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06/09/11
Eroi - sopravvivere al quotidiano
In questi mesi di crescente difficoltà un eroe dai grandi poteri e dalla forte personalità potrebbe essere la giusta figura per un paese, come il nostro, sempre alla ricerca di “uomini forti”, rischiando poi di scoprire che in realtà gli eroi non esistono, anzi spesso sono solo delle false proiezioni.
L’arte antica ha da sempre rappresentato le figure più forti e importanti in uno spirito di sudditanza che in questo ultimo secolo ha abbandonato, dopo le amare esperienze del primo novecento, diventando realtà attiva e critica.
Interessanti esempi di questo cambiamento si possono vedere nella mostra dal chiaro titolo di “Eroi”, alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino fino al 9 Ottobre, evento a cura di Danilo Eccher con il contributo di Alessandro Rabottini.
L’arte contemporanea ha trasformato il senso di eroe e l’esposizione indaga il lavoro di quegli artisti che hanno elaborato questa innovazione sui valori sociali.
Si passa così dalle riflessioni chiuse di Louise Bourgeois e Sean Scully, alla rielaborazione storica, con una grande pannello di Anselm Kiefer.
Colpisce in modo particolare la stanza di Hermann Nitsh in cui una sacrale ricerca rielabora miti ormai dimenticati, per rinnovare spunti di senso.
Aspettative che ritornano al nostro presente con l’opera di Francesco Vezzoli che nel rimandare alla ricerca di idolo per categorie, richiama i percorsi pittorici di una luminosa opera di Jenny Saville, o di chi usa una fonte luminosa, come i General Idea, per riportarci alla dimensione limitativa dell’ammirazione e del dolore.
Forse unica reale resistenza eroica ci arriva dal lavoro di Sigalit Landau, con "Barbed Hula", che in un compulsivo gioco dell'hula hoop scarnifica il proprio corpo su una spiaggia a Tel Aviv.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Allemandi, è stato costituito con un taglio storico/critico con testi di Antonio Negri e poesie di Patrizia Cavalli.
La mostra potrebbe proseguire anche in alcune delle stimolanti nuove aree allestite nella collezione permanente, in particolare in quella dell’Anima, al primo piano, in cui il dialogo fra un lontano passato e un recente presente produce interessanti confronti come le presenze angeliche di Hayez e l’opera rarefatta di Tàpies.
Particolarmente riuscita poi la sezione Malinconia, al secondo piano, con affascinanti dialoghi fra alcune opere di Paolini e un’opera di Modigliani.
Sempre al secondo piano non perdetevi la delicata esposizione dei cartoni inediti di Enrico Reffo presentati nella rassegna Wunderkammer. Cinque stupendi cartoni mistici, proposti per la prima volta al pubblico, e un suggestivo modello ligneo eseguito dall’artista.
Concludo segnalandovi che nella ricca Videoteca, nell'interrato, è attualmente presentato il video “Masso erratico” di Elisa Sighicelli parte del progetto Eco e Narciso.