Il fine
settimana londinese si è svolto con una intensa serie di eventi puntellati
dalla serie d’incontri organizzati alla Serpentine Gallery, il progetto da Hans
Ulrich Obrist Manifesto Marathon è stato molto ricco di emozioni e attimi da
ricordare, fra gli artisti proposti : Vivienne Westwood Pier Vittorio Aureli
Hilary Koob-Sassen Ingo Niermann and Zak Kyes Elaine Sturtevant Rasheed Araeen
Peter Cook Raqs media collective Gilbert & George Ben Vautier Jonas Mekas
Jean-Jacques Lebel Tom McCarthy Mark Wallinger Yoko Ono Barbara Steveni
Ekaterina Degot Richard Wentworth Nathaniel Mellors Lee Scrivner Agne's Varda
Andrea Branzi Henry Flynt Marina Abramović .
Durante
la rassegna mi sono concesso alcune pause andando alla Saatchi che ha aperto in
una stupenda location vicino a Slona Square con una serie di installazioni e
grandi lavori di artisti cinesi, che però mi paiono molto belli esteticamente
ma poi mi lasciano alquanto freddino. Un’altra pausa alla V&A con due
mostre di memorabilia sugli anni ’50, una più storica sulla guerra fredda e una
più romantica sulle The Supremers.
Serata
ancora ricca di stimoli alla Tate Modern con l’installazioni di Cildo Meireles,
che mi sono parse più interessanti del grande ma troppo infantile lavoro di
Dominique Gonzales Foerster. Mentre molto ben articolata è la mostra dedicata
alla serie Sengram di Rotcho.
In
questi ultimi giorni ho visto anche alcune gallerie private, fra le proposte
più belle quella di Rafael Lozano Hemmer da Haunch of Venison che nei tre piani
dello spazio propone i suoi lavori interattivi. Contemporaneamente Sprovieri
Progetti espone un interessante lavoro di Matheus Rocha Pitta sulla terra.
Lo Zoo
Art Fair, dietro alla Royal Academy, in spazi un poco sovraffollati propone
molte varietà, fra cui emergono il lavoro/ricerca di Alessandro Ceresoli da
Francesca Minini e lo stand Formcontent curato da Francesco Pedraglio, Caterina
Riva e Pieternel Vermoortel con la particolare proposta di diverse performance.