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17/09/11

Alessandro Pessoli alla Collezione Maramotti



Tre grandi tele si richiamano e si rispecchiano evocativamente l’una con l’altra e assumono come matrice, come “fiamma pilota” il complesso soggetto della Crocifissione. La pittura di Pessoli è eclettica, ricca di memorie e sedimentazioni storiche (dalla metafis ica, al surrealismo, alla cultura visiva popolare) con le quali intrattiene un’adesione empatica, riuscendo perfettamente a interiorizzare il senso di una continuità nella storia dell’arte.

In questa mostra, come in altre opere della sua recente produzione, le immagini appartenenti a una tradizione iconografica religiosa si attualizzano e divengono portatrici di potenziali reinvenzioni figurali. Mantenendo questo registro di fondo, Pessoli reinventa, ricalibra le forme e l'intensità emotiva di queste figure mettendole in stretto dialogo col paesaggio che le accoglie, attribuendo loro una diversa leggerezza, creando un equilibrio fra dramma e giocosità pittorica. Processualmente il suo lavoro è costruito con una fluida eterogeneità di tecniche e di stili: la manualità artigianale del collage e della v ernice spray applicata mediante l’uso di mascherine, si compenetra col più tradizionale gesto pittorico, diventandone parte integrante.

La pittura di Pessoli si forma pertanto attraverso un processo di costruzione e decostruzione linguistica, simbolica, fisica, in cui spesso le parti cancellate, coperte, sopravvissute costituiscono la struttura portante del dipinto, alla ricerca di una verità interiore, che si manifesta nella vitalità dell’immagine e della pennellata, obiettivo a cui l’artista continuamente tende nel suo lavoro. La pittura è sempre stata per Pessoli un linguaggio di elezione, dal suo inizio, fine degli anni Ottanta, ad oggi.

La Collezione Maramotti prosegue con questa mostra l’attività progettuale esponendo o pere realizzate ad hoc dagli artisti invitati che divengono parte della Collezione permanente con l’obiettivo di fondere pratiche di acquisizione e di accrescimento del patrimonio iconografico con quelle della sua fruizione pubblica.