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20/09/11

Nopx|artbook 2010



La produzione di Elisa Abela parte dalla raccolta di immagini, vecchie foto recuperate e ritagli cartacei di varia provenienza che, rielaborati prima sul piano mnemonico, riemergono per essere ri-assemblati, assecondando una pratica meccanica che ha origini compulsive e visionarie.

Questi frammenti di memoria visiva vengono impaginati all'interno di vecchi libri (scelti sulla base dei loro contenuti), di scatole appositamente realizzate o su supporti di vario genere (es. carta fotografica, alluminio, plexiglass, cartoncino) piegati, di volta in volta, alle diverse esigenze comunicative e semantiche. La risorsa tecnica e linguistica più originale di questi lavori è rappresentata dall’uso del nastro adesivo, o meglio del nastro isolante.

Con la sua forte impronta materica e cromatica -oltre al bianco e al nero più diffusi nei lavori elettrici, vengono impiegati rosso, verde, giallo, blu e anche marrone- il nastro isolante è il mezzo col quale viene tracciata l’identità grafica del foglio di carta che ospita il collage. A questo percorso che tende a ridisegnare un repertorio di immagini trovate, a volte contribuisce anche l’uso del pennarello nero, chiamato a cucire, isolare, puntualizzare, –con maggiore duttilità di tratto del nastro- i diversi ritagli distribuiti sulla pagina.

I materiali utilizzati per contestualizzare questi frammenti offrono qualche indizio relativo al linguaggio e ai toni del prodotto complessivo, che traduce la memoria in una piattaforma sperimentale dalla quale far partire nuove intuizioni. L'esito di questa manipolazione istintuale e incontrollabile si concretizza, per paradosso, in oggetti, collage e libri coerentemente strutturati, che diventano veicolo di narrazioni ambigue e sottilmente tendenziose, volte a spingere la percezione al limite tra realtà e verosimiglianza.

Nopx - via Saluzzo 30 Torino