Fra le sezioni di ArtVerona che mi interessano di più
sicuramente c’è quella degli spazi indipendenti, che quest’anno sono presenti
nella sezione curata da Cristiano Seganfreddo.
Ci sono i torinesi di Almare, costituita da Amos
Cappuccio, Giulia Mengozzi, Luca Morino e Gabriele Rendina Cattani nel 2047,
la recentissima Campobase, costituita da un gruppo di corsisti del Campo18,
corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; peccato
che non ci sia anche Metroquadro, un’altra interessante
realtà nata da poco e molto attiva sul territorio torinese.
Spostandoci verso Milano c’è Conversation Piece ideato
da
Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi.
Gioca in casa Spazio Cordis, avviato da poco dal
collezionista Alberto Geremia affiancato da Simone
Frittelli, Andrea Mion, Paola Parolin, con la curatrice, Jessica Bianchera,
Spazio Cordis.
Dalla vicina Varese giunge Yellow
ideato per dare spazio alla pittura da Vera Portatadino,
co-diretto
da Luca De Angelis, Lucia Veronesi, Marco Salvetti e Lorenzo Di Lucido.
M.Ar.Co, porta ma da Monza una visione dinamica
di promuovere arte su vari fronti.
Due presenze dalla Toscana, Spaziosiena di
Siena è coordinato da Alessia Posani e Stefania
Margiacchi e Toast Project Space da
Firenze.
Da Terni arrivano sculture e suoni internazionali con Project
RadioLondon.
Tre le proposte da Roma, Bite The Saurus,
Castro Projects e Simposio con una serie di variegate
proposte.
Conclude la selezione di quest’anno lo spazio Flip
Project da Napoli nato nel 2011 come collaborazioni creative sulle pratiche
artistiche.