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12/09/11

The Shape of Things to Come: New Sculpture - Sculture alla Saatchi Gallery di Londra




Soprattutto corpi, forme, fisicità pura.

La scultura contemporanea è tutto questo e nella grande collettiva alla Saatchi Gallery di Londra possiamo vedere alcuni degli artisti di punta di questo universo espressivo.

Una variegata raccolta di opere che nei grandi spazi dalle bianche pareti funziona veramente bene.

Fra le opere più affascinanti sicuramente lo stupendo Eskimo Blues II di Peter Buggenhout i suggestivi Summit di Kris Martin, un’interpretazione picassiana romantica con “The Shooting Lesson Seht der Mensch” di Folkert de Jong.

Particolarmente fisici i lavori di Rebecca Warren e Thomas Houseago. Inquietante anche il corpo, ma equino, di Berlinde de Bruyckere. Più onirico quello di David Altmejd, che già alla Biennale del 2007 aveva affascinato con il suo mix fra fisico e naturale.

Fra tanti affermati nomi ci sono anche alcuni storici come John Baldessari, con un’opera che segna un modo più ironico, traccia di tempi lontani più sereni.

In generale si prova una sensazione di osmosi e disagio, rari i momenti più leggeri, tanta inquietudine e malessere segnano il nostro tempo, molto complesso e difficile, che giustamente trova un riflesso nell’arte contemporanea.

Dopo tante mostre troppo disarmoniche questa mi pare pienamente riuscita, gli spazi di questo maestoso edificio rendono molto di più in questa funzione che per le tante mostre di quadri o fotografie che tendono a perdersi troppo negli ampi saloni.