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15/10/19

ArtVerona 2019



Si è appena conclusa la quindicesima edizione di ArtVerona, al terzo mandato con la curatrice  Adriana Polveroni, confermandosi come un interessante occasione di vedere il ricco fermento artistico italiano. 

La caratterizzazione fortemente nazionale, rende l’evento particolarmente interessante e fresco, rispetto alle tante fiere fotocopie che guardano al mercato internazionale. 




In generale bisognerà migliorare alcuni aspetti come l’informazione, ho faticato molto a capire dove era il Mercato Generali, gli allestimenti degli spazi, soprattutto le sezioni più giovanili, un pochino sacrificate, ma nel complesso vale sicuramente una visita per conoscere il variegato mondo della creatività italiana, scoprendo anche avvincenti proposte e opere invitanti.

La divisione in due padiglioni sacrifica un poco la fruibilità degli spazi, che sono però molto luminosi e ampi.




Come sempre sono interessato alla sezioni più sperimentali e giovanili, e le diverse proposte erano molto stimolanti, in particolare mi hanno colpito il progetto di Numero Cromatico, RadioLondon di Andrea Abbatangelo e Rivolta di D.La Montagna  e  Giulia Crispiani da Campobase. 

Nella  Main Section, le gallerie che più mi hanno attratto sono state le proposte di Valmore, Caldirola, Dep Art, A.M.Art e Colossi.

La Raw Zone, 8 spazi per solo show di giovani artisti emergenti, ho trovato belli i lavori di A Pick Gallery e NContemporary




Da Scouting la proposta dei 16 spazi di ricerca dedicati a proposte progettuali più strutturate con max 3 artisti, era molto varia e bella.

Presso Grand Tour, i 6 spazi per gallerie straniere con sede in Italia o che propongono artisti italiani o gallerie italiane con sede all’estero, mi hanno colpito molto le proposte di Alberta Pane e Monitor.

Quindi una bella edizione che il prossimo anno vedrà il cambiamento della direzione, con le possibili novità e innovazioni, chi sarà il nuovo curatore?