Eccomi
di ritorno da Parigi, città sempre dinamica e piena di fermenti. Ho visto alcune
mostre interessanti, da segnalare sicuramente quella sul Sacro al Centre
Pompidou e quella sulle forme espressive dell'oceano pacifico al Musée
Jacquemart-André, come pure quella al Museo della Fotografie con Georges
Rousse. Sul fronte contemporaneo fase povera di stimoli Jen Fabre al Louvre
come Sophie Calle alla Biblioteca Nazionale mi piacciono, ma mi ricorda troppo
le mostre viste alla Biennale dell'anno scorso a Venezia.
Richard Serra al Gran
Palais, non mi piace molto, trovo che le sue opere siano più interessanti negli
spazi aperti come nel caso della scultura posta alle Tuilleris. Le gallerie
private offrono artisti poco stimolanti o alquanto superficiali, tante forme
estetiche che si bruciano al primo sguardo, trovo che manchi profondità, riflessioni,
stimoli, percorsi, forse idee. Si salva solo la galleria Karsten Greve con la
mostra EchO, con opere di Bright Ugochukwu, Claire Morgan, Roberto de Villacis
& United Aliens Artists e altri ancora, in rue de Debelleyme. Da segnalare
la mostra al Centro Culturale Svizzero di John Armleder e la discreta ma anche qui troppo
spettacolare mostra Superdome al Palais de Tokyo. Molto gradevole e di buona
qualità la proposta di una serie di negozi di lusso nel quartiere di S.G.de Prè
di ospitare al loro interno opere di diversi artisti contemporanei.
Alla
fine sono rimasto più piacevolmente interessato dallo storico museo Cluny o dai
romantici interni di Casa Comondo e dal piccolo ma affascinante museo Cernuschi
dedicato alle arti orientali. Rientrando sono passato per Basile, come sempre
stordente per la quantità e qualità delle proposte, peccato che tutto si bruci
in un attimo e poi rimangono pochi ricordi. Ora mi rilasso qualche giorno qui a
Cuneo e poi faccio un salto a Londra.