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14/07/25

Alejandro G. Iñárritu quest'autunno alla Fondazione Prada di Milano



 L'autunno alla Fondazione Prada sarà concentrato sull'evento  “Sueño Perro: A Film Installation by Alejandro G. Iñárritu”, una mostra multisensoriale nata nell’intersezione tra cinema e arti visive e concepita dal regista messicano premio Oscar Alejandro G. Iñárritu. In occasione del venticinquesimo anniversario del suo leggendario film d’esordio Amores Perros (2000), “Sueño Perro” sarà rivelata per la prima volta alla Fondazione Prada a Milano dal 18 settembre 2025 al 26 febbraio 2026 (anteprima stampa mercoledì, 17 settembre) e successivamente in altre importanti istituzioni internazionali, tra le quali LagoAlgo a Città del Messico dal 5 ottobre 2025 al 4 gennaio 2026 e The Los Angeles County Museum of Art (LACMA) nella primavera del 2026. 

“Sueño Perro” segna la terza collaborazione tra Fondazione Prada e Iñárritu che ha ideato la rassegna cinematografica “Flesh, Mind and Spirit” a Seul (2009) e Milano (2016), e l’installazione sperimentale di realtà virtuale “CARNE y ARENA” a Milano (2017), inclusa nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2017 e premiata con un Oscar speciale dal Board of Governors of the Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Come sostiene Miuccia Prada, Presidente e Direttrice di Fondazione Prada, “con questo progetto vogliamo aprire nuove prospettive sul suo lavoro e su un film che, sin dagli esordi, ha unito la forza del realismo alla densità del simbolismo. A venticinque anni dalla sua uscita, Amores Perros continua a parlare al presente e a restituire, con potenza visiva ed emotiva, tutta la complessità del mondo in cui viviamo.” 

“Sueño Perro” rivela girati inediti che raccontano i temi universali di Amores Perros come l’amore, il tradimento e la violenza. Queste crude sequenze, all’epoca tagliate in fase di montaggio e conservate per un quarto di secolo negli archivi cinematografici dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), catturano le intense e interconnesse realtà sociopolitiche di Città del Messico, ancora oggi estremamente attuali. Partendo dalla forza grezza e dalla poesia visiva di queste immagini dimenticate, Iñárritu riscopre il loro impatto attraverso un mosaico di pellicola e suono. Al centro dell’installazione c’è una profonda venerazione per la materialità del 35mm che con la sua grana, lo sfarfallio e il calore evoca un profondo senso di nostalgia. 

Come afferma Iñárritu, “Durante la fase di editing di Amores Perros oltre trecento chilometri di pellicola sono stati tagliati e lasciati sul pavimento della sala di montaggio. Queste immagini cariche di intensità che corrispondono a sedici milioni di fotogrammi sono rimaste sepolte negli archivi cinematografici dell’UNAM per venticinque anni. In occasione dell’anniversario del film ho sentito il dovere di riscoprire e riesplorare questi frammenti abbandonati, con la loro grana e i fantasmi di celluloide che contengono. Spogliata di ogni narrazione, questa installazione non è un omaggio, ma una resurrezione: un invito a percepire ciò che non è mai stato. È come incontrare un vecchio amico che non abbiamo mai visto prima”. 

Il pubblico attraverserà un labirinto semibuio, illuminato da proiettori analogici 35mm che diffonderanno un flusso continuo di frammenti di Amores Perros assemblati per la prima volta. Un paesaggio sonoro, concepito appositamente per l’installazione, sarà diffuso in tutto lo spazio creando un’atmosfera onirica. Ciak, graffi sulla pellicola e lampi di luce tra bobine interromperanno lo scorrere delle immagini, ricordando la ruvida fisicità del supporto. Nell’era dell’intelligenza artificiale e dell’iperdigitalizzazione, Iñárritu invita il pubblico a entrare in un luogo della memoria tattile, analogico e creato dall’essere umano, in cui il passato “lampeggia” senza farsi afferrare. 

L’installazione di Iñárritu sarà allestita al piano terra del Podium, il principale spazio espositivo della sede milanese di Fondazione Prada. Al primo piano dell’edificio prenderà forma un allestimento visivo e sonoro concepito appositamente per “Sueño Perro” dallo scrittore e giornalista messicano Juan Villoro. Questa parte della mostra dal titolo “Mexico 2000: The Moment that exploded” offrirà un secondo livello narrativo partendo da una diversa prospettiva. Una traccia audio e un’ampia raccolta di ritagli di giornale e fotografie documentaristiche di autori come Graciela Iturbide, Pedro Meyer, Paolo Gasparini ed Eugenio Metinides, selezionate da Pablo Ortiz Monasterio, trasporteranno il pubblico nel contesto culturale, sociale e politico della caotica e intensa Città del Messico all’inizio del nuovo millennio.