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Visualizzazione post con etichetta Maurizio Cattelan. Mostra tutti i post
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29/03/22

Maurizio Cattelan da Massimo De Carlo.



 Il meteorite, che per un attimo è stata una cometa, chiude il suo percorso ellittico dove era iniziato presso la galleria di Massimo De Carlo a Milano il prossimo 4 Aprile.

Nelle quiete giornate della fiera miart l'artista italiano, più famoso all'estero, ritorna oggi dove era partito, chiudendo probabilmente il suo ciclo artistico che oramai sta declinando sempre più.

Resta nella nostra memoria il suo unico suo grande lavoro, quello dell'ufficio stampa, che ha supportato le piccole tavanate, prive di significato, che in questi decenni hanno occupato lo spazio superficiale dei media, mistificando il senso delle parole e dell'arte.


13/07/21

Ri, ri ritorna Maurizio Cattelan va beh ...

 


Domani si apre la mostra "Breath Ghosts Blind" sul più famoso artista italiano: Maurizio Cattelan, artista che iniziato con un interessante percorso creativo si è poi speso, con ottimi risultati, su un fronte pubblicitario supportato da un'ottimo ufficio stampa (che penso sia la parte più importante del suo lavoro).

Il progetto è curato da Roberta Tenconi e Vicente Todolí, la mostra personale si sviluppa in una sequenza di atti distinti che affrontano temi e concetti esistenziali come la fragilità della vita, la memoria e il senso di perdita individuale e comunitario. Il progetto site-specific trasforma le Navate in un monumento fuori dal tempo, e presenta la riconfigurazione di un lavoro storico con opere inedite, mettendo in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici che appartengono all'immaginario collettivo.

Attraverso la sua pratica e nel corso della sua trentennale carriera artistica, Maurizio Cattelan (Padova, 1960) ha messo in scena azioni considerate spesso provocatorie e irriverenti. Le sue opere sottolineano i paradossi della società e riflettono su scenari politici e culturali con profondità e acume. Facendo uso di immagini iconiche e di un pungente linguaggio visivo, i suoi lavori suscitano spesso accesi dibattiti favorendo un senso di partecipazione collettiva. Nel concepire opere a partire da immagini che attingono da momenti, eventi storici, figure o simboli della società contemporanea – evocata a volte anche nei suoi aspetti più disturbanti o traumatici – l'artista invita lo spettatore a cambiare punto di vista e a riconoscere la complessità e l'ambiguità del reale.

"Breath Ghosts Blind" rappresenta un progetto a cui l'artista lavora da tempo e celebra, a distanza di oltre dieci anni, il suo ritorno a Milano, città che è stata già protagonista di alcuni dei suoi più significativi interventi – da Untitled (2004), la controversa installazione in piazza XXIV Maggio, alla monumentale scultura pubblica L.O.V.E (2010).

Al fine di assicurare l'esperienza di visita in totale sicurezza, gli accessi all'inaugurazione di mercoledì 14 luglio sono contingentati nella quantità e nella frequenza in fasce orarie predefinite dalle 17 alle 23. Scegli l'orario di ingresso e compila il form online

12/05/21

Rispunta Cattelan al Pirelli HangarBicocca di Milano


 Forse non se ne sentiva la mancanza ma comunque ritorna l'ex artista ribelle che finito le arlecchinate ora si propone in una versione finto culturale al Pirelli HangarBicocca dal prossimo 15 luglio 2021 al 20 febbraio 2022. Il progetto espositivo, concepito appositamente per gli spazi dell’istituzione milanese, porterà all’attenzione del pubblico, attraverso una rappresentazione simbolica del ciclo della vita, una visione della storia collettiva e personale sempre in bilico tra speranza e fallimento, materia e spirito, verità e finzione.   

La programmazione di Pirelli HangarBicocca  prosegue nei prossimi mesi con la prevista apertura della mostra di Maurizio Cattelan, l’artista italiano più noto internazionalmente, dal titolo “Breath Ghosts Blind”, dal 15 luglio 2021 (con presentazione alla stampa il 13 luglio) al 20 febbraio 2022. Lo spazio museale, attualmente chiuso al pubblico, riaprirà non appena le norme anti-Covid lo consentiranno.


A cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí, la mostra personale di Maurizio Cattelan coniuga una riconfigurazione di un lavoro storico con opere inedite che per la prima volta vengono presentate negli spazi delle Navate di Pirelli HangarBicocca, trasformandoli in un monumento fuori dal tempo.

