Emma Talbot, artista londinese autrice di sensuali poesie visive, è la prossima protagonista del progetto CIRCA con una nuova serie di quattro film animati, realizzati in collaborazione con Whitechapel Gallery, Collezione Maramotti e il Max Mara Art Prize for Women. Seguendo una donna sulla soglia tra il vecchio mondo e un nuovo mondo da costruire, le ‘Four Visions for a Hopeful Future’ di Talbot raccontano la storia di una protagonista alla ricerca di risposte che orientino il proprio viaggio e lo sviluppo della società verso una rinascita spirituale e politica, proiettata sull’iconico schermo di Piccadilly Lights.
In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna (8 marzo), le animazioni di Talbot rappresentano l’attuale momento storico come uno spazio universale dalla natura fluida, costellato da sollecitazioni dirette all’intelligenza emotiva dell’osservatore, nel quale è possibile trascendere la tristezza del passato. Citando la scrittrice indiana Arundhati Roy, l’opera di Talbot utilizza lo schermo gigante come “un portale, un passaggio tra un mondo e quello successivo” che ci troviamo ad attraversare con il mutare delle stagioni. Ispirandosi a una storia di fioritura culturale seguita alle pandemie storiche, come la Peste nera alla quale seguì il Rinascimento, Talbot immagina un mondo in divenire, libero dalle catene dell’oscurità del passato e dai limiti delle società precedenti.
Talbot, vincitrice dell’ottava edizione del Max Mara Art Prize for Women, ha iniziato solo di recente a dedicarsi completamente alla propria attività artistica, dopo una carriera come educatrice e docente in alcuni dei più prestigiosi istituti d’arte di Londra. La sua produzione, spesso di tratto autobiografico, abbraccia il disegno, la pittura, l’animazione e la scultura. In una sfida al pessimismo e al cinismo, l’artista affronta alcuni dei maggiori problemi strutturali del mondo, dalla diseguaglianza di genere alle catastrofi ambientali. L’opera con la quale ha vinto il Max Mara Art Prize for Women, una risposta femminista all’evidente stigmatizzazione dell’invecchiamento femminile a partire dal dipinto di Gustav Klimt Le tre età della donna (1905), è emblematica di una produzione che comunica un sentire personale che diventa politico. Talbot lo utilizza come punto di partenza del suo progetto per il Max Mara Art Prize e intende animare la figura della donna anziana come soggetto dotato di volontà, capace di superare una serie di prove simili alle dodici fatiche di Ercole.
La sua opera Four Visions sarà programmata a cicli di quattro serate consecutive per tutto il mese di marzo. Attraverso paesaggi dipinti a mano di una bellezza naturale e celestiale, lussureggianti di forme umane e floreali, Talbot si pone alla ricerca di risposte agli interrogativi che definiranno un mondo di speranza, mentre questo crudele inverno si avvia alla sua conclusione:
- A Year of Dark Shadows [Un anno di ombre oscure]: Cosa occorrerà per emergere da un anno di oscurità e per guarire, si chiede Talbot? “Bisogna guardare giù nel pozzo… o in alto verso le stelle, come punti di riferimento e di speranza nel cielo notturno?”
