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13/07/25

Fantastica, la 18a Quadriennale d’arte

 


54 artiste e artisti, viventi, di cui 16 under 35. Ben 45 le prime partecipazioni alla Quadriennale. 187 le opere su circa 2000 mq espositivi, con una percentuale significativa di produzioni site-specific. Questi i numeri di Fantastica, la 18a Quadriennale d’arte ─ la principale esposizione periodica dedicata all’arte italiana contemporanea ─ che si svolgerà a Palazzo Esposizioni Roma da ottobre 2025 a gennaio 2026, resi noti oggi dalla Fondazione La Quadriennale di Roma, partecipata da Ministero della Cultura - Direzione Generale Creatività Contemporanea, Regione Lazio, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma, che ha presentato la selezione degli artisti scelti dai curatori Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone.
 
La 18a Quadriennale d’arte, promossa in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e organizzata in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo, ha cominciato così a svelare la sua natura nel corso di una conferenza stampa nella Sala Spadolini del Collegio Romano cui hanno preso parte: Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea - Ministero della Cultura, Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Andrea Lombardinilo, Presidente Fondazione La Quadriennale di Roma, e Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia.

Fantastica, grazie a un grande progetto espositivo corale, racconterà la scena attuale dell’arte contemporanea italiana post Duemila, scandita in cinque diversi capitoli, esito dei punti di vista offerti dai cinque curatori scelti dal Consiglio di Amministrazione della Quadriennale di Roma e presenti oggi alla conferenza stampa. I filoni di indagine sviluppati dalle singole sezioni della mostra riguardano i meccanismi dell’autorappresentazione, con la scelta dell’esperienza o della forma da cui farci rappresentare; la figura dell’artista, con l’importanza di affermare e mantenere una propria identità solida e la rivendicazione della propria autonomia, anche nel relazionarsi con la committenza istituzionale; lo stato delle immagini, mai così pervasive ma forse mai così irrilevanti in sé se non approvate e condivise; il racconto del corpo ─ umano, animale, meccanico – in una incompiutezza che rivela potenzialità e apertura a nuovi ulteriori sviluppi.
 
In controcanto a Fantastica, Fondazione La Quadriennale di Roma presenta un ulteriore progetto espositivo di taglio storico, intitolato I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, con la curatela di Walter Guadagnini e realizzato in collaborazione con l’Archivio Biblioteca della Quadriennale. La mostra rende omaggio a quella che è passata alla storia come la più importante rassegna di arte in Italia negli anni Trenta, con un successo che fu all’origine della trasformazione della Quadriennale da manifestazione periodica in ente: la II Quadriennale d’arte del 1935, di cui ricorre quest’anno il novantesimo anniversario.
 
L’allestimento di entrambe le mostre è firmato da Studio BRH+ di Marco Rainò e Barbara Brondi. I cataloghi sono editi da Marsilio Arte; l’identità visiva è firmata da Studio Leonardo Sonnoli.
 
Un progetto speciale, a cura di Christian Caliandro, si sviluppa in parallelo alla preparazione della 18a Quadriennale d’arte ed è dedicato alla percezione dell’arte contemporanea italiana all’estero.
La realizzazione della 18a Quadriennale d’arte ha potuto fare affidamento su un budget di 2,5 milioni di euro, di cui il 44% proviene da fondi propri dell’Istituzione, il 40% da un contributo ad hoc della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il 16% dal sostegno di soggetti privati.
Intesa Sanpaolo conferma il suo ruolo di Main Partner della mostra, in coerenza con i programmi di sviluppo culturale del Gruppo, sia come sostenitore di numerose iniziative culturali sia come promotore di un proprio contenitore strategico, il Progetto Cultura che ha come fulcro le attività delle Gallerie d'Italia, le quattro sedi museali della Banca a Milano, Napoli, Torino e Vicenza.
Sponsor ufficiale della mostra è Enel.
Fondazione Roma è Partner culturale della mostra come mecenate impegnato a promuovere l’attività degli artisti contemporanei. In particolare, Fondazione Roma sostiene il Premio Quadriennale e il Premio Giovane Arte della rassegna.
TUTTI GLI ARTISTI DI FANTASTICA. 18a QUADRIENNALE D’ARTE
 