“Breath Ghosts Blind” si sviluppa in una sequenza di atti distinti che affrontano temi e concetti esistenziali come la fragilità della vita, la memoria e il senso di perdita individuale e comunitario. Il progetto site-specific dell’esposizione in Pirelli HangarBicocca mette in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici e immagini che appartengono all’immaginario collettivo.

Attraverso la sua pratica e nel corso della sua trentennale carriera artistica, Maurizio Cattelan (Padova, 1960) ha messo in scena azioni considerate spesso provocatorie e irriverenti. Le sue opere sottolineano i paradossi della società e riflettono su scenari politici e culturali con profondità e acume. Facendo uso di immagini iconiche e di un pungente linguaggio visivo, i suoi lavori suscitano spesso accesi dibattiti favorendo un senso di partecipazione collettiva. Nel concepire opere a partire da immagini che attingono a momenti, eventi storici, figure o simboli della società contemporanea – evocata a volte anche nei suoi aspetti più disturbanti o traumatici – l’artista invita lo spettatore a cambiare punto di vista e a riconoscere la complessità e l’ambiguità del reale.

La mostra Breath Ghosts Blind” rappresenta il culmine di un progetto a cui l’artista lavora da tempo e celebra il suo ritorno a Milano a distanza di oltre dieci anni. Nella città che è stata già protagonista di alcuni dei suoi più significativi interventi – da Untitled (2004), la controversa installazione in Piazza XXIV Maggio, alla monumentale scultura pubblica L.O.V.E (2010) – l’esposizione è un seguito delle visionarie riflessioni di Cattelan attorno agli aspetti più disorientanti del quotidiano. 

Suoi progetti e mostre monografiche sono stati presentati in istituzioni di rilievo internazionale, tra cui Blenheim Palace, Oxfordshire (2019); Monnaie de Paris (2016); Solomon R. Guggenheim Museum, New York (2016 e 2011); Fondation Beyeler, Riehen/Basilea (2013); Ujazdowski Castle Centre for Contemporary Art, Varsavia (2012); Palazzo Reale, Milano, The Menil Collection, Houston, Deste Foundation Project Space, Hydra (2010); Kunsthaus Bregenz (2008); MMK Museum für Moderne Kunst, Francoforte (2007); Fondazione Nicola Trussardi, Milano, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (2004); MOCA Museum of Contemporary Art, Los Angeles, Ludwig Museum, Colonia (2003); Museum of Contemporary Art, Chicago (2002).

Cattelan ha inoltre preso parte a importanti rassegne collettive, tra cui Yokohama Triennale (2017 e 2001); Biennale di Venezia (2011, 2009, 2003, 2001, 1999, 1997 e 1993); Gwangju Biennale (2010); Biennale of Sydney (2008); Whitney Biennial, New York, Seville Biennial (2004); Biennale de Lyon (2003), Skulptur Projekte Münster (1997).

Finalista del Guggenheim Hugo Boss Prize (2000), l’artista ha ricevuto il premio Quadriennale di Roma (2009), l’Arnold-Bode Prize, Kassel (2005), la laurea honoris causa in Sociologia dall’Università degli Studi di Trento (2004) e il titolo di Professore honoris causa in scultura dall'Accademia di Belle Arti di Carrara (2018).

In occasione dell’esposizione “Breath Ghosts Blind” in Pirelli HangarBicocca, verrà realizzata con Marsilio Editori una pubblicazione che include contributi critici di Francesco Bonami e Nancy Spector sulla pratica di Cattelan insieme a una conversazione tra l’artista e i curatori Roberta Tenconi e Vicente Todolí. Inoltre la monografia raccoglierà una ricca documentazione fotografica delle opere installate, insieme a riflessioni sui temi sollevati in mostra attraverso lo sguardo di filosofi, teologi e scrittori, tra cui Arnon Grunberg, Andrea Pinotti e Timothy Verdon.

La mostra di Maurizio Cattelan sarà visibile nello spazio delle Navate contestualmente a quella di Neïl Beloufa “Digital Mourning” prorogata fino al 9 gennaio 2022 nello spazio dello Shed. La mostra di Chen Zhen “Short-circuits” chiuderà al pubblico il 6 giugno 2021.

