessioni artistiche che ora sono proposte nella mostra.

CS
«Nella misura in cui il capitale transnazionale non è più centrato in una singola metropoli, come era il capitale industriale negli anni 1840 (...), non c'è più" una città "al centro del sistema, ma piuttosto una rete fluttuante di connessioni tra regioni metropolitane e periferie sfruttabili. »- Allan Sekula, Fish Story (1995)

Quali conseguenze etiche, sociali e politiche significano l'economia in corso di tutti gli aspetti della vita per la nostra vita individuale e collettiva? In che misura la soggettività stessa è diventata una costellazione economica?

L'imperativo della competitività internazionale come conseguenza del capitalismo globale, che si applica ugualmente alle società e agli stati, ora impone le condizioni del lavoro e della produzione ovunque. In questo contesto, la mostra si concentra sul rapporto tra colonialismo, globalizzazione economica attuale e istituzioni fra relazioni di potere e disuguaglianza mondiale. Nel processo, vengono perseguite varie interrelazioni che, parallelamente ai cicli mondiali di creazione di valore, riguardano la circolazione di beni, persone, stili di vita, servizi e forme culturali tra diversi sistemi politici, geografie e storie.

Nella mostra, l'economia è anche intesa come un sistema che modella la nostra percezione e comunicazione della realtà e genera continuamente le nostre immagini e forme di discorso. Una preoccupazione del progetto è di opporsi alla prospettiva schematica e simile a un modello con cui l'economia guarda il mondo con altri tipi di immagini. Riflettono i principi dell'economia e problematizzano sia il concetto sia le condizioni reali di crescita "illimitata".

In collaborazione con gli artisti invitati, la mostra includerà opere della collezione del Kunstmuseum Basel: Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Pieter Bruegel d.Ä., Emanuel Büchel, Walter Dahn, Albrecht Dürer, Editions Paul-Martial, Peter Fischli & David Weiss, Hieronymus II. Francken, Paul Gauguin, Hans Holbein d. Ä., Hans Holbein d. J., Rudolf Huber, Martin Kippenberger, Isaack Luttichuys, Maria Sibylla Merian, Alfred Heinrich Pellegrini, Frans Post, Bartholomäus Sarburgh, Simon Starling e Adam Willaerts. 

Ad esempio il pezzo "Paesaggio brasiliano" di Frans Post, un pittore che ha accompagnato il Governatore Generale della West Indian Society nel nord-est del Brasile a metà del XVII secolo.





20/12/19

Huysmans incontra Vezzoli






Fracesco Vezzoli si conferma sempre più un forte spirito di alternatività, dimostrandosi sempre fresco e trasformista nei più svariati progetti, sapendosi dosare fra il kitsch e la ricercatezza.  Ultimo caso il recente allestimento della mostra su Joris-Karl Huysmans realizzato al Museo d'Orsay di Parigi.



Progetto valido, proposto in una chiave fresca e nuova, con un rimando al nostro Vate che rende tutto molto sensuale a volte anche un poco accattivante, nel miglior stile decadentista. 



La mostra, intitolata “Huysmans, de Degas à Grünewald sous le regard de Francesco Vezzoli”, assembla opere autentiche, raffinati oggetti di gioielleria, come una grande tartaruga realizzata con Bulgari, e copie di abili artisti cinesi oltre ad alcuni lavori realizzati appositamente da Vezzoli per l’evento. 

CS
Scrittore cruciale di fine Ottocento, Joris-Karl Huysmans (1848-1907) resta un critico d’arte per lo più sconosciuto o frainteso dal grande pubblico. Eppure, il suo contributo alla stampa artistica e al dibattito estetico fu tanto decisivo quanto la risonanza del suo romanzo Controcorrente.

Appassionato soprattutto di Hals e Rembrandt, Huysmans ha confessato a che punto fu determinante la sua scoperta di Degas, avvenuta tra il 1876 e il 1879. Tuttavia, la sua critica d’arte ammette sin da subito la possibilità di una duplice modernità. Quella dei pittori della vita moderna e quella degli esploratori del sogno non si escludono a vicenda. In Huysmans, Manet convive con Rops e Redon. Il desiderio ben presto manifestato di sottrarsi alle logiche di consorteria ha senz’altro alterato la percezione delle sue scelte estetiche.

La mostra intende dunque sottolineare come questo emulo precoce di Zola abbia agito, prima segretamente, poi apertamente, come erede di Baudelaire dei Fiori del male. Il pubblico è pertanto invitato a calarsi in un momento particolare dell’arte europea e della sensibilità moderna, al crocevia tra l’ondata naturalista degli anni ’70 dell’Ottocento, il decadentismo del decennio 1880-1890, e il “ritorno” ai Primitivi sullo sfondo di una rinascita cattolica. Sono pochi i grandi scrittori coinvolti tanto quanto Huysmans in questo vasto movimento epocale.

Commissari
André Guyaux, professore di letteratura francese all’università Paris-Sorbonne, Stéphane Guégan, consulente di direzione dell’ente pubblico dei musei d'Orsay e dell'Orangerie, per la mostra presentata a Strasburgo: Estelle Pietrzyk, capo curatore del patrimonio, capo del Museo di arte moderna e contemporanea di Strasburgo. Progetto artistico realizzato in collaborazione con Donatien Grau, consulente per i programmi contemporanei.

La mostra è organizzata dalle Musei d'Orsay e dell'Orangerie e i Musei della città di Strasburgo.

Sarà presentato al Museo di arte moderna e contemporanea di Strasburgo dal 3 aprile 2020 al 19 luglio 2020.

Con il generoso sostegno di American Friends of Musée d'Orsay, di Bulgari, della Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte e di Luca Bombassei.