  1. Eleonora Agostini, Mirano (Ve) 1991. Vive e lavora a Londra (selezionata da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  2. Camilla Alberti, Milano 1994. Vive e lavora a Milano (selezionata da Alessandra Troncone)
  3. Friederich Andreoni, Pesaro 1995. Vive e lavora a Berlino (selezionato da Francesco Bonami)
  4. Micol Assaël, Roma 1979. Vive e lavora a Roma e in Grecia (selezionata da Francesco Stocchi)
  5. Jacopo Benassi, La Spezia 1970. Vive e lavora a La Spezia (selezionato da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  6. Luca Bertolo, Milano 1968. Vive e lavora a Serravezza (Lu) (selezionato da Francesco Stocchi)
  7. Paolo Bini, Battipaglia (Sa) 1984. Vive e lavora a Montecorvino Pugliano (Sa) (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  8. Lupo Borgonovo, Milano 1985. Vive e lavora a Milano (selezionato da Francesco Bonami)
  9. Andrea Camiolo, Leonforte (En) 1998. Vive e lavora a Torino (selezionato da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  10. Gianni Caravaggio, Rocca San Giovanni (Ch) 1968. Vive e lavora a Milano e Sindelfingen (Germania) (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  11. Roberto Cattivelli, Piacenza 1979. Vive e lavora a Piacenza (selezionato da Francesco Bonami)
  12. Giulia Cenci, Cortona (Ar) 1988. Vive e lavora in Toscana e ad Amsterdam (selezionata da Francesco Bonami)
  13. Diego Cibelli, Napoli 1987. Vive e lavora a Napoli (selezionato da Alessandra Troncone)
  14. Adelaide Cioni, Bologna 1976. Vive e lavora a Spoleto (selezionata da Francesco Stocchi)
  15. Siro Cugusi, Nuoro 1980. Vive e lavora in Sardegna e a New York (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  16. Cecilia De Nisco, Parma 1997. Vive e lavora a Vienna (selezionata da Francesco Bonami)
  17. Roberto de Pinto, Terlizzi (Ba) 1996. Vive e lavora a Milano (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  18. Antonio Della Guardia, Salerno 1990. Vive e lavora a Napoli (selezionato da Alessandra Troncone)
  19. Luca Gioacchino Di Bernardo, Napoli 1991. Vive e lavora a Napoli (selezionato da Francesco Bonami)
  20. Federica Di Pietrantonio, Roma 1996. Vive e lavora a Roma (selezionata da Alessandra Troncone)
  21. Donato Dozzy (Donato Scaramuzzi), Roma 1970. Vive e lavora a Roma (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  22. Chiara Enzo, Venezia 1989. Vive e lavora a Venezia (selezionata da Francesco Bonami)
  23. Matteo Fato, Pescara 1979. Vive e lavora a Pescara (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  24. Irene Fenara, Bologna 1990. Vive e lavora a Milano (selezionata da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  25. Linda Fregni Nagler, Stoccolma 1976. Vive e lavora a Milano (selezionata da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  26. Emiliano Furia, Romano di Lombardia (Bg) 1991. Vive e lavora a Milano (selezionato da Francesco Bonami)
  27. Valentina Furian, Venezia 1989. Vive e lavora a Bologna (selezionata da Alessandra Troncone)
  28. Martino Gamper, Merano (Bz) 1971. Vive e lavora a Londra (selezionato da Francesco Stocchi)
  29. Teresa Giannico, Bari 1985. Vive e lavora a Milano (selezionata da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  30. Emilio Gola, Milano, 1994. vive e lavora a Milano (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  31. Massimo Grimaldi, Taranto 1974. Vive e lavora a Milano (selezionato da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  32. Francesco Jodice, Napoli 1967. Vive e lavora a Milano (selezionato da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  33. Luisa Lambri, Como 1969. Vive e lavora a Milano (selezionata da Luca Massimo Barbero)
  34. Iva Lulashi, Tirana (Albania) 1988. Vive e lavora a Milano (selezionata da Alessandra Troncone)
  35. Luca Marignoni, Cles (Tn) 1989. Vive e lavora a Venezia e a Smarano di Predaia (Tn) (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  36. Valerio Nicolai, Gorizia 1988. Vive e lavora a Milano (selezionato da Francesco Stocchi)
  37. Lulù Nuti, Levallois-Perret (Francia) 1988. Vive e lavora a Roma (selezionata da Francesco Stocchi)
  38. Roberta Orio, Venezia 1966. Vive e lavora a Venezia (selezionata da Luca Massimo Barbero)
  39. Giovanni Ozzola, Firenze 1982. Vive e lavora a Tenerife (selezionato da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  40. Giulia Parlato, Palermo 1993. Vive e lavora a Roma (selezionata da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  41. Jem Perucchini, Tekeze (Etiopia) 1995. Vive e lavora a Milano (selezionato da Francesco Bonami)
  42. Roberto Pugliese, Napoli 1982. Vive e lavora a Napoli (selezionato da Alessandra Troncone)
  43. Agnes Questionmark, Roma 1995. Vive e lavora a New York e Roma (selezionata da Alessandra Troncone)
  44. Pietro Roccasalva, Modica 1970. Vive e lavora a Milano (selezionato da Francesco Stocchi)
  45. Runo B, Jiangsu (Cina) 1993. Vive e lavora a Venezia e Faenza (Ra) (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  46. Arcangelo Sassolino, Vicenza 1967. Vive e lavora a Vicenza (selezionato da Francesco Stocchi)
  47. Beatrice Scaccia, Frosinone 1978. Vive e lavora a New York (selezionata da Francesco Bonami)
  48. Alessandro Sciarroni, San Benedetto del Tronto 1976. Vive e lavora a Roma e San Benedetto del Tronto (selezionato da Francesco Stocchi)
  49. Marta Spagnoli, Verona 1994. Vive e lavora a Venezia (selezionata da Luca Massimo Barbero)
  50. Davide Tranchina, Bologna 1972. Vive e lavora a Bologna (selezionato da Emanuela Mazzonis di Pralafera)
  51. Emilio Vavarella, Monfalcone (Go) 1989. Vive e lavora negli Stati Uniti e in Italia (selezionato da Alessandra Troncone)
  52. Vedovamazzei, duo artistico nato a Milano nel 1991, composto da Maristella Scala (Napoli, 1964) e Simeone Crispino (Napoli, 1962). Gli artisti vivono e lavorano a Milano (selezionato da Luca Massimo Barbero)
  53. Lorenzo Vitturi, Venezia 1980. Vive e lavora a Venezia e Londra (selezionato da Francesco Bonami)
  54. Shafei Xia, Zhejiang (Cina) 1989. Vive e lavora a Bologna (selezionata da Francesco Bonami)

