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29/06/11
Quando l'arte prende il sole sulla Costa Azzurra
Un fermento storico sta muovendo tutti i centri culturali ed artistici della Costa Azzurra.
Si festeggiano i 50 anni di arte contemporanea presenti sul territorio fra il confine italiano e la Camargue.
Tutti gli spazi artistici, musei, centri culturali, gallerie private e associazioni di territorio hanno costituito un bel progetto comune di promozione e lettura storica di questi anni ricchi d’arte.
Sono passato a Nizza la settimana scorsa, ho così visitato alcuni di questi progetti.
Il primo è stato al Théâtre de la Photographie et de l’Image Charles Nègre, che in comune con il Musée de la Photographie André Villers a Mougins, ha inaugurata un bella mostra che attraverso un centinaio di opere sul tema “Percorso fotografico” presenta undici autori, noti ed emergenti, che dimostrano la ricchezza e la diversità della creazione fotografica contemporanea nella regione costiera.
Sono presenti opere di Gabriele Basilico, che nel 1994 col suo obiettivo ha guardato l'architettura della città di Nizza, si prosegue con i lavori di Bernard Plossu, l'ambiente urbano di Galith Sultan, Olivier Monge e Lionel Bouffier, la costa di Jean-Pierre Fernandez Therese e Laurent, i grandi spazi aperti al Eric Mercantour Bourret o luoghi minimi di Michel e Frédéric Nakache Graniou. Nicolas Frémiot, si è concentrato su Mougins.
Queste immagini hanno l’intento di evidenziare le specificità della regione che è sempre stata fonte di ispirazione per gli artisti.
Tutti i fotografi hanno in comune la passione per le passeggiate. Instancabili, ostinati, vagano per la città, vagano per il paesaggio, spinti da un'ossessione per andare sempre avanti, qualunque cosa accada, e osservare, vedere, per poi scattare e condividere.
Dopo questa bella visita sono andato al Centre National d’Art Contemporain de la Villa Arson che condensa una serie di progetti articolati in quattro spazi espositivi diversi che raccolgono oltre 50 anni di pratiche artistiche.
Iniziamo da Villa Arson in cui è presentato il progetto “Le Temps de l’Action” che indaga il linguaggio della performance. Nella grande sala una tenda occupa il centro di regia che agisce su quattro grandi pannelli su cui sono proiettati tutti i progetti artistici realizzati in questi anni, mentre sulle pareti della sala sono scritti in ordine cronologico tutte le date e i principali eventi artistici accaduti.
Le proiezioni sono divise su alcuni filoni principali che possiamo semplificare in:
- 1951-1962: l'emergere di personalità e movimenti fondatori,
- 1963-1972: il Fluxus onda che semina il disordine poetico
- 1973-1990: mente e atteggiamenti alternativi coinvolti,
- 1991-2011: la ridefinizione dei generi e dei codici di prestazioni.
Questa mostra è concepita come la prima tappa di una ricerca condotta dalla Villa Arson nel settembre del 2007 sulla storia della performance in Riviera nel 1951 ad oggi. Questo progetto si concluderà nell'estate del 2012 attraverso la creazione di una banca dati on line più completo possibile sull'argomento e con una seconda mostra di film, fotografie, oggetti e documenti vari.
L'avventura è iniziata nel 1951 e segue tutte le realtà performative che si sono svolte a partire da Yves Klein e Arman ch operavano qui già a metà degli anni 1950, proseguendo con Ben e Total Theatre, Fluxus, George Brecht e Robert Filliou.
Son tantissimi gli artisti che sono stati presenti sulla Costa Azzurra fra i più noti ricordiamo: Eric Andreatta, Marcel Alocco, Anthony Alvarez, Dominique Angel, Dan Azoulay, Eleonore Bak, Marcel Bataillard, Emmanuel Benichou, Daniele Biga, Frederik Brandi, Anna Byskov, Julien Blaine, Jean-Michel Bossini, Caroline Bouissou, Roberto Bozzi, Caty Gilbert, Hervé cortina, Cresp Michel, Michel Crespin, Robin DeCourcy, Niki de Saint Phalle, Erik Dietman, Noel Dolla, Joel Ducorroy, Eric Duyckaerts, Robert Erébo, Kristof Everart, Daniel Farioli, Fred Forest, Yves Fournier, Jean-Baptiste Ganne, Olivier Garcin, Paul -Armand Gette, Doohwa Gianton, Claude Gilli, Jean-Pierre Giovannelli, Gruppo Segno, Band Guignol, la Yoko Gunji, Cai Guo-Qiang, Raymond Hains, Raoul Hébréard, Max Orda, Michel Journiac, Judith Kele, Jean-Noel Laszlo, Pierre Il Pillou, Jean-Jacques Lebel, Virginie Le Touze, Jacques Lizène, George Maciunas, martinel Denis, Jean Mas, Florent Mattei, Paul McCarthy, Médiastok, Bruno Mendonça, METCUC, Roland Miller, Elizabeth Morcellet, Patrick Moya, George Mucciarelli, Frédérique Nalbandian, Orlan, Gina Pane, Pedinielli Gilbert, Philippe Perrin, Rene Pietropaoli, Pierre Pinoncelli, Claude Rosticher, Mimmo Rotella, Ruy Blas, Bambini Vendite, Serge III, Josée Sicard, Sophie Taam, Bernard Tréal, Nicolas Uriburu, Charly Riposo furgone, Bernar Venet, Jean-Luc Verna, Eric Watier, JunkoYamasaki ...