- What is a City? [Cos’è una città?] Il futuro delle nostre città, spopolate e risvegliate, dipende dalle scelte che faremo tra crescita esponenziale e altre forme di valore
- Our Own Creation [La nostra stessa creazione]: Talbot propone idee su come ciascuno di noi potrebbe giungere a visualizzare un futuro di speranza
- Chorus [Coro]: La natura comune della sfida che ci si pone e la polifonia delle voci positive che sono necessarie per costruire un movimento di rinascita culturale
La commissione di CIRCA a Talbot è giunta poco prima che l’artista iniziasse una residenza della durata di sei mesi nell’ambito del Max Mara Art Prize for Women, organizzata da Collezione Maramotti. Compatibilmente con le restrizioni poste ai viaggi e seguendo le raccomandazioni governative, Talbot soggiornerà a Roma, a Reggio Emilia e in Sicilia nel 2021 per compiere una ricerca dedicata alla mitologia classica, all’artigianato tessile e alla permacultura, per realizzare nuove opere e una mostra che sarà inaugurata alla Whitechapel Gallery e in seguito esposta alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia nel 2022. La residenza avrà inizio a Roma, dove Talbot sarà ospitata dalla prestigiosa accademia di ricerca The British School of Rome. L’artista visiterà anche il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia per studiare i disegni dell’arte vascolare etrusca quali potenti veicoli della mitologia classica. I manufatti tessili occupano un ruolo centrale nella ricerca di Talbot che, nel corso della sua permanenza a Reggio Emilia, avrà l’opportunità unica di acquisire nuove abilità sotto la guida di Modateca Deanna per apprendere la tessitura a intarsia, una tecnica di maglieria jacquard utilizzata per creare motivi multicolori. A Catania Talbot avrà modo di approfondire diverse epoche storiche attraverso visite ad antichi siti archeologici in compagnia dell’artista Rosario Sorbello. Esplorerà anche la tecnica della permacultura, una pratica molto seguita nell’ambito dell’agricoltura siciliana che offre la possibilità di convivere in modo etico e sostenibile con la terra.
I visitatori di Piccadilly Circus possono collegare i propri auricolari a WWW.CIRCA.ART per fruire di un’esperienza audiovisiva completamente immersiva, grazie al paesaggio sonoro che Talbot ha creato per accompagnare la sua animazione. L’opera sarà anche disponibile in streaming ogni sera alle ore 20:21GMT (21.21 ora italiana) sullo stesso sito, che offre una serie di contenuti aggiuntivi oltre agli archivi passati di opere commissionate da CIRCA, incluse quelle di Patti Smith e di Ai Weiwei.
---
Dichiarazione di EMMA TALBOT: “Poter realizzare un’opera per lo schermo di Piccadilly Circus è stato qualcosa di davvero emozionante per me, perché mi ha dato la possibilità di rivolgermi in modo molto diretto allo zeitgeist dei nostri tempi. Durante il periodo di lockdown, non ho potuto fare a meno di chiedermi come l’arte potesse o dovesse funzionare. Cosa può fare l’arte in relazione a una serie di condizioni contemporanee che non abbiamo mai sperimentato prima? Il progetto CIRCA, che propone agli artisti di concepire opere per uno schermo pubblico così iconico, ha consentito all’arte di estendere il proprio potenziale e prendere vita in una città. Collocare le mie animazioni, che si confrontano con le problematiche legate all’accelerazione delle strutture capitalistiche e delle loro promesse vacue e ci invitano a reimmaginare diversamente il nostro futuro, in uno spazio normalmente destinato alla pubblicità mi sembrava del tutto appropriato”.
Dichiarazione di JOSEF O’CONNOR: “Siamo orgogliosi e onorati di poter celebrare la Giornata internazionale della donna con queste nuove animazioni di Emma Talbot, con il gentile sostegno di Whitechapel Gallery e di Collezione Maramotti che, con il loro supporto alle arti e una generosità senza pari hanno aiutato CIRCA, insieme ad altri, a realizzare il suo autentico potenziale”.
Dichiarazione di IWONA BLAZWICK: “Emma Talbot realizza disegni radiosi e animazioni policrome su scala epica, e combina poesia e immagini per esprimere il lirismo e il dolore della soggettività. Siamo tutti entusiasti di vedere le sue nuove animazioni per CIRCA prendere vita sulle Piccadilly Lights e di vedere come l’esperienza della residenza italiana influenzerà l’estetica visionaria della vincitrice di questa edizione del Max Mara Art Prize!”.
Dichiarazione di LUIGI MARAMOTTI: “ll progetto CIRCA offre ad Emma Talbot l'opportunità di uno spazio eccezionale e innovativo per condividere la sua nuova opera originale, che parte da una riflessione sul momento antagonista che stiamo vivendo a livello personale e collettivo. Sarà interessante vedere se e come questa importante esperienza andrà ad intrecciarsi con la ricerca che Talbot svilupperà nell'ambito del Max Mara Art Prize for Women, entrando in contatto con la cultura e la storia del nostro paese durante la sua prossima residenza in Italia”.