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14/09/11

Arte Povera 2011



Inizia dal Mambo il 24 Settembre la grande rassegna di eventi sull’ “Arte povera” a cura di Germano Celant, per proseguire poi al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli vicino a Torino, al MADRE – Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e alla Triennale di Milano.

Un grande focus con gli artisti più significativi di questo momento della storia dell’arte italiana del secolo scorso; Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zori.

Un gruppo di artisti nato come opposizione al sistema, erano il mitico 1967, che ora è perfettamente integrato nel sistema, cosa che fa riflettere su come le migliori intenzioni mutano col tempo.

Particolarmente interessante l’evento che si svilupperà al Castello di Rivoli con la mostra “Arte povera international”. Un particolare confronto fra gli artisti del gruppo poverista e altri artisti che operavano contemporaneamente. Tra i tanti ci saranno quindi diretti dialoghi con le opere di Vito Acconci, Carl Andre, John Baldessari, Dara Birnbaum, Daniel Buren, Lucio Fontana, Sol LeWitt, Walter De Maria, Rebecca Horn, On Kawara, Fausto Melotti, Berry Le Va, Keith Sonnier, Robert Barry e Andy Warhol.

Alla Triennale di Milano una mostra più tradizionale e storica. Al MAMbo di Bologna col titolo "Arte povera 1968" ci sarà la documentazione sul contributo critico e linguistico, di cui oggi restano ovviamente solo più le memorie, visto che ora tutti questi artisti sono pienamente imborghesiti, sostenuti da un mercato che detta leggi univoche e limitatrici al sistema artistico.

Gli spazi della Donnaregina a Napoli proporranno “Arte povera + Azioni povere 1968” mostra documentativa, legata agli eventi che si svolsero all’Arsenale di Amalfi nel 1968.

Nella capitale una vasta panoramica divisa fra il MAXXI e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

Quindi se siete fra quelli che ancora non hanno visto le opere di questi artisti, potete approfittare di questa grande rassegna, a cui sono anche proposti incontri, giornate di studi e una serie di installazioni e azioni per ricordare i bei tempi andati dell’Arte Povera, che ora è molto ricca.

Chissà se i giovani artisti di oggi avranno la stessa “fortuna”.