Sul lato opposto nelle diverse salette è presentato l’evento “Le Temps de l’Ecoute” che presenta una rielaborazione delle esperienze sonore e di musica sperimentale dal 1950 ad oggi. Ecco un parziale elenco delle tematiche sonore affrontate: Éléonore Bak, Pascal Broccolichi, Jean Dupuy, Vincent Epplay, Jérôme Joy, Ludovic Lignon, Arnaud Maguet, Isabelle Sordage, Gauthier Tassart, Christian Vialard, mais aussi Jean-Pierre Massiéra, Lars Fredrikson, Yves Klein, Thomas Köner, Robert Malaval, Eléonore Bak, Eliane Radigue, Jean-Jacques Lebel, Sun Ra, Soft Machine et même les Rolling Stones…
In uno spazio a parte è presentato il lavoro di Emmanuel Regent per la sezione “Le Temps du Territoire” che raccoglie in una grande struttura una personale interpretazione dei più noti edifici architettonici presenti sulla Costa Azzurra.
La proposta di Villa Arson si conclude con la mostra degli allievi che quest’anno si diplomano nell’istituto; che è divisa parte nell’edificio stesso e parte presso la Galerie de la Marine, piattaforma voluta dal comune della città per la giovane arte proposta sulla Costa Azzura dal 1978, posta sulla promenade. In questi spazi i futuri artisti hanno liberamente realizzato una serie di progetti, secondo le proprie sensibilità, alcuni dei quali molto interessanti. Gli allievi presentati sono: André Clio, Bodin Anthony, Boyer Alexandrine, Carlier Floriane, Clair Nicolas, Costa Verana, Da Costa Esmeralda, Gerardo Laurie, Gimbert Nicolas, Goupy Anaïs, Guena Clarence, Leclair Maxime, Luquet Frédéric, Martins Maxime, Paloma Estelle, Parrot Adeline, Ptak Justine, Ren Han, Rivalan Caroline, Roubaud Vivien, Santarelli Jennifer, Schiavi Ugo, Spinetta Floriane, Teurlay Thomas, Wang Xuan He, Yim Tsang, Zheng Mengzhi.
Questa iniziativa gode del sostegno della Fondazione Bernar Venet e una giuria presieduta da Xavier Douroux selezionerà due vincitori che presenteranno le loro ricerche nel 2012.
Ho concluso la giornata al Mamac con la stupenda mostra “La Couleur en avant” ricca e variegata di opere e forme.
In un attraversamento storico di grande respiro, tempo e gusto sono proposti oltre 90 opere di 53 artisti. Una fantastica carrellata di lavori artistici che si concentra sull’elemento più visivo e affascinante, il colore, che unisce tutta la storia del fare artistico.
Il progetto è costruito attorno ad artisti di diverse generazioni che nel colore hanno il riferimento della loro scelta estetica.
Diverse linee di pensiero hanno guidato la scelta delle opere: il colore è il primo stato di sensibilità del lavoro, il suo vibrare, la sua emozione, la sua vita. Si può vedere come un elemento di spiritualità.
In diversi gruppi sono presentate opere che affermano ed evidenziano il confronti della forma e della figura dai fautori della modernità (Raoul Dufy, Henri Matisse, Pablo Picasso, Marc Chagall, Fernand Léger, Max Ernst, Nicolas de Stael, Hans Hartung, Alexander Calder ...), che si liberano al rapporto fra bianco e nero (Ellsworth Kelly, Yves Klein, Alberto Burri, Roland Flexner, Bernar Venet, Mimmo Rotella, Gottfried Honegger, Vivien Isnard, Louis Cane denis Castellas, Albert Chubac, Rotraut Klein-Moquay ...), che esplorano gli strumenti del fare pittorico (Niki de Saint Phalle, César, Arman, Martial Raysse, Georges Rousse ...).
Successive generazioni hanno spesso ripetuto ed esteso a queste riflessioni, fornendo soluzioni innovative (Robert Malaval, Patrick Saytour, Claude Viallat, André Valensi, Bernard Pagès, Noel Dolla, Daniel Dezeuze, Max Charvolen, Jean-Charles Blais, Serge III, Robert Filliou, Erik Dietman, Pierre Pinoncelli, Jacqueline Gainon) o usando nuove tecnologie e modi (Adrian Schiess, Pascal Pinaud, Cédric Teisseire, Marc ChevalierEmmanuel Regent Pietruschi Eva, Cynthia Lemesle Roubaud & Jean-Philippe, Arnaud Maguet, Jean-Baptiste Ganne, Ludovic Lignon, Julien Bouillon, Xavier Theunis, Eric Michel ...).
Segnalo anche nella Galleria a latere l’opera numero 200 di Martin Creed, un ambiente stupefacente che trasforma lo spazio architettonico con una moltitudine di palloncini bianchi.
Che viene messo in dialogo con l’opera dell’artista nizzardo Yves Klein quando l’8 aprile 1958 presso la Galerie Iris Clert realizzò "Il Vuoto”.