A distanza di novant’anni dalla Seconda Quadriennale d’arte nazionale (Palazzo delle Esposizioni, Roma, 5 febbraio - 31 luglio 1935), la Quadriennale di Roma, in occasione della 18a Quadriennale d’arte, ha deciso di renderle omaggio con una rievocazione per exempla. Riconosciuta come l’avvenimento espositivo più incisivo in Italia nel periodo tra le due guerre, la mostra riuscì a offrire un vasto panorama dell’arte italiana, con circa 1800 opere di 700 artisti.
Con la II Quadriennale furono i giovanissimi e i romani a fare la parte del leone con le personali di Mafai e Pirandello, l’affermazione di Cagli, Capogrossi, Cavalli e Ziveri. Grande risonanza sulla stampa nazionale ebbero pittori come Gisberto Ceracchini e Cagnaccio di San Pietro, rappresentanti, agli occhi della critica, di una rinnovata adesione ai valori primitivi dell’arte italiana. Un caso a sé stante, la retrospettiva dedicata a Scipione: quando venne inaugurata la mostra, l’artista era morto, appena ventinovenne, da nemmeno due anni. Il regolamento della Quadriennale non prevedeva omaggi postumi. Per Scipione, Cipriano Efisio Oppo, segretario generale dell’Istituzione e deus ex machina della mostra, decise di fare un’eccezione.
19 furono le mostre personali di quell’edizione e 15 gli artisti invitati con gruppi di opere. Grande consenso ebbero le sale di Severini, una vera e propria antologica con ben 36 opere, e di Marini, che vinsero il primo premio per la pittura e la scultura. Particolarmente avversata dalla critica fu, invece, la mostra di de Chirico, che espose 45 opere degli ultimi due anni. 5 sale vennero dedicate al futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, di cui una esclusivamente dedicata a Enrico Prampolini; di grande rilevanza la sala dedicata agli astrattisti, le cui ricerche questa edizione della Quadriennale documentò con un tempismo esemplare.
Il bilancio della mostra fu eccezionale per numero di visitatori, 350.000, un successo che porterà alla costituzione di un ente autonomo per l’organizzazione delle Quadriennali d’arte.
Il criterio della scansione per mostre personali e gruppi di opere ha guidato la selezione che la Quadriennale di Roma ─ attraverso il curatore Walter Guadagnini, coadiuvato dall’Archivio Biblioteca della Fondazione ─ propone all’attenzione del pubblico: 31 artisti per 37 opere, con una componente preponderante di pittura, ma con un non eludibile rilievo per la scultura attraverso capolavori assoluti.
L’allestimento della mostra, dello studio di progettazione torinese BRH+ di Barbara Brondi e Marco Rainò, e l’immagine coordinata dello studio grafico di Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi, sono stati pensati per accogliere il pubblico in una sorta di macchina del tempo, ricreando le atmosfere, i colori, i documenti di quella straordinaria edizione. Ed è proprio la documentazione dell’Archivio Biblioteca della Quadriennale (con apporti anche dell’Archivio centrale dello Stato, dell’Archivio storico Capitolino, dell’Archivio della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e di alcuni archivi privati di artisti) a dare continuità al racconto delle opere in mostra, attraverso l’esposizione ─ se non l’affiancamento ─ dei documenti prodotti dalle commissioni giudicanti, dei servizi fotografici, della rassegna stampa, dei carteggi tra gli artisti e gli organizzatori, in un dialogo puntuale e serratissimo.
 
Gli artisti in mostra
Luigi Bartolini, Mario Broglio, Corrado Cagli, Cagnaccio di San Pietro, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Cavalli, Gisberto Ceracchini, Giovanni Colacicchi, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Antonio Donghi, Pericle Fazzini, Leonor Fini, Carlo Levi, Osvaldo Licini, Mario Mafai, Marino Marini, Arturo Martini, Giorgio Morandi, Milena Pavlović Barilli, Fausto Pirandello, Enrico Prampolini, Regina, Giovanni Romagnoli, Scipione, Gino Severini, Mario Sironi, Luigi Trifoglio, Gianfilippo Usellini, Farpi Vignoli, Alberto Ziveri.

Informazioni
www.quadriennalediroma.org
Tel +39 06 9774531
Facebook: @Quadriennalediroma | Instagram: @Quadriennalediroma | Twitter: @la_Quadriennale
Hashtag ufficiale: #QuadriennaleArte2025

31/03/25

En route





 Anche questa mostra della Biblioteca Vaticana è una occasione per scoprire o approfondire lo studio di parti del patrimonio ancora poco conosciute di questa storica istituzione. Nel caso della mostra del 2025, fulcro della ricerca è stata la figura del diplomatico Cesare Poma (1862-1932), e della sua inestimabile collezione di oggetti d’arte, libri, monete e periodici lasciati all'ente .

