Dal 24 Ottobre si rinnova la Galleria di Arte Moderna di Torino.
Con la nuova gestione di Danilo Eccher la Galleria di Arte Moderna di Torino, fra le più importanti d’Italia, si rinnova. Chiusa nel periodo estivo, si presenta ora, nelle giornate prossime di Artissima, più fresca e dinamica. Una trasformazione da bozzolo a farfalla, praticamente un nuovo museo.
Tantissime le novità e le dinamiche espositive. Iniziamo dal riallestimento della collezione permanente secondo aree tematiche, una linea avviata dalla Tate Modern di Londra, che permette al visitatore di riscoprire i capolavori e di analizzarli attraverso una nuova visione, un dialogo fra opere più che un’idea del tempo. Ogni anno saranno coinvolti esperti provenienti dalle più prestigiose università italiane, che penseranno 4 nuovi temi per dar vita a percorsi lungo i quali le opere saranno collocate. In tal modo si creerà anche una rotazione con la ricca raccolta del GAM (45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, a cui si aggiungono un ricco patrimonio di disegni e incisioni e una tra le più importanti collezioni europee di film e video d’artista). I primi quattro chiamati sono Antonio Schizzerotto che ha scelto il tema dell’INFANZIA, Roberto Grandi che si è orientato verso il GENERE (nel senso di format, ripetizione. Una serie di codici), Pietro Montani ha optato per
In tal modo si riconsiderata la distinzione tra allestimento permanente e temporaneo, rafforzata dalla sala mostre che ora è inserita nella manica corta al primo piano, in continuità con le gallerie tematiche dedicate alle collezioni.
Il primo evento che avvia questa nuovo luogo si chiama:”Il Teatro della Performance” che si concentra sulla scena del suo accadere. Presenta l’architettura e la fisicità del teatro che ha accolto l’azione, si sofferma sulla struttura scenica prodotta dall’artista, sullo spazio pensato, creato e spesso modificato dall’azione. In mostra lavori di Kazuo Shiraga, esponente del gruppo Gutai, Hermann Nitsch, Michelangelo Pistoletto, Gilbert & George, Marina Abramović che sarà presente a Torino e proporrà uno storico incontro con il pubblico della mostra, Paul McCarthy, e John Bock.
La scelta degli artisti prende le mosse da alcuni studi di una possibile mappa performativa, individuando protagonisti distinti di diversi itinerari artistici. Un’attenzione particolare è stata posta al gruppo Gutai presente a Torino nel 1959 e a Shiraga che ha realizzato la sua prima personale nel 1962. La centralità di Torino è anche testimoniata dalla presenza di Michelangelo Pistoletto, protagonista di importanti stagioni creative dagli anni Sessanta a oggi, o di Gilbert & George di cui si ricorda la prima performance realizzata nelle stesse sale della GAM nel 1970.
Sempre al primo piano una piccola sala denominata Wunderkammer (camera delle meraviglie) dedicata a gioielli artistici del patrimonio GAM che molto raramente sono stati ammirati: disegni, acquerelli, grafiche, incisioni dell’Ottocento e del Novecento, per i quali è appena terminato un grande lavoro di catalogazione e schedatura, che saranno presentati con periodicità. Primo ospite Pietro Giacomo Palmieri celebre disegnatore a penna, curato da Virginia Bertone. Una mostra che invita a scoprire 12 raffinatissimi disegni a penna e acquerelli del celebre artista bolognese Pietro Giacomo Palmieri (1737-1804) che ebbe un ruolo di primo piano nello stimolare un precoce gusto per il collezionismo di disegni nella Torino di fine Settecento. I fogli esposti ritraggono scene pastorali e paesaggi svelando un disegno che si ispira alla tradizione emiliana e olandese del Seicento e spesso sfocia in virtuose imitazioni dell’incisione. Questa prima iniziativa dedicata ai disegni dell’Ottocento anticipa di qualche settimana la presentazione al pubblico dei due volumi che raccolgono i frutti del lavoro di schedatura dell’intero patrimonio di grafica ottocentesca della GAM.
Altra novità la sezione denominata GAM Underground Project, collocata nelle sale del seminterrato che diventano un laboratorio nel quale giovani artisti già conosciuti a livello internazionale si confrontano con uno spazio istituzionale, portando avanti la propria sperimentazione e mostrandola al pubblico grazie a un ciclo di mostre personali e tematiche. Dà il via al progetto la personale dedicata a Ian Kiaer, (nato a Londra nel 1971) di cui si presenta per la prima volta, in una grande mostra, il lavoro nel suo complesso. 21 installazioni raccontano dieci anni di lavoro, ricostruendo avventure creative nate talvolta a distanza di anni, ma derivanti dallo stesso ceppo di riferimenti concettuali ed estetici, dalla suggestione di un medesimo sogno architettonico e urbanistico, da un’utopia o dalla forza pittorica di un’unica immagine. L’opera di Kiaer intreccia la sfera del passato con il concetto di nuovo e futuro, consapevole di ogni possibile fallimento, ovvero dell’umbratile zona crepuscolare in cui riposa ogni grande sogno avveniristico.
Si rafforzano anche i Servizi educativi, che sono posti nella sala del piano terra e con un’apertura sul giardino per il relax dei bambini, oltre una parte della libreria destinata ai ragazzi. Nel seminterrato invece un’area adibita alle attività per il pubblico adulto (incontri, dibattiti, workshop e conferenze). La Videoteca si sposta nel seminterrato che offre agli utenti un ambiente confortevole per la conoscenza e lo studio del patrimonio di video, film d’artista e documentari presenti in uno degli archivi più completi d’Europa. Uno spazio della videoteca sarà destinato a mostre di installazioni video dal patrimonio del museo, presentazione di nuove acquisizioni e anteprime. Il rinnovamento sarà anche nella nuova immagine grafica.
secolo passato, con la ambigua forza dell’influenza modernista, che sia di ascendenza razionalista o più esplicitamente visionaria e surreale.
Orario: martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima. Ingressi: € 7,50 ridotto € 6,00 Informazioni per il pubblico: 011 4429518 Sito Internet: www.gamtorino.it