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20/08/25

Vertigo a Villa Carmignac


Carlos Cruz-Diez, Physichromie,2013 @Carlos Cruz-Diez

 Se volete unire mare e arte sicuramente una stupenda meta è Villa Carmignac sull' Isola di Porquerolles, che fino al 2 novembre 2025 propone una bella mostra sull'arte astratta intitolata "Vertigo", curata da Matthieu Poirier

Facendo eco all'esperienza vertiginosa del sole del Mediterraneo, del maestrale, delle onde e degli spruzzi del mare, ma anche all'immensità del cielo e alle profondità marine dell'isola di Porquerolles, la mostra VERTIGO esplora in modo unico i legami tra la percezione dei fenomeni naturali e l'astrazione a partire dagli anni '50.

VERTIGINE, dal latino vertere - girare o trasformare -, si riferisce qui alla percezione sfocata di un campo visivo in movimento, sia esso naturale o dipinto.

Lungi dall'essere un semplice riferimento al film di Alfred Hitchcock, la mostra offre uno sguardo più ampio alle sensazioni vertiginose indotte dall'esperienza sublime della natura, tra disorientamento, fluttuazione e abbagliamento. Il suo percorso si snoda in sei parti, ciascuna delle quali rappresenta i registri visivi associati al paesaggio: l'acquatico, il cosmogonico, l'aereo, l'infinito, il terrestre e l'abissale.

Mobili oscillanti, giochi di luci e ombre, tele panoramiche di grande formato, la mostra è un invito a una visione vertiginosa: vibrazione del colore con le opere di Yves Klein , James Turrell e J esús Rafael Soto , viaggio cosmico con Olafur Eliasson , Anna-Eva Bergman e Hans Hartung , dissoluzione negli ambienti inquieti di Helen Frankenthaler , Gerhard Richter , Frank Bowling e Flora Moscovici , giochi ottici di Ann Veronica Janssens e Carlos Cruz-Diez , infiniti celesti di Otto Piene o Caroline Corbasson .

Riunendo una cinquantina di opere provenienti da prestiti museali, istituzionali o privati, dalla collezione Carmignac ma anche da produzioni realizzate appositamente per la mostra, VERTIGO riunisce artisti che si sono liberati dalla figurazione, dall'apparenza e dall'immagine per interrogarsi meglio sul nostro rapporto con il mondo sensibile.