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17/09/11

Failing Grace




La galleria Jerome Zodo Contemporary è lieta presentare Failing Grace, collettiva che vede per la prima volta insieme quattro artisti internazionali: Robert Langennegger, Enrique Marty, Steven Montgomery, , Erik Thor Sandberg. La mostra inaugura giovedì 15 settembre 2011 alle ore 18:00, in occasione della VI Edizione di STARTMILANO, presso lo spazio di via Lambro 7, in Milano.

Attraverso l'opera degli artisti invitati Failing Grace tende ad esplorare il sentimento della “grazia” in relazione all'esperienza contemporanea. In un'antologia di materie e tecniche eterogenee, dalla pittura ad olio ed acquarello alle sculture in ceramica e in poliuretano, ogni lavoro propone l'emergere di un nuovo modello rispetto all'ordine della “grazia”.

L'espressione grazia trova nell'etimologia latina di gratia, il signifcato di riconoscenza, favore e benefcio. Nel corso della storia al signifcato sono state attribuite diverse polisemie, spesso adottate indifferentemente rispetto a Dio, a una persona o ad un oggetto bello ed attraente o in relazione ad un atto benefco, privato, pubblico e giuridico. Nel cristianesimo si riconosce alla grazia, il dono gratuito della salvezza che Dio fa all'uomo indipendentemente dai suoi meriti [gratia quia gratis datur]. Sul piano estetico il termine viene associato
all'armonia naturale o acquisita di un corpo, capace di esprimere bellezza, esteriore quanto d'animo. La grazia svolge un ruolo fondamentale nelle arti e nelle poetiche rinascimentali, è tradotta dal Vasari e da Leonardo Da Vinci, con la formula «je ne sais quoi» «quel non so che» che trasfgura l'opera d'arte, espressione di un'incognita che tuttavia dell'arte costituisce l'elemento essenziale.

La prospettiva lungo la quale si muove il percorso espositivo evidenzia quanto nelle dinamiche odierne e nella ricerca artistica portata avanti da questi autori, si siano proflati contorni e sfumature diverse e sempre più lontane dalla classica concezione. Failing Grace presenta un'anatomia di opere postume alla condizione della grazia, ogni artista fa denuncia e rivela a suo modo, lo stato di crisi in cui tende oggi il sentimento della grazia, mettendo in luce la sua caducità e la desacralizzazione. I lavori sotto varie forme, tecniche ed espressioni esaltano i deterrenti di questo passaggio: soggetti, elementi, eventi o fattori che hanno indirizzato nell'uomo contemporaneo, un processo di autonomia e di indipendenza da una certa estetica, etica e morale.

Nel flm di Terrence Malick Tree of Life (2011), presentato all'ultimo Festival di Cannes e vincitore della Palma d'Oro – si fa riferimento proprio al carattere labile e trasgressivo dell'uomo moderno, in bilico fra natura come istinto bestiale e vita devota “Ci sono due vie per affrontare la vita: la via della natura e la via della grazia”. La grazia e la sua negazione sono i poli su cui viene rappresentata la scala di valori per la conoscenza dell'essere umano e dell'universo, l'antitesi diviene l'espressione di un certo disagio e malessere, l'epifania di una condotta che cerca nell'abbandono il principio ordinatore del vivere contemporaneo