Emilio Prini, Studi per Pesi Spinte Azioni, 1968. Collezione privata
Dal 28 Ottobre al 9 febbraio 2020 la Fondazione Merz, in collaborazione con Archivio Emilio Prini, presenta un’esposizione personale concepita come omaggio all’artista Emilio Prini (Stresa, 1943 – Roma, 2016), con la curatela di Beatrice Merz e Timotea Prini.
Un omaggio doveroso da parte della Fondazione Merz a un artista discusso, sfuggente, certamente geniale, ironico, autentico e provocatore. La mostra è anche un’occasione per ripercorrere un legame di amicizia e di profonda stima tra Emilio Prini e Mario Merz.
Per la prima volta un nucleo di oltre quaranta opere di Emilio Prini, dal 1966 al 2016, viene portato in mostra per attivare una riflessione critica e storica intorno all’esperienza di uno dei più interessanti rappresentanti dell’Arte povera.
Il percorso espositivo e l’allestimento sono stati concepiti dalle curatrici nel rispetto della filosofia dell’artista anche grazie alla profonda conoscenza e vicinanza con l'uomo Prini, amico e padre.
Emilio Prini (Stresa, 1943 - Roma 2016) è stato un protagonista dell’arte povera, uno dei movimenti artistici recenti più influenti e radicali, fortemente connesso al contesto politico e sociale della seconda metà del XX secolo.
A partire dal 1967, anno del debutto con la mostra curata da Germano Celant Arte povera–Im Spazio alla Galleria La Bertesca di Genova, Prini prende parte alle mostre più significative dell’epoca: Op Losse Schroeven, Stedelijk Museum, Amsterdam (1969); When Attitudes Become Form”, Kunsthalle Bern (1969); Conceptual Art, Arte Povera, Land Art, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (1970); Information, MoMA, New York (1970), Contemporanea, Villa Borghese, Roma (1973). Dai primi anni Ottanta, coerentemente con il suo pensiero e senza mai interrompere la ricerca, limita la sua partecipazione a mostre e appuntamenti artistici. Tra questi si segnalano: Identité Italienne. L’art en Italie depuis 1985, Centre Georges Pompidou, Parigi (1981), Ouverture, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (To) (1984), Documenta X, Kassel (1997) e Zero to Infinity. Arte Povera 1962-1972, Tate Modern Londra (2001). Una posizione trasgressiva, quella di Prini, o se vogliamo ortodossa nei confronti della pratica artistica e dei codici del sistema dell’arte.
Inaugurazione: lunedì 28 ottobre 2019, ore 19