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17/09/19

Spazi indipendenti ad ArtVerona




Fra le sezioni di ArtVerona che mi interessano di più sicuramente c’è quella degli spazi indipendenti, che quest’anno sono presenti nella sezione curata da Cristiano Seganfreddo.

Ci sono i torinesi di Almare, costituita da Amos Cappuccio, Giulia Mengozzi, Luca Morino e Gabriele Rendina Cattani nel 2047, la recentissima Campobase, costituita da un gruppo di corsisti del Campo18, corso per curatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; peccato che non ci sia anche Metroquadro, un’altra interessante realtà nata da poco e molto attiva sul territorio torinese.

Spostandoci verso Milano c’è Conversation Piece ideato da Alessandro Laita e Chiaralice Rizzi.

Gioca in casa Spazio Cordis, avviato da poco dal collezionista Alberto Geremia affiancato da Simone Frittelli, Andrea Mion, Paola Parolin, con la curatrice, Jessica Bianchera, Spazio Cordis.

Dalla vicina Varese giunge Yellow ideato per dare spazio alla pittura da Vera Portatadino, co-diretto da Luca De Angelis, Lucia Veronesi, Marco Salvetti e Lorenzo Di Lucido.

M.Ar.Co, porta ma da Monza una visione dinamica di promuovere arte su vari fronti.

Due presenze dalla Toscana, Spaziosiena di Siena è coordinato da Alessia Posani e Stefania Margiacchi e Toast Project Space da Firenze.

Da Terni arrivano sculture e suoni internazionali con Project RadioLondon.

Tre le proposte da Roma, Bite The Saurus, Castro Projects e Simposio con una serie di variegate proposte.

Conclude la selezione di quest’anno lo spazio Flip Project da Napoli nato nel 2011 come collaborazioni creative sulle pratiche artistiche.