Un grande progetto dedicato alla nascita della scultura
moderna prende corpo alle Gallerie
d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, con la la mostra Canova | Thorvaldsen. La nascita
della scultura moderna, a cura di Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca.
La mostra che durerà fino a Marzo viene realizzata in
collaborazione con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen, il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, con l’apporto di prestiti
fondamentali concessi da musei e collezioni private italiani e stranieri, solo
per citarne alcuni: la Biblioteca Apostolica Vaticana, le
Gallerie degli Uffizi di Firenze, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il
Museo Nacional del Prado di Madrid, la Pinacoteca di Brera e la
Pinacoteca della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, il Metropolitan Museum di New York, le Gallerie Nazionali di Arte Antica
di Roma, le Gallerie dell'Accademia di Venezia. Un consistente nucleo di opere proviene inoltre dal Museo e Gypsotheca Antonio
Canova di Possagno che ha in programma importanti iniziative per le celebrazioni dei 200 anni dalla morte del maestro.
L’evento propone, con più di 150 opere, il confronto, mai
tentato prima, tra i due grandi protagonisti della scultura moderna in età neoclassica e romantica: l’italiano Antonio Canova
(1757-1822) e il danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844), i due “classici
moderni” in grado di trasformare l’idea stessa della scultura e la
sua tecnica, creando opere immortali, diventate popolari e riprodotte in tutto
il mondo.
Il terreno su cui si affrontarono originariamente i due
illustri maestri è stato il suolo romano, dove svolsero entrambi una buona
parte della loro carriera: Canova giunse a Roma nel 1781 e vi
morì nel 1822, mentre Thorvaldsen vi si insediò a partire dal 1797 per i successivi quarant’anni.
Qui, i due artisti ingaggiarono una delle più note e
produttive sfide su identici temi e soggetti che regaleranno all’arte alcuni
capolavori: le figure della mitologia classica, come Amore e Psiche,
Venere, Paride, Ebe, le Grazie, rappresentavano nell’immaginario comune l’incarnazione
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