Veduta della sala studio e dell’installazione permanente di Andreas Slominski
“Die Geburt des Buches aus dem Geiste der Natur”, 2015
Fondazione Prada, Milano Courtesy Fondazione Prada - foto Ugo Dalla Porta
“Die Geburt des Buches aus dem Geiste der Natur”, 2015
Fondazione Prada, Milano Courtesy Fondazione Prada - foto Ugo Dalla Porta
Dal prossimo 2 marzo 2022 la sede di Milano della Fondazione Prada riapre i suoi spazi con i progetti in corso: “Processo grottesco” di Thomas Demand, l’intervento di Robert Gober, in dialogo con i lavori di Louise Bourgeois, e “Le Studio d’Orphée”, l’atelier di Jean-Luc Godard.
Inoltre sarà inaugurata una sala studio al primo piano dell’edificio Biblioteca, uno spazio multifunzionale pensato per giovani e studenti e accessibile liberamente a tutti i visitatori.
In questo ambiente l’artista Andreas Slominski (Germania, 1959) ha realizzato l’intervento site-specific Die Geburt des Buches aus dem Geiste der Natur (La nascita del libro dallo spirito della natura). L’installazione si ispira alla storia architettonica e culturale del luogo e allude all’opera del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche Die Geburt der Trag die aus dem Geiste der Musik (La nascita della tragedia dallo spirito della musica), pubblicato nel 1872. Le sculture Himmel (Cielo) ed Erde (Terra) si riferiscono alla fase di restauro e costruzione degli spazi della Fondazione ultimati tra il 2015 e il 2018.
Dodici quadri che danno il titolo all’intera installazione costituiscono, invece, un percorso simbolico lungo le pareti della sala. Realizzati in styrodur, questi lavori rappresentano foglie d’alberi e pagine di libri, ricordando il processo con cui il materiale organico si trasforma in carta e la nuova identità dello spazio riservato alla lettura e allo studio.
L’edificio Biblioteca include anche il Bar Luce, ideato dal regista Wes Anderson, il bookshop e l’Accademia dei bambini attiva ogni sabato e domenica.
Nei weekend il Cinema presenta una programmazione costituita da due sezioni: “Origine”, film del passato e restauri e “Indagine”, prime visioni e opere sperimentali. “Atlas”, una selezione di opere di artisti contemporanei rilevanti per la storia della Fondazione, rimane visibile nei sei piani espositivi della Torre, dove si trova anche un ristorante che offre una vista inaspettata sulla città di Milano.