Oltre all’attività espositiva, nei prossimi mesi del 2021, Pirelli HangarBicocca manterrà l’ampio programma di attività di divulgazione, didattica, ricerca, inclusione e formazione sia in forma digitale sia, quando possibile, nei propri spazi fisici.  

Tutti i contenuti di approfondimento delle mostre e dei progetti culturali di Pirelli HangarBicocca sono online su pirellihangarbicocca.org con la nuova proposta digitale “Bubbles”.


 Pirelli HangarBicocca è un’istituzione no profit dedicata alla promozione e alla produzione dell’arte contemporanea che riflette la cultura d’impresa di Pirelli e il suo impegno per la ricerca, l’innovazione e la diffusione dei linguaggi contemporanei. Con una ricca programmazione, Pirelli HangarBicocca presenta mostre personali dei più interessanti artisti italiani e internazionali che si distinguono per il loro carattere di ricerca e sperimentazione, oltre che un calendario di eventi culturali e approfondimenti, garantendo al pubblico l’accesso gratuito allo spazio.


13/11/19

Arriva Arte Generali con Cattelan e Toscani


E ci mancava il Maurizio Cattelan "nudo" con cesso dorato, che chiarisce subito, con il supporto dell'attempato Oliviero Toscani, che siamo nel datato mondo dei fondi d'arte.

Questa volta ci prova il gruppo Generali che usa i due anziani artisti a promuovere un prodotto per collezionisti nominato Arte Generali.

Tutto sa già di vecchio vedremo se sarà un fatto di sicurezza o di senilità.

15/09/19

E ora rubano anche i cessi ..



Anche questa volta l'ufficio stampa di Maurizio Cattelan opera al meglio con il furto del suo cesso dorato che il Guggenheim aveva dato in prestito per una mostra al Blenheim Foundation, nel Oxfordshire in Inghilterra, va beh che era placcato d'oro ma poi che farsene, fonderlo?  

Va beh supponiamo che non sia una grande perdita per il mondo dell'arte ... 




13/10/18

Da artisti a pubblicitari e viceversa (Gucci/Cattelan)


Come cambia il mondo una volta i pubblicitari aspiravano a fare gli artisti e qualcuno come Andy Warhol ci riusciva, ora da artisti si trasformano in pubblicitari come Maurizio Cattelan che oramai, perso la vena creativa, si lancia in trovate pubblicitarie, ora è la volta di Gucci, che forse sarebbe meglio puntasse più sulla reale qualità produttiva (vedasi il recente articolo sulla moda italiana del New York Times ...)

06/07/15

Cattelan & Rimini



Via era inevitabile, eccolo il nostro Maurizio Cattelan tornare a far "mostre" in una chiave declinata come fotografia tutta per la città di Rimini.

Dal 1 luglio 2015, per tutta l’estate, sino al prossimo 30 settembre, la città si è popolata dei grandi manifesti ideati dal più celebre e discusso artista contemporaneo italiano, insieme aPierpaolo Ferrari e al team di Toiletpaper. Il progetto è appositamente studiato per la città ed è curato da Maria Cristina Didero.


Rimini è la città in cui, nell’immaginario collettivo, gli estremi si sovrappongono. C’è una città che, nell’ultimo secolo, a ogni bivio della storia ha saputo imprimere un’accelerazione, che spesso ha giocato di anticipo con tendenze e costumi dell’Italia via via del boom, dei favolosi anni Sessanta, della congiuntura, dell’austerity, degli anni Ottanta e Novanta sino ad oggi, alle prese con un deciso cambiamento.




Maurizio Cattelan, l’artista più quotato e provocatorio oggi in Italia, è l’interprete perfetto per una città così carica di attese, spunti, simbologia. Dal 2010 Cattelan porta avanti con Pierpaolo Ferrari la rivista Toiletpaper, che è stata celebrata in tutto il mondo per l’ironia delle sue immagini graffianti e seducenti, un ibrido fra arte contemporanea ed estetica pubblicitaria.

Dagli archivi di Toiletpaper Cattelan e Ferrari hanno selezionati otto scatti potenti e allusivi che catturano i significati simbolici di Rimini, in una narrazione inedita tra nobiltà e criticità dell’Italia intera. Dal 1 luglio al 30 settembre appariranno su billboard nei luoghi cruciali per l’identità cittadina a comporre un ritratto disseminato in cui Rimini è sia contenitore che protagonista.