Proprio nel fondo Poma Periodici sono custodite tre delle quattordici copie del giornale En route, che dà il titolo al progetto e alla mostra, fondato, scritto e pubblicato dai due giornalisti francesi Lucien Leroy e Henri Papillaud che a fine Ottocento girarono il mondo in bicicletta.

Come loro, tanti si mossero oltre i confini delle loro città natali e andarono alla scoperta di Paesi lontani. Tanti, e tante; donne che con coraggio sfidarono le convenzioni sociali, e partirono con ogni mezzo, compiendo imprese ritenute impossibili.




Il console Cesare Poma
Diplomatico e studioso, viaggiatore instancabile e curioso, dotto raccoglitore di ogni genere di testimonianza umana, appassionato di linguistica e di numismatica, di botanica e di arte orientale, rappresenta l’apertura di interessi della Biblioteca Vaticana, l’ampiezza del suo patrimonio, ma soprattutto lo spirito di raccolta e di indagine, lo sforzo di riunire, classificare e mettere a disposizione quanto il genere umano ha prodotto ai quattro angoli del pianeta.

Lucien Leroy e Henri Papillaud
Partiti nel 1895 da Parigi con l’intento di sfidare due giornalisti inglesi nell’impresa di compiere un giro del mondo, toccano, in due anni, tutti i Paesi, battendo di fatto i colleghi che si fermano a poche tappe dalla partenza. L’idea geniale di finanziare il loro viaggio raccontandone le tappe attraverso un giornale frutta loro non solo denaro, ma fama e successo. In questa mostra seguiremo in particolare le loro avventure in Messico, Cambogia e Vietnam.

Le donne viaggiatrici
Studiando i giri del mondo del console Poma e dei giornalisti francesi sono emerse sempre più numerose figure di donne, che in piena età vittoriana, partirono sole alla volta del loro particolare tour du monde. Diverse fra loro, ognuna rappresenta un modo nuovo di vivere il viaggio e il loro tempo: Nellie Bly, Elizabeth Bisland, Annie Londonderry, Gertrude Bell e le gemelle Smith sfidarono le convenzioni sociali e contribuirono a creare un nuovo modello femminile.

La mostra «En route», sesta ed eccezionale tappa del percorso di dialogo tra il proprio patrimonio e l’arte contemporanea, avviato nel 2021.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Maison Dior e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Sparkle e Fondazione ANAWIM.

A presentare al pubblico il fondo Poma.Periodici e le vicende dei viaggiatori e delle viaggiatrici selezionati, la Biblioteca Vaticana ha convocato presso di sé tre creativi contemporanei: Lorenzo Jovanotti Cherubini, Kristjana S Williams and Maria Grazia Chiuri.




Alcune informazioni sulla Biblioteca Apostolica Vaticana

La Biblioteca Apostolica Vaticana è un’istituzione antica, luogo di conservazione e di ricerca appartenente al Papa e in stretto rapporto con il governo e il ministero della Sede Apostolica. 
Dallo Scrinium attestato fin dal sec. IV, la Vaticana inizia la sua storia moderna con Niccolò V, che intorno alla metà del ‘400 decise di aprire le collezioni librarie papali agli uomini dotti (pro communi doctorum virorum commodo, Breve del 30 aprile 1451), e con Sisto IV, che diede un assetto più stabile all’organizzazione della Biblioteca con la Bolla Ad decorem militantis ecclesiae del 15 giugno 1475. Da sempre le sue ingenti collezioni costituite da manoscritti, materiale d’archivio, volumi a stampa antichi e moderni, monete e medaglie, stampe e disegni, materiale cartografico e fotografico sono aperte a studiosi qualificati di tutto il mondo. La Biblioteca è specializzata nell’ambito delle discipline filologiche e storiche e, retrospettivamente, anche teologiche, giuridiche e scientifiche

05/12/24

Alla scoperta del Grand Tour, fra Van Wittel e Canaletto.

 


Come oggi, anche ieri, il mondo cambia e si trasforma, gli artisti sono i sismografi di questi cambiamenti, registrano e ci restituiscono le meraviglie del tempo.
 
Così è per la mostra "Canaletto, Van Wittel, Bellotto Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica", a cura di Paola Nicita e Yuri Primarosa, aperta fino al 30 Marzo 2025 nelle sale del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. 

Una mostra che attraverso dodici capolavori ci restituisce attimi di vita del secolo del Grand Tour, con la bellezza delle città, la vita quotidiana, gli eventi sociali. 

La modernità di una Roma che stava crescendo e rinnovandosi, la completezza di una Venezia che viveva gli ultimi decenni di grande potenza e libertà.




Immagini di grande raffinatezza e qualità che ci restituiscono la dimensione della cultura che lasciava il Rinascimento per la cultura illuministica.

Il progetto è la terza tappa di una iniziativa proposta dalla Fondazione CRC con Intesa Sanpaolo in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e il supporto organizzativo di MondoMostre.

