Nel rinnovato Filatoio di Caraglio è stata avviata la suggestiva mostra "il Velo". In questo luogo di storia del tessuto questa esposizione mette in risalto il fascino dell’uso delle stoffe in relazione alle culture e alle forme artistiche del mondo, in diversi momenti della storia umana, attraverso una serie di temi (Velature, Memoria e traccia, Purezza e candore, Soglie, Eros e Thanatos, Orientalismi/Occidentalismi e Il velo globale).
Come nell’intreccio dei fili dove ogni elemento è diverso per creare alla fine un meraviglioso tessuto noi siamo accompagnati da una varietà di opere che aprono infinite riflessioni su questo particolare oggetto del costume. Usato sia per limitare ma anche per aprire a nuove conoscenze. Il velo è un oggetto che ha sempre suscitato fascino e gli artisti più sensibili lo hanno usato ed interpretato con grande fantasia.
Partendo dalla prima sala s’incontra lo spazio dedicato alla Velatura, in cui si riflette sullo sovrapposizioni del tempo che stratifica il nostro vivere e sul fare più tecnico del lavoro artistico, quando cioè il pittore dipinge un quadro con leggerissimi strati di pittura che, sovrapponendosi l’uno all’altro, non fanno percepire all’occhio i diversi passaggi cromatici della superficie pittorica. Questo parallelo di tempi di lavoro e di riposo, di esperienze e di riflessioni è rappresentato da lavori come un delicato lavoro di Alessandro Bulini del 2007. Nella seconda area si tratta della memoria e delle traccia che nel tessuto si impregnata il tempo, come i veli che narrano la storia dalla polvere lavica di Pompei o dei lenzuoli di martiri, come il più noto Sacro Lino della Sindone. Ma anche opere di Christian Boltanski che recuperano sui teli vite spezzate nei campi di concentramento. La purezza e il candore trova per primis il velo dello sposalizio, rappresentato in modo popolare dalla foto di Grace Kelly in abito nuziale passando a quello dei riti religiosi fino a quello installativo di Parmigiani o alla suggestiva foto di Shirin Neshat. Sotto il titolo di Soglie sono raccolti veli che separano mondi e creano divisioni. Contrasti forti che ben sono rappresentati dall’impacchettamento di Cristho e dalla cruenta fotografia di Andreas Serrano di un corpo abbandonato dalla vita. Ma anche dal sensuale attraversamento che Gonzalez-Torres propose, poco tempo prima di morire d’ AIDS, con una tenda di perline che unisce i due spazi nei riflessi e ci accarezza dolcemente attraversandolo.
Nello spazio dedicato ad Eros e Thanatos si torna alle pulsioni primordiali cariche di sensualità, con le provocazioni velate magistralmente da Loïe Fuller, in una vorticosa danza, o come Isadora Duncan che si propone in trasparenze sensuali tra le colonne del Partenone. Nella penultima stanza il confronto fra Orientalismi ed Occidentalismi è rappresentato dalla contrapposizione di usi e tradizioni, che l’occhio europeo ha alimentato con suggestioni letterarie e artistiche. I documenti visivi e storici del passato che riguardano l’oriente sono per la maggior parte stati redatti da occhi occidentali come "Le favorite nel parco" di Cesare Biseo del 1880, o l’acquaforte di Picasso "Conquistatore e donna marocchina" del 1970, in contrasto con l’opera "Senza titolo (Burqa)" del 1999 di Luisa Valentini, una scultura in lattice, cotone su un manichino metallico, opera di forte impatto visivo. Si termina questo piacevole viaggio con Il velo globale ritornando così al quotidiano vestire, con una varietà di pezzi di veli nuziali provenienti da un’eccezionale collezione belga. Rappresentando tradizioni ancora vive e che sempre più paiono circondarci col loro mistero e dubbi.
Presso Il Filatoio via Matteotti 44 – Caraglio (CN), la mostra durerà fino al 24 febbraio 2008.
Al suo interno sono stati previsti alcuni dibattiti, spettacoli, proiezioni e interventi di laboratori creativi, come quello di scrittura, previsto da gennaio ad aprile 2008. Scelta del Cesac che sempre più desidera creare degli eventi di ampio respiro grazie all’appoggio della Regione Piemonte.
Catalogo Silvana Editoriale
Contributi in catalogo: Andrea Bruciati, Andrea Busto, Grazietta Butazzi, Irene Cabiati, Roberto Carretta, Alberto Cottino, Michelle Debat, Olga Gambari, Carlo Grande, Elio Grazioli, Graziano Lingua, Erberto Lo Bue, Francesca Pasini, Anne Vanderstraete
Con le testimonianze di: Khaled Fouad Allam, Suor Giuliana Galli, Elena Loewenthal, Igor Man, Younis Tawfik
Mostra visitata il 4 Novembre.