Maria Cristina Didero ha detto: “Il ricco immaginario di Rimini - con la compresenza di antichità e modernità, di tradizione e novità, di velocità e lentezza, con le mille sfaccettature del mare, della campagna, delle atmosfere circensi, del cosmopolitismo e insieme di un sano legame con le radici - è uno stimolo ineguagliabile per la cultura contemporanea. Questo progetto pubblico è un’occasione straordinaria per guardare a tutta la complessità della città attraverso lo sguardo pungente di Toiletpaper di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Toiletpaper ha saputo proiettare le icone di Rimini in un immaginario di contrasti e cortocircuiti: con la loro visionarietà Cattelan e Ferrari hanno fornito alla città di Rimini un nuovo punto di vista sulla realtà”.


Le immagini saranno esposte in vari luoghi della città e saranno diffuse anche attraverso il servizio di pubbliche affissioni ordinario, moltiplicandone il potere evocativo come un autoscatto in una galleria degli specchi.

02/11/14

One Torino a Palazzo Cavour con Maurizio Cattelan, Myriam Ben Salah e Marta Papini

Maurizio Cattelan curatore di One Torino #2 con Myriam Ben Salah e Marta Papini per #artissima2014

Dopo il successo di One quest'anno si replica ma con un progetto nuovo e intrigante.

Artissima aveva lanciato nel 2013 One Torino, un grande progetto espositivo annuale nato con l’obiettivo di rafforzare il ruolo di Torino e del territorio come luogo di avanguardia nella progettazione e produzione artistica, sia a livello nazionale che internazionale. La prima edizione della rassegna, realizzata in collaborazione con le maggiori istituzioni di arte contemporanea della città, ha proposto cinque progetti espositivi nei principali musei e fondazioni e in una prestigiosa sede storica nel centro di Torino, Palazzo Cavour.



Per la seconda edizione di ONE TORINO, Artissima ha voluto immaginare un’esposizione molto speciale che mira a far confluire la città e il suo patrimonio artistico, storico e architettonico in un unico spazio ed evento, in grado di raccontarne l’essenza con il linguaggio dell’arte.

Per questo motivo Artissima ha invitato un curatore-non-curatore, un artista in pensione, un curioso che sa scoprire e far scoprire: Maurizio Cattelan, affiancato da Myriam Ben Salah e Marta Papini, costruirà un’esposizione speciale nella suggestiva sede di Palazzo Cavourche guarderà all’arte, allo spazio storico e a Torino in modo trasversale e inaspettato.


Per il suo esordio torinese, il trio curatoriale sta lavorando a un progetto site specific che si nutrirà delle suggestioni provenienti dalla storia di Torino e da quella dell’edificio in cui la mostra sarà ambientata. Nelle sale del palazzo, oggetti unici presi in prestito dalle numerose e stravaganti collezioni dei musei torinesi saranno riuniti e messi in relazione alle opere d’arte, soprattutto pittoriche ma non solo. 

Riunendo le misteriose memorie di Torino e i bizzarri fantasmi di Palazzo Cavour, il progetto di Maurizio CattelanMyriam Ben Salah e Marta Papini non sarà semplicemente una mostra ma un percorso ricco di domande e riflessioni stimolate dall’intreccio tra le opere, il contesto e la città e riflesse nello sguardo del visitatore. 

La mostra ONE TORINO verrà inaugurata il 5 novembre 2014 e terminerà l’11 gennaio 2015.

11/02/14

La fine dell’arte, ritorno previsto

Tutto è pronto per questa sera,  come era ovvio riecco il nostro “grande artista contemporaneo” italiano in quel di Londra, con uno dei suoi multipli più famosi, nella piazza più economica con la galleria più industrializzata.
Appassionatamente uniti per l’ennesima trovata post-artistica.
L’istrionico, oramai addormentato, Maurizio Cattelan, e un lavoro del prolifero Lucio Fontana, proposti da Gagosian, in Davies Street.
Del primo non si vede più un futuro del secondo è già un passato standardizzato.
La mostra è curata da Francesco Bonami col pomposo titolo di “la fine di dio”, prendendo spunto dai nomi delle due opere proposte, che ritorna a fare il “curatore” dopo la breve  cura televisiva.
Che dire, ma nulla ovvio, quando la banalità dell’eccesso si svuota non rimangono che la stanchezza e la nausea, e qui pare veramente aver toccato il suo fondo, ma sappiamo bene che i ricchi polli da spennare sono tantissimi e quello che vogliono è la vuota fama contemporanea, per cui siamo sicuri che sarà un buon successo di vendite.
In fondo non si tratta che di mercato dalle galline d’oro, finché regge … approfittiamone.

