Lo storico palazzo
cheraschese dopo aver ospitato mostre su Picasso, De Chirico, Felice Casorati e
tanti altri importanti artisti, quest’anno ci presenta una selezioni di opere,
più di settanta provenienti da diverse collezioni private di importanti musei,
di questo artista italiano del secolo scorso. La mostra è raccolta sotto il
titolo di “La natura come sogno”, e durerà fino al 14 Dicembre. Il titolo
scelto deriva da una frase dell’artista stesso, secondo cui ci sono due modi di
dipingere un paesaggio: uno è dipingere un motivo naturale e l’altro, più
difficile, è trasformare il paesaggio in “un poema pieno di spazio e di sogno”.
La mostra ripercorre la ricerca di Carrà come interprete della natura, prima di
tutto del paesaggio, ma anche della figura e della natura morta.
Il nucleo principale è
costituito dalla produzione “post–Metafisica”; realizzata dopo la prima guerra
mondiale, quando Carrà si stacca definitivamente dalle esperienze di gruppo per
iniziare una ricerca autonoma e solitaria. Si dedica soprattutto al paesaggio
con una intensa poetico capace di restituire il profondo senso lirico di uno
dei più intensi periodi storici della storia italiana del novecento.
Fra le opere della
rassegna cheraschese spiccano tra l’altro il particolarissimo Autunno (Ritratto
di Emilio Colombo, 1909), il suggestivo Ricordi d’infanzia (1916, capolavoro
del Primitivismo degli Anni Dieci, già segnato da una atmosfera metafisica); il
commosso Paesaggio lombardo (1921), l’inedita Chiesa Romanica (1927),
appartenuto lungamente all’artista stesso e presentato in questa mostra per la
prima volta; l’intenso e sofferto Alba tragica del 1940. Una sezione di Palazzo
Salmatoris è poi dedicata alla grafica, con tutte le principali acqueforti
dell’artista realizzate negli Anni Venti.
Orario di visita dal
Mercoledi' al Sabato dalle ore 09.30 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle
18.00, biglietto 6 euro, vi sarà la possibilità di visita con guida (inclusa
nel biglietto).