Una mostra realizzata con attenzione alla sostenibilità e all'ambiente con l'azione di recupero delle strutture usate nell'anno scorso rielaborate per questa esposizione allestita da Loredana Iacopino.

Il percorso inizia con un suggestivo ambiente che ci inviata a scorpire la famosa camera ottica per poi immergerci nella fascinazione dell'Isola Bella e proseguire fra Roma e Venezia per immergerci nella bellezza e il fascino di questi luoghi che richiamavano già folle di visitatori da tutta Europa. 



L'esposizione è accompagnata da una serie di eventi, laboratori e incontri che durerà per tutto il periodo espositivo, ideati da Feliz, ci saranno danze e suoni, sguardi dal mondo femminile di Grand Tour e visioni paesaggistiche, tutti gratuiti, come l'ingresso alla mostra, per i dettagli visitare il link  

La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30, al mattino aperto su prenotazione per scuole e gruppi, sabato e domenica dalle 10 alle 19.30. 


25/09/24

Yard Macro

 
Allan Kaprow, Yard, 1961, Martha Jackson Gallery, New York. Courtesy Research Library, 
The Getty Research Institute, Los Angeles, California (980063) e Allan Kaprow Estate © Ken Heyman 

Il MACRO a Roma propone, fino al 16 febbraio 2025, l'occasione di immergersi in "Yard" un’opera realizzata originariamente nel 1961 in occasione della collettiva Environments, Situations, Spaces presso la Martha Jackson Gallery di New York. 

Nel cortile della galleria Allan Kaprow dispose in modo casuale centinaia di pneumatici usati dai quali emergevano cinque cumuli di carta catramata che coprivano delle sculture della collezione di Martha Jackson. I visitatori erano incoraggiati a camminare sugli pneumatici e a lanciarli liberamente.

Yard, come gli altri Environments, è concepita come un’opera in trasformazione, una partitura concettuale da riallestire in diversi spazi adattandosi ogni volta alle peculiarità del luogo.

In occasione della sua prima presentazione a Roma, Yard è installata nel cortile del MACRO in un ideale richiamo a quello della galleria newyorchese.

Yard è ancora oggi il manifesto di un’arte capace di fondersi con gli spazi esistenti e i contesti sociali in cui è situata, criticando l’idea del potere individuale dell’artista a favore della collettività, e negando l’idea che l’opera debba necessariamente aspirare a una condizione definitiva.

17/07/24

Louise Bourgeois a Villa Borghese

 


In uno dei musei più belli del mondo, Villa Borghese, è in corso un intenso dialogo fra le opere di questo cuore di bellezza e le intense emozioni delle opere lasciateci dall'artista Louise Bourgeois. Un dialogo che si sviluppa fra le tematiche prossime all'ospite e al padrone di casa, personaggi dalle intense emozioni e dalle forti espressioni, un incontro di lavori che sanno rapprentare i tanti stati d'animo del vivere umano. 

Il percorso espositivo attraversa alcune sale del Museo, il padiglione dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana, e accoglie circa 20 opere scultoree che dialogano con l’architettura unica del Casino Borghese e con la sua collezione, sono incentrate sui temi della metamorfosi, della memoria e sull’espressione di stati emotivi e psicologici. 




 Louise Bourgeois (1911, Parigi - 2010, New York),  nel suo lungo percorso creativo, oltre sette decenni, affronta i temi della psicoanalisi e del femminismo che ora sono diventati centrali. Negli anni Sessanta, dopo un periodo di intensa psicoanalisi, inizia a lavorare con forme biomorfe, sperimentando il lattice, il gesso, la cera e altri materiali. All’inizio degli anni Novanta presenta il suo primo gruppo di Cells, strutture autonome, alcune simili a stanze, composte da elementi scolpiti, og-getti trovati e oggetti conservati nel corso della sua vita. 

Sono dell’ultimo decennio della sua carriera le opere realizzate con i tessuti.Il suo rapporto con l’Italia e con le collezioni Borghese ha influenzato in modo si-gnificativo la sua pratica creativa. L’incontro con la collezione Borghese iniziò con gli studi di storia dell’arte al Louvre alla fine degli anni Trenta e si approfondì tra il 1967 e il 1972 con i soggiorni a Pietrasanta, Carrara e in altre città della regione, lavorando in diversi studi e realizzando numerose opere in bronzo e marmo. Un decennio dopo riprende a frequentare l’Italia, producendo altre sculture tra il 1981 e il 1991.con il sostegno di in collaborazione con hospitality partner




L'evento è stato ideata da Cloé Perrone e curata con Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith, l’e-sposizione, realizzata in collaborazione con The Easton Foundation e l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici,  col sostegno di FENDI, sponsor ufficiale della mostra. Il programma di incontri che accompagna la mostra, dal titolo Esistere come donna, è organizzato da ElectaHospitality partner della mostra: Hotel Eden, Dorchester Collection.




Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria, Installation View, Galleria Borghese.Credit line: All images are © The Easton Foundation/Licensed by SIAE2024and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph.by A.Osio

16/12/22

Turner Prize 2022 a Veronica Ryan


 

Quest'anno il Turner Prize va alla storica artista Veronica Ryan che ha compiuto recentemente 66 anni. Caratterizzata da lavori molto delicati e narrativi che evidenziano il personale percorso emotivo e riflessivo .


