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25/06/11
L'arte delle donne - La collezione privata di Ileana Sonnabend al Peggy Guggenheim di Venezia
L’arte ha sempre trovato nella sensibilità femminile una forte attenzione spesso nascosta da figure maschili molto imponenti e usurpatrici.
In quest’ultimo secolo le cose sono cambiate e le grandi qualità dell’universo femminile possono emergere liberandosi di questi condizionamenti.
La mostra che la Collezione Peggy Guggenheim dedica a Ileana Schapira - Sonnabend mette in risalto due stupendi mondi femminili, quello di una ricca collezionista con una ricca promotrice. Realtà che si sono incrociati nella comune passione per il cambiamento e l’arte.
Ileana Schapira viene da una ricca famiglia rumena e sviluppa un forte sentimento per l’arte che la porterà ad aprire diverse gallerie, nel suo percorso fra Europa e Stati Uniti. Seguendo un percorso di continuo sviluppo e mutazione del gusto. Anticipando sempre le forme che poi saranno di grande successo come fra gli ultimi casi l’interesse per uno sconosciuto Jeff Koons, ora considerato fra i più importanti artisti del mondo dell’arte contemporanea.
In questa bella mostra sono proposti i pezzi che costituiscono la sua personale collezione di pezzi, tutti di ottima qualità e di ricercato gusto. Gusto che sa essere fuori dagli stereotipi che spesso agli artisti sono chiesti da un collezionismo più superficiale, ma che vagliano le opere per la loro intrinseca qualità espressiva.
Per quest’occasione le opere seguono una particolare attenzione alla realtà italiana nei rimandi delle opere o degli artisti. Sono così proposti interessanti pezzi di Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis e tanti altri.
Ileana Sonnabend infatti strinse un forte legame con l’Italia e in particolare con Venezia, dove per molti anni affittò un appartamento durante il periodo estivo. Frequentò spesso Roma, dal 1960, durante la quale entrò in contatto con la ‘Scuola di Piazza del Popolo’ e con il mercante d’arte Plinio de Martiis, e a Venezia nel 1962, dove diventò amica di artisti, critici e galleristi come Giuseppe Santomaso, Giuseppe Marchiori, Attilio Codognato, Giovanni Camuffo e Carlo Cardazzo, creando una fitta rete di amicizie italiane, tra cui spiccano i nomi di Gian Enzo Sperone, Germano Celant, Achille Bonito Oliva, Giuseppe e Giovanna Panza, e molti altri artisti di cui Ileana avrebbe esposto le opere tra Parigi e New York.
Importante fu il ruolo di Ileana, insieme a Leo Castelli e Alan Solomon, nel portare Robert Rauschenberg alla Biennale di Venezia del 1964, dove l’artista vince il Gran premio della Pittura, evento cruciale nella sua carriera, nella storia della Biennale di Venezia e nell’arte contemporanea europea e americana più in generale.
La mostra presenta oltre 60 opere di più di 50 artisti, selezionati da Antonio Homem, direttore della Sonnabend Gallery, New York, e figlio adottivo della collezionista. Tra i lavori in mostra mi hanno affascinato: una stupenda fotografia di Lawrence Beck, la lineare Persiana di Tano Festa, un gustoso “Vitello Tonnato” di Oldenburg, “Untitled (New York city) ” di Cy Twombly del 1956. Ma sono tantissimi i lavori proposti, tra cui un ritratto di Ileana di Andy Warhol, opere legate all’Italia di Rauschenberg, lavori di artisti italiani come Lucio Fontana, Mimmo Rotella, Schifano e Piero Manzoni, opere di artisti americani ispirate alla cultura italiana (come per esempio Jim Dine, James Rosenquist, John Baldessari), di artisti dell’Arte Povera (Zorio, Anselmo, Calzolari, Jannis Kounnelis, e Merz), di vari fotografi internazionali (tra cui Bernd e Hilla Becher, Candida Höfer, Hiroshi Sugimoto, Max Becher e Andrea Robbins), e molti altri sia italiani (Giulio Paolini, Luigi Ontani) che internazionali (Bruce Nauman, Anselm Kiefer, Philip Haas, Rona Pondick). La mostra va oltre le tematiche strettamente legate alla nostra terra per indagare la diversità, originalità, nonché brillantezza della carriera di Ileana quale promotrice e collezionista di talenti artistici emergenti.
Il catalogo, edito da Guggenheim Publications, include saggi dedicati ad Ileana Sonnabend di Achille Bonito Oliva e Germano Celant, un’intervista ad Antonio Homem, e le schede delle opere di Mario Codognato.
In foto Vitello Tonnato 1962 Claes Oldenburg