Eccovi il mio reportage dalla prima giornata di Artissima 2025 con alcune foto. 
Questa stupenda giornata autunnale porta una luminosa luce negli spazi dell'Oval, che rende sempre molto intensa la visione delle opere proposte.
Anche quest'anno si conferma il grande ritorno alla pittura, in un trend che ora mai si è consolidato ma sono anche tante le opere multimateriche e un certo ritorno della fotografia.
Confermata al centro le diverse sezioni mentre sui lati i service e i punti ristoro, sul lato sinistro le diverse sezioni dei progetti espositivi sono ben amalgamate, mentre sempre molto colorata la sezione destra con le diverse riviste e case editrici.
Particolarmente utili le audioguide, proposte nello stand della Lauretana, con i diversi percorsi di scoperta alla fiera. 
Stupenda la sezione della balconata con le diverse aree di ristorazione, mentre sempre un poco debole le due sezioni Autogrill. 
L'allestimento è caratterizzato come sempre dalle alte pareti degli stand che rendono molto fruibili le opere, la luminosità della struttura poi è sicuramente un elemento molto positivo. Nel complesso ci sono proposte tante collettive, ma anche alcune proposte più mirate su un artista come con le opere di Mimmo Paladino da Matteo Lampertico.
Le tre principali sezioni curatoriali, Disegni, Back to the Future e Present Future, sono sempre piene di stimolanti sorprese.
Nella sezione Disegni mi colpiscono le opere di Chloe Piene presentate da Szydlowski e Margarita Gluzberg proposti da Alma Pearl.
Quest'anno l'edizione di Back to the Future, la mia sezione preferita, che quest'anno vede la presenza di uno degli artisti che mi ha sempre affascinato John Giorno portato dalla Galerie Eva Presenhuber, c'è anche il mitico Dial-a-Poem, c'è poi un bel lavoro di Antoni Muntadas sostenuto da Cristina Guerra Contemporary Art
Il corner di Intesa Sanpaolo, Main Partner della fiera, presenta una selezione di fotografie di Anastasia Samoylova, artista russo-statunitense che, attraverso la fotografia documentaria, esplora il rapporto tra ambiente e identità culturale.
Fra le gallerie tantissime proposte mi conquistano i lavori di Anna Hulacova da Hunt Kastner, l'intervento di Finn Theuws da Spazio A, Mindaugas Navakas proposto da AV17 Gallery, Carolina Cordeiro da Galatea, poi ovviamente l'elenco potrebbe continuare, visto la varietà di creatività presente in questa edizione.
Concludo con lo spazio centrale, nell'area mostre, dedicato al progetto "anonymous art project" che promuove l’arte contemporanea giapponese è molto ben curato. Questa iniziativa nasce per volontà dell’imprenditore giapponese Hiroyuki Maki e sostiene artisti giapponesi sia emergenti sia già riconosciuti. Qui sono state portate alcune opere degli artisti Aki Inomata (Tokyo, 1983), che presenta Thinking of Yesterday’s Sky (2022 – in corso), un’opera che utilizza acqua, latte e stampa 3D per riflettere sulla memoria e sulla percezione del tempo; Yuki Hasegawa (Osaka, 1989) con la serie Neon (2021–2023), che indaga la relazione tra natura e artificio attraverso colori vibranti e atmosfere sospese; e il duo artistico composto da Junya Kataoka, con i lavori Yajirogu Eda (Yajirogu Branch) (2023) e A performance of tea utensils through the bending of branches (2023), opere in mixed media che dialogano con la tradizione e l’improvvisazione, e Rie Iwatake, con la serie Shitsunai-Ga (Interior Pictures) (2024), stampe che reinterpretano il concetto di paesaggio domestico.
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