Relics in the Pillow of DreamsVeronica Ryan


La premiazione si è svolta al St George’s Hall di Liverpool edè stata trasmessa dalla BBC, con relatore Holly Johnson, che fu il  cantante del gruppo inglese Frankie Goes to Hollywood.



24/06/21

Tiepido Damien Hirst alla galleria Borghese

A Venezia Damien Hirst aveva ideato un grande fantasioso progetto, nuovo e originale sui miti, sulle leggende della storia umana, "Treasures from the Wreck of the Unbelievable", ma qui alla Galleria Borghese di Roma, pare più un bric e brac di quello che c'è ancora da vendere ( la vicina galleria Gagosian ha comunque una mostra sull'artista con tutti i pezzi col cartellino...) mentre a Parigi presenterà i suoi recenti lavori alla Fondazione Cartier. 

Gli spazi ovviamente sono bellissimi, il confronto fra l'antico e il contemporaneo però risulta molto debole. 

Le opere del passato hanno un senso e un valore che quelle del noto artista inglese non riescono a reggere, sono sì ben fatte ma più vicine ai gadget di una fiera del fumetto che di opere d'arte, ma forse questi aspetti non sono così rilevanti per i suoi collezionisti e fans, beato lui!  

Eccovi alcune foto. 







05/06/21

Damien Hirst alla Galleria Borghese di Roma



 Grande spolvero alla Galleria Borghese di Roma con la prossima mostra di Damien Hirst dal titolo  Archaeology now, inaugurazione il prossimo 8 giugno e durerà fino al 7 novembre 2021.

Un bell'avvio che riapre questi stupendi spazi con il progetto curato da  Anna Coliva e Mario Codognato e il supporto del gruppo Prada.

Si sa per ora che ci saranno alcune opere già viste a Venezia alla storica mostra "Treasures from the Wreck of the Unbelievable" e alcuni nuovi lavori della serie Colour Space.

Come sempre l'artista inglese sa calamitare l'attenzione dei media con le sue opere che suscitano sempre stimoli contrastanti. 

A breve condivideremo le fotografie e aspettiamo i vostri commenti. 


CS

La Galleria Borghese aprirà martedì 8 giugno una nuova mostra di Damien Hirst a cura di Anna Coliva e Mario Codognato: oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable saranno esposte in tutte le sale del museo affiancando i capolavori antichi e comprenderanno sculture sia monumentali che di piccole dimensioni, realizzate in materiali come bronzo, marmo di Carrara e malachite. Anche i dipinti di Hirst Colour Space, in Italia per la prima volta, saranno allestiti all’interno della collezione permanente, mentre la sua scultura colossale, Hydra and Kali, sarà nello spazio esterno del Giardino Segreto dell’Uccelliera.

Il progetto è stato reso possibile grazie al generoso supporto di Prada, che indaga gli ambiti di ricerca come l’arte, l’architettura, la filosofia, la letteratura con l’obiettivo di elaborare linguaggi e progetti innovativi, in un continuo dialogo con gli scenari più ampi della contemporaneità.

Le opere di Hirst saranno presentate nella Galleria Borghese, un museo con una superba collezione di capolavori della statuaria romana classica, della pittura italiana del Rinascimento e di quella del Seicento, e le più importanti sculture di Bernini e Canova. Nello stesso tempo, e questa è la sua unicità, è un luogo che possiede una ricca e originale decorazione fatta da una varietà di materiali e colori: marmi, stucchi, mosaici. I lavori di Hirst completeranno la molteplicità di invenzioni e tecniche presenti nella collezione museale, mostrando l’incredibile abilità dell’artista di unire concetti e narrazioni con l’eccezionale capacità necessaria a creare queste complesse opere, che è stata una costante di questa istituzione.

Questo progetto nasce da una delle ricerche più originali di Hirst negli ultimi vent’anni: Treasures from the Wreck of the Unbelievable esposta per la prima volta a Venezia nel 2017 a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. Qui aveva lavorato con materiali diversi – naturali, tecnologici e preziosi – con eccezionale tecnica e abilità. Realizzate in marmo, bronzo, corallo, cristallo di rocca, pietre dure e inserite tra i capolavori della collezione della Galleria, queste opere esaltano il desiderio di multiformità del suo fondatore, il Cardinale Scipione Borghese. La sua fantasia era stata di superare le categorie, non solo tra le arti, ma anche tra realtà e finzione.

La mostra presenterà anche un gruppo di dipinti dalla serie di Hirst del 2016 intitolata Colour Space, che costituisce sia uno sviluppo degli Spot Paintings sia una rivisitazione della prima opera di quella serie in cui le macchie erano dipinte liberamente. Colour Space vede l’infiltrazione, nelle parole di Hirst, di “elementi umani”. Queste opere sono come “cellule al microscopio”. Rompono l’idea di una immagine unificata, fluttuano nello spazio, scontrandosi e fondendosi l’una nell’altra, con un senso di movimento che contraddice la stasi della tela.