Foto: HUBERT LANZINGER, The Standard Bearer (detail), c. 1934–36, US Army Center of Military History, Washington, DC; a US soldier pierced the painting with a bayonet after WWII

09/08/13

Dalla pop art alla pubblicità... - Da artista a pubblicitario il percorso inverso di Cattelan


Se molti artisti americani della pop art erano in realtà pubblicitari, come Andy Warhol, cosa che dovrebbe spiegare molto sulla effettiva grandezza di questi personaggi e della loro arte, l’italiano Maurizio Cattelan, forse molto consapevole dei tempi, si è messo a fare il pubblicitario dismettendo, ma non del tutto, il ruolo dell’artista. 

Personalmente l’ho sempre ritenuto l’ artisti con un ottimo ufficio stampa, anzi ho sempre pensato che il suo lavoro creativo fosse l’ufficio stampa. 


Ora la iper-promossa rivista Toiletpaper, creazione del Cattelan con Pierpaolo Ferrari, si trasforma come promotrice di una compagna pubblicitaria per il marchio di vestiti Kenzo di Parigi. 

Come sempre l’ironia è la base di questi scatti promozionali distribuiti sui media globalizzati. 

Via una nuova strada si apre per Maurizio Cattelan, quella dell'agenzia pubblicitaria e auguriamo che abbia lo stesso successo di quella artistica.




17/04/12

Artisti o artistar ? Nuovi libri sull'arte in libreria




Fra le recenti pubblicazioni posso segnalarvi due legate dal tempo, una che parla del tempo passato e una che dal tempo presente aspira a guardare al futuro. Sul passato c’è l’allegro testo “POP. L’invenzione dell’artista come star” di Luca Beatrice, Edizioni Rizzoli, che tratta di alcuni personaggi dell’arte degli ultimi cinquant’anni visti come star system. Una lettura rapida e gradevole, con molte divertenti notizie e con alcuni giudizi taglienti e cinici nel miglior stile di questo autore. 


I personaggi trattati sono Salvador Dalí, Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Jeff Koons, Damien Hirst e Maurizio Cattelan. Un testo utile per chi vuole capire un poco di più delle fortune e delle abilità di questi personaggi che hanno saputo giostrarsi fra abilità creativa e notorietà mediatica. Nota negativa l’assenza di un apparato fotografico. 

Sul fronte presente/futuro, molto diverso per approccio e proposta, c’è il manifesto/libro “L’arte fuori di sé - Un manifesto per l'età post-tecnologica” di Andrea Balzola e Paolo Rosa, edizioni Feltrinelli , che tenta di fare un punto sull’espressività artistica e sui suoi possibili sviluppi futuri. 

Forse parte del testo è molto teorico in certe sua parti ma nel suo globale risulta molto stimolante per un’analisi sull’attuale stratificazione di senso dell’arte contemporanea. Soprattutto propositivo nel voler riportare l’arte al suo ruolo centrale di memoria e rappresentazione del tempo e non solo a semplice oggetto di consumo, tornando quindi alla sua funzione sociale. 

Buona lettura.

11/03/12

Dopo il Guggenhiem si torna agli affari di famiglia



Dopo il grande successo della mostra al Guggenhiem di New York, Maurizio Cattelan pare ritornare alle vecchie abitudini di cooperazione con i suoi cari amici. 

Smentendo così le ovvie voci di cessazione di una carriera, giustamente fatte scorrere per dare l’ennesima dimostrazione che oramai contano più le mediatiche azioni stile grande fratello che la realtà creativa di un artista. 

Ammetto che un poco mi dispiacerebbe, in fondo è l’unico italiano che ha avuto successo in questi ultimi decenni, se si ritira lui di cosa si può scrivere qui in Italia. 

Proprio nella dinamica New York il nostro eroe ha aperto con Massimiliano Gioni una piccola galleria dal simpatico nome di Family Business, sulla 21st Street, via oramai anche il nostro grande artista italiano rielabora se stesso, vi ricordate la Wrong Gallery … 

La prima mostra porta il titolo di “The Virgin Show” ideata dalla curatrice Marilyn Minter, che ha mixato artisti vergini, cioè non ancora affermati, con quelli già sverginati dal successo, sarà preveggente?