Damien Hirst nasce nel 1965 a Bristol, cresce a Leeds e dal 1986 al 1989 studia belle arti al Goldsmiths College di Londra. Nel 1988 progetta e cura Freeze, una mostra collettiva divenuta il trampolino di lancio non solo per Hirst, ma per un’intera generazione di giovani artisti britannici. Dalla fine degli anni ‘80, realizza una vasta serie di installazioni, sculture, dipinti e disegni per esplorare le complesse relazioni tra arte, bellezza, religione, scienza, vita e morte. Con i suoi lavori – tra cui l’iconico squalo in formaldeide The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (1991) e For the Love of God (2007), calco in platino di un teschio tempestato di 8.601 purissimi diamanti – investiga e sfida le certezze del mondo contemporaneo, ed esamina tutte le incertezze insite nella natura dell’uomo.

Dal 1987 sono state organizzate in tutto il mondo oltre 90 mostre personali e ha partecipato a più di 300 mostre collettive. Nel 2012 la Tate Modern di Londra ha presentato una grande retrospettiva sul suo lavoro in concomitanza con le Olimpiadi Culturali. Le mostre personali di Hirst includono, tra le altre, il Qatar Museums Authority, ALRIWAQ Doha (2013-2014); Palazzo Vecchio, Firenze (2010); l’Oceanographic Museum, Monaco (2010); il Rijksmuseum, Amsterdam (2008); l’Astrup Fearnley Museet fur Moderne Kunst, Oslo (2005); il Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2004); Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia (2017). Nel 1995 vince il Turner Prize. Vive e lavora tra Londra, Devon e Gloucestershire.

Il catalogo della mostra, pubblicato da Marsilio in versione italiana e inglese, presenta testi critici di Anna Coliva, Mario Codognato, Geraldine Leardi e contiene le immagini dell’allestimento nel museo.

14/05/21

Tomaso De Luca vince il Maxxi Bvulgari Prize 2020

 


L'opera A Week’s Notice di Tomaso De Luca vince il MAXXI BVLGARI PRIZE 2020, la motivazione è la seguente: Per la maturità e il coinvolgimento etico, sociale e politico espressi dall’opera; per la poetica sottile, calibrata e colta, e la dimensione aperta dell’opera, che lascia ampio spazio all’interpretazione dello spettatore; per la sintesi e la capacità di raccontare una porzione di Storia dimenticata ma centrale per comprendere l’importanza dei valori contemporanei quali l’emancipazione e le questioni di genere; per la promozione di tutte le diversità concepite come una ricchezza per l’umanità».




Gli altri selezionati alla finale erano Giulia Cenci e Renato Leotta.

Per la particolare situazione di fragilità sociale Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI Arte, ha annunciato che saranno comunque acquisite, per la collezione del museo, tutte e tre le opere dei finalisti.



05/05/20

Musei Vaticani online


Anche i tesori dei Musei Vaticani ora sono fruibili online, un'occasione per poterne godere in un suggestivo tour d'arte andando al link  http://www.museivaticani.va




25/03/20

Arriva la Quadriennale 2020



Con la guida del direttore artistico Sara Cosulich sta per realizzarsi il grande rinnovato evento della Quadriennale che avrà corso con la grande esposizione autunnale, che occuperà tutto il Palazzo delle Esposizioni a Roma. 

Il progetto espositivo, che si inaugurerà il prossimo 1 Ottobre, è realizzato con la collaborazione di Stefano Collicelli Cagol, la XVII edizione sarà parte di un ampio progetto che  coinvolgerà tutta la città col titolo “RomaEuropa Festival” 




La realizzazione della mostra si è sviluppato  parallelamente agli eventi dei Q-International, bandi di sostegno agli artisti italiani per eventi stranieri, e agli Q-Rated, incontri e laboratori sul territorio nazionale per giovani artisti. 

E’ stato anche annunciato il progetto della futura sede che sarà presso l’ex Arsenale Clementino di Porta Portese, che vedrà una grande trasformazione architettonica.


19/03/20

Ai Weiwei all’Opera di Roma


Saranno dell’artista cinese Ai Weiwei la scenografia e i costumi per il debutto della prossima "Turandot" di Giacomo Puccini che si svolgerà all’Opera di Roma il prossimo 25 marzo  (rimandato).

17/03/20

10 anni al Maxxi..mo o quasi


Son già passati dieci anni dall’apertura del Maxxi di Roma, uno spazio dalla difficile architettura, progetto dell’archistar Zaha Hadid, che negli anni si è conquistata una discreta attenzione nazionale con un programma attento alle declinazioni contemporanee e alla storia dell’arte e dell’architettura, proposto dal direttore artistico Hou Hanru. 

A giugno ci sarà poi l’apertura di una sezione del Maxxi a L’Aquila nello storico edificio di Palazzo Ardinghelli

Negli anni ha avuto una programmazione stimolante ma che non ha prodotto significativi risultati, l’affluenza è stata sempre molto bassa, in dieci anni poco più di 3.000.000 di visitatori e un costo annuale assai alto, quest’anno sarà di quasi 13 milioni di euro.

Come sempre ci si domanda se questo tipo di investimento produca effettivamente cultura o almeno un ritorno turistico. 

22/02/20

Diventa mecenate alla Galleria Borghese




Visto il successo del National Gallery con l'acquisizione pubblica del Gentileschi anche la Galleria Borghese tenta la strada della raccolta fondi con l'Art Bonus per l'acquisizione di una stupenda opera di Gian Lorenzo Bernini, il famoso busto in bronzo di Urbano VIII Barberini, realizzato nel 1658, e ancora in possesso della famiglia, che ora vuole venderlo per 8 milioni di euro. 



CS

Entra anche tu nella Storia: sostieni l'acquisto di un capolavoro
Le donazioni contribuiranno all’acquisto di un’importante opera di Gian Lorenzo Bernini, il Busto in bronzo di Urbano VIII Barberini, eseguito nel 1658 per il cardinale Antonio Barberini e attualmente di proprietà dei discendenti.
Si tratta di un’occasione irripetibile per arricchire la collezione della Galleria Borghese con un capolavoro di uno dei suoi artisti maggiormente identitari, Gian Lorenzo Bernini.
Il personaggio raffigurato è Urbano VIII, una figura strettamente connessa alle vicende della collezione di Scipione Borghese della quale fu il teorico ispiratore. Così come fu l’ideatore e il commentatore dei temi rappresentati da Gian Lorenzo Bernini nelle monumentali sculture che l’artista realizzò giovanissimo per la Villa Borghese, dove ancora si trovano.
L’opera è dunque legata strettamente al luogo che attende di ospitarla. Oltre che per il suo intrinseco valore storico artistico, l’acquisizione del busto di Urbano VIII costituirebbe quindi una eccezionale circostanza, sia per l’importanza dell’artista che ne è l’autore, sia per il personaggio che vi è rappresentato e colmerebbe la lacuna, per la Galleria Borghese, di non possedere un ritratto del Barberini assieme a quelli degli altri illustri protagonisti della corte borghesiana.
Il busto in bronzo di Urbano VIII è un’opera centrale nella produzione di Bernini e in particolare nell’ambito della sua ritrattistica del pontefice. L’opera è documentata e corredata da un’ampia bibliografia. Il ritratto, postumo, fu commissionato all’artista nel 1656 dal cardinale Antonio Barberini e portato a termine due anni dopo; rimase sempre presso la famiglia, fino a giungere all’attuale proprietà per via ereditaria. Di qualità straordinaria, raffigura Urbano VIII con mozzetta e camauro, e presenta un’ape araldica al centro della base: caratterizzata dalla sottigliezza descrittiva di alcuni dettagli, l’opera mantiene altresì intatto, nella resa in bronzo, il potere espressivo del modello in terracotta.
All’opera verrà riservato un posto di massimo rilievo all’interno della collezione e avrà accanto l’elenco dei donatori che hanno permesso l’acquisto e che consentiranno di essere menzionati.
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L’Art bonus consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. 
Visita il sito HTTP://ARTBONUS.GOV.IT
Scopri i progetti della Galleria Borghese finanziati dall’ART BONUS

18/02/20

Gli arazzi di Raffaello alla Cappella Sistina


E' un evento straordinario quello che per alcuni giorni, fino al 23 Febbraio, ricreerà dopo 400 anni, il dialogo fra la stupenda Cappella Sistina e i meravigliosi arazzi realizzati su disegno di Raffaello Sanzio.

L'evento è stato ideato per ricordare il cinquecentenario della morte del grande artista.



Eccovi alcuni scatti






CS

Dal 17 al 23 febbraio sarà la Cappella Sistina, l’antica Cappella Magna, ad ospitare l’evento clou delle celebrazioni raffaellesche in Vaticano per il V centenario della morte dell’Urbinate: solo una settimana per poter ammirare, durante il consueto orario di apertura museale e compreso nel biglietto d’ingresso, l’eccezionale esposizione – nella sede originale per cui furono pensati – della serie di arazzi degli Atti degli Apostoli realizzati su disegni e cartoni preparatori di Raffaello Sanzio.

L’impegnativo quanto suggestivo progetto, realizzato con la curatela di Alessandra Rodolfo (responsabile del Reparto Arazzi e Tessuti e del Reparto per l’Arte dei secoli XVII e XVII dei Musei Vaticani), mette in mostra per la prima volta tutti gli arazzi delle collezioni vaticane disegnati dal Divin pittore: dieci capolavori, lunghi cinque metri e alti quattro, che trovarono poi la loro sofisticata tessitura a Bruxelles, nella bottega del famoso arazziere Pieter van Aelst, tra il 1515 e il 1521.

Nella speciale ricorrenza dell’Anno Sanzio, i preziosi manufatti – commissionati a Raffaello da papa Leone X per ornare la Cappella papale nella zona inferiore delle pareti dipinta a finti tendaggi – saranno per sette giorni affissi agli originali ganci cinquecenteschi nella rievocazione di un’antica consuetudine.
Un’occasione rarissima, se si considera che i raffinati panni d’arazzi sono abitualmente conservati in Pinacoteca Vaticana, nella celebre Sala VIII detta anche Salone di Raffaello, dove sono esposti a rotazione per ragioni di conservazione.
I Musei del Papa invitano quindi i visitatori a condividere l’unicità di questo evento e di profittare altresì dell’apertura gratuita domenicale che renderà accessibile a tutti questa singolare bellezza.